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Autore: pensiera    23/02/2010    1 recensioni
Cosa succederebbe se Robert si innamorasse di una sua collega... Se questa storia fosse segreta...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Mi distolsi dai miei pensieri sentendo il cellulare squillare, guardai il nome sul display, era Kris.

"Rob hanno chiamato dall'ospedale,Ash stà per partorire, ho pensato che volessi saperlo. "

Non le risposi, riattaccai il telefono e mi precipitai all'ospedale. Arrivai al reparto correndo, chiesi informazioni ad un'infermiera e mi indicò la stanza di Ashley. Quando entrai la stavano trasferendo, feci per entrare ma un infermiere mi fermò.

" Lei non può stare qui signore, la prego aspetti in quella sala. "

Neanche guardai la stanza che mi indicava.

"Ash, tesoro! "

" Robert!"  Bastò sentire lei pronunciare il mio nome e la sua meno tesa verso di me ad allontanare l'infermiere e colmare la distanza che ci separava.

Le presi la mano e mi misi vicino a lei.

"Rob ho paura!" Piangeva.

" Tesoro non preoccuparti ci sono io, sono qui con te... "

Un altro infermiere si avvicinò ad Ashley. " Signora dobbiamo trasferirla, il signore... "

" Lui viene con me! Vieni? " Mi guardò con quegli occhi che sembravano enormi, come poteva pensare che la lasciavo solo in un momento del genere?

"Certo tesoro, ti sono accanto!"

 

Trasferirono Ashley in sala parto, aveva deciso di fare un parto naturale e le contrazioni erano sempre più forti, mi sentivo così impotente, la vedevo soffrire ma non potevo fare niente se non tenerle la mano. Sembrava che il tempo non passasse mai, non mi accorsi dei dottori, dell'ostetrica, degli infermieri che ci circondavano. Mi preoccupavo solo di lei, le tenevo la mano e le parlavo per farla calmare. Ero come in trans, fino a che qualcosa non mi distolse dal viso di Ashley.

 

Il pianto di un bambino.

 

Guardi quella piccola creatura per la prima volta, ero paralizzato!

Vidi i dottori occuparsi di lui, ed avvolgerlo in un lenzuolo, lo misero sul petto di Ashley e lei scoppiò a piangere. Io continuavo a guardare Ashley e suo figlio incapace di dire una parola.

" Robert, guarda è bellissimo "

Distolse gli occhi di suo figlio e mi guardò, era stanca, sconvolta dallo sforzo, ma mai l'avevo vista più felice di quel momento.

Riuscì solo a sorridere, ero incapace di parlare. Lei ritornò a rivolgere la sua attenzione al piccolo.

Mi sentivo di troppo, ora lei non aveva più bisogno di me, aveva tutto quello che le serviva tra le braccia.

 

I momenti che seguirono furono molto frenetici. Il bambino venne portato via per essere pulito e visitato e Ashley fu riportata alla sua stanza.

Uscì dall'ospedale per fumare una sigaretta, non riuscivo a credere a quello che era successo.

Quando ritornai da lei, dormiva, aveva un viso sereno. Parlaì con i dottori per sapere se era andato tutto bene, se il bambino stava bene, se era normale che Ashley dormisse.

" Signore non si preoccupi, è solamente stanca, lo sforzo è stato enorme. Tutto nella norma "

Mi sorrise, mi sentivo un idiota a fare quelle domande, ma volevo essere tranquillizzato.

 

Mi sedetti in sala d'aspetto, non sapevo cosa fare, dovevo restare ed aspettare che Ashley si svegliasse o andare via, quello che potevo fare l'aveva fatto. Mi resi conto che nessuno a parte me sapeva che il bambino era nato, chiamai Kris e la tranquillizzai, spiegandole che tutto era andato per il meglio. La pregai di avvertire gli altri con i genitori di Ashley, non avevo voglia di chiamare mezzo mondo.

" Rob, grazie per avermi avvisato, ai genitori di Ashley ci penso io tranquillo. Ma tu come ti senti? " Kris era l'unica che sapesse del mio tormento riguardo la gravidanza di Ash.

" Non lo so è successo tutto così in fretta! Stare accanto a lei nel momento del parto mi è sembrato naturale, ma ora sono confuso! Non so che fare! Forse dovrei andarmene via e lasciarle un po' di privacy.."

