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Autore: Avis    26/02/2010    4 recensioni
Dopo la Quarta Grande Guerra, la vita a Konoha scorre tranquillamente: Naruto è finalmente riuscito a conquistare Sakura e riportare Sasuke al Villaggio, sconfiggendo l’Akatsuki. Eppure, una frase udita per sbaglio può frantumare tutte le certezze dell’Uzumaki…
{NaruSaku, accenni SasuIno, ShikaTema}
Fic partecipante al contest indetto da Akane_Hirai "Sakura vs Hinata" e classificatasi al secondo posto.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Misunderstanding '
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Nick: Avis su EFP; Avis

Naruto Uzumaki aveva degli ottimi motivi per essere allegro. Era riuscito a riportare Sasuke Uchiha a Konoha – certo, aveva dovuto rompergli qualche osso, ma si trattava solo di dettagli di scarsa importanza – e aveva confessato i suoi sentimenti a Sakura, che, dopo alcuni giorni di profonda riflessione, aveva deciso mettersi con lui, coronando dieci anni di sforzi da parte del ragazzo. Era un ninja rispettato da tutti, con molti amici, il più probabile successore di Tsunade come Hokage. Insomma, il giovane Naruto non aveva alcun motivo di lamentarsi, poiché la sua vita, dopo anni di sofferenze, era finalmente perfetta.

Almeno fino a quel giorno.

 

 

Agent 00 < Spia e lascia spiare >

 

 

 

Konoha, Ore 12.00

 

L’estate era arrivata anche nel Villaggio della Foglia, portando con sé la solita allegria e una certa afa. Le Nazioni ninja erano in pace, grazie alla sconfitta dell’Akatsuki, tuttavia gli undici di Konoha – diventati quindici con il ritorno di Sasuke, che era stato seguito da Juugo, Karin e Suigetsu, sedici aggiungendo Sai – non potevano assolutamente sperare in una bella vacanza, poiché i loro incarichi non venivano certo sospesi per un motivo futile come il caldo. Di conseguenza, Sakura e Ino erano rinchiuse in ospedale, il Team 8 era in missione fino alla fine della settimana, la squadra di Gai aveva deciso di allenarsi per tutta la mattina assieme a Choji, Shikamaru era oberato dagli impegni con l’Hokage e gli ex mukenin dovevano parlare con i membri anziani del Consiglio di Konoha, come di routine.

Dal canto suo, Naruto aveva deciso di approfittare della giornata libera per andare a trovare la sua fidanzata in ospedale, sperando di poterla convincere a fuggire dal lavoro per qualche ora. Il ragazzo stava camminando per le strade deserte di Konoha – il caldo soffocante aveva sconfitto quasi tutti i cittadini, che preferivano rimanersene rintanati in casa al fresco – godendosi il profumo dei fiori lungo il percorso. Era felice come non mai, perché Tsunade l’aveva informato della sua decisione di lasciare la propria carica, che sarebbe andata a lui, facendolo diventare l’Hokage più giovane della storia.

Una volta entrato nell’ospedale, lo shinobi si avviò verso la sala d’accoglienza, e la segretaria gli disse che l’Haruno si trovava in una delle stanze riservate ai medici; l’Uzumaki percorse velocemente i corridoi, ormai familiari, raggiungendo così la meta.

Naruto decise di fare una sorpresa a Sakura, quindi si accostò al muro accanto alla porta d’ingresso della stanza, pronto per entrare con un sorriso sul volto. Appena prima di fare ciò, il ragazzo udì la sua fidanzata parlare a qualcuno con un tono di voce piuttosto sconsolato; lo shinobi si avvicinò di qualche passo, cercando di ascoltare la conversazione.

