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Autore: Nusia    23/02/2010    5 recensioni
é una storia che parla di RObsten dopo la fine delle riprese della saga. Ho ipotizzato che si fossero lasciati e che non si vedessero da ormai 3 anni. Cosa li farà rincontrare? E soprattutto cosa succederà? leggete...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ecco qui il secondo capitolo. WOW…sono davvero sorpresa il primo capitolo ha già stato inserito nei preferiti e nei seguiti.Grazie di tutto.

Ledyang: grazie mille sei gentilissima.

Bbird: grazieeeeeee

Kiki_88: grazie tesorooooooooo… tornano insieme? Bo chi lo sa! Xd

Bangel91: grazie mille…si li Stra-adoro.

COMMENTATE!!!!

2- Capitolo

Pov. Robert

“amore? Ne hai ancora per molto in bagno?” urlai dalla camera da letto del mio appartamento di Londra. Finalmente avevo avuto un po’ di tempo per riposarmi, ma tutte le vacanze finiscono e così tra qualche ora sarei dovuto partire per Los Angeles, dovevo incontrare il direttore di una grande casa di produzione cinematografica, mi aveva contattato per un film ed io volevo sapere di cosa si trattasse prima di accettare. Dovevo andare a Los Angeles! Erano anni che non mettevo piede in quella città, troppi ricordi, troppi ricordi che facevo di tutto per dimenticare. Una cosa impossibile, come se potessi dimenticare una persona che era stata forse la più importante di tutte, anzi senza forse. Come potevo dimenticarla se ogni giorno la vedevo sulle copertine di giornali, su programmi tv? Ero andato avanti con la mia vita, ma Kristen sarebbe stata sempre presente nei miei ricordi e avrebbe sempre occupato un posto nel mio cuore.

“10 minuti e ho fatto amore mio” rispose Britney.

“ok allora aspetto”

Avevo conosciuto Britney il giorno in cui seppi che Kristen era tornata a frequentarsi con Micheal, il suo fidanzato di vecchia data. Quel giorno fu davvero uno dei più brutti della mia vita.

Stavo guardando un po’ di tv nella stanza di un albergo Newyorkese, in quel periodo stavo girando un film che si chiamava “Passion” uno di quei tanti progetti dove si parla di amore, passione,ostacoli, voglia di vivere liberamente ( chi meglio di me sapeva cosa volesse dire tutto quello?), saltavo da un canale all’altro senza molto interesse allora decisi di fare una doccia, mentre asciugavo i capelli col phon, i miei occhi guizzarono al televisore anche acceso e notai che si parlava di Kristen. Spensi tutto e mi avvicinai per ascoltare.

“pare proprio che la nostra amata Stewart sia tornata sui proprio passi. Ma frenate l‘entusiasmo voi vecchi fan della coppia Robsten, la giovane Kris ha infatti deciso di dare un‘altra chance al suo ragazzo di un tempo, che ahimè per noi non è l‘attore londinese, ma Michael Anganaro. Eh già i due sono stati avvistati ieri mentre passeggiavano per il centro di Los Angeles tenendosi per mano. Che anche Kristen Stewart abbia usato il famoso detto ” ecco cosa diceva la presentatrice del programma. Ma come aveva fatto a dimenticare tutto? Come aveva potuto lasciarsi alle spalle tutto e ritornare da lui? Preso da una strana rabbia e irritazione decisi di scendere a fare un giro. Passai davanti ad una libreria e allora mi domandai se un buon libro sarebbe riuscito a non farmi pensare, perciò aprì al porta ed entrai. Fu lì, in quel negozio che vidi Britney per la prima volta. Se ne stava vicino ad uno scaffale con una mia biografia tra le mani, sfogliava le pagine e ogni tanto scuoteva la testa. Era davvero buffa! All’improvviso si scostò i capelli dal volto e potei notare quanto fosse bella: alza al punto giusto, fisico mozzafiato, capelli lunghi e neri e occhi nocciola, i jeans aderivano perfettamente alla sue gambe, mettendo in risalto il suo lato B, la maglietta era di una taglia più grande e poteva benissimo ballarci dentro, ai piedi indossava delle semplici scarpe da ginnastica ed in testa degli occhiali da sole. Abbigliamento bizzarro, sexy e comodo allo stesso tempo e poi lei era bellissima. Mi avvicinai senza neanche rendermene conto e la sentì farfugliare qualche lamentela.

