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Autore: EvItA    20/07/2005    11 recensioni
Il matrimonio di Sirius e Remus, innamorati più che mai, è ormai alle porte... cosa succederebbe se un sestetto di streghe molto speciali, decidesse di dare il suo contributo alla buona riuscita delle nozze?!
Genere: Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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[Autrice: EvItA aka Wolly : il mio nuovo account... avevo perso la pass... no comment! X3]

Hola a tutti^^ questa one-shot un po’ particolare e un po’ comica, è nata da un sogno e dall’estenuante lavoro di un giorno e una notte. Racconta del matrimonio dei due piccioncini –Remus e Sirius- è la prima Fan Fiction che scrivo su questa coppia, ma spero che gradirete! Anche il genere comico per me è del tutto nuovo, ma devo dire che nello scriverla mi sono divertita e ho riso tantissimo… che altro aggiungere? Bhè buona lettura! ;) Ah a proposito, come capirete, il punto di vista da cui vengono narrati i fatti è quello di Lunastorta… eheh

The way to the wedding ~ Cronache del mio matrimonio.

(Remus Lupin)

Questa mattina, un raggio di luce che filtra dalle persiane socchiuse, mi da il buon giorno carezzandomi il viso. Con un mugolio apro un occhio stiracchiandomi, osservando il soffitto affrescato… e nella frazione di un secondo realizzo ogni cosa, divenendo consapevole di non trovarmi nel mio letto, ma in una camera non mia.

Tutto diviene chiaro, mi giro di lato verso sinistra, sollevandomi su un gomito per poter meglio contemplare colui che giace al mio fianco. Sdraiato scompostamente –come suo solito- in un groviglio di lenzuola, la testa e un braccio penzoloni fuori dal materasso, c’è la persona più importante della mia vita.

Osservando quel bel viso abbronzato, disteso nel sonno profondo, con la sua aria innocente quasi infantile mentre dorme, sento il mio cuore gonfiarsi e pulsare dolorosamente d’amore.

Amo quest’uomo.

Allungo delicatamente una mano, a cercare di raddrizzarlo premurosamente per fargli poggiare il capo sul guanciale, o quando si sveglierà avrà un bel torcicollo… sorrido… decisamente oggi non è la giornata adatta al torcicollo, dobbiamo essere entrambi al massimo della forma.

Lo sento bofonchiare qualcosa nel sonno, contrariato, mentre oppone un poco di resistenza alla mia stretta, ma alla fine riesco a metterlo più comodo. Rimango ad osservarlo, come se fosse la prima volta… non mi stancherò mai di contemplarlo, mai.

Vedo le sue palpebre fremere e, un attimo dopo, sollevarsi svelando un paio di stupefacenti occhi grigi, ancora impastati dal sonno. Ricambia il mio sguardo.

Per me è il momento più bello. Mi sveglio sempre presto, per osservare il suo risveglio ed il primo sorriso della giornata che mi regala, rendendo tutto più roseo e perfetto…

In un attimo l’aria innocente viene sostituita da una incredibilmente maliziosa e, con un sorrisetto furbo, allunga un braccio affondando la mano dietro la mia nuca. Mi tira a sé, e io non oppongo resistenza mentre con un sospiro soddisfatto uniamo le nostre bocche, in un bacio morbido e piacevole. Dopo lo sento sussurrarmi sulle labbra:
“Buon giorno, amore…”

“Mmh -mugolo soddisfatto poggiandomi pigramente su di lui, sul suo corpo caldo- ‘ngiorno”

“Sai che ti amo…?” dice scostandomi una ciocca di capelli dal viso, il sorriso dolcissimo che mi rivolge gli fa brillare gli occhi e per un attimo mi perdo in quei pozzi d’argento

“Ti amo anch’io… tanto…” replico sincero, dandogli un altro piccolo bacio sulle labbra

“E sai che giorno è oggi…?” il suo tono è roco e sensuale, mi scivola addosso come velluto e rabbrividisco appena cominciando a carezzargli il petto.

“Mh, non saprei, fammi pensare…” dico fingendomi meditabondo e distratto.

Vedo un piccolo lampo di delusione nel suo sguardo –il mio cucciolo credulone-
“Sirius! Ma secondo te potrei davvero scordarmi cosa festeggiamo?! Ti stavo solo prendendo in giro, so benissimo che giorno è oggi!” pongo fine allo scherzo prima che inizi a preoccuparsi seriamente, adoro questo lato del suo carattere, è un po’ tonto e infinitamente tenero.

“Snort! -incrocia le braccia facendo l’offeso- Non capivo se eri scemo o semplicemente ancora reduce dalla sbronza di ieri sera!”

“Non ero sbronzo!”

“Certo, come no… e io sono il Ministro della Magia… per essere la nostra festa d’addio al celibato, hai alzato fin troppo il gomito”

“Certo, tu invece eri sobrissimo… -dico sorridendo al ricordo della festa e della notte di pazzie passata con i nostri amici per i nights di Londra- …ma di solito le feste d’addio al celibato non si passano senza i fidanzati?”

“Secondo te, potevo mollarti da solo con James e compagnia bella, andando a festeggiare la mia con altri amici?! Hai già rischiato abbastanza così, figurati se non ci fossi stato anch’io…”

Che tenero quando fa il geloso… effettivamente ieri sera eravamo tutti un po’ alticci, io non reggo molto l’alcool e quindi ero un po’ troppo sù di giri, ma il vero problema di Sirius è stato un altro: cioè i due spogliarellisti –un ragazzo e una ragazza- travestiti da giocatori di Quidditch –della mia squadra del cuore- usciti da una enorme torta. Quelli hanno improvvisato una lap-dance utilizzandomi come palo, ignari di aver rischiato la vita con quel loro gesto affrettato…

Il mio uomo, per poco, non li schiantava, vedendoli entrambi in atteggiamenti provocanti con il sottoscritto. Comunque alla fine è bastato un suo sguardo truce –ammetto che in circostanze del genere Sirius incute un certo timore riverenziale!- a far capire al ‘duo’ che non era aria e che era meglio andare ad ancheggiare davanti a qualche altro spettatore.

“Che farei senza di te?” miagolo ironico, allacciandogli le braccia intorno al collo e premendo la mia bocca contro la sua. Sorrido mentre, socchiudendo le labbra, lascio che la sua lingua calda mi scivoli dentro bramosa, quando si attorciglia con la mia in una carezza umida e lasciva.

“Amore, se fai così mi tenti…” e in un attimo sono premuto fra i cuscini con Sirius sopra intento a leccarmi e mordicchiarmi gentilmente alla base del collo.

Mhm, lo adoro quando fa così.

“Siri… dai, è giorno!”

“Oh, ma non c’è problema… sai che per fare l’amore con te sono sempre disponibile! Di giorno, di notte, alle cinque dopo il tè del pomeriggio… in camera da letto, sul divano, in cucina contro il tavolo –io comincio a ridere mentre lui è tutto intento ad espormi il suo elenco ed a riempirmi di baci- nella toilette del ristorante, a Mielandia…”

“Sirius!” lo rimbrotto arrossendo, ricordando perfettamente l’aneddoto riguardante l’episodio avvenuto nel negozio di dolciumi di Diagon Alley.

“Mhm, soprattutto a Mielandia… ho in mente di quei giochetti da provare con tutti quei dolci e canditi…” mormora, facendo quasi le fusa mentre succhia con particolare enfasi il lobo del mio orecchio.

Socchiudo le palpebre mentre affondo la presa sulle sue spalle, rido:
“Amore…?” cerco di richiamarlo alla realtà mentre ormai sembra perso nel suo filmino mentale

“Mh?”

“Sei consapevole di essere un maniaco?”

“Non è colpa mia se tu mi tenti con atteggiamenti provocanti e lascivi!” replica, staccandosi dalla mia pelle per guardarmi in viso con la sua aria seria da cucciolone.

Rido ancora: “Atteggiamenti provocanti e lascivi?! Io?!”

Lo vedo annuire, per poi rivolgermi uno dei suoi sorrisi che mi fanno letteralmente sciogliere: “Amore, dovresti sapere che mi basta la tua sola presenza per farmi arrap…”

Non lo lascio finire e arrossendo -per quanto possa negarlo, il mio ragazzo è davvero un pervertito!- gli metto una mano davanti la bocca:
“Sirius! Modera il linguaggio!”

“Ghgh, amore, ma chi vuoi che mi senta?”

“Loro… ad esempio…” e con un ghigno gli indico un punto indefinito alle sue spalle.

Lo vedo girare il capo così da vedere la parete all’altro lato della stanza, dove in una preziosa icone antica, due figure ci osservano.

Una è del mago che abita nel quadro, con una folta barba bianca, il viso pieno di rughe e il naso aquilino su cui poggiano un paio di occhiali dalle lenti spesse come fondi di bottiglia. Ha un sorriso furbo sulle labbra pallide e gli occhietti scuri paiono brillare in modo innaturale e giovanile vista la sua veneranda età. Il vecchio, vedendosi scoperto, fa gomitino alla signora al suo fianco e dice ghignando largamente: “Visto Joanne, te lo dicevo che era tutto vero! Questa notte, per colpa di quel mandrillo del giovane Black, non ho chiuso occhio!”