"Robert non essere idiota! Hai condiviso con lei il momento più bello per una donna ed ora mi vieni a parlare di privacy? Sai perfettamente che i genitori di Ash sono a New York, ed anche se partono con il primo volo non potranno stare da lei prima di domani"

 

Sospirai, Kristen aveva ragione, forse ero l'unico in questo momento che poteva stare vicino a lei, la salutai. Mi accorsi che erano le cinque del pomeriggio e non avevo ancora mangiato niente. Scesi al bar dell'ospedale per mangiare un panino. Andavo a rilento, era come se volessi tardare il più possibile l'incontro con lei. Dopo un panino, un caffè ed una sigaretta, mi accorsi che non potevo più tentennare, dovevo, e forse volevo, salire in camera per vederla.

Mi affacciai alla porta della sua camera, quello che vidi mi lasciò senza fiato. Lei si era svegliata e stava allattando il suo piccolo. Le parlava e lo accarezzava con una dolcezza che mi colpì.

" Piccolo mio, finalmente ci conosciamo! Quanta fretta hai avuto! E' andato tutto bene però, lo sai che sei bellissimo? Sei al mondo da così poco tempo e già sono orgogliosa di te "

Non potevo irrompere nella sua vita in quel momento. Forse era meglio lasciare Ashley da sola...

Ritornai a casa e mi stesi sul divano. Mi sentivo senza forza... Mi addormentai subito.

********************************************************

Continuavo ad accarezzarlo e parlargli. Aveva smesso di mangiare ma lo tenevo ancora tra le mie braccia.

" Anche il tuo papà è orgoglioso di te sai? E' stato con noi tutto il tempo, tra un po' arriverà, così anche lui potrà conoscerti "

Mi chiesi dov'era Robert, perchè non arrivava...

Quella giornata era stata piena di emozioni.... Quando ero ritornata a casa mia questa mattina non avevo fatto altro che piangere, poi erano arrivate le contrazioni e la paura quando all'ospedale mi dissero che dovevo ricoverarmi...

Le contrazioni non passavano e la decisione dei medici di farmi comunque partorire, non avevo ricordi nitidi di quei momenti, ma ricordavo il momento in cui vidi Rob sulla porta. Di come si era precipitato verso il mio letto, della tenerezza che aveva nel tenermi la mano, nel parlarmi per tranquillizzarmi. Poi tutte le paure, tutti i dolori cessarono appena vidi il mio piccolo ometto. Tutto passò. Trattenere le lacrime era impossibile, avere Robert accanto ed il piccolo tra le braccia era stupendo, mai avrei pensato che tutto ciò potesse darmi tanta gioia. Ma lui ora non c'era, com'era arrivato se n'era andato...

Iniziai a piangere, non sapevo se per la gioia o per il dispiacere di non vedere Rob qui con me... con noi ancora una volta.

Arrivò un'infermiera che mi aiutò a mettere il piccolo nella culla e mi consigliò di riposare. Mi addormentai quasi subito pensando a mio figlio e Robert....

*******************************************************

Era passata una settimana da quando Ashley aveva partorito ed io non ero ancora riuscito a trovare il coraggio per vederla. Sapevo che stava bene, che era ritornata a casa tramite Jack.

Quel pomeriggio mi rinchiusi in casa a suonare il piano, passavo da una melodia all'altra senza un ordine. Sentì bussare alla porta, mi avviai per aprire.

" No dico, sei tutto scemo? Robert ti sembra il modo di comportarti? "

Kristen era entrata come una furia in casa ed il suo tono di voce non era certo amichevole.

" Prego Kris entra, fai come se fossi a casa tua! " Dissi sarcastico.

" Poche storie! Vengo ora da casa di Ashley, non sei ancora andato a trovarla? Ma che aspetti l'invito della regina? Bè sappi amico mio che qui siamo in America, la regina non c'è. Mi vuoi dire che ti passa per la testa?"

Mi sedetti sul divano e cercai di dar voce ai miei pensieri, ai miei timori.

" Kris hai ragione, forse non mi stò comportando bene, ma vedi, penso di essere di troppo! "

Mi guardò confusa non capiva.

