Fanfic su attori > Coppia Downey.Jr/Law
Ricorda la storia  |       
Autore: Citizens_Erased    25/02/2010    3 recensioni
Robert e Jude sono, effettivamente, una storia sofferta, cominciata sul set di un film controverso, continuata nel tempo finché non arriva al punto in cui...
Genere: Erotico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

"Last night I called him, and I said 'I miss you'.
Then he told me 'no, I love her".


Lo guarda. Lui, con il suo fascino rude e insieme dolce e oscuro, con l'eleganza che gli viene naturale, ora che gli incubi sono passati. Gli occhi abissali catturano i suoi, e non può o non vuole opporsi; ed il pizzetto da Tony Stark che, assieme allo smoking perfettamente calzante sul suo corpo, gli dà un'aria pulita e matura, sotto la pioggia penetrante della Capitale.
-Se non fossi sicuro che è finta, comincerei ad avere problemi di identità!-, scherza guardando ammirato la statua di cera appositamente realizzata per promuovere il film. -Diavolo, se sono bello!
Un sorriso e il braccio possessivamente stretto attorno alla vita di Susan, che come sempre intimidita ma dolce saluta il pubblico strillante.
Tutti squittenti e premuti l'uno contro l'altro come tante acciughe in scatola, continuano ad urlare il suo nome. E lui mostra lo stesso sorriso sbilenco a mento abbassato come da copione - ironia? - nelle apparizioni pubbliche, per mostrarsi malizioso e accattivante. Perché fin dall'inizio ha imparato come comportarsi con loro, come fingere, come rispondere alle domande, come mascherarsi, come dare loro il sorriso giusto che vogliono, anche se loro sette o otto anni fa non l'avrebbero mai considerato, e lui non sarebbe stato lì. Al massimo l'avrebbero fotografato mentre si aggirava per il cortile della prigione come una bestia in gabbia, identificato come tutti gli altri da una fottuta divisa arancione.
Fra i flash, i sorrisi a trentadue denti tutti uguali, braccia e teste agitate istericamente, lo vede e lo saluta, gli occhi illuminati ora da una luce un pò diversa da quella dei riflettori, e un piacevole tuffo al cuore.
Jude risponde con un breve sorriso di pura cortesia ed un cenno, si volta sparendo in un istante fra i paparazzi. Istintivamente lui lo cerca allungando il collo oltre la marea di teste, l'espressione improvvisamente preoccupata. Susan se ne accorge, gli colpisce il fianco col gomito senza farsi vedere. Quando la guarda, sa che lei ha capito.
-Rob!- bisbiglia al suo orecchio, prendendolo per la giacca.
Sospira, e torna a rivolgersi sorridendo ai fotografi.
Al diavolo le foto!
-Scusate, devo proprio andare- annuncia con sorpresa di tutti, soprattutto della moglie, che si volta a guardarlo irritata.
-Mi spiace, Suzie, devo parlarci. Torno fra un'oretta, aspettami in albergo- soffia, le prende la mano e la stringe velocemente, baciandole la fronte preoccupata per il disappunto.
Facendosi largo nella folla fra flash improvvisamente più furiosi ed insistenti, in due minuti è fuori dalla bolgia, sospirando di sollievo. Nella rubrica dell'iPhone il suo è uno dei primi numeri che ha aggiunto, dopo quello di Susan. Fissa lo schermo, indeciso per qualche secondo, e lo chiama.
-Pronto, Rob.
-Grazie di avermi aspettato!
-Scusa, ho da fare
-Hahaha! Bella battuta! Cosa devi fare? Guardare Gossip Girl?
-Ok, vuoi parlare?- la voce si oscura di irritazione.
-Beh, se si potesse fare anche qualcos'altro...
Qualche secondo di silenzio.
-Non sono il tuo giocattolo- ripete sibilando lentamente, riagganciando subito dopo.

And I'd like to stay but I can't because
I've been fooling around and I know
That you called because you never even knew
That it was hurting me.

Jude guarda il cellulare, il display bagnato di pioggia gli restituisce a chiare lettere che gli ha davvero riattaccato in faccia.
Eppure c'è un motivo per cui l'ha fatto, c'è e Robert lo sa bene, eccome se lo sa. Stasera doveva esserci perché si trattava di situazioni coinvolgenti il film e quindi lui, ma nient'altro, davvero. Contando anche il fatto che fare gli stronzi con lui è un buon modo per farsi dimenticare. E poi lui non si è sempre comportato esattamente "bene".