La donna, dall’aria orribilmente familiare, ha gli occhi sgranati mentre, portatasi una mano alla bocca, cerca di risistemare la mascella che spalancatasi pare voler toccare il pavimento:
“Merlino dolcissimo!” invoca quella senza schiodare gli occhi di dosso dalla schiena del mio ragazzo, -e soprattutto dal suo fondoschiena- visto che il lenzuolo gli è scivolato giù da un pezzo scoprendolo.

“Sì, Joanne, sono qui!” risponde il venerando Mago Merlino continuando a ridere sotto i baffi.
Alquanto irritato –visto che la donna sta praticamente sbavando- mi affretto a coprire le grazie del mio fidanzato, per poi studiare il suo viso stupito.

“E voi cosa diavolo state facendo?!” sbotta Sirius schizzando a sedere sul materasso, rotolandomi via di dosso. Sembra imbarazzato, temo che anche lui abbia realizzato che c’è qualcosa di familiare in quella strega.

“Ehm…” Merlino finge aria di non curanza mentre fischietta e aspetta che sia la sua amica a rispondere. La donna dai lunghi e spettinati capelli neri si sistema con stizza lo scialle sulle spalle:
“Dovrei essere io a chiedervelo, Signor Black!”

Io mi accomodo meglio con le braccia incrociate dietro la testa, per godermi questa scena che ha del comico.
Glielo avevo detto io, oh se glielo avevo detto di non restare a dormire da me ieri notte… in casa dei Potter… la notte prima delle nozze… eheh

“Io… ho fatto compagnia al mio ragazzo!”

“Il suo ragazzo?! –la strega pare indignata dal gergo utilizzato per definirmi –Vorrà dire il suo promesso sposo! –Joanne arrossisce, per quanto può arrossire un quadro- Mi pare strano che mia figlia non abbia pensato ad assegnarvi camere separate!” sbotta la donna

“Certo… ma sa com’è… Remus odia dormire da solo… ha paura del buio e ieri mi ha pregato di non lasciarlo solo. Come non esaudire il desiderio del mio grazioso promesso?” nel dire queste parole ironiche, mi da una fugace carezza in volto, come a voler mostrare alla strega la mercanzia.

Quella, se possibile, diviene ancora più rossa.

“Non in questa casa, non sotto il mio stesso tetto! Voi avete diviso il letto fuori dal sacro vincolo dal matrimonio. Ah, ai miei tempi non si osava tanto! Ah, svergognati! Ah, giovani libidinosi!” e quella avrebbe continuato in un’altra serie di ‘Ah!...’ se Mago Merlino, facendoci l’occhiolino, non l’avesse trascinata via cercando di calmarla.

Io e Sirius ci guardiamo, e in un attimo ci sbellichiamo entrambi dalle risate.

“Ah, svergognati!” la scimmiotta Sirius imitando incredibilmente bene la voce acuta della donna.

Io continuo a ridere:
“Per Godric, l’abbiamo fatta grossa temo… vedrai quando lo scoprirà la signora Potter”

“Credo che la nonna di James correrà dritta dritta a fare la spia… -sbuffa- …non mi sembrava una cosa così grave!”

“Bhè, forse sì, dopo che ci avevano dato camere separate…” dico poco convinto.

“Ma Reeemus –sfodera l’aria da cucciolo bastonato- le nostre stanze erano più che separate! Mi avevano piazzato all’altro capo della casa!”

“Probabilmente erano a conoscenza dei tuoi precedenti!” replico serafico con un sorrisone, e anche lui ridacchia:
“Già, forse… credi che passeremo dei guai?”

“No, la madre di James mi sembra di mentalità meno antiquata… credo capirà… anche se sarebbe ora che tu togliessi le tende, giusto per non farci trovare proprio con le mani nel sacco...” gli tiro una pacca affettuosa sul sedere come invito ad alzarsi “…o da qualche altra parte, vero amore?” replica malizioso lui, sgusciando fuori dalle coperte come mamma l’ha fatto.

Compiaciuto dalla visuale che mi si offre decido di starmene un altro po’ a letto a guardare il mio fidanzato che cerca di fare ‘mente locale’ per trovare tutti i suoi vestiti sparsi un po’ da tutte le parti.

Sorrido vedendolo tirare giù i boxer, volati su uno dei lampadari, chissà come ci sono finiti lassù!

Alla fine, anche se a malincuore, mi alzo per dedicarmi anch’io alla mia personale caccia ai vestiti.

Mi sto accingendo ad allacciarmi i pantaloni, quand’ecco che avverto una strana sensazione… percezione di pericolo…

Il lupo dentro di me non sbaglia mai, e il sesto senso animale mi ha aiutato a salvare la pelle più di una volta.

So che sta per succedere qualcosa.

“Sirius…” provo a richiamarlo preoccupato, ma lui mi fa tacere con un gesto della mano, mentre sibila tendendo le orecchie: “Ssh…”

Rabbrividisco udendo distintamente un rumore –sarebbe più appropriato definirlo casino- tremendamente simile alla carica di una mandria di bufali impazziti, che avanza a tutta velocità per il corridoio. (avete presente la scena del film babbano Jumangi?)

SBAM!

La porta si spalanca di botto, tremando sui cardini, e la mandria fa irruzione nei miei appartamenti, con a capo… aiuto… Lily, in pantaloni militari, anfibi e canotta nera recitante il simpatico slogan: La figa è mia e me la gestisco io! (motto femministico babbano)

I suoi capelli rossi sono raccolti in un’alta coda di cavallo, mentre con un ghigno poco rassicurante solleva i Rayban a goccia dagli occhi smeraldo, per fissarci entrambi: “Buon giorno belli addormentati!” dice in tono mieloso, che decisamente stona con l’abbigliamento di chi è pronto ad andare in guerra e fare il culo a tutti.

Dietro di lei… venite a salvarci… Andromeda, la cugina di Sirius, pantaloni di pelle super attillati e aria bellicosa, è spalleggiata da Molly Weasley, versione sottomarino vista la mole –questa volta pare che Arthur abbia fatto il colpo grosso e che, la sua dolce metà sia in attesa di non uno, ma ben due pargoli contemporaneamente- è particolarmente inquietante con quel sorriso furbo e le braccia incrociate sul pancione gravido.

Queste losche figure sono seguite da Hestia Jones, Dorcas Dearborn, e Alice Paciock, un trio di temibili Auror e streghe potenti.

Tutte queste simpatiche rappresentanti del gentil sesso, sorridono in modo molto, molto, molto poco rassicurante.

“Buon giorno…” biascico ad occhi spalancati, mentre nel mio cervello, i pochi neuroni presenti si domandano cosa diavolo ci facciano tutte le nostre care amiche e compagne di scuola, qui!

“Ciao…” mugola Sirius, cercando il mio sguardo come in muta preghiera da aiuto, scappiamo finchè siamo in tempo.

Avevo totalmente dimenticato che i signori Potter avevano invitato a rimanere a dormire molti dei nostri amici con annesse, naturalmente, le loro deliziose mogli, fidanzate, amiche.

La neo signora Potter, alias ex Evans Lily, avanza minacciosamente di un passo, fissando alternativamente me e Sirius, come se fossimo un boccale di succo di zucca nel deserto, o come un ombrello nella foresta amazzonica nel periodo delle piogge torrenziali, o come un lecca lecca al gusto di sangue per un vampiro, o come Sirius Black che mi vede dopo un periodo di astinenza forzata, o come… ok, ok la smetto con gli esempi!

“Dormito bene…?”

“Sì, Lily… ma ora vieni al punto… cosa ehm, ci fate voi qui?” Sirius, preso il coraggio a due mani, si rivolge alla rossa, gonfiando il petto tronfio, anche se verso la fine della frase la sua voce è ridotta a un pigolio.

La pressione di quegli occhi verdi, che brillano di luce assassina e quasi folle, farebbe sgonfiare qualsiasi uomo… anche se Auror e pluridecorato come Sirius Black.

Ancora una volta mi chiedo come faccia il povero James con quella furia di donna, e chi fra i due porti i pantaloni in casa.

A rispondere, in tono dolce e calcolato è Andromeda. I suoi occhi grigi, tremendamente simili a quelli del cugino, scivolano sulla mia figura. Ho ancora le mani bloccate alla patta dei pantaloni che stavo allacciando, quindi velocemente lascio ricadere le braccia lungo i fianchi, aprendo la bocca sconvolto quando vedo la mano fresca di manicure della signora Tonks puntare l’indice contro il sottoscritto:
“Siamo venute a prendere lui”

Silenzio generale.

Devo essere notevolmente sbiancato nel giro di un secondo, visto che la Weasley con un sorriso –che vorrebbe essere rassicurante- premurosa mi dice:
“Remus, tesoro, stai tranquillo… non vogliamo mica violentarti…”

“Vogliamo solo occuparci dello sposo…” termina per lei Dorcas, passandosi noncurante una mano fra i lunghi e mossi capelli biondi.