“Non ce la faccio più, Ino.” Commentò la rosa, le cui parole furono seguite dal suono dell’anta di un armadietto che veniva sbattuta. “Sul serio, non lo sopporto. Non so proprio che cosa fare…”

“Fronte Spaziosa, forse dovresti lasciar stare…” Rispose la Yamanaka, sprofondando in un divano. Il giovane aggrottò la fronte, perplesso: di che diavolo stavano parlando?

“Certo che dovrei farlo, ma mi spiace!” Sbottò la Kunoichi. “Insomma, ha passato tanto tempo ad inseguire questo sogno, come posso distruggerlo così?”

“Non capisco perché ti faccia arrabbiare tanto, Sakura.” Naruto era sempre più confuso, non comprendendo chi fosse l’oggetto della conversazione.

La ragazza sbuffò, tirando un pugno contro un altro armadietto. “Stai scherzando, spero. È assolutamente tremendo!” L’Haruno alzò la voce di un’ottava, come usava fare quando era veramente arrabbiata. “Lascia tutto in disordine, così passo ore a rimettere a posto il caos che lascia. Quando gli chiedo di fare qualcosa o non capisce, oppure la fa male. In più…”

Il fracasso di un carrello fece sì che l’Uzumaki, per qualche secondo, non potesse udire le parole di Sakura. Il giovane imprecò contro l’infermiera che aveva causato il disastro, dopo di che tornò ad origliare. “… Notte è assurdo, non ne combina una giusta.”

Improvvisamente Naruto fu tirato indietro da una forte stretta, che gli impedì di ascoltare oltre la conversazione. Il ragazzo si girò, notevolmente irritato, trovandosi di fronte gli occhi scuri di Sasuke Uchiha. “Che stai facendo, dobe?” Sibilò l’ex mukenin, tentando di trascinarlo lontano dalla porta. L’Uzumaki si divincolò, riuscendo ad allentarsi dalla stretta dell’amico.

“Fai più piano, teme!” Rispose il futuro Hokage, zittendo l’Uchiha e tornando accanto all’uscio. Sakura e Ino avevano smesso di parlare, e per un istante Naruto temette di dover scappare velocemente, onde evitare la furia della fidanzata. Per sua fortuna, dopo pochi secondi le due ragazze tornarono a chiacchierare.

“In ogni caso, oggi gli dirò che è meglio finirla qua.” Riprese l’Haruno.

“Non vuoi nemmeno dargli un’altra possibilità?” Sasuke smise di trattenerlo, avvicinandosi anche lui alla porta, leggermente incuriosito.

“Direi proprio di no. Insomma, se ne farà una ragione…” Un nuovo sospiro della ragazza fece fortemente preoccupare l’Uzumaki.

“Già… Un po’ mi spiace per lui, a dirla tutta.” Commentò Ino. “Insomma, a mio parere non è così male.”

“Certo, parli tu che hai preso il migliore di Konoha!” Sbottò l’Haruno. Naruto poté vedere il cenno d’assenso comparso sul volto di Sasuke, e non riuscì a non tirare una gomitata nelle costole dell’Uchiha.

“Dobe, ti ammazzo!” Sibilò l’ex mukenin, trascinando l’Uzumaki con sé, allontanandolo definitivamente dalla porta. “Altro che futuro Hokage, sei solo un impiastro…” Il giovane iniziò a lamentarsi degli innumerevoli difetti di Naruto, rimarcando più volte il fatto che origliare le conversazioni altrui fosse un’abitudine assolutamente disgustosa e inappropriata, soprattutto alla loro età.

“Sakura mi vuole mollare.” Lo informò Naruto con voce spenta, lo sgomento ben visibile negli occhi azzurri. Sasuke rimase in silenzio per alcuni secondi, valutando velocemente la situazione: il pensiero che l’Haruno fosse di nuovo single lo terrorizzava, soprattutto per il rischio che tornasse a farsi avanti con lui. Era assolutamente necessario che l’Uzumaki riconquistasse la ragazza, in modo da garantire all’ultimo Uchiha una tranquilla permanenza a Konoha, senza ragazze urlanti e noie varie. Certo, la vita sentimentale dell’amico gli interessava anche meno di quella di un cactus del deserto di Suna, tuttavia doveva fare di necessità virtù.

