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Autore: Selhin    23/02/2010    11 recensioni
Un seguito alla mia precedente fic "Rivelazioni" che è nato senza che io sapessi essere un seguito!
Il ragazzo alza gli occhi azzurri sulla sua migliore amica. La vede sorridere come non aveva mai fatto dacché la conosceva. Come non aveva mai fatto con lui. E’ imbarazzata, le guance sono rosse, gli occhi viola stanno bassi per evitare di guardare quell’uomo davanti a lei, splendente nella sua armatura lucente.
Genere: Romantico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nihal, Sennar
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di due ragazzini: un mago e una guerriera'
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Ma che stai facendo, Sennar

 

Amore non corrisposto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  Ma che stai facendo, Sennar?

Il ragazzo alza gli occhi azzurri sulla sua migliore amica. La vede sorridere come non aveva mai fatto dacché la conosceva. Come non aveva mai fatto con lui.

E’ imbarazzata, le guance sono rosse, gli occhi viola stanno bassi per evitare di guardare quell’uomo davanti a lei, splendente nella sua armatura lucente. Sennar sposta lo sguardo su di sé, osserva la sua lunga tunica nera, le sue brache scure usurate dal tempo, e si vergogna si sé manco fosse la prima volta. Sin da piccolo l’avevano sempre preso in giro per i suoi capelli rossi, per il suo essere poco atletico. Non ci aveva mai fatto troppo caso, ma adesso si sentiva un nodo alla gola.

Un magone che non riusciva a mandare giù.

  Smettila di torturarti, idiota!

Eppure, nonostante si dicesse di non farlo, continuava a guardare l’amica completamente assorta dal bel cavaliere che le stava di fronte. E non era solo per l’armatura. Fen era Cavaliere di Drago, proprio quello che Nihal agognava ad essere, aveva un drago bellissimo e imponente e poi Fen, era bello. Dannatamente bello con quei capelli castani che riflettevano in mille ricci la luce dorata del sole e quegli occhi verdi che sembravano delle foglie appena nate. Sennar ingoiò sperando che il magone sparisse.

  Non guardarla, vattene.

Sì, avrebbe preso le sue cose e se ne sarebbe andato a studiare qualche incantesimo lontano da loro. Ovunque, pur di non vedere Nihal così felice con un altro che non fosse lui. Senza dire una parola il mago si voltò e si allontanò, constatando che nessuno l’avesse notato. Nemmeno Nihal.

In pochi minuti raggiunse la sua stanza, era stanco. Quella notte non aveva dormito perché doveva prepararsi per la cerimonia della mattina, adesso era un vero mago. Nihal era stata con lui tutto il tempo, fino a che non si era assopita sulla sua spalla. Era stato bello sentirla così vicina. Improvvisamente le immagini di Nihal con il cavaliere gl’invasero la mente, di nuovo. L’amica, la notte scorsa, gli aveva fatto chiaramente capire di essersi innamorata di Fen. Non che lui non l’avesse già capito da solo, ma sentirglielo pronunciare a voce alta era stato come se una lunga spada l’avesse trafitto al cuore.

  Ma perché diavolo mi sento così?

Seduto per terra, avvicinò le ginocchia al petto e poi si prese la testa fra le mani. Non ne sapeva il motivo, ma sentiva una grande voglia di piangere. Non l’avrebbe fatto però. Decise di uscire dalla stanza e andare a studiare nella biblioteca del palazzo di Laodamea.

 

 

  Nel silenzio quasi pesante della piccola biblioteca del palazzo, Sennar ritrovò un po’ di calma che sembrava averlo abbandonato in quei giorni. Provò a concentrarsi sui libri, a buttarsi nello studio scacciando via tutti quei pensieri che gli affollavano il cervello. Ma ogni volta trovava qualcosa che gli ricordava la ragazza e il cavaliere. Una frase, una figura. Seccato chiuse il libro e si appoggiò alla sedia scomoda nella speranza di riuscire finalmente a liberare la mente. Era un mago adesso, non poteva perdere tempo a pensare a certe cose.

Poi improvvisamente avvertì delle risate e dei solleciti provenire da fuori. Si alzò e raggiunse la finestra più vicina, da lì poteva vedere un ampio spiazzo di terra ed erba fresca. Le urla provenivano da un gruppo di uomini proprio sotto di lui, sembrava stessero assistendo a uno spettacolo. Per poco non svenne quando vide Nihal e Fen al centro intenti a duellare. Il cavaliere era bravo, ma Nihal non era da meno, attaccava e parava gli assalti del suo nemico. Sennar si soffermò a guardarla, così concentrata, così precisa, elegante e forte al tempo stesso. Poteva vedere la tensione dei muscoli sulle braccia, il ventre piatto, le gambe veloci, i capelli lunghi ondeggiare al vento come una danza eterea. Era così inconsciamente bella.

Non seppe dire per quanto tempo restò così, imbambolato davanti alla finestra a guardarla, ma quando se ne rese conto era già il tramonto, gli uomini che incitavano i due sfidanti se n’erano andati eppure Nihal e Fen erano ancora lì a combattere.