“E con occuparvi dello sposo cosa intendete, esattamente?” chiede il mio fidanzato, che improvvisamente pare trovare la situazione decisamente più divertente, visto che non lo riguarda.

“Ma naturalmente prepararlo per il matrimonio!” risponde Hestia, con una luce sadicamente sadica negli occhi scuri.

“Cosa?!” la voce mi è uscita dalla gola un po’ strozzata e di un’ottava più alta del normale.

“Remus, in parole povere…” dice Alice con un bel sorriso sul suo viso tondo, passando quindi il testimone a Dorcas “…Quello che intendiamo fare…” altro passaggio di testimone a Lily che risoluta avanza di un passo verso di me: “…Insomma Remus! Vogliamo farti bello per il matrimonio!” dice seccamente, come se fosse la cosa più ovvia e naturale di questo mondo.

Silenzio.

Ed ecco che la risata, molto simile ad un latrato, del mio uomo, riempie la stanza. Sirius si sta letteralmente tenendo lo stomaco mentre si è girato a guardarmi:
“Ahahah vogliono farti bello per il matrimonio… ahahah vogliono farti trattamenti estetici come a una donna… muahahah”

Davvero divertente.

Mentalmente segno sulla ListaDelleCoseDaFare di uccidere il mio fidanzato, o peggio per un maniaco del suo calibro, di bandirlo definitivamente dal mio letto.

Quindi, con aria supplichevole, faccio appello a tutta la clemenza che quelle pazze scatenate, chiamate amiche, possono avere per il povero sottoscritto:
“Ma…ma… perché solo io?” pigolo, e quasi le mie parole non si sentono tanto sghignazza la persona con cui mi accingo a passare il resto della mia vita.

Molly scocca un’occhiata severa al mio compagno, ed è quindi la cugina del suddetto che replica:
“Oh, ma per il semplice fatto che tu sei delizioso, mentre con Sirius sarebbe inutile… è peggio di uno schiopodo!” dice tranquilla e seria.

“Ehi! -ecco che la risata di botto spegne, mentre Sirius con aria indignata e offesa replica –così secondo te sarei più brutto di uno schiopodo?!”

“Non ha detto che saresti… ha detto che sei!” dice Lily con un ghigno, ora è il turno delle streghe di scoppiare a ridere, mentre si danno il cinque per la battuta che ha definitivamente zittito il mio ragazzo. Impresa pressoché impossibile tranne quando si tira in ballo l’aspetto fisico, appunto.

Black, vanitoso com’è, va a sedersi su una delle poltrone con un sonoro “Tsk!” mentre fissa in cagnesco le simpatiche ragazze.

Rivolgo uno sguardo contrito al mio ragazzo, scuotendo il capo, come se non sapesse di essere bellissimo, e con la mente torno al mio vero e principale problema: le donne che assatanate mi stano di fronte.

“Ma perché?” chiedo innocentemente.

“Perché cosa?” domanda a sua volta Alice

“Perché è peggio di uno schiopodo?” prosegue Molly

“O perché vogliamo farti bello?” dice Dorcas, e credetemi se vi dico che queste sei, tutte insieme, fanno una paura fottuta, specie quando parlano e nel discorso dicono una frase a testa come se avessero un cervello unico e tante bocche (avete presente il mostro Idra?).

“O perché proprio tu?” termina Lily, che ormai mi sta davanti e mi paralizza con gli occhi da gatta.

Riprendono a ridere tutte insieme vedendo la mia faccia sconvolta.

“Dai Remus, stavamo scherzando! Non vogliamo farti niente di che!” dice Andromeda, facendomi l’occhiolino, e io riprendo a respirare. Quindi, quando meno me lo aspetto, Lily mi prende per un polso e, con una forza di cui non la si farebbe capace, mi trascina con sé prendendomi a braccetto.

“Dai andiamo!”

“Sì, andiamo!” aggiunge Alice che sorridente mi prende a braccetto dall’altra parte, ora sono bloccato fra le due e, seguiti dal piccolo corteo di sole donne, lasciamo la mia stanza con Sirius ancora appollaiato sulla poltrona tutto intento a borbottare da solo riguardo la cugina stronza e il fatto di essere anche lui delizioso come Remus.

La camera delle torture, o salone di bellezza come lo chiamano queste sei pazze che non rientrano più nella cerchia di persone definibili come amiche, è stata allestita nella stanza dei neo coniugi Potter.

A malincuore, scopro che James, mia àncora di salvezza, è già stato sfrattato dal luogo, quindi sono solo con il nemico e circondato.

Ora, se si trattasse di fronteggiare un’orda di Mangiamorte, o anche di Ungari Spinati, il lupo che è in me, potrebbe darmi qualche aiuto… ma non se il mio nemico –ben più temibile- è rappresentato da un sestetto di ragazze pressoché ventenni, con cui ho passato gli anni di Hogwarts e portato a termine diverse missioni per l’Ordine, convinte che la loro missione giornaliera non sia salvare il mondo o prendere a calci nel culo Voldemort e Mangiamorte vari… oh, no… queste giovani paladine del bene, sono convinte che la loro nuova missione, questione di vita e di morte, sia… fare bello il sottoscritto per il suo matrimonio!

A nulla valgono le mie suppliche, i miei ‘No grazie, preferisco prepararmi da solo’ contro queste forze della natura, e alla fine sono costretto a piegarmi al loro volere, ai loro occhioni luccicanti da Bambi e labbrini tremuli a cui è impossibile dire di no.

A meno che, ovviamente, non si sia degli insensibili, provvisti di un cuore di pietra.

Ma, purtroppo per me, questo non è il mio caso.

Alla fine sono costretto a dare carta bianca alle streghe, ascoltando quindi terrificato, la serie di trattamenti a cui intendono sottopormi nel giro di due ore… ovviamente non ci capisco niente di queste cose da donne… ma, con l’ultimo barlume di orgoglio maschile, riesco categoricamente a conquistarmi il diritto di farmela da solo la barba!

E che caspita!

Ok fare un piacere alle proprie amiche, ma dare un rasoio in mano a una di queste pazze, per radere la barba dal mio collo… sarebbe da incoscienti o suicidi!

Siccome vorrei arrivare indenne a passare la mia prima notte di nozze, mi piazzo davanti allo specchio del bagno, e recuperati con un incantesimo di appello lametta e schiuma da barba e ignorati i mormorii di protesta delle sei fanciulle –Hestia è particolarmente dispiaciuta, non vedeva l’ora di avere il coltello dalla parte del manico… non so se mi spiego… o peggio ancora sperimentare la sua nuova ceretta al miele sulla mia faccia!- quindi mi accingo a iniziare la mia opera.

Impresa che si rivela essere titanica, visto che non è facile radersi con sei paia di occhioni curiosi puntati addosso, che ti fissano nel riflesso dello specchio.

Ovviamente faccio un casino, e diverse imprecazioni e tagli dopo, riesco a sciacquarmi il viso dai rimasugli di schiuma bianca.

“Oh, Remus… guarda che disastro… era meglio se lasciavi fare a me!” borbotta Hestia passandomi una mano sul mento dove mi sono mezzo scuoiato.

Ok, ora sono pronto ad andare incontro al mio destino.

Le sei, mi trascinano in camera da letto, sbattendomi su una sedia, e nel giro di un secondo mi ritrovo con Lily che mi applica uno strano composto sui tagli e Molly a meno di una spanna dal mio viso.

Mi chiedo cosa diavolo stia facendo, mentre mi scruta intensamente, passandomi una mano nei capelli e scoprendomi la fronte. E’ sempre più vicina, mentre strizza gli occhietti chiari e mi batte con il pancione contro un braccio.

Ehi, mi chiedo cosa penserebbe Arthur se entrando la trovasse in questi atteggiamenti equivoci.

“Ah-hà!” urla la donna incinta, facendomi sobbalzare, mentre anche tutte le altre si fanno strette intorno alla mia faccia.

“Guardate! Guardate! Eccoli! Sono enormi, orribili…” esordisce la signora Weasley, pigiandomi l’indice della mano sulla fronte indicando qualcosa a me sconosciuto.

Davvero!

Sto cominciando a preoccuparmi!

Specie dopo gli ‘oh’ e gli ‘ah’ stupiti, schifati e preoccupati delle altre cinque streghe.

Comincio a domandarmi cosa diavolo ci possa essere di tanto schifoso e orribile sulla mia fronte. Che ne so… magari foruncoli vomitanti pus, oppure pustole, macchie violacee dovute a una qualche reazione allergica al cibo, o ancora peggio potrei aver contratto la peste… e chi lo sa!

Fino a ieri mi sembrava di stare benissimo, ma non si sa mai, potrei aver beccato un qualche virus che deturpa orribilmente l’epidermide!

E se fossi diventato inguardabile tanto da non potermi più sposare nè farmi vedere in pubblico?!

O ancora peggio la mia faccia potrebbe essersi trasformata in quella di qualcun altro, o potrebbero essermi spuntate un paio di corna… ehi! In questo caso so con chi prendermela!