“c‘è qualcosa che non va?” le chiesi allora divertito. Lei non si voltò a guardarmi e con gli occhi ancora puntati sulla mia biografia mi disse:

“c‘è tutto che non va. Scrivo biografie senza informarsi, pretendono di conoscere le persone solo perché sono famose.”

“cosa c‘è scritto di male?” chiedo ancora vedendola storcere le labbra.

“beh tanto per dirne una lui non è nato il 14 ma il 13 maggio” borbottò.

“oh beh si in effetti hai ragione, sono nato il 13 maggio” confermai e a quel punto si voltò verso di me. I suoi occhi da prima scocciati, assunsero un’espressione sorpresa, poi di pura vergogna.

“eh…” tentò di dire qualcosa senza risultati soddisfacenti.

“io sono Robert ma penso che già lo sai” mi presentai allungando una mano.

“Britney, scusa non avevo visto che eri tu” sussurrò

“Beh si l‘ho notato. Piacere Britney” dissi sorridendole.

Da quel giorno non ci eravamo più divisi.

Era buffo ricordare come tutto fosse nato. Quando le chiesi di uscire lei accettò volentieri ma l’appuntamento si trasformò in un vero e proprio sfogo, così come i successivi. Per quasi due mesi, ogni volta che uscivamo insieme finivo per parlare di Kristen, mi aspettavo che si alzasse da un momento all’altro e andasse via, ma non lo fece mai, restava lì di fronte a me ad ascoltarmi,a darmi consigli. Kristen si lasciò con Anganaro dopo neanche 2 mesi, io invece mi innamorai di Britney e non parlai mai più di lei. Un amore diverso da quello che avevo provato prima, ma ugualmente bello e degno di essere vissuto. Con Britney stavo bene ed ero felice, ma ogni tanto era impossibile fermare certi ricordi.

“ecco fatto. Il bagno è tutto tuo. A che ora hai l‘aereo?” mi chiese lei uscendo dal bagno con solo la biancheria.

“tra 6 ore, prima però devo fare le valige,andare da Tom e svolgere altri servizietti, anche se tu non mi aiuti per niente” mi lamentai.

“cos‘ho fatto?” domandò.

“non puoi andare in giro in biancheria, è una tentazione troppo ghiotta” la rimproverai divertito.

“Scemo. Vai a fare una bella doccia” mi ordinò lanciandomi un cuscino.

“tu. Mi. Hai. Lanciato. Un. Cuscino?” scandì bene le parole mentre mi avvicinavo a lei.

“beh si non te ne sei accorto?” disse stando al gioco ed iniziando ad indietreggiare.

“non dovevi farlo” la misi in guardia.

“Rob, vai a fare la doccia” e fece altri 2 passi indietro.

“nono non mi va più” sorrisi malefico.

“Rob devo uscire” mi avvertì.

“mmm…”

“Rob” mi ammonì ancora ma a quel punto gli fui addosso e la buttai sul letto.

“ti prego, ti prego lasciami andare” supplicava ridendo mentre io le facevo il solletico.

“poco convincente signorina” dissi continuando a solleticarla. Lei si dimenava tra le braccia neanche fosse percossa da mille scariche elettriche. Odiava il solletico, proprio non riusciva a resistere, potevi farglielo dovunque:braccia, gambe, collo, viso, rideva sempre come una bambina.

“ti prego, ti prego bastaaa” urlò tentando si riprendere fiato.

“eh no tesoro, mi hai lanciato un cuscino”

“basta, basta” continuava a ripetere.

“chiedi scusa”

“neanche per sogno”riuscì a farfugliare. Sapevo che avrebbe risposto così, non è capace di chiedere scusa, proprio non gli escono le parole di bocca.

“allora niente” e ripresi da dove mi ero fermato.

