Naruto, 'Missing You' di Temari su EFP Fanfiction

Salve a tutti! :D

La storia che segue è nata in una giornata un pò 'mogia' (come oggi) di qualche mese fa; nata originariamente in inglese, ho deciso di tradurla e postarla qui perché ci sono semplicemente troppe poche storie su questa magnifica coppia in questo sito :P La vicenda è divisa in 4 capitoli (perciò non è molto lunga); ogni capitolo ha una canzone che fa da 'colonna sonora' e la prima - che è anche quella che mi ha dato l'idea base per scrivere - è 'Dear God' degli Avenged Sevenfold ^_^

Che parla qui è Gaara.

Disclaimer: mi appartiene solo ciò che scrivo

Ja ne,
Temari 88 XD

Missing You

Come mai? Perché, quando ti manca qualcuno, il momento in cui senti di più la loro mancanza è la notte...? Essere così abituato ad averti accanto - averti avuto vicino per tanto tempo - mi porta a soffrire in modi che non avrei mai immaginato. Fa male. Fa male e sento la gola stringersi ogni volta che respiro. Ogni giorno, senza eccezione, mi alzo dal letto... mi vesto per uscire... bevo il caffè (amaro, come al solito)... prendo la macchina e vado a lavoro... e finito il mio turno, me ne torno a casa.

Quando entro, dico ancora "Tadaima". Anche se in casa non c'è traccia di una presenza umana, anche se una orsa di ghiaccio mi stringe il cuore in una presa feroce - la mia voce riecheggia, sola, e non posso fare altro che sorridere tristemente, pensando a quanto vorrei che tu fossi qui a curarmi, perché la tua presenza è l'unico rimedio alla 'malattia' che mi assilla da quel giorno...

Alcune notti sono più dure delle altre. Spesso lavoro così tanto da cadere esausto e, anche se so bene quanto non ti piacerebbe, quelle sono le notti migliori perché se sono talmente stanco da perdere conoscenza, allora non ho energie per sognare - per vederti quando chiudo le palpebre, vedere il tuo sguardo dolce su di me, vederti sorridere - e se non sogno, posso evitare il terribile dolore che mi assale quando apro gli occhi.

Di notte, tutti i pensieri che cerco di tenere rinchiusi, si scrollano di dosso le catene e si fanno avanti per quanto io mi sforzi di cacciarli indietro; non li voglio: non farebbero altro che peggiorare le mie condizioni già miserabili - che tento di nascondere - ripetendo ancora e ancora come io ti abbia deluso. Mi dispiace, spero che tu lo sappia. Solamente il desiderio di vederti di nuovo, prima o poi, mi impedisce di cadere nel buio senza fine... ma non so per quanto ancora.

Mi manchi così tanto e vedere il tuo viso quando chiudo gli occhi è sia una benedizione che una maledizione... eppure non rinuncerei a tutto questo per nulla al mondo.

La mia mente non fa che urlarmi di tornare indietro e continuare la nostra vita come se nulla fosse successo... ma non posso. Anche se ogni ora - ogni minuto - che passo lontano da te una parte di me muore. Ad ogni modo, questo è un piccolo sacrificio che sono disposto a fare, se è abbaztanza per far si che tu sia sano e salvo... non me lo perdonerò mai di averti messo in pericolo come ho fatto, perciò spero che capirai... perché vederti su quel letto, circondato da macchine ingombranti, pallido e pieno di lividi, è stato più difficile da sopportare di un dito puntato contro di me. Peggiore, si, perché so che mi avresti perdonato.

Ti sei salvato per essere stato con me, stavolta, ma in futuro? Non voglio perderti - è puro egoismo, da parte mia - non in questo modo, non per colpa mia. Sarai più a sicuro, ora che me ne sono andato e, ti prego, cerca di non odiarmi per quello che ho fatto, per il dolore che dovrai sopportare: l'ho fatto per il tuo bene.

Ho dovuto lasciarti, anche se l'amore e la devozione avranno sempre il tuo volto.