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Autore: Halosydne    25/02/2010    3 recensioni
I pensieri di Izzie naufragano lontano la notte della morte di Denny. Ma c'è un abbraccio forte e vivo che la aiuterà a lasciar andare. [2x27]
Genere: Triste, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Izzie Stevens
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Let it go ◊

A volte, dobbiamo semplicemente lasciar andare.

 

 

 

 

Stava sognando. Non poteva essere altrimenti.
In quale altra dimensione si sarebbe trovata con il suo abito migliore, sdraiata su un letto d'ospedale, stringendo a sè il corpo senza vita dell'uomo che amava?
Era un sogno. Anzi, un incubo.
Il più terribile di tutti, perchè non riusciva a svegliarsi. Non riusciva a lasciar andare l'illusione del viso pallido e gelido di Denny e a tornare nel mondo vero, reale, in cui lei era una bellissima ragazza nel suo abito migliore, pronta a divertirsi con i suoi amici, a ballare, ridere e parlare di sciocchezze divertenti. Era lì che voleva, che doveva essere.
E allora perchè non riusciva a svegliarsi?

 

La stoffa del camice di Denny le sembrava ruvida. Terribilmente ruvida nelle sue mani strette spasmodicamente al tessuto, come un naufrago che si regge ad un tronco per poter arrivare alla riva e salvarsi. Davvero, era troppo ruvida.
Possibile che costringiamo i nostri pazienti ad indossare questa specie di cilicio? si chiese, mentre altri incoerenti pensieri le danzanvano veloci nella mente. Le voci di Meredith, Cristina e George le arrivavano come un mormorio indistinto, e insensato.
Sapeva cosa stavano dicendo. Volevano che si alzasse da quel letto e che andasse via con loro. Con loro che erano vivi, e preoccupati, e in pena per lei.
Ma Izzie non poteva alzarsi. Aveva detto a Denny che sì, gli avrebbe promesso di stargli sempre vicino, in salute e malattia, finchè morte non ci separi.
La morte se l'era portato via, ma lei voleva restare ancora un po' con lui, di sentirlo vero e materiale, perchè aveva paura di dimenticarlo, di pensare che era stato tutto un bellissimo sogno. Un sogno che era diventato un incubo... e che non voleva lasciarla andare.


 

«Vi prego, potete uscire?» la flebile voce di Izzie interruppe i bisbigli preoccupati di George, Meredith e Cristina. «Voglio stare sola con Denny.»
«Izzie, quello non è Denny.» la voce di Alex, improvvisa e inaspettata, le giunse chiara e forte, al contrario delle altre. Le sue parole, prive di cattiveria o pietà, prive di qualsiasi sentimento o emozione riconoscibile, penetrarono fino al suo cervello, come il suono di una sveglia dopo un lungo sonno angosciante. Voleva ignorarle, mettere la testa sotto al cuscino e continuare a dormire, continuare a vivere quell'incubo. Sì, voleva che non finisse. Perchè aveva capito che nel momento in cui l'incubo la avrebbe lasciata andare, la realtà la avrebbe colpita come un pugno nello stomaco, perchè la realtà era l'incubo. Anzi, era peggio.  L'incubo era la realtà. E Izzie preferiva continuare a dormire.
«Sta zitto» mormorò, stringendo più forte la ruvidissima camicia di Denny. Percepì con la coda dell'occhio che Alex le si stava avvicinando, che si chinava leggermente su di lei.
Ma lui continuò a parlare, e le sue parole arrivavano più lievi e dolci, ora. Come una madre affettuosa che ha spento la sveglia, così martellante e fastidiosa, e cerca di svegliarti delicatamente.
«Izzie, non è Denny. Non lo è più da quando il suo cuore ha cessato di battere.» Izzie sobbalzò. L'incubo stava diventando la realtà? Si stava svegliando? Faceva male. La realtà faceva dannatamente male. «Senti, io lo so che lo ami, e che anche lui ti amava... e una persona che ti ama in quel modo non vuole che tu ti faccia questo. Perchè lui non è Denny. Non più
E infine, accadde. Izzie si svegliò.
L'uomo che amava le aveva chiesto di essere sua moglie. L'uomo che amava aveva un cuore grazie a lei, lei che lo aveva ucciso per non farlo morire. L'uomo che amava le aveva chiesto di diventare suo marito. L'uomo che amava era lì tra le sue braccia, freddo, immobile... morto.
«Un'ora fa mi ha chiesto di sposarlo. E ora... e adesso lui va all'obitorio.» disse con voce rotta. Era terribile ammetterlo, ma doveva. Se non lo avesse mai detto ad alta voce, non sarebbe mai stato reale per lei. «Non è ridicolo?» singhiozzava. Si era svegliata, e la realtà era dolorosa, la aveva colpita come sapeva che sarebbe successo. «Non vi sembra la cosa... la cosa più ridicola che abbiate mai sentito?»


 

Lasciò andare la stoffa della camicia. Era troppo, troppo ruvida.
«Andiamo» Un braccio caldo, vivo, e forte, si insinuò tra lei e Denny -il cadavere di Denny-. Due mani la sollevarono delicatamente, come se temessero che un po' di pressione la potesse incrinare.
Senza pensarci, come se fosse la cosa più normale del mondo, Izzie si affidò ad Alex, lo strinse forte, e sentì che la stoffa della sua giacca era liscia e piacevole al tatto, e pianse, pianse tutte le sue lacrime, mentre lui la cullava con tutto l'amore di cui era capace.
Si era svegliata. L'incubo era realtà, la realtà era un incubo. Era un mare in tempesta che la sballottava di qua e di là, ferendola dentro.
Ma aveva ancora qualcosa a cui aggrapparsi. Qualcosa che le desse la forza di lasciar andare.

 

 

 

Non mi convince per niente, ma la avevo in cantiere da troppo tempo per lasciare che rimanesse sul mio desktop a fissarmi supplicante xD
I dialoghi sono presi dalla puntata 2x27, "Losing my religion" ["Ho perso il mio credo" in italiano]
Un commentino? *____*

 

 

PS. Quando Izzie dice "adesso lui va all'obitorio". Non sono sicura che dica esattamente così, perchè non si sentiva bene.
Se sapete cosa dica esattamente, dite pure ^^

   
 
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