  Ti stai facendo solo del male, idiota.

Sospirò e uscì dalla biblioteca deciso a prendere una boccata d’aria. Una volta fuori si sedette per terra, sull’erba, sotto un portico del giardino dal quale poteva ammirare in tranquillità il tramonto. Restò lì per qualche minuto, la mente occupata dai soliti pensieri, e non si accorse della voce alle sue spalle. Nihal dovette scrollarlo per frasi notare da lui. Sennar la guardò stupito.

  - Che fine hai fatto? Sei sparito... - disse lei mentre gli si sedeva accanto.

Lui non rispose, e si limitò a guardare il tramonto evitando gli occhi della ragazza. - Allora?- insistette lei.

Sennar scosse le spalle. - Che importa, tanto non te ne sei accorta... - il tono era acido, troppo. Più di quanto volesse lui stesso e si pentì di quella risposta. Nihal restò spiazzata non capendo cosa avesse l’amico ma decise di fingere di non averlo sentito.

  - Va tutto bene, Sennar?- guardò il mago che teneva lo sguardo azzurro fisso sul tramonto rossiccio, come se si sforzasse di non guardarla. Nihal notò che le labbra erano serrate, un sopracciglio stava leggermente più in basso dell’altro e le mani si stringevano l’una all’altra in una morsa stretta. Capì immediatamente che era arrabbiato, ormai lo conosceva fin troppo bene. L’unica cosa che gli sfuggiva, era il motivo.

  - Si può sapere che diavolo hai?- sbottò senza mezzi termini, la dolcezza in quei casi non era mai dalla sua parte.

Sennar la guardò finalmente. - No, si può sapere che hai tu!-

Il tono era alto, arrabbiato. Molto arrabbiato. Nihal sulle prime non seppe rispondere.

  - In che senso?-

Vide il mago scrollare le spalle. - Lascia perdere, se non ci arrivi da sola non ha alcun senso che sia io a dirtelo... - e tornò a guardare il sole nascondersi dietro l’orizzonte.

Nihal sentì montare la rabbia dentro di sé. - Eh, no caro. Adesso me lo dici!-

  - Cosa ti ho detto questa notte, Nihal?-

Lei lo guardò stupita e confusa. Pensò alla notte passata insonne ad accudire l’amico, la loro conversazione su Fen e sull’amore. Abbassò lo sguardo, ma la voce di Sennar non si addolcì come al solito. - Appunto... Nihal, davvero, credo sia meglio se tu lasci perdere il cavaliere. Non può farti che male questa cosa.-

La ragazza tornò a fissarlo negli occhi. - Che diritto hai di parlarmi così? Tu non hai la minima idea di quello che provo quando lo vedo, non sai come ci si sente ad amare qualcuno che non ti considera affatto ma che anzi, ha già qualcuno che ama e che non sei tu. Non sai niente, Sennar! Perciò non venirmi a dire cosa devo o non devo fare, sono affari miei. -

Gli aveva sputato quelle parole addosso mentre si alzava in piedi infuriata con l’amico, ma soprattutto con se stessa. Si detestava quando faceva così, sfogarsi su Sennar non le sarebbe servito a niente, lui voleva solo aiutarla lo sapeva. E sapeva anche che adesso lui l’avrebbe odiata e non lo voleva, avrebbe voluto chiedergli scusa, dirgli che il suo era stato solo un sfogo, che lui non c’entrava niente. Ma stette zitta. Lo vide sospirare e credette che l’avrebbe lasciata come al solito sfogarsi e sbollire. Invece si alzò anche lui, lo sguardo fisso a terra, poi si voltò e la guardò più infuriato di lei.

  - Invece sei tu quella che non ha la minima idea di come mi senta io! Credi che mi piaccia vederti quell’ espressione trasognata quando lo guardi? Credi che sia felice di vederti così allegra con lui tanto da dimenticarti di me? Da non accorgerti nemmeno che me ne vado perché mi sento di troppo? Credi davvero che non capisca come ti senti?-

Nihal lo guardò paralizzata, in due anni che lo conosceva non l’aveva mai visto tanto infuriato e non ebbe il tempo di rispondere che lui continuò.

  - Oh, lo capisco fin troppo bene Nihal, perché è la stessa cosa che provo io da due anni! - la voce gli si smorzò in gola, sentì gli occhi bruciare. Lo stava dicendo, finalmente lei avrebbe saputo la verità e lui si sarebbe liberato da quel peso. Sapeva anche che però quelli erano gli ultimi attimi che passavano l’uno amico dell’altra. Ma non si fermò, quelle parole stavano nella sua gola da troppo tempo, e adesso che erano trapelate le sentiva uscire quasi contro la propria volontà, non riusciva a fermarle. Vide gli occhi viola della ragazza continuare a fissarlo sempre più stupiti e confusi, lo sapeva già che lei non si era mai accorta di niente. Del resto, era stato molto bravo a nasconderlo, ma non la lasciò parlare di nuovo.