“Umph…” L’ex mukenin si schiarì la voce, attirando l’attenzione del ninja biondo. “Magari potrei darti una mano con lei.”

“Lo faresti davvero, Sas’kè?” Esclamò l’Uzumaki, gli occhi azzurri che s’illuminavano per la gioia.

“Sì, dobe.” Brontolò il ragazzo, venendo trascinato via dall’amico, intento a stordirlo con il suo cicaleccio: Sakura gliel’avrebbe pagata estremamente cara, questo era sicuro.

 

 

Naruto e Sasuke – quest’ultimo decisamente controvoglia – avevano convocato una riunione d’emergenza per soli ragazzi, in modo da studiare una strategia per il povero Uzumaki. Il biondo aveva respinto le proteste dell’amico spiegandogli che i loro compagni avrebbero potuto dargli qualche consiglio utile, visto che Shikamaru stava con Temari, il cui caratteraccio era quasi leggendario, mentre Sai riusciva spesso a capire il comportamento di Sakura meglio di chiunque altro; aveva invitato anche Neji, Rock Lee, Choji, Suigetsu e Juugo per ogni evenienza. In quell’esatto momento, Naruto aveva finito di spiegare il suo problema, e stava attendendo un responso dagli amici.

“In effetti Sakura non ha tutti i torti, Naruto.” Commentò placidamente Sai, attirando l’attenzione di tutti. “Per certe cose sei un disastro, in più non deve essere molto contenta, visto che il tuo pisello è…”

“Sai!” Ruggì l’Uzumaki, interrompendo l’Anbu.

Sasuke scoccò un’occhiata gelida verso il moro, decidendo per una volta di appoggiare Naruto. “Tsk. Per te si riduce tutto ad una questione di dimensioni, vero?” Commentò con voce sprezzante, dall’alto della sua signorilità Uchiha. L’ex mukenin aveva ottimi motivi per detestare Sai: innanzitutto era il suo rimpiazzo, e Sasuke era rimasto decisamente offeso dal fatto che lui, il migliore dei tre Genin del Team 7, fosse stato sostituito da un tale idiota – ovviamente non l’aveva mai detto a Sakura e Naruto, piuttosto avrebbe affrontato di nuovo Madara Uchiha – con evidenti problemi di paralisi facciale; in più, lo infastidiva molto il fatto che l’Anbu chiamasse Ino, sua attuale fidanzata più o meno ufficiale, “bellezza”. Come se non bastasse, quel cretino aveva anche tentato di ammazzarlo, quando era al servizio di Orochimaru. La sua parte Uchiha urlava vendetta, ma Tsunade l’aveva avvertito di non provare nemmeno ad uccidere qualcuno, quindi il giovane si limitava ad un aperto disprezzo.

“C’è qualcosa di cui vuoi parlarci, Sas’kè-Kun?” Domandò Sai, provocando una risata generale. L’antipatia dell’Uchiha era totalmente ricambiata dall’Anbu, che non comprendeva cosa avessero trovato Naruto e Sakura in quel ragazzo chiuso perennemente imbronciato. All’inizio aveva temuto che il suo posto nel Team Kakashi sarebbe stato minacciato dal ritorno del mukenin, ma, fortunatamente, aveva compreso che i suoi compagni non avevano cambiato idea su di lui; in ogni caso detestava cordialmente l’Uchiha, e faceva del suo meglio per irritarlo in ogni secondo della giornata. Non ci avrebbe scommesso, ma sospettava che l’Haruno e l’Uzumaki trovassero la cosa alquanto divertente.

