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Autore: MirkoCullen96    23/02/2010    3 recensioni
dato che mi dicono che devo mettere un'introduzione valida...
questa storia parla di Bella, una ragazza con dei poteri magici consentitogli fin dalla nascita per... uccidere vampiri. è il suo lavoro, insieme a Jessica e Angela. ma cosa succederà quando loro due verranno a mancare e Edward entrerà in scena?
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Allora .... arriviamo al chappy ....  avviso che neppure questo è granchè  ( come d'altronde anche il primo )  è soltanto che i primi 3 capitoli sono appunto iniziali ed introduttivi ... questo in particolare  parla dell'incontro di Jessica, Angela e Bella con Tom, il loro capo.  Ho cercato di renderlo un pò comico ( non aspettatevi chissà che neh ... ) Però penso che non sia poi così brutto ... ^^" BACI MIRKOCULLEN96


       - Uffi però … sono stufa di marinare la scuola per dare la caccia ai vampiri! -  disse Angela mentre ci allontanavamo dalla scuola sulla macchina rosso fuoco di Jessica.
- hai ragione Angie … dove ci porteranno ora?! Dall’altra parte del mondo?! Magari in Giappone! - urlò jessye premendo sempre più il piede sul pedale dell’acceleratore.
- d’altronde ragazze … non è che possiamo opporci … ci prendiamo quello che viene! Credetemi … anche io sono stufa … - dissi passandomi una mano tra i capelli e spettinandomeli tutti.
Stranamente in quel giorno, a Forks la cittadina più piovosa d’America, non pioveva anzi c’era il  sole e caldo!  Non ero abituata a tutta quella afa e decisi di sbottonarmi la camicetta, fu un grave sbaglio -.-’’
- Bella! - disse Jessica in tono secco, alzai la testa e la guardai. - che fai? Ho capito che hai una taglia di seno considerevole però … contieniti cara! - disse esterrefatta. Io assumei  un’espressione confusa e feci girare gli occhi da una parte all’altra della mia orbita,  Angela mi vide.
- Isabella Swan non fare quelle facce! - disse “ vuoi vedere la tua di faccia?” pensai, infatti proprio in quel momento Angie diventò rossa come un pomodoro … fosse stata in un cartone le sarebbe uscita dalle orecchie e dal naso il fumo … -.-’’
Mi arresi.
- ok ok scusate … - dissi riabbottonandomi la camicetta righe rose e blu.  - mamma mia però … sembrate mia madre … - finii sbuffando.
Nel frattempo eravamo gia arrivate alla “base” come la chiamavamo noi. Era una normalissima villa … bianca … bella … ma che passava inosservata. Si trovava al confine tra Forks e la vicina Seattle e praticamente nessuno la notava dato che era nascosta dai rami di giganteschi alberi disposti a schiera in un lungo viale poco soleggiato. Quando arrivammo  al cancello Jessica, che era alla guida, inserì il codice di entrata e la grande cancellata si aprì, piano piano come nei film. Parcheggiammo la nostra macchina in una specie di parcheggio verde e rigoflioso dove sostavano altre macchina, in apparenza, molto costose. A confronto la nostra sembrava un catorcio rispetto alle altre autovetture che c’erano.  Avanzammo verso l’entrata dove ad aspettarci c’erano tre cameriere. Al nostro arrivo, silenziose come sempre, allungarono il braccio piegato e noi tre ci appoggiammo le nostra giacche. Quando entrammo il “paesaggio” cambiò del tutto, gia solo se una persona qualunque fosse entrata avrebbe capito che quella non era una villa normale … nel grande salone interno erano disposti dappertutto tantissimi computer di nuova generazione e decine e decine di persone ci lavoravano  senza neppure distoglierne lo sguardo per vedere chi erano quelle tre ragazze che erano appena entrate.  Due omoni  vestiti di nero e con scuri occhiali da sole si misero al nostro  fianco e ci scortarono su per le scale fino allo studio di  Tom, il nostro coordinatore. Per il lungo corridoio si estendeva un tappeto rosso con bordi color oro e sulle pareti c’erano tante lampadine raffinate che emanavano una luce fievole.
- Ciao Tom!- disse Jessye
- come sta il mio cagnolino preferitoooo … - disse Angela ridendo sotto i baffi( Angie amava dare soprannomi stupidi alle persone).
- buongiorno ragazze … siete di buon umore oggi? - disse lui, avevamo una grande intesa e confidenza noi e Tom.
- oooooooo non sai quanto … -.-’’ - dissi io spaventandolo.
- bè ragazze … bando alle ciance! Ora siamo seri e arriviamo al sodo. - disse Tom e io mi irrigidii assumendo un’espressione formale.  - questa missione è estremamente importante dato che dovrete svolgerla per ordine della CIA. - io, Jessica a Angela ci guardammo in faccia stupite.
- lo so. Lo so ragazze … non avevate mai svolto missioni per loro ma .. Sarete giustamente ricompensate se svolgerete questa missione con estrema precisione e premura. - disse.
-  ma la CIA come … come fa a sapre dell’esistenza dei .. Vampiri? - disse Angela con voce fievole.
- ragazze … loro sanno tutto di tutti! - disse come risposta Tom, in effetti non aveva tutti i torti …
- bè dai Tom … dicci tutto così la facciamo finita  il più presto possibile.- dissi io facendo il segno di “tagliare” in discorso e arrivare al succo del discorso.
- non credo che ci metterete cosi poco … la missione è molto impegnativa …  soprattutto a partire dalla distanza …  - disse e Jessye si portò una mano ala fronte sospirando.
- cioè? Quale sarebbe questa distanza? - disse Angela sperando.
-  Em … - Tom si schiarì la voce.
-  appunto la CIA ha una base segreta … dove tiene nascosto un’astronave innovativa per il prossimo viaggio sulla Luna … nessuno sa di questa cosa e alcuni vampiri  vogliono distruggerla e … causare l’inferno in tutto il mondo dato che tutti i continenti hanno dato il proprio contributo per la sua costruzione … scoppierebbe la terza guerra mondiale nel caso voi non agiate … in fin dei conti … questa base è … in Cina. - disse Tom e tutte facemmo delle facce non sorprese, schifate. Quasi piangevo per la disperazione.
- non può essere … - disse Angie tra se.
- e dimmi … quando dovremmo partire? Stasera magari?! - disse Jessica con la rabbia in faccia.
- ragazze … so che è dura per voi … so che avete appena terminato una missione ma d’altronde proprio questa non potevamo respingerla! Insomma ragazze … la CIA!!! E poi voi siete nate per fare questo …  non potete opporvi … - disse Tom, all’apparenza mortificato. La rabbia mi assalì di sopravvento.
- Tom quando partiremo?! - esclamai facendolo sussultare.
- ragazze … - disse girandoci intorno.
- Tom! - ripetei.
- mi dispiace ma … al più presto … -  disse .
- Quando?! - quanto lo odiavo quando faceva cosi. Alle fine si arrese.
-  stasera stessa … - disse .
Ero totalmente demoralizzata, non sarei riuscita ad affrontare un’altra missione  per lo più a lungo termine!
Prendemmo le nostre cose, e ci dirigemmo verso casa.

                                                   
  
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