“okokokok…non lo faccio più”

“nono voglio che dici scusa”

“non lo faccio più”

“scusa”

“sc-scu-scusa, contento?” sbuffò arrendendosi.

“perfetto” risposi soddisfatto e mi fermai senza però smettere di abbracciarla.

“prepotente” mi accusò dandomi un leggero pugno sul braccio.

“aiiii” feci finta di lamentarmi.

“eh no signorino, non ti ho fatto male”

“gne gne gne” la presi in giro, poi mi volta e le diedi un bacio. Lei serrò le labbra senza permettermi di baciarla come avrei voluto, ma non me ne curai, prima o poi avrebbe ceduto. Continuavo a dargli piccoli bacetti sulla bocca sigillata, ogni tanto provavo a farmi strada con la lingua ma non cedeva. Provai in un altro modo, con le labbra scesi a baciargli il collo e poi al clavicola e di nuovo il collo fino ad arrivare al suo orecchio.

“Rob smettila” farfugliò appena. Feci finta di non aver sentito e riprovai a baciarla, ma ancora una volta trovai il passaggio chiuso. Misi la mano sinistra sul suo fianco e l’attirai a me, mentre con la destra percorrevo il profilo della sua gamba, le mie labbra invece, erano impegnate a baciargli la pancia piatta.

“Rob” cercò ancora di dissuadermi ma ormai avevo quasi vinto la partita. Smisi di accarezzarle la gamba e portai la mano sulla sua spalla,poi lentamente le abbassai la bretella del reggiseno lasciando piccoli baci sulla pelle candida. Bingo. Sentì le sue mani nei miei capelli e finalmente le nostre labbra si incontrarono. Il bacio prima scherzoso, divenne più intenso e passionale ed in poco tempo mi ritrovai senza maglietta. Ci staccammo per riprendere fiato, poi mi avventai di nuovo su di lei tenendola stretta a me, i nostri indumenti finirono presto sul pavimento della nostra stanza.

“mi mancherai tanto. Uf! Quando tornerai?” mi chiese mentre eravamo ancora abbracciati sotto le coperte.

“3 giorni massimo” la rassicurai.

“speriamo” disse baciandomi il petto sulla quale era appoggiata.

Dopo mezz’oretta ci alzammo dal letto e appena lei se ne fu andata, corsi a farmi una doccia. Sotto il getto dell’acqua calda sentì i miei muscoli rilassarsi. Mi insaponai per bene e poi lasciai che la pressione dell’acqua spazzasse via la schiusa che ricopriva il mio corpo. Passai la mano sinistra sul braccio desto e mi accorsi di non aver tolto il piccolo laccio nero che mi avvolgeva il polso. Dimenticavo sempre di toglierlo,anche quando dovevo girare un film, la costumista doveva dirmi: “Rob togli l‘elastico.

Per quando sciocco ed infantile potesse essere, conservavo ancora il pegno del nostro amore, il pegno che ci scambiammo tanti anni addietro, quando ancora nessuno sapeva di noi.

“tra un po’ ci dovremo dividere” mormorò Kristen triste. Era vero, avevamo quasi finito di girare New Moon e tra breve sarei dovuto partire per New York per girare “Remember me”

“già, vedrai che i mesi passeranno in fretta” la rassicurai stringendola a me.

“speriamo” cercò di convincersi e affondò il viso nel mio petto.

“tanto ti amo e appena posso farò una scappatina” dissi mentre lei si alzò di scatto.

“che stai facendo?” le chiesi vedendola rovistare tra le sue scarpe.

“mi è venuta un idea” disse Kristen tornando a sedersi con in mano un suo paio di converse.

“che idea?” chiesi.

“aiutami a togliere i lacci” ordinò.

“cosa?”

“aiutami” e così dicendo mi passo una scarpa. Ancora perplesso sfilai i lacci neri dalle scarpe poi glieli passai.

“ok e ora?” domandai curioso.

“dammi il polso”

“ma…?”

“uf dammi il polso” si lamentò. Legò per bene il laccio e poi fece lo stesso con il suo.

“ecco fatto!” esclamò soddisfatta.

“adesso mi spieghi?” chiesi inarcando le sopracciglia.