Un brivido mi scorre lungo la spina dorsale, alla vista dell’aria preoccupata delle mie estetiste improvvisate. Comincio ad agitarmi sulla sedia ma quelle continuano a stare zitte a guardarmi la fronte, alla fine sbotto:
“Ebbene?! Volete dirmi cosa cavolo ho che non va?!” mugolo come se stessi chiedendo i risultatati di una delicata analisi al mio dottore e fossi in punto di morte.

Dorcas scuote il capo, e seriamente, credo stia per scoppiare in lacrime, mentre Alice e Lily si guardano con aria triste, Hestia e Andromeda si passano melodrammaticamente una mano sulla guancia e Molly, tratto un sospiro e usando il tono più delicato possibile –per addolcirmi la pillola, immagino- mi dice: “Vedi Remus, tesoro… sulla tua fronte… ci sono due enormi punti neri!”





Ehm…

“MA VAFFA…” sbotto ma subito Dorcas mi pianta una mano davanti alla bocca per zittirmi e mi parla severa e seria:
“Remus… non davanti ai bambini…” dice indicandomi quindi con lo sguardo il pancione di Molly.

Ed ecco che le mie sei aguzzine scoppiano a ridere alla buona riuscita del loro scherzo, quindi la Weasley mi batte affettuosamente una mano sulla spalla:
“Dai, dai che ci pensiamo noi ai tuoi punti neri!”

Non so perché, ma quella che dovrebbe sembrare una rassicurazione alle mie orecchie giunge come una minaccia.

Le sei donne partono tutte in direzioni diverse, e nel giro di pochi minuti, dopo vari incantesimi di appello e trasfigurazione, mi sono di nuovo tutte intorno.

Con la professionalità di un chirurgo Molly dice: “Guanti…” ed immediatamente qualcuno glieli passa, infilandoglieli. Vedo le sue mani, un po’ cicciotelle fasciate nei guanti di lattice, avvicinarsi pericolosamente alla mia fronte.

Di riflesso provo a voltare il capo, ma mi ritrovo con la testa bloccata da due delle mie carnefici, e i polpastrelli della Weasley mi scorrono sulla pelle.

Ha gli occhi ridotti a due fessure, mentre pare ponderare la mossa successiva… sul serio, se non sapessi che è intenta a togliere di mezzo i punti neri dalla mia faccia, potrei pensare che stesse portando a termine chissà quale difficile e complicata missione!

Ah, le donne!

Ecco che finalmente agisce e, con fastidio, la sento strizzarmi la carne, manco stesse cercando di spremermi fuori il cervello dai pori della pelle.

Strizzo gli occhi con un rantolo di sorpresa, cavolo se fa male e il bello è che non ha ancora finito, e anzi aumenta la pressione delle sue unghie assassine.

“Ahia!” mi lamento sempre bloccato dalle altre due.

“Su, su… ma quante storie!” dice Molly a cui non è sfuggita la mia espressione di pura disperazione e di vi prego non fatemi del male.

“Ora capisco perché le mestruazioni e il parto toccano a noi donne… noi siamo molto più resistenti!” sbotta Lily ironica.

Dico io, ma guarda te se devo sorbirmi questo genere di prediche e discorsi femministici… Proprio io, che sono un licantropo e che ogni fottuta luna piena soffro come una bestia per trasformarmi…

Ma non replico niente, Lily è buona e brava, basta non mettere in dubbio le sue parole o anche solo andare contro una sua opinione, se non si vuole finire letteralmente sbranati.

Una serie di sospiri di assenso seguono le parole di lei, mentre tutte le altre donne comprensive annuiscono, poi, con mio grande giubilo sento Molly dire:
“Fatto… disinfettante…” e pare un chirurgo che in sala operatoria chieda il bisturi ai propri assistenti.

Dopo diversi minuti anche il secondo enorme e orribile punto nero viene cancellato dalla mia fronte, di lui rimane solo il ricordo… addio amico mio, è stato bello conoscerti, compagno di mille avventure! (parentesi di imbecillità a parte, ma scusate in una situazione del genere dovrò usare almeno un po’ di ironia, no?)

E, mentre mi lasciano un attimo di respiro, mi tasto la fronte che pulsa per valutare i danni riportati ed eventualmente citare la signora Weasley, una voce allegra e squillante ci parla dallo specchio facendoci trasalire.

Mi volto e noto l’immagine della mamma di James, Julia Potter, con i suoi capelli scuri raccolti in uno chignon (sono sicuro che se sciolti sarebbero ribelli come quelli di sua madre Joanne e quelli di James). La donna mi saluta, ridendo sotto i baffi.

Secondo me sa perfettamente a che genere di torture sono stato sottoposto, e per un attimo mi chiedo se questa non sia la giusta punizione per aver dormito con Sirius fuori dal sacro vincolo del matrimonio, come direbbe nonna Potter.

“Ragazze… sono arrivati tutti i vestiti per la cerimonia! Venite al piano di sotto a prenderli.” queste parole sono seguite da una serie di urletti e saltini di gioia.

“Arriviamo subito!” risponde Andromeda, e insieme a Lily e Hestia corrono fuori dalla camera come se avessero il diavolo alle calcagna.

Un sospiro sconsolato lascia la mia bocca mentre le restanti donne si dedicano alla mia manicure –nonostante non ce ne fosse davvero bisogno!- a impiastricciarmi la faccia con diverse sostanze non meglio definite, e con una maschera di bellezza simile al fango che abbondava sulle rive del lago di Hogwarts.

Per quel che ne so, dall’odore, potrebbe essere la cacca della piovra gigante!

Terminate queste difficili operazioni mi lavano il viso, profumano, e spalmano la faccia con una crema ammorbidente.

Eroicamente riesco a salvare i capelli, nonostante le insistenti insinuazioni di Molly –che già con le forbici in mano- si accingeva a sistemarmi il taglio, se vogliamo dirla con parole sue.

O rendermi calvo, deturpando così la mia immagine, se la diciamo con parole mie.

Sono sull’orlo della disperazione, e sul punto di rendere vedovi Arthur e Frank e single Baston, quand’ecco che rifanno la loro apparizione le altre componenti del sestetto.

In tutto questo tempo, le simpatiche fanciulle -che vista la situazione potrei definire come le mie tre furie personali- si sono cambiate d’abito, indossando quello per la cerimonia.

Manca infatti, davvero poco alle dieci, orario in cui -finalmente- si celebreranno le nozze.

Lily, grazie al cielo, si è tolta quell’armamentario da guerrigliera indossando invece l’elegante uniforme estiva, da cerimonia. La divisa da Auror è composta da camicia, cravatta blu, giacca bianca con i bottoni laterali –in petto spiccano le belle decorazioni e medaglie al valore, guadagnate nella sua breve e gloriosa carriera- e gonna al ginocchio blu.

Decisamente elegante e bella e imparziale, con la sua aria da comandante, i capelli ramati acconciati dietro il capo e un leggero velo di trucco in viso.

Andromeda, indossa un bel vestito rosso, che le fascia morbidamente il corpo voluttuoso, scendendole lungo il corpo fino alle caviglie, evidenziando così le sue curve mozzafiato. Ha sistemato i capelli corvini in una cascata di boccoli che le incorniciano splendidamente il bel viso. Ancora una volta mi stupisco di quanto i geni dei Black la rendano simile al mio Sirius.

Hestia ha puntato per un elegante abito color smeraldo, che ne sono certo piacerà da matti al suo ragazzo visti, ehm… i suoi gusti. I capelli scuri raccolti in una spessa treccia che le ricade di lato su un seno.

“Siete splendide ragazze…” dico sincero, contemplando le mie amiche, attenuando per un attimo i miei propositi omicidi.

Al complimento le tre ridacchiano compiaciute, facendo piroette come modelle improvvisate, mentre Molly, Alice e Dorcas ci lasciano per andare ad indossare i loro vestiti -tutti gli abiti sono stati confezionati nella stessa boutique, mentre le divise da Auror sono fresche fresche di tintoria.

Finalmente Lily, con un incantesimo, fa apparire il mio vestito facendolo adagiare sul letto. Rimango diversi minuti a contemplarlo critico ed ammirato, lisciando la stoffa morbida con le mani. E’ davvero perfetto.

“Allora pensi di indossarlo o continuare a fissarlo adorante per il resto della giornata?” mi risveglia in tono dolce la voce di Hestia, e con un sorriso vado a rinchiudermi e cambiarmi in bagno.

La stoffa è di un bel grigio fumo di Londra, gessato, nella scelta del colore ho seguito il suggerimento di Madama McClan, mentre per il modello mi sono dovuto far consigliare da James.

Indosso tutto meticolosamente. Camicia, pantaloni, panciotto. Mi faccio il nodo alla cravatta ed infilata la giacca mi guardo nello specchio, fortunatamente il mio viso è ancora come me lo ricordavo, nonostante le dure prove a cui è stato sottoposto.

Decido di uscire dalla stanza per farmi vedere, quando noto che camminando finisco con il calpestare l’orlo dei pantaloni. Prego in tutte le lingue conosciute, che le mie amiche non se ne accorgono, infatti posso solo immaginare il putiferio che potrebbe scoppiare in caso notassero che l’orlo è un pelo più lungo del normale.

