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Autore: BlueSuedeShoes    24/02/2010    3 recensioni
Oliver è DECISAMENTE nei guai: "Amico, stai per prenderle" disse Bart, con l'aria di un bambino deliziato all'idea di non essere lui nei guai, ma qualcun'altro. Chlollie | ChloeSullivan&OliverQueen. Possibili SPOILER
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Chloe Sullivan
Note: Traduzione | Avvertimenti: Spoiler!
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Autore: BlueSuedeShoes
Titolo originale: Sexual Harassment & Bikinis
Traduttrice: NimueOfTheLake
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Molestie & Bikini


“Hey, Chloelicious! Che...”

“Bart, dov'è Oliver?” domandò un'evidentemente livida Chloe.

“Il capo? Perché?” Bart strizzò gli occhi con sospetto, smettendo per un momento di razziare il frigo di Oliver. “Che ha fatto?”

“Dimmi solo dov'è, Bart.”

“Lui...uhm...Credo sia in riunione o qualcosa del genere. Dovrebbe tornare presto. Posso fare qualcosa per te, mamacita?”

Chloe si limitò ad alzare gli occhi al cielo, senza rispondere a Bart. Avrebbe ucciso Oliver. Avrebbe decisamente ucciso Oliver. Un conto era che flirtassero tra loro. Era inappropriato in un contesto lavorativo, certo, ma sostanzialmente non faceva del male a nessuno. Aveva deciso di lasciar fare. Dopo tutto, non era male che qualcuno flirtasse con lei, ogni tanto. Anche gli eccessi di Bart erano benvenuti in quei giorni in cui si sentiva così poco attraente e femminile da rasentare il ridicolo.

Non si sarebbe mai pentita d'esser diventata Watchtower. Neanche per sogno. Aveva dato uno scopo alla sua vita, e inoltre teneva davvero molto a tutti i membri della Justice League (e a Clark). Era bello potersi prendere cura di loro. Ma questo lavoro aveva anche i suoi lati negativi. Certe volte era così occupata ad infiltrarsi in sistemi informatici, formulare piani, cercare persone che semplicemente non volevano essere trovate che finiva per restare in piedi per giorni, saltare docce e mangiare giusto il minimo indispensabile fino al termine della missione, dipendendo completamente dal caffè. Spesso alla fine si sentiva a malapena umana, figurarsi carina. Raramente permetteva a qualcuno di vederla quand'era in simili condizioni. Quindi sì, flirtare un po' ogni tanto era importante per la sua autostima. Ma questo, questo era troppo.

“Chloe. Chloelicious. Che ti è successo, splendore?”

“Bart, non è il momento.”

“Scusa.” Uscì dalla modalità “civettuola” ed entrò in quella “amico preoccupato”. “Davvero Chloe, cos'è successo? Che ha fatto il capo?”

Chloe avvampò al solo pensiero. “Questo devi chiederlo a lui, Bart. Sono curiosa di vedere se avrà il coraggio di ammetterlo.”

Bart aggrottò un sopracciglio, contento di non essere lui quello sulla lista nera di Chloe. “Hey, che c'è nella scatola?” chiese, notando che stringeva un pacchetto sotto il braccio. Stava per strapparglielo di mano quando notò l'espressione “non-provarci-neanche” sul volto della ragazza. “Okay. Lasciamo perdere la scatola.” alzò le mano in segno di resa. “Posso offrirti qualcosa, Chloelicious? Animale? Vegetale? Minerale? Tequila?”

Prima che Chloe potesse rispondere, la porta si aprì lasciando entrare Oliver. Girandosi verso di lui, Chloe replicò con voce minacciosa: “Decisamente animale.”

Sapendo che era ora di svignarsela, Bart raggiunse a supervelocità la porta davanti a cui si trovava Oliver. “Amico, stai per prenderle.” disse Bart, con l'aria di un bambino deliziato all'idea di non essere lui nei guai, ma qualcun'altro.

Oliver aveva tutta l'aria d'esser già stato strapazzato abbastanza per un solo giorno. Aveva i capelli scompigliati, la cravatta drammaticamente slacciata e dava l'impressione di essere stato picchiato. Guardò verso Chloe con cautela. Lei si limitò ad incrociare le braccia e guardarlo, con impazienza.

“Hai niente da dirmi?” chiese.

Oliver la guardò dalla testa ai piedi e si rese conto che era più imbestialita del solito. Tentò – senza riuscirci – di capire cosa potesse aver fatto per farla arrabbiare così tanto. Alla fine sospirò e, guardando il soffitto in cerca d'aiuto, disse docilmente “che oggi sei molto carina?”

“OLIVER!”

“Che c'è?” fece un passo indietro, allarmato.

“Oliver, hai idea di quanto sia stato inappropriato? Ho appena ricominciato a lavorare al Planet per uscire dalla Torre di controllo ogni tanto e tu hai fatto in modo che fosse impossibile per i miei colleghi prendermi seriamente! Era il tuo modo di dirmi che non ti va che lavori lì? Perché credo che un messaggio sul cellulare sarebbe andato bene lo stesso.”

Oliver tornò freneticamente indietro col pensiero, tentando di ricordare cosa potesse aver fatto per imbarazzarla al Planet. All'improvviso capì. Non poté fare a meno di ridere.

“Non è uno scherzo, Oliver! Che diavolo stavi pensando?”

“Giusto per essere sicuro che parliamo della stessa cosa.” disse, divertito in maniera irritante. “E' per il pacco che ti ho inviato?”

