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Autore: Stray cat Eyes     22/02/2010    8 recensioni
Quando e perché il dottor Tofu ha indossato i suoi occhiali per la prima volta.
Ipotesi e colori per una sorta di variazione sul tema.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tofu Ono
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Years ago, when I was younger'
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[His glasses]

And I saw nothing but you.




Non era la prima notte che Tofu trascorreva chino col naso sui libri; tomi vecchi e polverosi che parlavano di medicina e affini, con paroloni altisonanti e frasi talmente contorte da far girare la testa.
Ono aveva un problema. Un problema alla vista.
Problema che si era presentato già due settimane prima, in un flash fumoso in cui lui non aveva più visto granché e la testa aveva vorticato tanto da farlo capitombolare insieme a Betty. Era successo mentre la primogenita quattordicenne di Soun Tendo gli augurava il buongiorno: ad un tratto, il mondo aveva come assunto una insistente luminescenza - svanita nell’arco di un attimo - e la dolce Kasumi, a due o tre passi da lui, era divenuta l’unica cosa distinguibile in quella nebbiolina cangiante che era diventato il resto, strada, fiori e lampioni spenti.
“Vedo bene da vicino, abbastanza male da lontano.” Aveva pensato Ono fra sé. Si era recato dall’oculista, il quale però non l’aveva preso molto sul serio; così, il ragazzo aveva preso a documentarsi.
“Devo essere miope,” aveva concluso, mentre Betty lo scrutava, scettica, con i suoi occhi cupi e pressoché vuoti.
Il giovane era stato abbastanza certo dell’ipotesi, almeno fino al mattino precedente.
Kasumi Tendo era apparsa in fondo alla strada. Lontana, piuttosto lontana, eppure lui la vedeva benissimo, mentre tutto il resto aveva iniziato a perdere forma, a ricolorarsi di tonalità catarifrangenti.
“Allora sono astigmatico!” Aveva esclamato, scuotendo Betty, che ammiccava dalla sua postazione.
Ma poi, nel pomeriggio, l’aveva rivista da vicino, e di nuovo il mondo circostante si era liquefatto in una confusa ed effervescente tavolozza chiazzata di colori accesi.
Betty, accomodata sulle sue spalle, aveva riso di gusto.
E ora Tofu continuava a studiare, studiare, studiare, nel tentativo di trovare una cura per quella strana disfunzione.
“Mi serviranno delle lenti bifocali, credo...”

E quando tornò dall’oculista, l’uomo gli regalò - con un’espressione piuttosto irritata - un paio di occhialoni tondi e decisamente comodi. Leggeri. Come fossero finti.








*


Ho paura di quel che ho combinato. Neppure ho idea di quanto OOC possa esserci, in questa pagina, però... uff.

Beh, che dire, questa è la mia versione dei fatti.
È successo che, riflettendo, ho pensato che il dottore non può essersi innamorato di Kasumi fin da quando era una bambina; ma, un giorno, Tofu deve essersi accorto di vederla sotto una luce diversa rispetto al solito, e questo deve averlo mandato in crisi - in fondo lui era già grandicello, mentre Kasumi era ancora una ragazzina. Può darsi che rifiuti di ammetterlo solo perché in realtà ha paura. Ma, come detto, questa è solo la mia versione. ^^

In ogni caso, grazie infinite per aver letto! ^^


  
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