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Autore: WrongHysteria    23/02/2010    2 recensioni
Lentamente allungò una mano verso quella alla sua destra, ed osservò l'acqua che si divideva tra il cancello arrugginito ed il suo dito. Quando lo staccò del tutto, la goccia rotolò tra le falangi, si allungò sul dorso ed infine cadde sul polso.
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Piangi, - mormorò il ragazzo all'esile corpo tra le sue braccia.
La ragazza scosse la testa con forza. - Perché? - domandò lui. La ragazza continuò a scuotere la testa, alzandola dal suo petto, e lo fissò. Due occhi caldi e preoccupati restituirono il suo sguardo vuoto. Distolse gli occhi dai suoi, osservando le pareti color tuorlo d'uovo coperte di ragnatele e la vecchia scala di marmo su cui erano seduti. Il cancello fuori dalla portineria attirò la sua attenzione. Era composto da tanti cilindri; una volta doveva essere nero, ma ora c'era solo ruggine. La pioggia notturna lo aveva ricoperto e solo ora, alle otto del mattino, stava iniziando ad asciugarsi.
La ragazza si divincolò dalle braccia del suo amato per correre verso il cancello, attirata da una goccia d'acqua. Man mano che si avvicinava ne vedeva sempre di più. Si fermò all'improvviso, proprio davanti alla sua amata, ma non aveva il coraggio di toccarla. Lentamente allungò una mano verso quella alla sua destra, ed osservò l'acqua che si divideva tra il cancello arrugginito ed il suo dito. Quando lo staccò del tutto, la goccia rotolò tra le falangi, si allungò sul dorso ed infine cadde sul polso.
Il ragazzo arrivò di corsa e l'abbracciò dal dietro. - Cosa succede? - chiese allarmato. Lei lo ignorò, affascinata dalle gocce. Si chiese se non stesse sembrando pazza, ma non le importava. Allungò la mano verso un altro residuo di pioggia. Questo le si infilò tra le dita, tanto veloce da non averlo nemmeno visto, e sparì lasciandole una sensazione di gelo.
Era rimasta solo una goccia.
Il ragazzo la strinse a sé, non ricambiato: le braccia di lei ricadevano inerti lungo i fianchi, il suo capo era rivolto all'acqua sul cancello. Lui la baciò, tentando di risvegliarla dall'incanto.
Si voltò, allungò la mano. Entrambi trattennero il respiro.
Lei toccò la goccia. Dopo qualche secondo, allontanò il dito. Quella era esplosa a terra.
Guardò il ragazzo. - E' caduta anche lei, - disse, con espressione vitrea.
- No - rispose il ragazzo. Prese altre gocce di pioggia con le dita e le versò sul punto dove prima si trovava l'altra, forsennatamente, cercando di ricomporla, lasciando sulla sua mano tracce di ruggine.
La ragazza scosse la testa. Lui si fermò all'istante, la strinse. - Piangi, - le disse ancora. Lei scosse la testa.
Ma fu allora che, finalmente, la ragazza scoppiò in lacrime.
   
 
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