“certo. Tra un po’ che ci separeremo,ti basterà guardare questo lurido laccio nero per ricordarti di me” mi informò.

“non mi serve un laccio nero per ricordarmi di te. E poi se i paparazzi se ne accorgessero?”

“che pensino ciò che vogliono no?” poi mi baciò.

Non lo avevo più tolto da quel giorno, a Britney avevo raccontato che era un ricordo di mia sorella, quella era l’unica piccola bugia che gli raccontai. Uscì dalla doccia e iniziai vestirmi, preparai le valige, poi andai a casa di Tom. Mentre aspettavo che venisse ad aprire la porta non potei trattenermi dal ridere ripensando al giorno in cui Kris si tagliò i capelli.

Stavo tornando in hotel dopo una giornata di riprese davvero pesanti. Accessi il cellulare e trovai un messaggio della mia Kristen.

-sto andando a tagliarmi i capelli e tingerli, diventerò una rockettara…i miei poveri capelli. Ti amo-

Sorrisi al pensiero di lei dal parrucchiere e della sua espressione rassegnata. Appena fui in camera le mandai subito un messaggio.

-accendi il computer, connettiti ad internet e attiva la web, voglio vedere il tuo nuovo taglio. Ti amo, mi manchi-

Dopo poco mi arrivò subito la risposta.

-sono orribile non ti piacerò più. Non intendo accendere la web-

Risi di gusto pensando ad io che la lasciavo per un semplice taglio di capelli.

-tranquilla non ti lascio, i capelli ricresceranno-

-ok…accendo-

Dopo 24 ore riuscì finalmente a vedere il suo bellissimo viso, purtroppo sui capelli aveva un berretto.

“ciao Amore, mi sei mancata” le dissi

“anche tu. Come sono andate le riprese? E con la ciabatta come va?” chiese scocciata.

“con chi?”

“con quella che recita con te”

“vuoi dire Emilie?” chiesi sogghignando. Era gelosa!

“si quella,allora come va?”

“tutto bene, sai oggi abbiamo fatto un giro in centro e stasera viene da me e…” volevo continuare ma vidi il suo viso diventare rosso dalla rabbia e allora scoppiai a ridere.

“Rob non c‘è niente da ridere” mi rimproverò.

“invece si, sei buffissima quando ti arrabbi. Come puoi essere gelosa di Emilie?”

“lei è li con te ed io sono qui con questo strano taglio di capelli. Ancora mi domando perché non mi hanno fatto indossare una parrucca. Mi sto facendo mille paranoie per Eclipse”

“a già i capelli. Fai un po’ vedere”

“nono”

“dai amore ti prego” la supplicai e dopo un po’ accettò.

“andata, però guai a te se ridi”

“non rido promesso” purtroppo però appena lo tolse non riuscì a trattenermi, così girai la web e morì dal ridere, che taglio che gli avevano fatto, povera amore mio!

“non ti vedo ma sento la tua risata. Lo sapevo sono orribile”

“nono, direi che ti trovo molto sexy” mi complimentai e così passammo l’intera serata a parlare.

“Rob? Vengo ad aprirti e ti trovo a ridere da solo come un cretino?” mi salutò Tom perplesso.

“ehilà buongiorno anche a te.”

“entra su, ma non dovevi venire un’ ora fa? Stavo per chiamarti” disse facendomi entrare.

“oh…ehm… contrattempo” risposi.

“mmh contrattempo eh? Immagino con Britney”

“perspicace” mi complimentai.

“allora lo vuoi o no il cd?” mi chiese dopo mentre preparava in caffè.

“certo, dov‘è?”

“è in camera da letto sul comodino a destra”

“grazie mille”

Dovevo star fuori per 3 giorni e un po’ di buona musica mi avrebbe fatto bene.

“trovato?” urlò dalla cucina

“eccolo” dissi accomodandomi su una sedia del tavolo.

“allora viene anche Britney con te?” domandò mentre mi passava la tazza di caffè caldo.

“no rimane qui. Tra 2 settimane ha un esame e non voglio distrarla.”

“e con chi vai?”