Esco fuori dal bagno, sgambettando in un modo che spero non faccia notare il piccolo difetto… ma devo risultare piuttosto buffo visto che Andromeda scoppia a ridere, e Hestia mi prega di stare fermo e diritto.

Mi fanno i complimenti con tanti ‘Oh’ ammirati e compiaciuti, mi guardo nello specchio intero alla parete e… ehi, devo ammettere che faccio la mia bella figura.

Ma ecco una distrazione, un passo falso, avanzo verso la mia immagine e la voce di Lily fende l’aria, un’ottava più alta:
“Ah, per Godric Remus! I pantaloni sono troppo lunghi!”

Ah, per Godric Lily! Non sono ancora sposato e già ne ho le palle piene!

Ovviamente non le dico questo, -non credo coglierebbe l’ironia- e mi limito a sorridere supplichevole, come chi stesse pregando di essere lasciato in pace e non venir più torturato:
“I pantaloni sono troppo lunghi… -ripeto a mo’ di constatazione, mettendomi leggermente in punta di piedi per attenuare il difetto- …non mi sembra…” mugolo cercando appoggio da Hestia o Andromeda.

Ma niente, non appena incrocio gli sguardi delle altre due, è come se potessi sentire distintamente il cigolio delle rotelline nel loro cervello, che sta macchinando chissà quale diavoleria per riparare al problema ‘pantaloni’ e attentare nuovamente alla mia vita.

Sto impazzendo.

Seriamente sto ringraziando in tutte le lingue conosciute e non, di essere nato uomo. Non perché come dice Lily, io tema il dolore del mestruo mensile o del partorire figli… no… tutto questo mi pare nulla, se paragonato alle sofferenze a cui le donne si sottopongono volontariamente –o quasi, perché ammetto che è anche la società maschilista a spingerle a farsi del male così, strizzandosi la faccia e strappandosi peli da tutte le parti- grazie a Merlino, sono scampato alla ceretta di Hestia, o non avrei retto… Giuro!

Così a malincuore –visto che ho fatto trenta, farò anche trentuno- mi arrampico su di uno sgabello, girando su me stesso a comando –devo farmi i complimenti per il mio equilibrio invidiabile, vista la natura balorda di questo trespolo su cui mi ha messo Lily… questo coso continua a cigolare e dondolare… speriamo bene.

Intanto le mie care aiutanti si stanno prodigando per riparare alla svista di Madama McClan, preparandosi a recitare qualche incantesimo per adattare i vestiti, quand’ecco che alle mie orecchie giunge una voce ben nota…

“Remus… amore…” è Sirius, tutto contento, di aver trovato un attimo libero per venire a vedere come me la sto passando sotto le amorevoli cure delle tre streghe.

Amore un corno! A quest’ora potrei essere morto, e tu dove diavolo eri?! penso guardandolo truce.

Ma lui non fa in tempo a mettere piede nella stanza e notare la mia occhiata di fuoco, che la sua voce viene sovrastata da una serie di urla incoerenti.

Lily e Hestia con uno scatto felino mi urtano e si parano a mo’ di muro tra me e Sirius.

Per poco, investito da quelle, non cado giù dal tremolante sgabello.

Le due donne con aria folle e omicida, urlano ad Andromeda, la più vicina all’ingresso, di sbatter fuori a calci l’intruso.

La mora, come una furia, esegue l’ordine richiudendo la porta direttamente sul muso del mio povero fidanzato, urlandogli: “Lo sposo non deve vedere la sposa prima delle nozze!”

Dal canto mio, rischio nuovamente di scivolare dallo sgabello udendo quelle parole.

La mascella ormai mi toccava terra, mentre a bocca spalancata, fisso lo sguardo sul visetto irritato della cugina del mio fidanzato, che sembra fermamente convinta della veridicità delle sue parole.

“Andrò, ma io sono un uomo!” dico a mo’ di giustificazione.

Per poco non vengo sbranato dalle tre belve, che ora mi circondano nuovamente, sommergendomi di discorsi paranoici riguardo le tradizioni, la sfiga, il malocchio che si rivolterebbe contro la coppia di novelli nel caso in cui vedessero i rispettivi abiti e blablabla…



Imprecazioni varie di dolore giungono intanto dal corridoio dove Black pensa seriamente di essersi fratturato il setto nasale. Mugugnando epiteti poco gentili verso la cara cugina, prova a cercare soccorso in James e Peter.

Ma ahimè, quest’ultimi, spettatori della scena, sghignazzano con le lacrime agli occhi, tentando di sorreggersi a vicenda per non rotolare a terra dalle risate.



Ed ecco che , all’alba delle 9.50 dopo due ore e dieci di torture ininterrotte, anche l’orlo dei miei pantaloni è perfetto e finalmente sono pronto.

Molly, Dorcas e Alice ci hanno nuovamente raggiunti in camera di Lily. La Weasley indossa un abito indaco, con il pancione rotondo che fa bella mostra di sé e i capelli rossi arricciati intorno al viso. Dorcas e Alice, entrambe Auror, indossano la divisa come Lily, solo che la prima ha i capelli biondi legati in una treccia bassa, mentre la seconda li ha corti, castani e lisci, alle spalle.

Ci prendiamo qualche altro minuto per sistemare i capelli fuori posto, le pieghe dei vestiti e dopo un’ultima spruzzata di profumo siamo tutti pronti a scendere.

Perfettamente in orario.

Lily ci precede scendendo ad avvisare che stiamo arrivando, c’è un gran fermento in tutta la casa. La cerimonia nuziale verrà celebrata nel grande giardino circostante la villa, i Potter, gentilissimi, non solo hanno messo a disposizione la loro dimora ma hanno anche fatto costruire uno splendido gazebo bianco, lavorato e decorato con rigogliose piante rampicanti.

Di fronte al gazebo decine e decine di sedie, ordinate in due gruppi, su cui hanno già preso posto tutti gli invitati: il loro vociare giunge fin dentro casa, saranno circa un centinaio, prevalentemente amici e ben pochi parenti.

Ci sono tutti i nostri compagni di scuola, Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e anche qualche raro Serpeverde. I colleghi di lavoro di Sirius, i componenti dell’Ordine della Fenice e i nostri insegnanti di Hogwarts.

Della famiglia Black c’è solo Andromeda, che come Sirius è stata disconosciuta per essersi sposata con un babbano. Anch’io non ho tanti parenti, solo mia madre e mio padre –probabilmente trascinato a forza-
Poveruomo, penso di essere stato una delle più grosse delusioni e preoccupazioni della sua vita.

Perché?

Non solo perchè sono nato mago –grande shock per un babbano come lui- e, dopo l’incidente del morso, pure licantropo… Ma oltretutto anche gay!

E per lui, credo non ci sia destino peggiore che avere un figlio mago, gay e licantropo!

L’omosessualità, nel mondo dei non maghi, è vista ancora come sinonimo di diverso e di qualcosa di sbagliato.

Circondato dalle mie amiche, con Dorcas e Molly appese al braccio, avanzo fuori dal portone d’ingresso. Mia madre, poco distante, mi viene incontro, ha l’aria un po’ sciupata ma nel suo sorriso stanco percepisco la felicità di vedermi. Mi bacia sulle guance e ci abbracciamo brevemente.

“E’ arrivato il grande giorno…” sussurra con la sua voce dolce e un pizzico di commozione

“Già…” respiro il suo buon profumo, che mi trasmette tanta malinconia. Forse perché di abbracci, nella nostra vita insieme, come madre e figlio, ce ne sono stati troppo pochi.

“E’ ora!” sentiamo la voce gaia del signor Potter richiamarci alla realtà, ed ecco che da un punto indefinito del parco si alza la musica trionfale della Marcia Nuziale. Le mie sei amiche, raggiunte dai loro rispettivi mariti e fidanzati, corrono al loro posto nei pressi del gazebo, faranno da testimoni a me ed a Sirius.

Fisso sorpreso la strana coppia composta da Hestia Jones e l’arcigno Severus Piton che, strano ma vero, mi rivolge addirittura un sorriso, seppur striminzito, prima di venir trascinato via dalla sua ragazza.

Non che io abbia mai avuto qualcosa contro di lui, quello che era più restio ad invitarlo al matrimonio era Sirius.

Ma d'altronde se Albus è riuscito a fidarsi del Serpeverde, della sua redenzione e ritorno alle forze del bene, –che ne sono certo, è gran parte dovuto all’entrata della bella Jones nella sua vita- chi sono io per giudicarlo ancora?

Dorcas prima di allontanarsi mi strizza l’occhio dicendomi “In bocca al lupo!” e mi mette fra le mani un delizioso bouquet di fiori di campo.

Sorrido, contemplando i teneri fiorellini profumati, mentre sfioro i petali vellutati.

A sposarci sarà il venerabile Albus Silente, preside della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.

Mi giro, pronto ad andare incontro al mio destino.

Le gambe mi tremano un poco ma, a capo alto, lascio scorrere lo sguardo su tutti gli ospiti.