" Il giorno che Ashley ha partorito ho visto come guardava il piccolo appena era nato e l'ho vista, di nascosto, mentre allattava. Era contentissima, lei era solo per lui, guardava solo lui, come se al mondo non esistesse altro! Io mi sono sentita di troppo, ho provato un po' di gelosia nei confronti di quel bambino che riceveva un amore incondizionato da parte sua, e mi sento un cretino! Essere gelosi di suo figlio! "

Kris si avvicinò a me.

" Santi lumi! Robert tu non sei cretino, peggio! E' normale che una madre guardi con adorazione suo figlio! Quello che si crea tra una madre e un figlio è un legame fortissimo! Non devi essere geloso! Poi sentirti di troppo, che scemenza! Se pensi che Ash non abbia bisogno di nessuno perchè oggi quando mi ha vista la prima che mi ha chiesto è stata su di te? Se avevo tue notizie? "

Rimasi a guardarla stupito. " Ha chiesto di me? "

" Si brutto cretino che non sei altro! Ora io vado a casa, tu ti dai una sistemata e vai a trovarla! "

Mi diede un bacio sulla guancia e se ne andò. Rimasi seduto sul divano a riflettere su quello che mi aveva detto, “aveva chiesto di me”. Quelle parole mi diedero la forza di andare a farmi una doccia, vestirmi e salire in macchina. Quando raggiunsi casa di Ash ero agitato, pensavo all'ultima volta che ero stato lì. Ero arrivato con l'idea di parlare con lei per com'era sparita quella mattina, ed ero andato via preoccupato per lei ed il bambino. Finalmente riuscì a suonare, mi aprì una signora, forse una domestica, le dissi chi ero e se Ashley era in casa. Mi ritrovai a spesare che fosse uscita.

" Si prego, la signorina è di qua. "

Mi accompagnò al salone, Ash era sul divano, stava leggendo un libro, accanto a lei c'era una carrozzina, appena sentì i nostri passi posò il libro e mi venne incontro, sembrava felice di vedermi.

" Rob che bello sei venuto finalmente"

Mi abbracciò, io la tenni stretta a me il più possibile, era bello ritornare a sentire il suo profumo.

"Si tesoro sono qui, scusa "

" No, non preoccuparti, l'importante è che sei qui."

Ci sciogliemmo dall'abbraccio a malincuore, era sorridente, felice, serena.

Ci sedemmo sul divano e mi chiese come stavo, lei che si preoccupava per come stavo io!

" We sei tu quella che merita attenzioni! Comunque io stò bene grazie "

" Ah Rob, da quando Alexander è nato sono passata in secondo piano!"Sorrideva.

" Così l'hai chiamato Alexander? "

" Si, ti piace? Ti può piacere come nome? "

Perchè mi chiedeva se mi piacesse il nome del bambino, in fin dei conti il figlio era suo.

" Si Ash è un bel nome "

Non aveva smesso un attimo di sorridere, le accarezzai una guancia e chiuse gli occhi. Quanto mi mancava!

" Vuoi vederlo? " Notai una leggera agitazione nel suo tono di voce, non ne capivo il motivo.

" Si certo! " Mi finsi più entusiasta di quello che ero in realtà.

Lei si alzò dal divano e si avvicinò alla culla, prese in braccio il bambino e ritornò da me.

" Robert ti presento Alexander!"

Guardai quel bambino senza dire niente, dormiva tra le braccia della madre, era così indifeso, ora capivo il senso di protezione che Ashley aveva nei suoi confronti.

" Ciao piccolo.... Ash, ma è grande! Per essere nato prematuro intendo! "

Lei non mi risposte, allungò le braccia per farmi prendere il bambino. Mi sentivo impacciato, avevo paura di fargli male. Ash, sempre in silenzio mi guardò, i suoi occhi andavano da me al bambino. Ad un certo punto si mise a piangere.

Io impacciato, con il bambino in mano non osavo muovermi, gli chiesi cosa c'era che non andava.

" No Rob, non c'è niente che non vada, è tutto perfetto così "

Si asciugò le lacrime e sorrise. Io ero sempre più confuso. Scettico sul suo stato d'animo distolsi lo sguardo da lei a favore del bambino. Era di pelle chiara, come i pochi capelli che aveva, sarebbe diventato sicuramente alto da grande... Le manine avevano dita lunga, mi fermai ad osservargli il viso, c'era qualcosa, qualcosa che non capivo... Il mio sguardo venne catturato da due nei che il bambino aveva sul collo, erano identici ai miei. Sfiorai quei nei con un dito, solo allora Ashley parlò.