“solo Tom, con chi vuoi che vada?” gli chiesi retorico.

“non so, tipo con il tuo manager” rispose.

“ho parlato con il mio agente, andrò da solo, leggerò il copione e se mi piacerà allora mi raggiungerà li. Ma da quando ti preoccupi dei viaggi?” domandai perplesso.

“no niente, niente è che andrai lontano”

“Los Angeles è più vicino della Cina ed io sono stato anche li da solo.” lo informai.

“Rob. Tu andrai. A. Los Angeles.” scandì bene le parole.

“lo so. Insomma Tom,qual è il problema?” gli chiese esasperato.

“da quanto tempo non ci vai?”

“da…3 anni…oh Tom ti prego. Ti prego tu non puoi dubitare di me” dissi capendo dove volesse andare a parare.

“Rob non dubito di te. Non vedi Kristen da quanto tempo? Da tanto Rob troppo tempo e da quanto non la senti? È una vita. Io mi chiedo solo cosa faresti se mai la incontrasti per la strada.” spiegò.

“Los Angeles è grandissima, non potrei mai incontrarla.”

“la ami ancora?” domandò di punto in bianco.

“cosa? Ma che domande fai Tom?” stavo iniziando ad arrabbiarmi.

“la ami ancora?” domandò impassibile.

“cavolo Tom no, non amo più Kristen. Adesso sto con Britney” risposi prontamente. Non amavo più Kristen, mi capitava di pensare a lei ma non la amavo da un pezzo. Il giorno che mi disse che avrebbe rinunciato al nostro amore per riacquistare il suo equilibrio mi ferì tremendamente. Ci stetti male per giorni ma poi mi feci forze e l’allontanai. Non gli avrei mai perdonato quello scambio.

“era solo una domanda” si mise il mio amico sulla difensiva.

“domanda idiota”

“ok, volevo essere sicuro che non facessi stupidaggini. Britney non si merita questo”

“lo so, tranquillo” lo rassicurai.

“ultimamente l‘ho sentita sai?” disse dopo un po’.

“chi?”

“Kristen” cosa? Lui sentiva Kristen? Perché non me lo aveva mai detto?

“perché non me ne hai mai parlato?”

“beh perché ci sentiamo di raro e poi perché…”

“perché?” lo incitai.

“perché lei mi pregava di non farlo”

“oh. Beh…come sta?” non potei fare a meno di chiederglielo.

“sta bene, la sua carriera va a gonfie vele. Non so niente di preciso.” rimase sul vago.

Guardai l’orologio e capì che era tardi e dovevo andare,perciò saluti il mio amico, corsi a casa ad abbracciare la mia Britney e poi andai all’aeroporto.

Durante il viaggio, la domanda di Tom vorticava nella mia mente come fosse un foglio di carta che veniva spazzato via da vento a destra e a sinistra, a sinistra e a destra.

E se l’avessi incontrata per davvero? Se camminando tra le strade della città ci fossimo scontrati? Cosa avrei fatto? Cosa avrei detto? Avrei fatto finta di non vederla o l’avrei trattata in modo distaccato come gli ultimi tempi passati insieme? Quanta fatica mi era costata trattarla in quel modo. Quanta forza di volontà mi ci era voluta, la sera in cui gli dissi addio, per lasciarla sulle scale con il viso in lacrime. Ricordo perfettamente quel momento.

Avevamo appena finito di partecipare all’ ultimo evento in onore dell’ultimo film. Tutti volevamo festeggiare e passare un po’ di tempo insieme lontano dai riflettori. Chissà quando avremmo avuto l’opportunità di stare di nuovo tutti insieme, perciò avevamo affittato un intera sala dell’albergo per passare la serata insieme. Il tempo sembrò volare, io e Kristen non ci parlavamo ormai da 2 mesi e neanche quella sera ci scambiammo una parola. Verso le 3 di mattina decidemmo di togliere le tende, abbracciai tutti e gli dissi che ci saremmo sentiti presto, poi scesi le scale per andare a prendere un taxi.