“SI!” Chloe aprì di scatto il pacchetto che aveva in mano e ne tirò fuori il pezzo di sopra di un bikini verde smeraldo. “Hai idea dell'impressione che ha dato ai miei colleghi?” esclamò, agitandogli il costume davanti agli occhi, con enfasi.

Oliver non riuscì a evitarlo. Iniziò a ridere ancor più forte.

“Oliver, seriamente, come puoi stare lì impalato e comportarti come se fosse uno scherzo? Hai oltrepassato il limite! Questa è molestia sessuale! E'...”

“Vacci piano, Sidekick.” Oliver aggrottò la fronte e cercò di calmarsi. “Credo che tu abbia frainteso. E mi spiace che tu l'abbia aperto mentre eri a lavoro. Ti ho mandato dei pacchi lì in passato e il corriere dev'essersi confuso. Ma l'hai vista la busta sotto al costume?”

Chloe spalancò la bocca, pronta a controbattere, ma poi non lo fece. “Busta?”

“Mmhmmm” annuì lui, sorridendo leggermente compiaciuto.

Chloe alzò la scatola dal pavimento e cercò attraverso la carta da pacchi, dove trovò una busta bianca. La aprì e vi trovò due biglietti per Cancun per il weekend del suo compleanno, insieme a un biglietto d'auguri anticipati. Si era del tutto dimenticata di averlo, un compleanno. “Oh.” disse, con espressione attonita, un senso di stupidità che si faceva lentamente strada dentro di lei.

“Ho pensato che ti servisse una vacanza, Sidekick. Ho visto come sei stressata, ultimamente. Hai bisogno di un po' di tempo per te, e con il tuo compleanno alle porte...”

“Hai pensato di regalarmi un minuscolo bikini?” Chloe lo guardò, incredula. I suoi occhi, però, avevano un'espressione divertita, notò Oliver con sollievo.

“Beh” ghignò, andando verso di lei con passo deciso. “Ci sono due biglietti là dentro. E non dico che devi portare me.” Le fece l'occhiolino. “Ma voglio senz'altro vedere qualche foto di questo viaggio.”

Chloe rise e scosse la testa. “Pervertito.” lo accusò.

“Civetta.”

“Maniaco.”

“Svergognata.”

“Donnaiolo.”

“Uom-a-iola?” Oliver terminò la parola con difficoltà.

Chloe scoppiò a ridere. “Ollie, per favore, non mandarmi mai più pacchetti a lavoro.”

“Va bene, va bene.” rise anche lui. “Però promettimi che farai questo viaggio. Niente marce indietro dell'ultimo minuto, okay? Non m'importa se una meteora gigante si sta dirigendo dritta sulla Terra. La Justice League e il resto del mondo faranno a meno di Chloe Sullivan per un weekend, afferrato il concetto?” La guardò con serietà, le sopracciglia sollevate.

Chloe alzò gli occhi al cielo, sorridendo.

“Ho bisogno di una conferma, Watchtower.”

“Affermativo.” roteò gli occhi. “Prenderò un weekend di vacanza. Ma non di più!” aggiunse velocemente, mettendo bene in chiaro le cose. Non le piaceva l'idea di lasciare i ragazzi da soli, anche se per appena un weekend. Aveva la sensazione che l'inferno si sarebbe sciolto nel momento stesso in cui fosse salita sull'aereo.

Oliver ghignò, apparentemente molto divertito da qualcosa.

“Che c'è?” chiese Chloe.

“Te l'ho mai detto che sei davvero sexy quando sei arrabbiata?”

“Attento, Queen. Se riferissi a un avvocato alcune delle cose che dici, saresti accusato di molestie sessuali più velocemente di quanto strisci la tua carta di credito.”

“Ah, è così?” chiese, muovendo un passo verso di lei.

“Sì, è così.” rispose, avvicinandosi anche lei.

“Beh, allora potrei anche darti una mano con le argomentazioni. Ne avrai bisogno se dovrai vedertela con i miei avvocati.” Le pizzicò il sedere e lei lanciò un gridolino per lo shock.

“Oliver!” Lo rimproverò, schiaffeggiandogli un braccio.

“Oh, andiamo” disse Oliver e, con immensa sorpresa di Chloe (che onestamente non se lo aspettava davvero), la circondò con un braccio e la baciò, facendola chinare all'indietro, in pieno stile hollywoodiano. La rimise in piedi e lei sbatté le palpebre, sbalordita. Lui represse un sorriso. “Ricorda” disse, passandole accanto per andare al piano di sopra a cambiarsi. “Non è che devi portarmi con te. Mi sto solo offrendo volontario.” aggiunse, dalle scale.



Note della traduttrice

Due paroline veloci veloci - non so a che punto sia la trasmissione di Smallville in Italia, dunque non so se effettivamente questa storia, con i riferimenti a Watchtowers e Sidekicks di sorta, sia spoiler =P Ho messo l'avvertimento per sicurezza, nel caso fosse inutile basta dirmelo e lo tolgo subito.
Sempre per lo stesso motivo, non ho idea di come siano stati/saranno tradotti proprio i termini Watchtower e Sidekick, perciò li ho lasciati in inglese - anche perché "Torre di controllo", per una persona, suona proprio male, e sidekick ha un significato molto più intimo di quanto un "socia" possa avere, ma anche un'implicazione professionale che un'espressione tipo "amica del cuore" non ha. Magari nelle recensioni mi date una mano a tradurre meglio, eh? Aspetto consigli/correzioni/sgridate =P Ovviamente i commenti li tradurrò anche all'autrice. Baci e a presto con altre storie di BlueSuedeShoes.
Nimue

  
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