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Autore: Il Trio del Sedano Allegro    26/02/2010    2 recensioni
[Sebastian/Agni] Sebastian sorrise leggermente guardandolo: c'erano tanti modi per sconfiggere un essere umano, davvero tanti.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Agni, Sebastian Michaelis
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Libra'
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Titolo: Challenge
Autore: Nezu [Kuroi the black]
Fandom: Kuroshitsuji
Pairing: Sebastian/Agni
Personaggi: Sebastian Michaelis, Agni
Rating: giallo
Genere: introspettivo, sentimentale (?)
Avvertimenti: one-shot, shonen-ai
Note: Sembra che Sebastian non apprezzi che il suo ruolo di maggiordomo venga messo in discussione...

Scritta da Nezu per la challenge "5 pairings with..." interna al Trio.
Pairing: Sebastian/Agni
Serie: Libra

Challenge

Una persona la cui volontà è sottomessa al volere di un altro non ha alcun valore, Sebastian si era convinto di questo da molto tempo: uno dei più grandi divertimenti che ricavava infatti dal servire il piccolo Phantomive era il poter osservare in maniera accurata i capricci di una giovane anima umana che non conosceva limiti.
Gli umani potevano essere tanto affascinanti quanto noiosi e Agni ad una prima occhiata era stato subito collocato nella seconda categoria: un essere effimero, sottomesso ad un ragazzino ancora più viziato di Ciel Phantomive, servizievole, leale dal profondo del cuore... un perfetto cagnolino, privo di volontà e di ambizioni.
Terribilmente noioso.
Eppure col passare dei giorni Sebastian aveva cominciato a notare qualcosa di diverso in quell'uomo che, per quanto non fosse altro che un semplice maggiordomo, considerava il suo lavoro un grande onore: era forte.
Nonostante fosse solo un semplice essere umano era forte e non solo fisicamente: si prodigava in ogni modo per soddisfare il suo signorino e bastava anche solo mezza parola di quel principino inetto che subito lui si rianimava, si rialzava in piedi, pronto a tutto e con una potenza invidiabile.
Non era da tutti e quella forza d'animo stonava completamente col suo ruolo: avrebbe dovuto essere un perfetto maggiordomo, privo di personalità, una marionetta ed invece era addirittura più forte del suo padrone e, nonostante tutto, rimaneva lo stesso un perfetto maggiordomo.
Il demone si era trovato più volte a pensare a quell'uomo assurdo, a quella contraddizione vivente: lo infastidiva che un umano potesse essere tanto bravo e tanto motivato in un lavoro che Sebastian stesso ricopriva forzatamente e solo con la promessa di un'ottima anima.
Per la prima volta aveva trovato un rivale, qualcuno che potesse competere con lui quasi alla pari e, per quanto ne fosse leggermente irritato, d'altra parte quella situazione gli piaceva da impazzire. Presto sentì svegliarsi in lui l'istinto dello schiacciare chi minacciava la sua superiorità e nel giro di poco l'idea di misurarsi con Agni per sconfiggerlo e umiliarlo, vederlo ai suoi piedi mentre sopportava il peso del fallimento, era diventata tanto interessante quanto i capricci del giovane Phantomive.
Era ormai la sua ossessione e non era decisamente sana.
Il giorno in cui, mentre Sebastian stava pulendo diligentemente la biblioteca, Agni gli si presentò affianco, pronto ad aiutarlo, il demone dovette respingere a forza il desiderio di ucciderlo.
Quello era il suo lavoro, non aveva bisogno dell'aiuto di uno sciocco e servizievole essere umano.
Era arrivato il momento di far capire all'uomo, una volta per tutte, che i Phantomive avevano già un maggiordomo e che questo poteva batterlo in ogni istante.
< Sebastian-dono, lasciate che vi aiuti.>
< Vi ringrazio, ma, vi assicuro, non ce n'è bisogno.>
Agni si fermò un istante e non insistette, ma aspettava compostamente il momento in cui rendersi utile.
Finito di pulire, Sebastian sorrise leggermente guardandolo: c'erano tanti modi per sconfiggere un essere umano, davvero tanti.
