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Autore: ada90thebest    25/02/2010    2 recensioni
una storia d'amore nata in un luogo insolito, incontri che durano veramente un attimo ma rimangono per sempre. Elene è sola ma ama sognare e ogni mattina , quando sta per arrivare in metro sogna ad occhi aperti. ma un giorno arriva un ragazzo che le stravolgerà la vita."A domani, ci vedremo domani, ma come ho fatto a non accorgermi di lui in questi mesi? C’è sempre stato? Mi ha sempre osservato? Muoio dalla curiosità, vorrei raggiungerlo, ma non lo faccio e torno a casa, da sola." come al solito io e le presentazioni siamo due cose diverse, spero però che vi posso piacere.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un'altra giornata di lavoro stava per iniziare. Cominciai di malavoglia a vestirmi e a lavarmi, odiavo il lunedì mattina, come il resto del mondo d’altronde.

Una cosa che poi odio, subito dopo la sveglia, è non trovare l’acqua calda che è sempre finita da Marisa, la mia coinquilina non che migliore amica, nonché quasi ragazza del mio fratellone .

In poche parole mi tocca sopportarla. Finita la doccia, si passa a una breve colazione: caffè rigorosamente amaro e un cornetto, di quelli imbustati che è meglio non mangiare, ma si sa la colazione è il pasto più importante, ci da le forze per cominciare la giornata. per questo riempio il cornetto di nutella, più calorie più energie no?

Con il cornetto in mano e la borsa in spalla, raggiungo la fermata dell’autobus che come ogni mattina è piena di studenti che ascoltano la musica o fumano e come il solito trovo l’anziano con il suo giornale che mi fissa, un giorno di questi gli lascerò un autografo, ho deciso.

Finito il cornetto arriva l’autobus e con grande fortuna riesco a mettermi seduta, il viaggio fino al treno sarà lungo cosi passo il tempo ascoltando vecchi gruppi musicali rock.

So che è un genere che non mi rispecchia affatto , ma ho sempre avuto un debole per questa musica sin da quando ero un adolescente, ieri potrei dire.

I miei gusti musicali non si fermano solo al vecchio rock, ma va dal pop all’indie rock e molto altro. Vedendomi chiunque potrebbe credere che sono una semplice ragazza da musica commerciale, che non ricerca cantanti in giro per il mondo, invece dietro la mia apparente figura da brava ragazza, utilissima a lavoro, si nasconde un amante della musica.

Quando è ora di scendere una bambina mi guarda e ride, contenta che lei rida.

Il treno come il solito è pieno di gente, tra studenti e colleghi ricavo un posticino per me su un gradino, per ora è la prima conquista del giorno. Non male! Esulto per cosi poco non oso immaginare cosa farò quando troverò la caffetteria vuota in ufficio.

Acquolina in bocca al solo pensiero, il primo caffè è il più buono gli altri pura e semplice acqua macchiata.

Il viaggio in treno dura poco per mia fortuna ma all’arrivare in ufficio manca ancora molto, infatti, scendo e m’incammino verso la metro.

Timbro il biglietto e prendo i vari giornali gratuiti, che essendo tali, t’informano superficialmente delle notizie e pensano più alle pubblicità che allo schifo in giro. Lo sfoglio di sfuggita e tanto per non contribuire all’inquinamento ambientale lo risistemo nel distributore. Depenno mentalmente “fai un’opera buona” potrei anche depennare “sii altruista” ma non voglio esagerare.

Arrivata nel tunnel, percorro il tapirulan, dovrei camminare visto il mio sogno del primo caffè, ma adoro camminare su quella striscia di paradiso, sembra di essere in aeroporto con le valigie pronte per partire.

So che in realtà mi sto solo dirigendo a lavoro e nella borsa c’è solo la mia relazione della riunione, ma sognare non costa nulla.

A distogliere i miei pensieri è un ragazzo che gesticola e che ragazzo oserei dire.