Accompagnato a braccetto da mia madre, avanzo nel corridoio fra le due colonne di posti a sedere, con passo lento e marziale.

Avrei voglia di scappare, l’emozione, tutto sta per cambiare… sento gli sguardi dei presenti puntati su di me, il vociare d’esultazione dei nostri più amici che tifano per noi.

Mi chiedo cosa succederebbe se mi voltassi indietro scappando lontano, chissà se tutti quando stanno per sposarsi avvertono questa stretta allo stomaco?

Poi vedo lui…

Splendido, con il suo sorriso sornione , gli occhi grigi che tanto amo seguono ogni mio movimento carezzevoli, luminosi. Fasciato nella sua uniforme, che lo rende imponente, per Godric! se non è sexy vestito così, con le medaglie al valore che gli brillano in petto.

Vedo le sue labbra mandarmi un bacio silenzioso, ed ogni incertezza mi abbandona, sono finalmente certo che sto facendo la cosa giusta, è il mio cuore adesso a darmi una nuova forza.

Ricambio il suo sorriso, arrestandomi di fronte al gazebo.

Mia madre, con un ultimo abbraccio, mi lascia andando a sedersi in prima fila, accanto a suo marito.

Mi sembra di essermi perso in un sogno dove ci siamo solo io e Sirius, dove il resto è solo ombra inconsistente.

Quasi non percepisco le parole di rito pronunciate da Silente, che ci osserva compiaciuto da dietro le sue lenti a mezzaluna, sto annegando in un paio d’occhi d’argento e di labbra morbide.

Poi la fatidica domanda:
“Vuoi tu, Sirius Black prendere Remus Lupin come tuo legittimo sposo, per amarlo, confortarlo, rispettarlo e dargli sostegno, in ricchezza e in povertà e mantenerlo presso di te finchè la morte non vi separerà?”

L’uomo che mi sta di fronte mi sorride, ed è un sorriso traboccante d’amore, dolcezza e carico di promesse per il futuro:
“Sì, lo voglio” la sua voce è roca, mentre intreccia per un breve attimo le sue dita con le mie percepisco il suo leggero tremore, dovuto all’emozione.

Poi, con più sicurezza, allunga la mano libera per prendere la fede di platino posta sul cuscinetto, retto dal piccolo Bill Weasley, scelto come paggetto per il matrimonio.

Infila l’anello al mio anulare, continuando a stringere delicatamente la mia mano, come per paura che io possa scappare.

Non me ne vado amore, non ti lascerò mai, mai…

“Bene… e vuoi tu, Remus Lupin prendere come tuo legittimo sposo Sirius Black, in ricchezza e in povertà, per amarlo e rispettarlo finchè morte non vi separi?”

Tenendo il mio sguardo, traboccante di gioia, ancorato a quello del mio amore, allungo una mano a prendere la fede gemella della mia. Quindi infilandola delicatamente al mio sposo rispondo, con il tono di voce che tradisce la mia emozione:
“Sì, lo voglio”

“Bene, ed è per il potere conferitomi dal Ministero della Magia, che vi unisco nel Sacro vincolo del Matrimonio –il vecchio Albus rivolge un sorriso comprensivo a Sirius, e gli fa l’occhiolino. Credo che il preside abbia capito perfettamente qual è il pensiero fisso nella mente del mio compagno, dall’inizio della cerimonia- Che lo sposo… bhè… baci lo sposo!” termina di dire, ridacchiando.

In un moto travolgente di gioia mi lancio fra le braccia dell’unica persona che io abbia mai amato e che amerò per sempre.

Sorridiamo entrambi mentre Sirius mi stringe con forza per poi piegarsi a poggiare le sue labbra sulle mie, ed ecco che un boato di trionfo si alza dai presenti che applaudono mentre la musica, proveniente per magia da chissà dove, prende a suonare le sue note di giubilo.

Ci vengono tirate pacche affettuose sulle spalle, da tutti i nostri amici, da chi ci vuole bene.

Molly, presa da uno dei suoi sbalzi d’umore sta piangendo come una fontana stritolando Arthur ed il secondogenito Charlie nel suo abbraccio soffocante.

Le altre ragazze scambiano baci affettuosi con i propri compagni, tutte emozionate e felici... alcune fra le coppie paiono rivivere nella loro mente i rispettivi matrimoni mentre le altre coppie, ancora agli inizi della loro storia, si perdono in sogni ad occhi aperti.

E, ne sono certo che Godric mi fulmini, ho visto gli occhioni di quella roccia di Lily farsi lucidi mentre, con trasporto, si lanciava sulle labbra del proprio maritino, che da quel bacio ne è uscito più spettinato che mai!

Bacio nuovamente Sirius, mentre gli sussurro teneramente:
“Ti amo…”

“Anch’io, infinitamente…”

E poi come un vortice, tutto un susseguirsi di eventi… i saluti e gli auguri da tutti i presenti, il lancio del bouquet…

Per Merlino, quanto ho riso, vedendo quell’orda di nubili fanciulle, combattere accanitamente per accalappiarsi il diritto al delizioso mazzo di fiori.

Grazie a Godric, le più agguerrite come Lily, Andromeda e Dorcas sono già maritate. Così, evitati spargimenti di sangue, i fiori sono finiti fra le braccia di una poco più che sedicenne Emmeline Vance, nipote della professore di pozioni Edward Vance, ora affiancato dal tirocinante Piton.

Il pranzo trascorre chiacchierando, ridendo piacevolmente con i vecchi amici tutti riuniti e per un attimo sembra quasi di essere tornati ai tempi della scuola, solo che qui non c’è la maledetta divisione delle case, ma siamo tutti uniti per un unico evento che ci accomuna e riempie il cuore di gioia!

La mia mano non lascia quasi mai quella di Sirius, mentre realizzo che questo è il giorno più felice della mia vita, e che ho paura di svegliarmi per scoprire che si tratta solo di un sogno.

Dopo il lauto banchetto, dove si è mangiato e bevuto in abbondanza, viene il momento delle danze, e tutti ci riuniamo in pista –uno spazio circolare nel grande prato del giardino- anche i più timidi e restii, per perderci nel vortice incalzante della musica.

Quanto sto ridendo, volteggiando fra le braccia di Sirius. Ridiamo tanto, tutti e due, anche senza apparente motivo, ma gli sguardi di intesa che ci scambiamo valgono più di mille parole.

Sento una sua mano carezzarmi il viso, quindi il suo sorrisone si amplia mentre mi dice:
“Ehi, amore, pare che le nostre amiche abbiano fatto un gran bel lavoro…” commenta ghignando, facendomi venire una gran voglia di metterlo a tacere con un bacio… ma cerco di controllarmi.

“Ci mancherebbe anche che avessero fatto un brutto lavoro, con tutto quello che mi hanno fatto passare!”

“Hai la pelle più liscia e profumata del culetto di un pargolo!” dice ancora ironico, scoppiando nuovamente a ridere. Così trasalisco e, per un attimo, gli rivolgo uno sguardo omicida, fissando con invidia la rada barba incolta che gli cresce intorno al viso, lasciata appositamente lì.

Sigh! A differenza di me, nessuno lo ha obbligato a scuoiarsi vivo!

Per orgoglio lo mando a quel paese, e lui ridendo a più non posso continua a stringermi e farmi fare piroette mentre dice:
“Mi piaci così come sei, anche se sembri appena uscito da una di quelle pubblicità di maschere di bellezza!”

“Ah ah… avessi saputo che eri così simpatico non ti avrei mai sposato!” gli lancio questa frecciatina e, prendendo io a condurre la danza, gli faccio fare un casquet.

“Ed io rivoglio indietro il mio lupo ruvido e spelacchiato!” dice innocentemente.

“Spelacchiata tua sorella!”

“Non ho sorelle mio caro, solo un fratello nevrotico e pure un po’ stronzo!”

Mi strizza l’occhio per risultare simpatico, ma lo conosco troppo bene per non scorgere il bagliore di tristezza che passa nel suo sguardo chiaro mentre nomina il fratello minore.

Stringo un po’ di più la presa su di lui, per fargli capire che ci sono:
“Mi dispiace che Regulus non sia venuto…”

Sirius fa spallucce, so di aver colto nel segno, ma so anche che per lui non è facile parlare di queste cose, specie in pubblico:
“ Non ha importanza, si vede che aveva altri impegni…” Dovremo riaffrontare più tardi l’argomento perchè quello stronzo di mio cognato non solo non si è presentato, né ha mandato uno straccio di biglietto d’auguri, ma anche non si è degnato di rispondere all’invito per avvisarci che non sarebbe venuto.

Ed il mio Sirius ha sperato fino all’ultimo perché, anche se non lo ammetterà mai, è molto legato a suo fratello, nonostante egli abbia una forte predisposizione per le Arti Oscure ed il Male, e sia sempre stato il cocco di famiglia.

Decido di cambiare argomento, non voglio che il mio tesoro si rovini la festa facendo pensieri brutti o tristi, quindi gli tiro un nocchino sul naso palesemente gonfio:
“Ehi, che ti è successo?” chiedo facendo finta di nulla

“Ahio…-mugola ritraendosi- …niente…”

“Strano, a me sembri ridotto male!”