“Roooooob” sentì urlare dal piano di sopra. Alzai lo sguardo e vidi Kristen che come una furia scendeva le scale per raggiungermi. Il cuore mi iniziò a martellare talmente forte che avevo paura mi venisse qualcosa, ma le sue parole rimbombavano nella mia mente come degli pneumatici in corsa. Le avevo dato un’ultima possibilità il giorno dell’ultimo ciak, le avevo detto che non avrei voluto più vederla ne sentirla, avevo sperato con tutto me stesso che capisse che in realtà volevo tutt’altro, avrei voluto che mi urlasse in faccia che non potevo farlo, che gli sarei mancato terribilmente, ma non lo fece, si limitò a dirmi “come vuoi.” Quel come vuoi aveva distrutto tutto.

La guardai ancora, poi le voltai le spalle e mi avviai di nuovo verso l’uscita.

“Rooooob ti prego fermati” mi supplicò. Mi voltai ancora una volta e la vidi all’inizio della scalinata, quella sera era stupenda, più bella del solito.

“cosa vuoi” le domandai freddo.

“io…io…io voglio,voglio salutarti. Hai salutato tutti” spiegò chinando il capo. Quanto la stavo facendo soffrire? Tanto, forse troppo, ma io avevo sofferto di più.

“beh ciao” mi limitai a dirle.

“ti prego Robert, ti prego solo un saluto. Non puoi andartene senza salutarmi, non merito tutto questo, anzi forse si, forse lo merito, ma ti prego, ti prego fatti abbracciare un‘ultima volta” disse guardandomi con i suoi occhioni verdi. I suoi bellissimi occhioni verdi che in quel momento erano inondati di lacrime che però non uscivano per orgoglio.

“ci siamo salutati già alle riprese” dissi cercando di fare l’indifferente, in realtà vederla in quello stato era per me una pugnalato allo stomaco.

“ti prego” continuò a supplicarmi.

“buona fortuna Kristen” le dissi solo voltandole ancora le spalle. Dio quanto mi constava tutto quello!

“no Rob, no” urlò lei ma io non mi voltai, poi sentì il rumore dei suoi tacchi correre per i gradini, l’istinto fu più veloce di me e mi voltai. Appena i nostri occhi si incrociarono lei si buttò su di me abbracciandomi forte ed io l’accolsi mio malgrado. Sarebbe stato ancora più difficile da quel momento dirle addio.

“mi dispiace, mi dispiace tanto” continuava a sussurrare lei.

“sshhh” cercai di confortarla accarezzandole i capelli. Quanto mi era mancato quel contatto.

“stupida, stupida idiota” continuava ad incolparsi. Dovevo andarmene il prima possibile altrimenti non sarei più riuscito ad abbandonarla. Piano la scostai da me, le abbassò lo sguardo e veloce si asciugò gli occhi. Odiava farsi vedere debole.

“lo spettacolo deve continuare, me ne sono fatto una ragione” mentì. Lei non parlava, continuava torturarsi le mani e a guardami quasi volesse dirmi di restare.

“nella vita le cose cambiano” dissi più a me stesso che a lei mentre le accarezzavo la guancia.

“non..n-n-non…non part-t-t-tire” sussurrò guardandomi e i suoi occhi ardevano.

“Kris”

“non partire Rob, non partire” disse più forte. Quanto avrei voluto che quel non partire fosse arrivato 2 mesi prima. Era troppo tardi, perché Kristen? Perché me lo hai detto solo ora? Continuavo a ripetermi. Mi avvicinai a lei e piano le dissi all’orecchio:

“È stato bello condividere dei momenti con te. Buona fortuna mia piccola Kristen” poi le diedi un piccolo bacio a fior di labbra e con tutta la forza di volontà, girai le spalle e mi allontanai.

“ti prego” tentò un’ ultima volta lei.

“Addio Kristen” le dissi mentre uscivo.

“Addio” rispose rassegnata. Mentre uscì dalla hall dell’albergo riuscì a sentire il suo sussurro:

“Addio amore mio” poi la sentì singhiozzare e mentre salivo in auto la vidi in lacrime seduta sulle scale, abbracciata a Nikki.

Quella fu l’ultima volta che ci parlai.

 

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