Occhi chiari, capelli rossicci in giacca e cravatta, purtroppo non posso vedere altro perché è dal lato opposto , va verso i treni.

Tolgo le cuffie per capire cosa sta dicendo, ma in realtà non parla e m’indica il suo petto.

Nel momento in cui siamo alla stessa altezza sul tapirulan, si sporge un po’ e dice “sei sporca” .

Osservo la sciarpa e su tutto quel rosso l’unica cosa che noto è un enorme macchia di nutella.

Alzo lo sguardo per ringraziarlo ma è già lontano. Con un cenno di mano lo ringrazio e mi regala un sorriso, uno splendido sorriso.

Tolgo la sciarpa ed entro in metro, si una nuova giornata sta per cominciare.

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Il capo oggi mi ha veramente fatto soffrire le pene dell’inferno.

Odio quando litiga con la moglie e io devo svolgere per lui tutti i suoi compiti e tanto per dirne un'altra non ho neppure preso il primo caffè, quindi ho bevuto quell’intruglio e ho un mal di stomaco allucinante.

Prima di tornare a casa, mi fermo al bar per un tè.

Qui sono come a casa, fin da quando ero una semplice stagista, mi sono sempre fermata a prendere da bere dopo una giornata di lavoro.

Gino, il proprietario, gestisce questo posto con suo figlio Daniele che ci prova spudoratamente da qualche mese. Il bar è accogliente, oserei dire rustico, ma non ci capisco molto di arredamenti, potrei dire rustico come vintage, per me sono uguali.

“il solito Elena?”

“si grazie” e subito dopo ecco Daniele con una tazza di tè caldo e i biscotti al burro. Un giorno dovrò spiegare che con “il solito” intendo tè e biscotti, non tè , biscotti e suo figlio.

Bevo il tè mentre lui racconta della sua giornata in università e del lavoro al bar, delle varie clienti e delle strane richieste, come il solito rispondo con qualche sorriso e un “uhh”o “mmm”, non voglio illuderlo ma so che nella sua testa sono già sdraiata sul suo letto nuda, uomini.

Pago anche se come al solito Gino mi fa pagare metà, vorrà aiutare suo figlio ? accetto comunque come ogni giorno la gentilezza.

Con un ritardo pazzesco arrivo alla metro e accendo l’mp3, occupo due posti al diavolo la gentilezza voglio stare comoda.

Una signora mi guarda male ma faccio segno che non la sento e continuo a muovere i tasti dell’mp3 .

Non è che sono maleducata è che sono stanca.

Mi autogiustifico e so che la voce “sii altruista” oggi non sarà depennata.

Arrivata alla mia fermata, esco e mi dirigo verso la striscia di paradiso, oggi destinazione Londra.

Non sono mai stata, il che è assurdo avendo girato tutta l’Europa. Salgo, e non c’è più l’orrendo muro pieno di scritte ma un’immensa vetrata da cui vedo gli aerei e vari piccoli bus, le persone non sono più stanche dopo una giornata di lavoro, ma sono felici con le loro borse e sorridono guardandosi in giro.

Sono pazza lo ammetto, mentre cambio canzone, giro lo sguardo e da lontano vedo il ragazzo di quella mattina.

Non mi sbagliavo è davvero bello. La cravatta ora è lasciata morbida e tiene la giacca tra le mani, i capelli sono più spettinati e lo rendono sexy.  

Mi sorride, mi avrà riconosciuta?

Sorrido anch’io e quando siamo alla stessa altezza, “grazie”.

Sorride di nuovo e lo vedo allontanarsi.

Noto un dettaglio, bel fondoschiena.

Riprendo in mano l’mp3 e vado verso i treni. Si torna a casa finalmente.

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vestiti Elena http://www.polyvore.com/cgi/set?id=16372934

canzone http://www.youtube.com/watch?v=H4BBQMjbX3c

   
 
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