"Rob, il bambino non è nato così prematuro come pensavi, è nato all'ottavo mese di gravidanza "

Mi si gelò il sangue.

" Otto mesi … "

" Si Rob, Alexander è tuo figlio "

Io ero rimasto immobile, con il bambino in braccio, guardavo prima lei poi lui.

" Prendi il bambino Ash "

Non so, forse il mio tono di voce, il mio sguardo spaesato, spinsero Ashley a prendere subito il bambino e posarlo delicatamente nella culla, poi ritornò seduta accanto a me.

" Ro... "

"Tu lo sapevi?"

" Si Rob, non c'è mai stato nessun altro tranne te, sapevo fin da subito che il bambino era tuo "

" Non mi hai mai detto niente! Anzi, mi hai fatto credere il contrario! "

La mia voce era dura, mi sentivo preso in giro.

" Rob, io non volevo obbligarti in nessun modo, quello che ho detto l'altra sera in macchina riguardo il padre del bambino era vero. "

"Obbligarmi? Tu non volevi obbligarmi ?"  Avevo incominciato ad urlare, ero completamente fuori di me. Come si era permessa di prendere quella decisione, così importante, per me? Lei aveva incominciato a piangere.

" Rob, ti giuro io l'ho fatto per te, non volevo rovinare la tua carriera."

Scattai in piedi.

"Al diavolo la carriera Ashley! Qui si tratta di un figlio! "

Il bambino aveva incominciato a piangere sentendo le mie urla.

"Vai da tuo figlio"

Il mio volto e la mia voce erano gelidi e freddi. Non aspettai nessuna risposta, non sentì la voce di Ashley che mi chiamava, uscì da quella casa quasi correndo.

 

Guidai per la città fino a tarda notte, quando mi decisi di ritornare a casa. Parcheggiai l'auto sul viale e mi diressi verso il portone. Notai una figura seduta davanti la porta di casa, era Ashley.

" Che ci fai qui? " Per quanto fossi preoccupato per lei la mia voce risultava dura.

" Dovevo parlarti, pensavo che prima o poi saresti ritornato a casa. "

"Tu sei matta! Ed il bambino?"

" L'ho lasciato con la baby – sitter con tutto il necessario. Io devo parlare con te"

Il suo tono di voce era dolce ma fermo allo stesso tempo. Non dissi niente, aprì la porta di casa ed entrammo.

Andai a sedermi nel salone e lei mi seguì.

Eravamo l'uno di fronte all'altro,ci guardavamo negli occhi senza dire niente.

" Non mi hai detto niente Ash... "

Per la prima volta fui io a rompere il ghiaccio tra di noi. Lei chiuse per un attimo gli occhi, fece un respiro ed iniziò a parlare.

" Scoprì di essere incinta dopo il tuo fine settimana con Kris nei Caraibi, all'inizio fui presa dal panico, non sapevo se tenere o meno il bambino. Poi pensai che quello che portavo dentro di me era nato dal mio amore per te, dal nostro amore, così decisi di tenerlo. Sapevo che avrebbe significato una svolta nella mia vita, ma non potevo fare altrimenti. Non volevo che fossi tu a pagare le conseguenze di questa mia scelta, non volevo costringerti. Più passava il tempo e più mi ripetevo che stavo facendo la scelta più giusta nei tuoi confronti anche se dentro stavo malissimo. Non poter condividere in pieno un'esperienza del genere è frustrante. "

Io rimanevo in silenzio a guardarla, non osavo neanche respirare per paura che si fermasse.

" Poi la nostra lontananza dopo la fine delle mie riprese. Volevo sprofondare, mi mancavi da morite! Mi mancava la tua voce, la tua risata, mi mancava tutto di te!"

La sua voce si era incrinata nel ripensare a quei momenti.

" Quando Nikki mi telefonò per dirmi della cena, il mio primo pensiero è andato a te, ti avrei rivisto! "

Anch'io avevo pensato la stessa cosa...