Anche Robert, perso da solo, avendo deciso di tornare in albergo, ripensa al loro passato, e gli viene in mente un episodio di quella loro bizzarra relazione.
Era arrivato in Inghilterra solamente la sera prima. Finalmente dopo diversi mesi di continuo distruttivo lavoro era riuscito a guadagnarsi una dannatissima pausa; un mesetto e giù di lì, che decise di passare sul set di un suo amico, il regista Brian Gilbert, che in quel momento stava dirigendo un film su Oscar Wilde.
Fosse stato per lui probabilmente si sarebbe chiuso in una fottutissima camera d'albergo con droga di qualità, quanta ne poteva servire, alcool, e, nel peggiore dei casi, sarebbe sceso a rimorchiare due belle gambe, quando necessario, senza alcun senso di colpa. Senza quella maledetta coscienza che durante tutto il periodo di Less Than Zero non aveva voluto lasciarlo un secondo in pace, con tutte quelle allusioni a cose che faceva per davvero. Insomma, non è mica facile far finta di star recitando un personaggio che alla fine non è poi così diverso da te. Ormani non riusciva neanche a capire bene qualche fosse il limite tra sé e Julian.
Robert e Julian, Julian e Robert... mah, saper recitare non è proprio sempre un vantaggio.
In ogni caso, volente o nolente, era finito in una cittadina sperduta delle campagne inglesi ad assistere a qualcosa che in quel momento poteva tutto, fuorchè interessargli. Niente contro Wilde, che aveva letto e apprezzato in quel Dorian Gray, tanto peccatore quanto vittima, che sentiva un pò suo, per quanto poco poetica potesse essere la sua persona, ma proprio stare lì a far finta di riposare non era il massimo. In ogni caso adesso che aveva accettato non poteva di certo tirarsi indietro, avrebbe potuto trovare qualche attrice carina, o magari guardagnarsi un bell'ingaggio per il futuro, chi poteva mai dirlo.
Strinse la tazza di caffè bollente che si era versato con tutta la nonchalance possibile al buffet dello staff, per poi farsene scendere un pò nella gola, sperando di riuscire ad acquisire un'aria, come dire, un pò più sveglia, ma finendo col tossire a causa del troppo calore e a imprecare contro quella schifosa brodaglia inglese, perchè, ovviamente, l'unica cosa che sapevano bere era fottutissimo té. Che donnicciole, avevano fatto bene gli Americani a gettare tutto a mare durante il Boston Tea Party, fottutissimi elegantoni!
Notò una ragazza occhialuta, con l'aria intelligente, che aveva sentito i suoi borbottii poco fini, e le sorrise in modo seducente, levandosela dai piedi, mentre con lo sguardo cercava il regista. "Non ti sarà difficile trovarmi Robert, non preoccuparti!", gli aveva detto. Eccome, stava girando a vuoto da dieci minuti senza vedere assolutamente nessuno di conosciuto. Aveva persino perso di vista la quattrocchi, a cui avrebbe potuto chiedere da che parte dirigersi. Sbuffò e riprese a camminare, sentendosi anche un pò idiota.
Finalmente trovò i Grip Houses Studios, persi nel bel mezzo della contea del Middlesex, in mezzo al verde necessario per l'ambientazione della storia, perfetto per irritare un cittadino americano purosangue.
Entrò nell'edificio in cemento, squadrato con poco più di un cartello minuscolo che indicava cosa fosse - ah, ecco, e io che credevo fosse un poligono di tiro! - venendo subito investito dall'atmosfera di pacato relax creato dallo staff e dagli attori. Cazzo, se la prendono comoda questi finocchi, certo non come gli americani che corrono avanti e indietro tutto il giorno!
In effetti, non era esattamente una cosa negativa. E poi non che Robert passasse tutto il tempo a spaccarsi la schiena, ammise.
Si guardò intorno, e dal 1997 fu catapultato alla fine del diciannovesimo secolo - sì, ok, diciamo fine Ottocento - con tutto quello sfarzo aristocratico, specchio di una società completamente falsa, quella criticata dal divino scrittore dublinese. La location era una grande e lussuosa sala gigante, con tende e decorazioni rosse e oro, tutto orribilmente stucchevole eppure stranamente di buon gusto. Gli attori e le comparse erano radunati in gruppetti in un momento di quiete e nella solita noiosa attesa di cominciare a girare; tutti vestiti elegantissimi, quasi mettevano soggezione, eppure c'era qualcosa di ridicolo e caricaturale in tutti loro: la perfetta rappresentazione della nobiltà come è stata tramandata dalle fonti storiche.
Ad un certo puntò notò una truccatrice al lavoro sul tipo che sicuramente doveva fare Wilde: era identico, doveva essere per forza lui. Forse finalmente si stava avvicinando alla postazione di Gilbert. Difatti, voltatosi di novanta gradi a destra, trovò il regista, un paio di wayfarer neri mollemente poggiati sul naso, che gesticolava cercando di spiegare qualcosa ad un ragazzino biondo davanti a lui. Riusciva a vederlo solamente di schiena, ma ebbe l'impressione che fosse piccolino, non più di diciotto anni, forse. la testa con i riccioli ben pettinati, fece un movimento fluido e Robert ebbe l'impressione che stesse ridendo, anche se non riuscì a capire bene perchè.
Lo scorrere dei suoi pensieri fu interrotto da una mano che si strinse intorno al suo braccio. Sentì una voce roca rivolgersi a lui:
"Può dirmi chi è lei, signore?", chiese un uomo alto e corpulento con una bella scritta security sulla maglia scura.
Robert stava per prendere il suo pass dalla tasca - troppo ridicolo da appendere al collo per i suoi gusti - quando, giratosi di nuovo, vide che il ragazzino era scomparso e che il regista si stava avvicinando a lui a passi larghi e veloci, con un bel sorriso.
"Oh, Robert! finalmente sei arrivato...", esordì in inglese cockney esageratamente riconoscibile, per poi mandare via l'uomo della security in malo modo.
Robert sfoggiò uno dei suoi migliori sorrisi di circostanza e si fece trascinare dall'uomo, che dopo avergli detto quanto era lieto di vederlo lì, iniziò a parlare ininterrottamente delle riprese e di tutto quello che potesse concernere la questione.
Rob lo ascoltò con attenzione, nonostante non amasse particolamente la gente logorroica, soprattutto se inglese, in modo tale da capire qualcosa del film, giusto per non doversi girare i pollici tutta la giornata. Poi, visto che c'era, chiese degli attori.
"Aaah!", fece il regista, come se estasiato."Ho scelto degli ottimi interpreti! Specialmente Stephen, non mi hai mai dato alcuno problema..." E iniziò a parlare del tipo che faceva Wilde, come se fosse il suo primogenito che aveva vinto la sua prima partita a baseball, o a cricket, considerando che si trattava di inglesi, mentre continuavano a girare per il set, continuamente interrotti da gente che doveva sapere qualcosa dal regista. Ad un certo punto Robert, approfittando, riprese la parola:
"Si," lo interruppe. "E chi era quel ragazzino con cui parlavi prima?"
Gilbert rise. "Chi Jude?", chiese. "Quel ragazzino ventisettenne - sottolineò - interpreta Bosie, l'amante di Wilde. Sapevi che era omosessuale?"
"Oh si, lo sapevo." Robert rispose disinteressato.
Il regista lo afferrò di nuovo e chiese di mettere una sedia affianco la sua per il suo "ospite", dicendogli che adesso avrebbe visto tutti al lavoro.



