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Autore: KiaSera    26/02/2010    0 recensioni
E se Edward fosse davvero vissuto in questo mondo? E se una donna si fosse innamorata di lui? E se il Sole bruciasse i vampiri esattamente come nelle leggende?
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Il sole tramonta ogni giorno più tardi e sorge ogni mattina troppo presto. Forse sono io che invecchio, forse sono io che non riesco a stargli dietro a questo mondo che corre impazzito. Il mio studio è esattamente come l’ho lasciato quando mi sono addormentata qualche ora fa: la mia scrivania piena di fogli, la mia penna stilografica col manico di madreperla, ho lasciato l’inchiostro aperto, si sarà seccato, spero di averne una boccetta di riserva perché questa notte c’è molto da scrivere. C’è molto da scrivere ed io ho la mente vuota così me ne rimango a guardare di fronte a me, non il muro con l’intonaco ingiallito dal fumo delle candele, ma la cornice a giorno che contiene un’anteprima della locandina promozionale del film Twilight. C’è un ragazzo che mi restituisce lo sguardo. I suoi occhi colorati d’ambra dalle lenti a contatto spiccano sui lineamenti sbiancati dal fondotinta. Gli occhi dei vampiri, quelli veri, rimangono dello stesso colore dopo la trasformazione, anche se un qualche cambiamento avviene perché quando l’anima muore, il suo specchio muore con lei. Lui è un ragazzo carino, mi pare che si chiami Robert Pattinson, sono convinta che farà un figurone come Edward Cullen sullo schermo. Per il mondo sarà lui l’affascinante vampiro dal sorriso sghembo, dal fisico statuario, dai capelli di bronzo. Per tutti, tranne che per me perché io so che in verità il suo nome era Jacob Hale ed è stato un soldato, un figlio, un musicista, un fidanzato, un idealista, finché la sua vita non è finita per un colpo di fucile. Allora è diventato un vampiro, poi un amante, il mio.

“Rosalie ed Emmett si diedero un bacio rapido ma appassionato.

Tia accarezzò Benjamin sul viso. Lui ricambiò il sorriso, sereno, trattenendo la sua mano contro la guancia.”

Dunque è qui che sono arrivata ieri mattina, quando i primi raggi di luce mi hanno ricacciato nella tomba. Sarebbe bello se i vampiri potessero restare svegli di giorno, se la loro pelle luccicasse soltanto come un diamante sotto il bacio del sole. Invece la pelle liscia e livida di Jacob divenne prima rossastra, solcata da fiumi di lava che erano le sue vene col sangue in fiamme, poi cominciò a fumare mentre si accartocciava su se stessa e lui non gridava. Se ne stava lì, a lasciarsi bruciare dal sole come un animale su uno spiedo. E mi guardava coi suoi occhi neri vecchi e stanchi. Senza speranza. E’ stato tanto tempo fa.

Ma stasera non ho tempo per ricordare, per perdermi in memorie che sembrano sogni, stasera devo pensare a Edward e Bella, come finirà la loro storia? Tutti i miei lettori non vedono l’ora di fagocitare quest’ultimo libro. Ma forse io non voglio finirlo perché non so proprio che fine potrebbero fare questi vampiri pittoreschi che si nutrono di sangue animale, non so proprio quale menzogna potrei raccontare. Di certo non posso scrivere la verità. Che i vampiri uccidono, che il sangue animale non serve a nulla, che quando Jacob ha provato a sopravviverne ha fallito miseramente. Che piuttosto che continuare ad uccidere ha preferito morire della morte definitiva. A chi sarebbe importato di leggere di un eroe che sfida la propria maledizione e perde miseramente? A chi sarebbe importato dell’amore tra due vampiri che non si sono mai sfiorati neanche con un dito perché tanto i loro corpi sono morti, che hanno combattuto e si sono feriti contendendosi il sangue giovane e dolce di una bambina.

“La formazione triangolare degli anziani finalmente si separò quando, con un atroce cigolio, in mezzo alla radura si aprì una faglia profonda e stretta, una lunga linea a zigzag. Per un attimo la terra mi tremò sotto i piedi. Le folate di neve precipitarono nel buco, ma la foschia riuscì a passarci sopra, immune alla gravità come lo era al vento.”

Era questo il potere che aveva il mio Jacob: il controllo su tutti i fenomeni atmosferici e naturali. Il potere con cui mi incantava creando solo per me cristalli di ghiaccio perfetti che scendevano dal cielo posandosi docilmente sul palmo della mia mano. Il mio potere, leggere nella mente, è sempre stato molto più spiacevole. E’ stato così che ho deciso di scrivere questo romanzo. Leggendo nella mente di un’adolescente all’ uscita di una discoteca. Mi trovavo in giro al centro, la sete momentaneamente messa a tacere dal sangue marcio e disgustoso di un vecchio drogato senza tetto, quando ho visto il mio viso nella mente giovane di una ragazza. Mi vedeva proprio come se fossi un’apparizione ultraterrena: la pelle bianca come il gesso, gli occhi freddi, distaccati segnati da profonde occhiaie, i capelli neri immobili attorno al viso smunto, le labbra piene di un color cremisi brillante. Aveva pensato che sarei stata un’eroina perfetta per uno dei suoi libri preferiti, un racconto di vampiri, streghe e licantropi. Allora ho deciso di scrivere una storia. Non la mia storia, no, qualcosa di simile ad un lieto fine per vampiri che vedono sempre l’umano mezzo pieno.

E ora Aro, Caroline, che ne facciamo di questa famiglia? Combatteremo contro di loro o li lasceremo vivere e godere della loro eternità perfetta? Quale sarà il nostro voto? Il tempo stringe, dobbiamo decidere…

“«Fratello», disse piano a Caius. «Pare proprio che non ci sia pericolo. Questo sviluppo è davvero insolito, ma non vedo alcuna minaccia. Sembra che questi mezzi vampiri siano quasi uguali a noi».

«Questo è il tuo voto?», chiese perentorio Caius. «Sì».”

 

Nota dell’autrice: queste sono le riflessioni di Caroline, che ho immaginato essere la vampira vera autrice dei romanzi di Twilight, pubblicato con un falso nome. Le citazioni di Breaking Dawn sono ovviamente proprietà di chi detiene i diritti della saga di Twilight per l’Italia.

  
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