"Rivederti è stato come bere dopo una camminata nel deserto, poi il viaggio in macchina. Quando Alexander si mosse dentro di me, la tua mano posata sulla mia pancia, il tuo sguardo, mi fecero pensare che stavo facendo uno sbaglio, che forse avresti dovuto sapere. Ma la mattina, quando mi svegliai, le mie paure ritornarono a galla e sono scappata via. Si Rob, sono letteralmente scappata via! Sarei andata in un'altra città se non avessi incominciato ad avere le contrazioni. "

Si alzò dalla poltrona e si inginocchio davanti a me prendendomi la mano. Continuò con il suo racconto...

" Quando ti ho visto in ospedale non ci credevo, per tutto il tempo che sono rimasta lì con la paura, con l'incertezza del parto ho pensato a te, e poi alla fine sei arrivato "

Incominciò a piangere.

" Robert io lo so che ho sbagliato, lo so che non mi sono comportata bene, non so se riuscirai mai a perdonarmi per quello che ho fatto, ma sappi che l'ho fatto per Amore. Io ti amo e per quanto stupido sia stato il mio comportamento, spero che tu possa perdonarmi e ritornare ad amarmi. Spero che tu possa imparare ad amare anche nostro figlio. "

La guardavo e con la mente ritornai a quei mesi senza di lei, alla sofferenza di non poterle stare accanto, ai miei sforzi di dimenticarla con altre donne...

" Rob ti prego dì qualcosa... " Mi guardava con gli occhi lucidi.

" Io.... io... non so.... "

Non riuscivo a mettere insieme le parole.

" Robert, prendi tutto il tempo che vuoi, io saprò aspettare, io e Alexander ti aspetteremo perchè sinceramente, amore mio, non so vivere senza di te.... "

Si alzò e si avviò versò l'uscita.

Non potevo farla andare via, non potevo!

Mi alzai anch'io e richiusi la porta che lei aveva aperto, si girò e mi guardò.

" Non andare via "

" Rob.... "

Le accarezzai il viso, poi come se fosse la cosa più naturale del mondo incominciammo a baciarci.

" Non andare via... "

Continuavo a ripeterle quelle parole tra un bacio ed un altro. Mi era mancata terribilmente, ci eravamo mancati terribilmente!

Ci staccammo per riprendere fiato e ci guardammo negli occhi.

"Ashly io ti amo, ti amo come non ho mai amato nessun'altra. Io non voglio stare fuori dalla tua vita, io voglio farne parte, voglio condividere la gioia, il dolore, le preoccupazioni, i momenti spensierati, non farmi restare fuori! "

" No amore mio, no ti giuro mai più "

Ci abbracciammo.

" Dobbiamo andare, nostro figlio ci aspetta. "

A quelle parole, Ashley scoppiò in un pianto liberatorio.

 

*******************************************************************************

 

Ho venduto la mia casa di Los Angeles e mi sono trasferito da Ashley. E' passato un anno dal giorno in cui mi disse che il figlio era mio. Abbiamo ricominciato, tutti e tre insieme.

Non è stato facile, ma con la forza di volontà siamo riusciti a superare i momenti più difficili, come sono sicuro che supereremo quelli che il futuro ci riserverà.

Ritrovarmi padre da un momento all'altro non è stato facile, ma grazie a lei, ho affrontato le mie paure.

Sono a casa questo pomeriggio, niente interviste, niente servizi fotografici, solamente io ed il mio piano. Sento la porta aprirsi, è lei. Alexander incomincia a muovere i primi passi e si tiene stretto alla mano della madre. Guardo le due persone più importanti della mia vita venire verso di me, mi sento orgoglioso di quello che vedo.

Anche se Ashley non mi avesse detto niente riguardo la paternità del bambino, non avrebbe potuto nasconderlo a lungo.

Alexander è la mia fotocopia. Stessi capelli, stessi occhi, stesse mani, solo la bocca richiamava alla mente quella di Ash.

Apro le braccia verso mio figlio e lui ci si butta. Lo prendo in braccio e mi avvicino verso la donna della mia vita

"Niente lavoro oggi? "

" No tesoro, oggi sono libero di dedicarmi a voi due "

Circondo le sue spalle con il mio braccio e andiamo verso il giardino.

 

Era scritto che le nostre anime si unissero.

Era scritto che i nostri destini si incontrassero per non separarsi.

 

 

Grazie per aver letto la mia ff... ci vediamo alla prossima, se vi và! :-)

 

   
 
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