“Basta, ragazzi. Ho davvero bisogno di un consiglio!” Disse Naruto, fissando gli occhi azzurri sul volto di Shikamaru: si aspettava un buon aiuto da lui, essendo a conoscenza della sua incredibile intelligenza.

Il giovane Nara sembrava assorto nei propri pensieri, così fu Suigetsu ad intervenire con il suo solito tatto. “Mollala prima tu, no? Almeno manterrai un minimo di dignità!”

Sasuke fulminò l’Hozuki, intimandogli con una semplice occhiata di starsene zitto. Naruto si alzò di scatto, guardando il ninja della Nebbia con aria estremamente sdegnata. “Certo che no!” Esclamò lui, causando uno scoppio d’ilarità da parte di Choji e Rock Lee. “Io la amo! Non voglio lasciarla, e tanto meno farmi mollare.”

“Bah… Sei proprio un dobe.” Dichiarò Suigetsu, trattenendo poi un gemito di dolore quando il suo piede fu colpito da quello dell’Uchiha.

“Vuoi che testi il Mangekyo Sharingan su di te?” Sibilò il giovane, osservando poi Naruto, intento a girare per la stanza con aria veramente sconsolata.

“Forse dovresti provare a parlarle.” Suggerì Juugo, sorseggiando una bibita fresca. Tsunade aveva studiato con estremo interesse il caso del ragazzo, dimostrando per l’ennesima volta la sua bravura come ninja medico: era riuscita a creare un enzima che sopprimesse l’effetto del Segno Maledetto, ponendo fine ai problemi di doppia personalità dello shinobi. Suigetsu aveva deciso di controllare l’affidabilità dell’operazione del Quinto, così aveva passato intere giornate a stuzzicare il compagno di squadra, ovviamente senza risultati soddisfacenti.

“Si arrabbierebbe perché mi sono messo ad origliare…” Replicò l’Uzumaki, piuttosto abbattuto. Finalmente Shikamaru alzò il capo, e i volti di tutti i ragazzi presenti si girarono verso il genio di Konoha: durante la Quarta Grande Guerra dei Ninja, il giovane aveva elaborato la maggior parte delle strategie dell’alleanza dei Kage, guadagnandosi anche una nomea tra i suoi nemici.

“La soluzione mi sembra evidente.” Dichiarò lo shinobi con estrema calma. “Devi riconquistarla.”

Il silenzio che seguì l’affermazione del ragazzo fu spezzato nuovamente dalla voce sarcastica di Suigetsu. “Accidenti, ci voleva proprio un genio per arrivare ad un piano del genere.”

“Infatti mi sembra che il tuo fosse completamente diverso…” Rispose Neji, sbuffando con aria piuttosto seccata. Lo Hyuuga non amava partecipare alle folli trovate dei suoi amici, soprattutto perché finivano perennemente nei pasticci.

“Intendevo dire…” Shikamaru riprese a parlare, evitando un possibile litigio tra il ninja di Konoha e quello della Nebbia. “Devi eliminare i difetti di cui parlava Sakura, insomma. Essere più ordinato, obbedire anche se è seccante, e queste sciocchezze qua.” Il giovane sbuffò nuovamente, a riprova di quanto fosse annoiato dalla discussione.

“Shikamaru ha ragione.” Commentò Sai, mentre il suo volto assumeva un’espressione decisamente pericolosa. “Certo, l’unico problema che non possiamo risolvere riguarda il tuo pisello…”

“SAI!” Strepitò Naruto, cercando di avventarsi sull’amico; Rock Lee si occupò di separare i due ragazzi, ritenendo che fosse poco giovanile picchiarsi in casa d’altri.

 

 

“Hai capito tutto quanto?” Domandò Shikamaru, la voce scocciata a livelli estremi. Naruto si limitò ad annuire, e i suoi amici alzarono gli occhi al cielo, quasi a ringraziare qualche divinità.