[Prima fic che postiamo con l'account in comune <33 Comunque! Making of! Perché il making of è il bene! *o* Allora, questa probabilmente sembrerà un pò confusa, ma l'idea ci è venuta un pò così, e penso che la fic sia venuta esattamente come volevamo dall'idea originaria xD Nella prima parte siamo al presente, alle prime settimane di Sherlock Holmes (e per andare OT: su YouTube c'è un fiorire semplicemente sgiuggiolevole di fanvid *______*), nella seconda essendo un flashback siamo nel 1996-'97, più che altro perché penso che Jude in quel periodo fosse veramente meraviglioso, bellissimo e divino *///////* quindi diciamo che abbiamo forzato un pò le cose per farli incontrare in quel preciso periodo XDD La prima citazione sarebbe dovuta essere un paragrafo per spiegare il comportamento di Jude nella prima parte, con un ulteriore flashback ma temevo che la cosa sarebbe stata troppo incasinata XDD Ovviamente ringrazio la mia donna d'oro per avermi dato una mano (tutte le cose migliori sono sue, le descrizioni da cardiopalma di Rob e Jude comprese *çççç*). Ah, sarà in due parti =)
Comunque speriamo vi piaccia^^
Crediti (ovvero cose non nostre - si, e ovviamente anche i personaggi xD):
Titolo: For Reasons Unknown - The Killers
Daddy's Eyes - The Killers
"Wilde", 1997, di Brian Gilbert
"De Profundis" di Oscar Wilde <3]

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Coppia Downey.Jr/Law / Vai alla pagina dell'autore: Citizens_Erased