  - Sono stato bravo a nasconderlo vero? Purtroppo Fen ha rovinato tutto, ha distrutto tutte le mie fatiche. Mi sento un idiota adesso, perché so cosa provi per me, e so che non è la stessa cosa che sento io. Scoprirti innamorata di Fen mi ha fatto male Nihal, troppo. Più di quanto avrei creduto di riuscire a sopportare. So come ci si sente ad amare e non essere riamati, Nihal, è una sensazione orribile. E’ tremenda, vorresti piangere tutto il giorno, ma sai che non puoi farlo, sai che non puoi farti scoprire. Eppure continui a sentire quel sentimento dentro e anche se vorresti mandarlo via non ci riesci, è troppo forte. - il tono era sceso ad addolcirsi, ma si avvertiva una punta d’amarezza nella voce del ragazzo che si era voltato a guardare quella poca luce del tramonto che spuntava dall’orizzonte. Aveva preferito evitare di guardarla, ma non smise di dar luce a quel fiume di parole.

  - Accanto a Fen mi sento un idiota. Ed è la verità, perché lui rappresenta tutto ciò in cui credi, inoltre è bello. Io invece sono un ragazzo che non ha nulla di speciale, a parte fare qualche magia. Non sono niente al suo confronto, e lo capisco benissimo. E’ solo che vorrei tanto evitarti il dolore che provo io adesso, perché lo proverai Nihal se continui con questa storia. Starai male e soffrirai, ed io non voglio che tu soffra. Voglio poterti liberare dal dolore che già ti tormenta, vorrei poter spazzare via le voci e i sogni che ti perseguitano. Vorrei essere capace di cancellare tutto il dolore che provi, perché anche se non lo ammetterai mai sei fragile. Io lo so. - prese fiato e continuò. Alle sue spalle solo silenzio.

  - Sono un’egoista, perché in realtà sono felice quando vieni da me per qualche tuo problema. Sono felice quando mi scuoti la notte, svegliandomi perché hai avuto un altro incubo e hai bisogno di me per tranquillizzarti. Sono felice quando resti fra le mie braccia e ti addormenti finalmente tranquilla. Ma non voglio più vederti così, Nihal. Non voglio che tu soffra, non tu. Non voglio vederti piangere perché ti amo, anche se tu non mi amerai mai... -

Finalmente si sentì libero.

Prese un respiro profondo, ma non era agitato. Si sentiva stranamente calmo, forse perché sapeva già cosa lo avrebbe atteso. Lentamente, con riluttanza, si voltò a guardarla.

Nihal stava piangendo.

Se ne stava immobile, le labbra serrate, lo sguardo fisso su di lui, le braccia lasciate cadere lungo i fianchi. Solo le lacrime si muovevano sinuose sul suo viso.

Sennar sospirò, vederla piangere gli aveva stretto il cuore. Lo aveva capito, nonostante tutto.

  - Ti ho appena detto che non voglio vederti piangere.- provò a ridere, ma gli uscì solo un sorriso forzato.

Nihal non si mosse e allora lui la raggiunse e le asciugò il viso dolcemente con le dita. - Scusami, non avrei mai dovuto dirtelo, non così.-

Senza che se ne rendesse conto, avvertì le labbra della ragazza posarsi sulle sue, allora le circondò la vita con le braccia e le accarezzò la schiena mentre assaporava il gusto di quel bacio salato.

 

 

  Una mano lo scosse. - Sennar, che stai facendo?-

Gli occhi azzurri si aprirono piano e incontrarono il viso della ragazza china su di lui. Il viso del mago si arrossò all’istante e si tirò su a sedere. Cos’era successo? Dov’era?

  - Allora? Si può sapere dove sei sparito tutto il giorno? Ero preoccupata, ti ho cercato dappertutto!-

Nihal gli si sedette accanto e Sennar la guardò senza capire del tutto. Guardò il tramonto davanti a loro e seppe di aver sognato. La guardò sorridendo.

Non posso dirglielo, non accadrebbe mai ciò che è accaduto nel sogno.

  - Scusami, mi sono messo qua a studiare e devo essermi addormentato.-

Nihal incrociò le braccia sul seno ancora immaturo. - Sempre il solito eh... io ho combattuto con Fen, e me la sono cavata egregiamente!-

Il mago guardò divertito il sorriso dell’amica gonfiarsi d’orgoglio.

L’amava, ma non gliel’avrebbe detto.

Non adesso.

  - Sempre la solita, eh.-

 

 

 

 

Fine

 

 

 

 

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Note autrice: Eccomi qua con l’ennesima fic sulle cronache... ho avuto un lampo d’ispirazione e l’ho fatta senza pensarci. E dopo, mentre la scrivevo, mi sono accorta di aver creato un seguito alla mia altra fic “Rivelazioni” senza volerlo realmente.

Che dire?

Mi sono divertita a farla! *-*

 

Spero sia stata una lettura di vostro gradimento... ringrazio ancora tutte le persone che continuano e leggermi, ma soprattutto coloro che recensiscono puntualmente. *-*

Grazie, grazie e ancora un trilione di volte grazie!!!

 

Alla prossima!

 

Selhin

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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