“Comunque se quell’oca di Karin facesse un discorso del genere su di me, io…” Suigetsu prese a parlare, tuttavia fu bloccato dopo pochi secondi da una voce estremamente irata.

“Chi hai chiamato oca, mollusco?” Sbraitò Karin, irrompendo nella veranda di casa Nara. L’Hozuki proruppe in un paio d’imprecazioni, dopo di che iniziò a scappare verso il giardino esterno, rincorso ovviamente dall’irascibile compagna di squadra, mentre le altre ragazze facevano il loro ingresso nel patio.

“Quei due sono una comica continua.” Commentò Sakura con aria divertita. “Sono peggio di noi, vero Naruto?” Il futuro Hokage deglutì, mentre gli sguardi di tutti i ragazzi si fissavano su di lui.

“Sì… Cioè, no, Sakura-Chan!” Neji scosse violentemente il capo, nascosto dietro Sakura, mostrandogli che aveva sbagliato risposta. L’Haruno scoccò un’occhiata perplessa al fidanzato, sedendosi accanto a lui, ma non approfondì ulteriormente il discorso. Ino salutò Sasuke con un bacio, a cui ovviamente l’Uchiha non rispose, mentre Tenten si sedette tra lo Hyuuga e Rock Lee.

“Ti ammazzo Sfigetsu!” Urlò Karin, facendo lo slalom tra i ragazzi di Konoha per acciuffare l’ex compagno di squadra, attirando ovviamente l’attenzione di tutti i presenti.

“Prima prendimi, strega!” Rispose lo shinobi, correndo al massimo della velocità. “Con il culo che ti ritrovi non mi prenderesti nemmeno se…” La previsione di Suigetsu non venne mai udita dal resto del gruppo, poiché il ragazzo incappò in un ostacolo imprevisto: la gamba di Ino. Il giovane ruzzolò malamente per terra, schiantandosi contro una parete e finendo tra le grinfie della Kunoichi.

“Grazie, bionda.” Sogghignò Karin, tempestando di cazzotti il capo del povero Suigetsu. Sasuke sollevò un sopracciglio, il massimo che ci si poteva aspettare da parte sua per dimostrare sbigottimento, mentre Ino accennò una risata divertita.

“Poveretto.” Mormorò Naruto, rabbrividendo impercettibilmente. “Sapevo che prima o poi questo momento sarebbe arrivato…”

“Ma di che parli, baka?” Domandò Sakura, osservando Suigetsu sciogliersi in una pozza d’acqua, sfuggendo finalmente alle amorevoli cure di Karin.

“Del momento in cui voi seccature avreste finito per allearvi tra voi, in modo da renderci la vita più difficile.” La informò Shikamaru, beccandosi un’occhiataccia da parte di tutte le ragazze, Tenten compresa.

“Pesaculo, tu non hai la benché minima idea di quanto possa renderti difficile la vita…” La voce di Sabaku no Temari, che aveva appena raggiunto il gruppetto, interruppe il brevissimo istante di quiete, e l’ambasciatrice di Suna andò a sistemarsi accanto al suo fidanzato. “Per inciso, se non ci fossimo noi le vostre esistenze sarebbero prive di significato.” Ovviamente i ninja presero a dissentire, convinti che le loro vite sarebbero state assolutamente migliori senza la presenza di seccature del genere.

 

 

Sakura sollevò le braccia, stiracchiandosi, dopo di che si alzò. “Io vado, ho delle commissioni da fare.” Commentò la ragazza, salutando gli amici con un sorriso. “Ci vediamo dopo, d’accordo?” Aggiunse all’indirizzo dell’Uzumaki.