< Siete davvero un ottimo maggiordomo, Sebastian-dono! Soma-sama è rimasto molto colpito da voi.>
Il sorriso del demone si fece un po' più ampio.
< Anche il mio bocchan è rimasto piacevolmente sorpreso da voi, come me del resto. E' la prima volta che incontro un maggiordomo così efficiente come voi.>
< Siete troppo buono con me, Sebastian-dono... voi siete senza dubbio più efficiente di me. Vi ammiro sinceramente.>
< Sapete, credo che anche i nostri padroni non siano sicuri su chi di noi due sia il migliore.>
Agni rimase in silenzio, mentre Sebastian appoggiava ad un ripiano il panno usato per pulire e gli si avvicinava lentamente.
< Una bella sfida, di certo. - continuò imperterrito con un tono cortese - Ammetto che io stesso sono curioso di sapere chi tra noi uscirebbe vincitore da un incontro ad armi pari.>
< Non chiedetemi di lottare, Sebastian-dono. Effettivamente anch'io sono curioso di scoprire quanto siete abile, ma vorrei evitare scontri violenti con voi. Se non sotto ordine di Soma-sama, non mi sognerei mai di colpirvi.>
Il sorriso di Sebastian sembrava non avere fine mentre si fermava a pochi centimetri dall'altro maggiordomo.
< Ma, vedete... sarebbe meglio scacciare via ogni dubbio. Dopo tutto, uno scontro non dev'essere per forza violento.>
Se Agni avesse avuto il tempo per capire che doveva scostarsi, non ci sarebbe comunque riuscito, le gambe, pesanti come il piombo, lo inchiodavano al pavimento.
Sta di fatto che Agni non ebbe tempo né per inorridire né per farfugliare qualcosa né per capire cosa stava succedendo, sta di fatto che Sebastian era fin troppo vicino sotto ogni punto di vista.
< Se permettete...> bisbigliò ironicamente, il suo respiro che si mescolava con quello dell'indiano.
L'uomo non gli piaceva particolarmente dal punto di vista fisico, non aveva tratti così interessanti, eppure Sebastian era sempre più deliziato da quanto fosse facile umiliare qualcuno provando piacere: di modi per sconfiggere un umano ce n'erano tanti, ma questo era senza dubbio il più piacevole.
Agni trovò solo la forza di chiudere gli occhi quando sentì le labbra dell'uomo di fronte a lui posarsi sulle proprie e ci mise qualche secondo prima di capire di che tipo di sfida stava parlando il demone quando sentì la lingua di Sebastian toccare la sua.
E, nonostante fosse sbigottito da quella situazione assurda che si era creata in così poco tempo, riuscì ad essere abbastanza lucido da decidere subito che lui quella sfida non voleva perderla.
Sentendo il suo avversario rispondere ai suoi attacchi, Sebastian gli strinse le braccia spingendolo lentamente indietro, fino a farlo urtare con la libreria: non avrebbe perso, non dopo aver iniziato in maniera così sfrontata la sfida.
Ma col passare dei secondi la situazione rimaneva invariata e nessuno dei due sembrava sul punto di cedere.
Furono i polmoni ad esigere un time-out e le due bocche si staccarono contemporaneamente l'una dall'altra.
Il demone lasciò le braccia dell'altro, allontanandosi di un passo ma mantenendo il contatto visivo, mentre Agni faceva del suo meglio per recuperare ossigeno cercando di non ansimare troppo.
Il volto di Sebastian venne nuovamente illuminato da un sorrisetto ironico.
< Pari, oserei dire.>
Agni lo guardò con gli occhi seri, riprendendo la compostezza di sempre.
< Così sembra.> disse piano, gli occhi che non lasciavano il volto dell'altro.
Fu Sebastian a rompere il contatto visivo: si voltò per riprendere il panno e si diresse lentamente verso la porta, per poi girarsi a squadrare Agni.
< Sono certo che, se andrete in giardino, Finnian sarà lieto di farsi aiutare.>
Dette queste parole, uscì, il sorriso sornione che si allargava sul volto passo dopo passo, mentre Agni, stremato, si rendeva conto solo in quell'istante che in realtà quella sfida l'aveva persa.
  
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