Sirius prova ad evadere le mie domande, memore ancora della figura del cavolo fatta poche ore prima:
“Seriamente Sirius, io se fossi sopravvissuto a tua cugina che mi sfracellava una porta in faccia con tutta la forza delle sue giovani braccia, bhè… ora me ne vanterei!” cerco di restare serio mentre dico queste parole, inutilmente, visto che appena ci guardiamo scoppiamo a ridere tutti e due.

Abbiamo il fiatone, perché balliamo e ridiamo come cretini da più di un’ora, decidiamo quindi di concederci una pausa. Così andiamo a sederci a bordo pista, godendoci lo spettacolo di tutte le persone a cui più teniamo riunite nello stesso posto.

Ci sono i piccolini di famiglia, che scalmanati ballano cercando di imitare i più grandi.

Accanto ai Weasley, la mia nipotina acquisita Ninfadora danza mutando colore di capelli ad ogni piroetta. E Oliver poco più che neonato, resta estasiato a guardarla con gli occhioni scuri spalancati, tanto simili a quelli di Dorcas.

Poco più in là c’è Hestia che, con movenze sinuose, cerca in tutti i modi di coinvolgere Severus in un ballo. Vi giuro che la scena sarebbe comica se nello sguardo del povero Piton non scorgessi la stessa disperazione di cui fui preda io, fino a qualche ora fa, in balia delle mie scalmanate amiche.

Improvvisamente sento quel Serpeverde particolarmente vicino…

Sirius bofonchia qualcosa contro Mocciosus, inarcando un sopracciglio gli chiedo:
“Ehi, non sarai per caso geloso?” il dubbio mi sfiora, perchè Hestia –e non mi capacito del perché stia con Piton, ma si sa l’amore è cieco… basti vedere con che razza di pervertito sono capitato io!- è una ex di mio marito.

“No, ma che dici…” s’affretta a mugugnare in risposta, ma nonostante lui neghi, percepisco che è un po’ infastidito dal fatto che lei si sia messa con il suo peggior nemico, dopo Lucius Malfoy.

“Sirius!”

“Ok, ok… forse un pochino, ma perché le voglio bene… è mia amica… e Mocciosus, bhè è Mocciosus! Cosa ci troverà in lui?!”

“Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace!” cantileno pazientemente alzando gli occhi al cielo.

“Eh?”

“E’ un proverbio babbano, se a Hestia piace, e in lui trova quello che stava cercando, è giusto che stiano insieme…”

“Snort!” sbuffa incrociando le braccia in petto, decisamente il suo risentimento per Piton non si è affievolito negli anni.

“Sirius…!” lo richiamo, cercando di farlo ragionare

“Ok, ok… se lei è felice così, mi basta… ma se la fa soffrire giuro che lo apro in due!” sbatte il pugno di una mano contro il palmo aperto dell’altra, come a dare enfasi al suo discorso, e io sospiro scuotendo il capo.

Sono riuscito a togliere la mia mano dalla sua per un pelo…

Questa testa calda del mio uomo, temo non cambierà mai.



Pochi minuti dopo mi ritrovo con Lily che mi si è getta fra le braccia, in uno slancio di affetto.
“Siete bellissimi!” dal suo tono è euforica e commossa. Io e Sirius ci alziamo quindi in piedi, andando incontro a Peter e James, che con un gran sorriso, mi dà una pacca ‘affettuosa’ sulla spalla e, per poco non mi sbatte per terra:
“Bella festa Lunastorta!- commenta con una gran risata prima di dare il gomito a Sirius– Ehi Felpato, hai fatto il colpo grosso!”

“Così pare Ramoso…” replica lui tirandogli un gancio scherzoso nello stomaco, e facendolo piegare in due di riflesso. Sono dei gran maneschi, ma sono davvero molto legati fra loro.

“Siete davvero una bella coppia…” squittisce Peter, rimasto un poco in disparte, gli occhioni acquosi e slavati che scorrono da me a mio marito.

“Grazie Codaliscia…” dico dolcemente, continuando a tenere il braccio sulle spalle della mia amica. Di fronte a lei utilizziamo in tutta tranquillità i nostri soprannomi visto che è a conoscenza del segreto che ci lega.

“Allora Siri, che effetto fa essere sposati con un uomo?” chiede in tono malizioso Potter, prendendo il collo di Felpato sottobraccio e frizionandogli il capo con il pugno della mano.

Sirius preso alla sprovvista cerca di liberarsi mentre, tirandogli dei colpi sul fianco, risponde mezzo soffocato:
“E me lo chiedi proprio tu che, sei ammogliato con la Evans?!”

“Ehi!” sbotta quindi l’Auror, avanzando di un passo verso di loro, con i pugni levati in aria minacciosamente.

“Lily non è un uomo! –replica James, notando l’aria offesa della moglie. Dal canto suo, pare soddisfatta della difesa del marito che, liberando Sirius aggiunge-…ha tutta la femminilità di un lottatore di sumo! Ah, il fascino orientale!”

Ora tutti e due sono costretti a scappare per sfuggire alle grinfie assassine della diretta interessata che, pare non aver gradito lo scherzo, né coglierne l’ironia.

Che bambini… non sono, non siamo cambiati dai tempi della scuola, o meglio siamo cresciuti in simbiosi mantenendo alcuni lati della nostra fanciullezza.

Credo sia questo il bello, pur essendo adulti che convivono con la realtà difficile di questa epoca, manteniamo la nostra vera essenza, e continuiamo a comprendere l’importanza del gioco.

“La torta!”

“La torta, c’è la torta!”

Poco distante, vicino alle tavolate, alcuni elfi domestici stanno spingendo il grande carrello della torta nuziale che viene accolta con un gran vociare e battito di mani.

E’ molto grande, cocco e cioccolato –l’abbiamo scelta insieme- composta da tanti piani e in cima le due statuette raffiguranti gli sposi.

Sorrido notando che, sono due omini di zucchero in smoking.

Sirius, cercando di essere un po’ più maturo, mi porge il braccio galante, e rivolgendogli un grande sorriso andiamo verso il dolce per il tradizionale taglio.

Impugnamo insieme il coltello tagliando quindi la prima fetta, e quelle successive.

Bisognoso di un po’ di quiete vado a sedermi ai piedi di una grande quercia, la schiena poggiata al tronco mentre, mangiando un boccone di torta, rimango pensieroso a fissare il cielo con il cucchiaino ancora in bocca, rifletto su quanto tempo dovrebbe essere trascorso.

La tenuta dei Potter si trova nella campagna fuori Norwich, alle sei di questa sera abbiamo un treno che, dalla stazione cittadina, ci porterà a Dover per attraversare la Manica in traghetto fino a Calais. Lì, viaggiando in vagone letto, andremo verso sud, raggiungendo la Costa Azzurra, dove intendiamo passare la Luna di Miele nei pressi di Nizza e Cannes.

Sento qualcuno sfilarmi il cucchiaino di bocca, mentre si siede al mio fianco.

“Pare che tutti si stiano divertendo…”

“Già…” sussurro in risposta, socchiudendo le palpebre e poggiando il capo sulla sua spalla.

“E tu, ti stai divertendo?” mi chiede mangiando una cucchiaiata della mia torta.

“Mh-hm…”

“Cos’hai amore, ti vedo strano?”

Increspo le labbra in un sorriso, prendendo la mano a Sirius che subito comincia a carezzarmi il palmo con il pollice. Adoro le sue attenzioni, è molto premuroso nei miei confronti:
“Sono solo un po’ stanco…” mormoro, ed è in parte vero, se non che sono stato assalito dalla mia solita, opprimente, malinconia… spesso mi chiedo come avrei fatto, anni fa quando ero solo un bambino triste, se non avessi conosciuto i miei migliori amici.

Ti amo Sirius.

“Dimmi Remus… sei felice?” mi chiede a bruciapelo, smettendo di carezzarmi la mano. Sento la sua voce vibrare di una strana nota di preoccupazione, e io non posso che sollevare il viso alla ricerca dei suoi occhi.

No Sirius, non confondere la malinconia intrinseca nella mia natura, con l’infelicità… accanto a te io non posso che essere felice.

“Immensamente Amore…-rispondo sincero, stringendo la presa sulla sua mano tiepida -…ero solo perso nei miei pensieri… come sempre…” gli rivolgo un breve sorriso che, spero, basti a rassicurarlo.

“Remus, tu pensi troppo!” scherza lui dandomi un bacio a fior di labbra che mi fa letteralmente sciogliere.

Ha ragione, a volte penso troppo. Dovrei imparare a vivere sereno e tranquillo, nonostante tutto.

Mi accoccolo contro il suo fianco, poi sorrido e dico:
“Siamo sempre i soliti asociali…”

“Cos’è Signor Lupin-Black, si è già stufato di stare con me?” mi chiede impettito, per scherzare.

“Ma certo che no, Signor Black-Lupin! E lei, non si è ancora stufato di stare da solo con me?”

“Mhm, mi ci faccia riflettere…” corruga la fronte pensieroso, e io gli tiro un colpo scherzoso sul braccio

“Ehi, non mi piace se ci metti così tanto a rispondere!”