Lo shinobi annuì, leggermente più tranquillo rispetto ad alcune ore prima. La sua fidanzata si era comportata in maniera assolutamente normale con lui, ridendo e scherzando – e picchiandolo – come sempre, e lui sapeva che le doti da attrice dell’Haruno erano piuttosto scarse. “Va bene, Sakura-Chan!” Rispose con voce allegra, lasciandole un bacio veloce sulle labbra; un istante dopo, intercettò le occhiate dei suoi amici, e il tarlo del dubbio tornò a farsi sentire. La Kunoichi non sapeva mentire, d’accordo, tuttavia il senso del discorso tra lei e Ino era chiaro, no? E quel “ci vediamo” aveva un qualcosa di strano, era diverso dal solito… Forse aveva intenzione di mollarlo la sera, in privato, per evitargli una figuraccia con gli amici! In pochi secondi la mente del giovane esplorò una miriade di possibilità, nessuna delle quali era particolarmente gradevole, e finì per confondersi. Le donne avevano un linguaggio tutto loro, in cui un sì poteva significare no, ma anche forse; lui non aveva mai capito le sfumature, il che l’aveva portato spesso a scontrarsi con Sakura – ricordava bene le botte prese al ritorno dal viaggio con Ero-Sennin. “Anzi, no, aspetta…”

“Mh?” Sakura si era già allontanata, ma Naruto la raggiunse immediatamente.

“Ti accompagno a fare le tue commissioni!” Esclamò lui, con il sorriso più splendente possibile, scoccando un’occhiata verso i suoi amici; quando vide Juugo e Choji annuire con una certa discrezione, comprese di aver fatto la mossa giusta.

“Non c’è bisogno.” Rispose gentilmente la ragazza. “Devo solo fare un po’ di spesa, abbiamo finito il ramen preconfezionato e il riso…” La mente dell’Uzumaki tornò a lavorare al massimo della velocità: l’ultima frase di Sakura era sicuramente una critica implicita nei suoi confronti. Il ramen era il piatto preferito dal giovane, che ne consumava quantità industriali, perciò la scorta nella dispensa doveva essere terminata a causa sua.

“Vengo lo stesso, ‘ttebayo!” Replicò lo shinobi.

Il resto del gruppo osservò i due sparire nel viale davanti alla casa di Shikamaru, e Suigetsu intervenne nuovamente, dopo essersi ricomposto. “Stavo pensando…”

“No.” Replicò seccamente Karin, attirando l’attenzione di tutti. “Pensare significa possedere una qualsivoglia attività cerebrale, il che ti esclude automaticamente dalla categoria, stupida sogliola.”

“Stai parlando di te stessa, vecchia strega rugosa?” Domandò l’ex mukenin, sogghignando, mentre Neji emetteva un sospiro sconsolato.

“Sei morto, mollusco!” I due ripresero a rincorrersi per il giardino, lanciandosi i peggiori insulti possibili; Shikamaru ringraziò il cielo per l’assenza di sua madre, che avrebbe sicuramente fatto una strage per il linguaggio usato da Karin e Suigetsu.

“Fanno sempre così?” Domandò Tenten, che aveva avuto la fortuna di passare poco tempo con entrambi i membri di Taka; Juugo si limitò ad annuire con un mezzo sorriso.

 

 

Sakura Haruno era una ragazza dotata di un buon intelletto e ottimo spirito d’osservazione, perciò non aveva potuto fare a meno di notare lo strano comportamento di Naruto. Ovviamente le aveva fatto piacere l’aiuto del fidanzato: avevano fatto la spesa assieme, sistemato il tutto nella dispensa con estremo ordine, dopo di che lei era uscita per prendere alcune schede che aveva lasciato in ospedale; al suo ritorno aveva trovato il suo ragazzo intento a pulire con estrema energia ogni angolo della casa, con sua somma inquietudine. Quando l’Uzumaki si comportava in modo strano, la soluzione possibile era solo una: guai all’orizzonte.

Ino e Sasuke erano passati a trovarli – o meglio, lei era entrata in casa e lui era rimasto a sbuffare sul vialetto assieme all'Uzumaki – così Sakura aveva deciso di parlare all’amica dello strano comportamento di Naruto. “Insomma, di solito non fa mai così.”

