Videogiochi > Kingdom Hearts
Segui la storia  |       
Autore: Little white angel    24/02/2010    4 recensioni
Due fratelli, uno zio piuttosto particolare, uno yacht di lusso e due settimane da passare in pace e tranquillità(o quasi). Tra sole, mare, lavoretti estenuanti e vecchie e nuove fiamme Sora e Roxas passeranno un'estate ricca di emozioni!
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Axel, Riku, Roxas, Sora
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Salve! Dunque questa fic, anche se postata dopo le altre, è stata la prima che ho scritto e ci tengo particolarmente. È nata da un sogno (strano eh? Ma io mica sono normale). Ho messo rating arancione ma vi avviso che ci vorrà un po’ prima di arrivarci e premetto anche che non so dov'è ambientata (Sono un danno lo so). Comunque ora vi lascio al capitolo.

Buona lettura!

Capitolo 1- Uno zio "pirata" e un cuoco "orso"

Era l’1: 30. Sora, un ragazzino di 16 anni, si rigirava nel letto da più di un’ora, troppo eccitato per dormire. Al contrario, suo fratello, Roxas, dormiva profondamente sulla parte superiore del letto a castello. Ma Sora proprio non ci riusciva. La settimana prima suo zio li aveva chiamati invitando lui e Roxas a fare un giro sulla sua barca, aveva detto che ci sarebbero stati anche un suo amico con il nipote e che, quindi, avrebbero avuto qualcuno con cui parlare. Sora a quella notizia aveva iniziato a saltare per tutta la casa dalla felicità per poi correre nella sua stanza a preparare le valigie che ora giacevano in un angolo della stanza. Roxas invece, che era molto meno iperattivo del fratello, aveva sorriso felice alla madre ed era corso di sopra per controllare che il fratello non combinasse troppo disordine, perché, lo sapeva, poi sarebbe toccato a lui mettere a posto tutto. Così, da allora, Sora faceva e disfaceva in continuazione le valigie mentre Roxas cercava di frenare almeno un po’ il suo entusiasmo per evitare che mettesse a soqquadro tutta la camera. Ma quella mattina sarebbe stato diverso perché lo zio sarebbe passato a prenderli per le 8: 00 per dirigersi al molo dove si sarebbero imbarcati per due settimane. Tuttavia, anche se sapeva che la mattina dopo si sarebbe dovuto svegliare presto, Sora non riusciva proprio a prendere sonno e continuava a rigirarsi nel letto finchè, Roxas, svegliato dal trambusto del fratello, non lo aveva minacciato di farlo finire fuori dalla finestra se non lo faceva dormire e se non si fosse addormentato subito e, dato che la loro stanza era al 3° piano, Sora pensò bene di starsene tranquillo e di provare ad addormentarsi. Erano le 2: 45 quando ci riuscì.

-Soooooooooooooraaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!-

-Aaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhh!!!!!!-

Sora si era svegliato con quell’urlo nelle orecchie e per lo spavento si era alzato di scatto battendo la testa al letto di sopra e procurandosi un bel bernoccolo di prima mattina.

-Ahi! Roxas di un po’ ma sei impazzito o cosa???-

-Mi dispiace tanto dormiglione, ma ti sto chiamando da mezz’ ora e tu non sembravi avere la minima intenzione di svegliarti. Comunque, sbrigati che è tardi! Lo zio sarà qui tra meno di 30 minuti!-

Lo rimproverò Roxas.

Sora a quella notizia iniziò a girare per tutta la stanza cercando i suoi indumenti sparsi un po’ dappertutto. Alla fine, dopo aver trovato i pantaloni, si ficco nell’ armadio per cercare la sua maglietta preferita.

-Roxas non la trovo! Non trovo più la mia maglietta preferita!-

Disse uscendo dall’ armadio con qualcosa di azzurro sulla testa.

-E’ quella?-

Chiese Roxas indicando il pezzo di stoffa sulla testa del fratello.

Sora si tocco la testa e sentendo la morbida stoffa tirò giù la maglia.