“Ma si, in fondo in fondo mi diverto quando siamo io e te…”

“In fondo in fondo?!”

“Sì… mooolto in fondo…” dice serio, calcando teatralmente le parole. Io sollevo un sopracciglio, continuando a stare al gioco e con aria offesa:
“Benissimo… te ne dò atto…quindi, nulla in contrario se prendiamo camere separate in albergo, giusto?!”

Colpito… e affondato.

Lo vedo trasalire, nel ricordarsi della nostra imminente partenza, quindi decide che non è il caso di tentare troppo la sorte… sa quanto posso essere permaloso, a volte.

“Ma no amore, dai…” dice conciliante e tremendamente ruffiano. Quindi, con un ghigno poco rassicurante, decido di tenerlo in pena un altro po’ e mi alzo improvvisamente in piedi risentito:
“Bene, vado dagli altri… Adieu!”

E con aria offesa me ne vado mollandolo lì come un baccalà, seguito solo dal suo:
“Ehi Reeemus, aspettami! Reeemus, amoreee”

“Dov’eravate finiti?!” ci chiede Alice, in braccio a Frank. Ho raggiunto loro e i nostri amici più intimi che si erano riuniti sotto il gazebo bianco a scherzare e chiacchierare dei bei tempi andati. Sirius al mio fianco ha un’aria da cane bastonato, mentre mi riempie di attenzioni, e io continuo con il mio fare da sostenuto, anche se dentro sono allegro.

“Dovevamo parlare di una questione…riguardo la Luna di Miele” resto sul vago io, occhieggiando mio marito che è andato ad appoggiarsi con un fianco ad una colonna e mi ha trascinato con sé, abbracciandomi da dietro.

“Ah! Poi avete deciso per la Francia, vero? -chiede Molly battendo le mani tutta eccitata.

Poco distante si sentono le urla dei suoi tre figli- CHARLIE, BILL, LASCIATE STARE VOSTRO FRATELLO!” sbraita poi, voltando il capo verso il punto in cui giocano le pesti.

I figli sono un lavoro, un’occupazione a tempo pieno… e sul serio, davvero non capisco come faccia Molly a tenerli a bada, specie ora che ce ne sono altri due in arrivo…

“Sì, Costa Azzurra…” risponde Sirius.

“Oh! A proposito di Luna di Miele!” James, detto questo si alza in piedi tenendo Lily per mano e, strizzandoci l’occhio, ci fa cenno di seguirli. Anche Peter ci viene dietro, mentre raggiungiamo insieme il grosso capanno per gli attrezzi nel retro della villa.

“Io e Lily stavamo impazzendo, davvero non sapevamo cosa regalarvi!” inizia a dire James, aprendo con un incantesimo la saracinesca.

“Finchè a James non è venuta un’idea…”

Ci fanno cenno di guardare dentro, silenzio, e poi con un urlo di gioia ed euforia Sirius si slancia verso il mezzo a due ruote di fronte a noi.

Io rimango a bocca aperta alla vista di quella splendida motocicletta, e alterno lo sguardo stupito dai Potter al mio compagno che, infantile, si è praticamente spalmato addosso al mezzo di trasporto, sbaciucchiando il serbatoio:
“James, Lily, vi voglio tanto tanto beeeneee! Ma dove l’avete trovata?! E’ stupenda, fantastica!”

Io non posso che annuire, il regalo mi piace molto, anche se qui il vero appassionato di moto babbane è Sirius.

“Era quella che volevi, no?” chiede Peter, unendosi alla nostra allegria.

Sirius si alza in tutta la sua altezza tronfio, girando intorno alla motocicletta con occhi luccicanti:
“Remus, guarda… guardate, è una vera bellezza… -poi comincia a dire in tono professionale- …una HRD Vincent, The Black Shadow, 1000cc del ’65… fantastica…” torna a gongolare, miagolando come un gatto in calore.

“E’ bellissima…” dico sorridendo ai nostri amici, girando a mia volta intorno all’HRD, quindi quando noto il cartello appeso sul fanale di coda (Oggi sposi!) e i fili a cui sono legati dei barattoli –com’è tradizione- non posso che scoppiare a ridere, seguito subito da tutti.

“Abbiamo pensato che poteva farvi comodo un mezzo babbano, per muovervi… in queste vacanze!” dice James, incrociando le braccia in petto

A queste parole Sirius si volta verso di me e con occhioni a cucciolo mi chiede:
“Tipregotipregotipregotipregooo, possiamo partire in moto?!”

Ci penso sù un attimo:
“Ma avevamo già organizzato per il viaggio in treno…” dico in tono pratico

“Ci siamo informati, potreste arrivare a Dover con questa e poi caricarla sul traghetto e proseguire verso Nizza, suddividendo il viaggio in piccole tappe!” dice Peter

Sarà un viaggio stancante, ma al diavolo, se non le facciamo finchè siamo giovani queste pazzie!

“Mhm, ok!” dico alla fine, sorridendo al mio compagno.

Sirius prende a saltellare come un bambino, improvvisando una danza tribale alquanto ridicola, ma che ci fa sghignazzare tutti, finchè Peter facendosi avanti timidamente non dice:
“Bene, ora posso darvi il mio regalo, credo che vi farà molto comodo in questo viaggio!” titubante va a recuperare un pacco e me lo porge, quindi prendo a sciogliere il fiocco lentamente.

Sirius si avventa letteralmente sul pacco stracciando la carta –che delicatezza- e tirando fuori il contenuto.

I suoi occhi brillano ancora, mentre tra le mani tiene qualcosa che sembra di pelle, mi porge uno dei due regali.

Sorrido: sono due giubbotti di pelle nera, molto di moda nel mondo babbano.

“Vi piacciono?” chiede speranzoso Codaliscia

“Moltissimo!” dico io mentre Sirius, frettolosamente toglie la giacca da Auror per provare il regalo:
“Troppo figo, come mi sta?” Gira baldanzoso su se stesso gonfiando il petto e sfoderando un’aria da duro.

Mi trattengo a stento dallo sbavare…

Non credo ai miei occhi quando noto che sulla schiena della giacca è disegnato il muso di uno splendido cane ringhiante, molto, molto simile a Felpato. E sotto una scritta rosso scuro: Il miglior amico dell’uomo!

Scoppiamo nuovamente tutti a ridere, mentre Sirius tira una pacca sulla spalla del piccolo Minus in segno d’affetto e ringraziamento, per poi montare in sella all’HRD provandola sopra il cavalletto –rischiando di sfasciare il medesimo-

Non resistendo alla curiosità anch’io indosso il giubbotto di pelle: sul retro del mio c’è il muso di un lupo dal manto ramato e gli occhi d’ambra, alle sue spalle una grande luna piena –riconosco Lunastorta-. Sotto recita la scritta: Attenti al lupo!

“Sono i regali più belli che avreste potuto farci!” dico sincero, abbracciando tutti a turno, quindi osservo mio marito, che è ormai perso nel suo mondo mentre si piega sul manubrio fingendo di guidare.

“Posso fare un giro?” chiede supplichevole Sirius

“E c’è bisogno di chiederlo?!” risponde James che, tirate fuori le chiavi dalla tasca dei pantaloni, gliele tira quasi in testa.

E c’è bisogno di aggiungere che, per l’ora successiva, Sirius ha scorrazzato in giro – a velocità supersonica - per l’immenso parco di Villa Potter, metà degli invitati!? Perché l’altra metà, chissà perché, si è improvvisamente ricordata di avere degli altri impegni…

Personalmente –dopo aver visto il quasi volo per terra di un più che terrorizzato Piton- non sono più così tanto sicuro che partire in moto sia una gran bella idea…

Veloce il tempo è volato via e tutti ormai se ne sono andati facendoci ancora tanti auguri. Dopo aver indossato abiti più comodi e con i nostri nuovi giubbotti di pelle- io e Sirius ci accingiamo a partire per la Grande Avventura.

La nostra nuova vera vita insieme comincia adesso.

Un ultimo bacio e abbraccio a tutti, e salgo in sella, dietro mio marito, accorgendomi con raccapriccio che, aveva fregato i Rayban di Lily e, mettendo in moto a tutta birra, con quella che ci urlava dietro come una banshee assassina, prometteva che glieli avrebbe restituiti al nostro ritorno.

Non so cosa il destino abbia in serbo per noi, in futuro…

Non so neanche cosa ci aspetterà dietro la prossima curva, se il sole, la pioggia o il vento…

So solo che, insieme, affronteremo ogni cosa, nel bene e nel male, in ricchezza e in povertà, finchè morte non ci separi.

-Fin-

(?)

Decreto la fine di questa one-shot qui ;) spero che vi sia piaciuta, mi raccomando di lasciarmi una bella recensione come premio per le mie fatiche! ;) Se sarete un numero ragionevole, a voler leggere anche il seguito (le disavventure di Sirius e Remus in viaggio di nozze =P) penserò a scriverlo al più presto, ho già un mucchio di altre idee! Alla proxima!

Besitos ;)
  
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