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Autore: Eros and Thanatos    26/02/2010    3 recensioni
Parodia della Divina Commedia sulla base di Death Note
Genere: Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Nel mezzo del cammin dalla mia scuola
mi ritrovai per una strada oscura,
ché la diritta via era smarrita.

Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
capir cos'era la cosa strana e scura
che al veder a terra tremai di paura!

Tant' è amara che poco è più morte;
ma per trattar del ben ch'i' vi trovai,
dirò de l'altre cose ch'i' v'ho scorte.

Io non so ben ridir com'i pensai,
di usar quel che strano quaderno parea
nel modo in cui effettivamente l'usai.

Ma poi ch'i' a tre pagine già fui giunto,
là nella stanza ove riposar soleo
m'apparve un essere immondo,

guardai in alto e vidi le sue spalle
vestite di strani indumenti scuri
e le ali nere che incutean timore.

Allor fu la paura un poco queta,
che lo shinigami lesto di presentò
con il nome di Ryuk.

E come quei che con lena affannata,
uscito fuor del pelago a la riva,
si volge a l'acqua perigliosa e guata,

così l'animo mio, ch'ancor fuggiva,
il pensier d'abbandonare il quaderno
che non lasciò già mai persona viva.

Poi ch'èi posato un poco il corpo lasso,
ripresi via per la penna e la carta,
sì che a giustiziar criminali oramai era cosa fatta.

Ed ecco, quasi al cominciar de la trasmissione,
comparire in televisione un uomo,
credea di scovato aver il mio io;

e oramai mi si mostrava dinanzi il volto,
eppur da quando il nome scrissi,
più volte rimembrai quel vòlto.

Temp' era dal principio del mattino,
e 'l sol montava 'n sù con quelle stelle
ch'eran con lui quando l'amor divino

mosse di prima quelle cose belle;
sì, modo recordo con dolore
l'inganno 'n cui caddi tempo addietro

inganno da L il lesto inventato;
ma non sì che paura non mi desse
la vista che m'apparve d'un giuramento.

L parea che contra me venisse
con la test' alta e con rabbiosa decisione,
sì che parea che l'aere ne tremesse.

Ed entrambi ci sfidammo
innanz'a tutto il mundo,
che modo avremmo superato l'altro,

e come eterni nemici si salutan
eterno giuramento prestanno,
la mia sentenza di morte, e la sua di inganno.

E qual è quei che volontieri acquista,
e giugne 'l tempo che perder lo face,
che 'n tutti suoi pensier piange e s'attrista;

e io presto iniziai a pensare
a ch'aluni risvolti potea
la profession di Kira appropinquare.

Mentre ch'i' rovinava in vorticosi pensieri,
mio padre, 'l comandante de la nemica spedizione
tosto l'idea mi porse.

Quando vidi costui nel gran salone,
"Miserere di te", gridai a lui,
"se nel tuo caso urge aiuto, lo fornirò di certo".

Rispuosemi: "Non omo, omo già fosti,
e li parenti miei furon de giustizia portatori,
ambedui fieri sarebber d'averti al mio fianco."

E così l'accesso ai suoi documenti
con un'astuzia degna dello primo
del Giappone mi procurai

e avendo volti e appellazioni
de le persone ch'io giustiziar voleo,
più facile ancora fu per me proseguir il cammino.

"Ma tu perché ritorni a tanta noia?
perché non sali il dilettoso monte
ch'è principio e cagion di tutta gioia?".

Mi disse lo shinigami,
offrendomi di cognoscere l nome
delle persoe ch'io di mira

avevo preso, con uno scambio
de li occhi, chi però la vita mea
dimezzata avrebbe per sempre.

Ma io rifiutai la offerta,
chè per la mia missione sulla
terra servìa più d'una vita,

chè neanche dieci me sarebbero bastate.
De render'l mondo placido et sereno
il mio obiettivo, senza più 'l timore

de li villani e delinquenti
chi strade, dì e notte albergano,
attentando alla vita delle ordinarie persone.

Chè 'l mondo diventasse più sicuro,
lavorai sine socio, tentando di riportar
l'umana razza alla pace e alla fratellanza

e ho natura sì malvagia e ria,
che mai non empie la bramosa voglia,
e dopo 'l pasto ho più fame che pria.

Molti son li animali a cui m'assomiglio,
che imboccata una strada
con la morte o la vittoria pagano la lor decisione

e scelta, de certo irrevocabile.
Dapprima di un alleato non sentii il bisogno,
ch'è il pensiero mio a farmi da guida,

ma L altrettanto veloce di mente
fu e la mia strategia sovente
urgea rinnovo, chè non scoprissero ch'io,

Light Yagami, in realtà Kira fossi.
Chè in paesi como questi, saepe
lo reo e 'l colpevole risultano

mutabili, poichè nessuno, a maneggiar
le gride, como cita 'l Manzoni, è reo
o colpevole. I son gli innocenti a perire:

udirai le disperate strida,
vedrai li antichi spiriti dolenti,
ch'a la seconda morte ciascun grida;

e vederai color che son contenti
nel foco, perché speran di venire
quando che sia a le beate genti.

E al fine non sai mai se il tuo destino
sarà propenso o no, a lasciarti vivere
in pace, perchè il crimine va avanti,

e pochi sono quei che d'animo bono
tentano di restaurare
l'antico ordine originario

dell'innocenza e dell'umiltà,
che pare che Dio sia scomparso e l'umano
genere in balia delle proprie grettezze

in un abisso, un oscuro baratro
sa caduto, appropinquandosi a tanto mera fine
che uno dovea pur tentare di salvarlo

e quel qualcuno son io,
chi giustizia e giudizio sono
chi di mea iniziativa il mondo

guiderò, sarò il Dio
di un nuovo mondo,
chè io sono la giustizia.
   
 
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