-Graziegraziegraziegraziegrazie…-

Iniziò a dire saltando sul fratello che se lo stacco di dosso facendolo finire con il sedere per terra.

-Ehi, piano!-

Dissero insieme, poi si guardarono e scoppiarono a ridere.

-Roxas hai svegliato Sora? Lo zio sarà qui a momenti!-

Urlò la madre dalle scale. A questa notizia Sora scattò in piedi e ricominciò a prepararsi mentre Roxas scese in cucina portando le valigie sue e del fratello, poi si sedette per la colazione. Sora scese 5 minuti dopo e si sedette per divorare letteralmente la colazione. I capelli, che prima erano disordinati a causa del sonno, ora avevano una forma insolita a causa delle punte definite ma sparate in ogni direzione possibile con una quantità industriale di gel. A Roxas, invece, non serviva riempirsi i capelli di quella roba appiccicosa. I suoi infatti, dietro prendevano la piega del cuscino e sopra gli bastava aggiustarli appena per creare una cresta dorata.

Driiiiiiiiin.

Sora e Roxas scattarono in piedi nello stesso istante e corsero verso la porta.

-Zio!!-

Esclamarono saltando addosso al nuovo arrivato che per poco non perse l’equilibrio.

-Ragazzi piano! Altrimenti se lo soffocate chi la guida la barca?-

Disse la madre che si avvicinò per salutare il fratello

-Ciao Larxene! Da quanto tempo! Come và?-

-Bene grazie! E, a quanto vedo, anche tu non te la passi male Xigghy. Comunque, tieni d’occhio questi due altrimenti…-

Larxene fulminò il fratello con lo sguardo poi si rivolse a Sora e Roxas

-Mi raccomando ragazzi, non fate arrabbiare lo zio e state attenti. Sicuri di aver preso tutto? Bene allora buone vacanze!-

Disse abbracciandoli e salutandoli con un bacio.

La macchina dello zio era parcheggiata davanti al vialetto. Era nera e lucida con gli interni in pelle e, secondo i due ragazzi, sprecata se guidata dallo zio. Perché? Bhè semplicemente perché ritenevano che a guidare quella bellezza sarebbe dovuto esserci un uomo o una donna belli e affascinanti e lo zio… bhè non era certo bello o affascinante, anzi faceva anche un po’ paura e a causa della benda nera sull’ occhio sembrava anche un brutto pirata. Inoltre i capelli neri erano striati di bianco e di grigio, senza contare che li portava sempre acchiappati in una lunga coda bassa, anche se, forse, era meglio così. Comunque, anche se sembrava un vecchio pirata burbero, conoscendolo i due ragazzi avevano capito che in realtà era una persona buona e gentile, pronta a ridere e a far ridere gli altri, a patto, ovvio, che non si facessero commenti sul suo aspetto.

Entrati in macchina la radio si accese e il viaggio verso il molo fu accompagnato dalle note di "Unwritten" che i due fratelli iniziarono a cantare a squarciagola. Quando la canzone finì non erano ancora arrivati allora Sora chiese curioso

-Zio Xigbar, chi è quella persona di cui hai parlato al telefono?-

-Bhè un mio amico ci accompagnerà, è un’ ottimo cuoco al contrario di me e quindi gli ho chiesto se voleva venire, lui ha accettato e mi ha chiesto se poteva portare suo nipote e visto che venivate anche voi mi è sembrata un’ ottima idea-

Sorrise lo zio.

Dopo questa affermazione i due ragazzi erano ancora più curiosi.

Dopo altri dieci minuti di strada si ritrovarono finalmente al molo e, dopo aver parcheggiato, lo zio prese i bagagli di Sora e Roxas e se li caricò in spalla, facendo segno ai ragazzi di seguirlo.

Li portò lungo tutto il molo passando davanti a tantissime barche di varie forme e colore, senza mai fermarsi.

Alla fine giunsero alla punta del molo dove si trovarono davanti un enorme yacht bianco con i contorni e le rifiniture azzurro cielo. I ragazzi rimasero a bocca aperta. Non riuscivano a credere che suo zio avesse uno yacht di due piani.

-Allora che ne pensate? Bello vero? Dentro c’è anche una piccola sala giochi. Ha i bagni nelle stanze e, a proposito, dovete dirmi se volete dormire nella stessa stanza o in stanze separate. Per il resto la mattina colazione alle 8:00, pranzo alle 12:00 e cena alle 21:00 e, per favore, siate puntuali altrimenti il "cuoco" si arrabbia-

Rise lo zio divertito.

Sora e Roxas si guardarono e sorridendo risposero

-Stanze separate!-

Lo zio annuì ed entrarono.

Appena misero piede nell’imbarcazione i ragazzi rimasero ancora più stupefatti infatti, se da fuori era sembrato grande, da dentro sembrava enorme!

Un enorme tappeto rosso con sfumature bordeaux riempiva l’entrata mentre il resto dei pavimenti era ricoperto dal parquet color miele. Nell’angolo in fondo a sinistra c’era un tavolino con intorno dei divani rossi, in coordinato con il tappeto, mentre sul lato destro c’era un grande camino di mattoni che al momento era spento. Sul soffitto c’era un lampadario di cristallo dall’aria antica e estremamente fragile.

A sinistra c’era una porta che portava alla sala comandi mentre sulla destra un corridoio con una porta, probabilmente la sala da pranzo, e due rampe di scale, una portava al piano superiore dove si trovavano le cabine e le "stanze per lo svago". L’altra rampa invece conduceva sottocoperta dove si trovava la cucina e il deposito per le scorte di cibo e acqua.

-Venite, vi mostro le vostre stanze. Il mio amico dovrebbe arrivare tra poco.-

Così dicendo lo zio li portò su per le scale. Il corridoio aveva lo stesso parquet dell’ entrata e i muri erano bianco panna. I colori chiari creavano un’ atmosfera soffusa grazie alle piccole luci situate sul soffitto. A entrambi i lati c’erano delle porte di legno scuro con una targhetta in ottone sul quale era inciso il numero della stanza.

-La prima è la mia-

Gli disse lo zio

-La seconda per il nostro ospite-

Disse indicando la stanza di fronte alla sua.

-La stanza numero 3 e per suo nipote mentre la 4 la puoi prendere tu Roxas-

Roxas annuì e prese al volo la chiave lanciatagli dallo zio.

-Sora per te invece c’è la numero 5. Ora vado di sotto ad aspettare i nostri ospiti. Voi sistematevi, quando arrivano vi chiamerò-

Così dicendo lanciò anche a Sora una chiave e si girò per scendere dalle scale da cui erano saliti.

-E ora che facciamo?-

Chiese Roxas

-Bhè entriamo, disfiamo le valigie e dopo una doccia torniamo di sotto dallo zio-

Rispose Sora con un’ alzata di spalle.

-Ok-

-Al mio via?-

Chiese Sora. Roxas annuì.

-Ok!-

Girarono insieme le chiavi e rimasero entrambi bloccati sulla porta.

Le stanze erano uguali. Al centro c’era un letto matrimoniale con la testiera in ferro battuto.

Affianco al letto c’erano due comodini in legno con tre cassetti ciascuno, su entrambi c’era una piccola lampada da lettura e una sveglia. Di fronte al letto, sulla sinistra, c’era un grande armadio. La parete opposta all’entrata non c’era. Al suo posto si trovava un’enorme vetrata incorniciata da delle tende quasi trasparenti, sigillata ovviamente per evitare che entrasse l’acqua, che offriva una vista stupenda del mare. Sul pavimento, di fianco al letto, si trovava un enorme tappeto di lungo e morbido pelo.

L’unica cosa che differenziava le camere dei due ragazzi erano forse i colori delle stanze. Quella di Sora aveva le pareti e le tende azzurro cielo, i comodini e l’armadio erano blu oceano mentre il letto e il tappeto erano di un azzurro appena più scuro di quello delle pareti. Quella di Roxas invece aveva le pareti di un’arancione tenue, come quello del tramonto, il letto era appena più scuro come anche il tappeto mentre i comodini e l’armadio erano di uno scuro color miele.

I due ragazzi ancora sulla porta si sorrisero e si gettarono sul letto di una morbidezza unica. Chiusero gli occhi e rimasero così per qualche minuto poi si alzarono per sistemare i vestiti e le cianfrusaglie che si erano portati dietro, alla fine si infilarono entrambi sotto la doccia dove si diedero una rinfrescata eliminando ogni residuo dell’ esaltazione provata quella mattina.

Roxas indosso una maglietta bianco panna con le maniche corte e un paio di bermuda marrone chiaro. Sotto infilò le sue adorate scarpe da ginnastica e si diresse verso la stanza del fratello.

Sora aveva indossato una maglietta azzurra sempre a maniche corte e un paio di jeans. Sotto un paio di snaker bianche.

-Carina la tua stanza, la mia è simile solo che è arancione. Allora sei pronto?-

Chiese Roxas.

-Sì, possiamo andare-

Così scesero insieme dallo zio.

Parlando non si accorsero che c’era anche un’altra persona che parlava con Xigbar e quindi arrivati in fondo al corridoio si zittirono all’istante guardando con interesse il nuovo arrivato.

Sentendoli arrivare anche lo zio si era zittito girandosi verso di loro con un ampio sorriso sulle labbra.

-Ragazzi questo è l’amico di cui vi parlavo. Sora, Roxas lui è Xaldin, Xaldin loro sono Sora e Roxas i miei due nipoti-

I due ragazzi si guardarono e strinsero la mano a Xalden.

Il primo pensiero di Sora e Roxas fu "è un orso non una persona". In effetti Xaldin era davvero enorme. Le braccia erano due fasci di muscoli e spuntavano dalla maglietta nera, aderente senza maniche che lasciava intravedere anche il petto muscoloso. Aveva lunghi capelli neri che teneva legati in parte dietro la testa. Gli occhi blu erano accesi da un sorriso presente anche sulle labbra. Oltre hai muscoli però, la cosa che risaltava incredibilmente erano le enormi basette, curate certo, ma sempre incredibilmente lunghe e folte.

-Da oggi rivolgetevi tranquillamente a me per qualsiasi cosa inerente alla cucina. Ok?-

I due ragazzi annuirono. Poi lo zio chiese

-Hei Xal, dov’è tuo nipote?-

-Oh sta prendendo le valigie. A proposito avevo dimenticato di dirti che ha voluto invitare anche un suo amico. Non ti dispiace vero?-

-No niente affatto. Tanto ci sono stanze a sufficienza qui-

Sora e Roxas si guardarono poi sorrisero e Sora, con un sorriso a 32 denti e mettendo le mani dietro la testa, esclamò

-Per noi nessun problema. Più siamo e più ci divertiamo!-

Roxas annuì, d’accordo col fratello

-Uffa ma dove cavolo è finito quello scansafatiche?-

Sbuffò Xaldin, che, stanco di aspettare, si affacciò all’entrata e si mise ad urlare facendo sobbalzare Sora e Roxas

-Ragazzi!!! Ma insomma quanto vi ci vuole per prendere due valigie??-

-Arriviamo, arriviamo. E comunque avresti anche potuto darci uno mano caro zietto. Sembra che ci sono i mattoni qui dentro!-

Esclamò una voce, sempre più vicina. I due ragazzi, prese le valigie stavano salendo a bordo. Arrivati sull’entrata il più alto lasciò le valigie e salutò mentre l’altro appena più basso restò in silenzio iniziando a guardarsi intorno.

-Xigbar, ragazzi, questo è mio nipote!-

Note di Ayumu ^^: Bene! Chi sarà mai il nipote di Xal e il suo amico? Lo scoprirete nel prossimo capitolo! Nel frattempo… Che ne pensate? Se vi è piaciuta lasciate un commentino please. E fatemi sapere le vostre impressioni. Accetto anche le critiche… infondo aiutano a migliorarsi ;)

Bene! Allora alla prossima!

Baci Ayumu <3

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Kingdom Hearts / Vai alla pagina dell'autore: Little white angel