La Yamanaka rimase in silenzio, torturandosi il mento con aria meditabonda. “Ci deve essere qualcosa sotto.” Dichiarò alla fine, scoccando un’occhiata perplessa ai due ragazzi dietro di loro. “Quando un uomo fa queste cose, sicuramente vorrà qualcosa in cambio.”

Sakura rifletté per qualche secondo, scuotendo poi il capo. “No, Naruto non è così.” Rispose con un sorriso divertito. “Lui è sempre gentile con tutti quanti, non fa mai nulla per interesse.”

“Come sei ingenua, Fronte Spaziosa.” Replicò Ino con un sospiro. “Gli uomini in fondo sono tutti uguali.”

L’Haruno trattenne una risposta velenosa, accigliandosi. Quando la Yamanaka si atteggiava a donna di mondo la trovava detestabile, e gliel’aveva fatto notare più volte; inoltre la ragazza aveva poco da ostentare, visto che le sue esperienze in fatto di ragazzi erano pari a quelle dell’amica… “Sicuramente mi sto sbagliando io.” Commentò alla fine con voce conciliante. “Forse ha solo voluto aiutarmi un po’, e mi sto facendo dei problemi inutilmente.”

“Mh…” La Kunoichi bionda osservò nuovamente Naruto e Sasuke, intenti a parlare con aria stranamente seria. “Dobbiamo scoprire cosa c’è sotto.” Affermò lei. “Dovremmo spiarli, sì.”

“Ino-Pig!” Sbottò il ninja medico, guardando l’amica con aria decisamente torva. “Non siamo mica delle bambine, su. Inoltre stasera Naruto ed io ceneremo assieme, ha detto che vuole prepararmi qualcosa di speciale…”

L’urlo d’esultanza della Yamanaka fece trasalire Sakura ed attirò l’attenzione dei fidanzati delle due ragazze, che erano appena entrati nell’appartamento. “Che c’è?” Domandò l’Uchiha, leggermente seccato.

“Niente, Sas’kè!” Trillò Ino con aria decisamente falsa, afferrando poi l’amica per il braccio. “Ho capito tutto!” Sibilò con un sorriso malizioso. “Vuole farti la proposta!”

L’Haruno impiegò qualche secondo per comprendere le parole della ragazza, dopo di che sbiancò. “Ma sei scema?” Boccheggiò la medic-ninja, tentando di non farsi stritolare l’arto sinistro dalla presa della Yamanaka. “Abbiamo ventidue anni! Figuriamoci se mi vuole chiedere una cosa del genere!” Era assolutamente impossibile che l’obbiettivo di Naruto fosse quello di chiederle di sposarlo, ne era certa. Aveva avuto bisogno di quasi un decennio per dichiararsi, e stavano assieme da soli due anni; non avevano mai fatto il benché minimo accenno al matrimonio, un passo troppo importante per la loro età, nonostante l’amore che nutrivano l’uno nei confronti dell’altro.

“Sakura, sai benissimo che presto diventerà Hokage.” Rispose Ino a voce molto bassa. “Forse ritiene sia giunto il momento di mettere su famiglia…” L’Haruno tornò a riflettere, senza rispondere nulla all’amica. In effetti Tsunade le aveva confidato che aveva intenzione di ritirarsi, lasciando il titolo di capo del Villaggio all’Uzumaki; la teoria della Yamanaka non sembrava più così campata per aria. Magari il ragazzo stava cercando di compiacerla, o qualcosa del genere, per parlarle del matrimonio… Oh Kami.

Il problema era che lei non voleva sposarsi. Amava Naruto, su questo non aveva dubbi, ma non era assolutamente sicura di voler passare il resto della vita con lui; tuttavia non voleva nemmeno ferirlo confidandogli le sue insicurezze. “Ino, che cosa faccio?” Domandò all’amica quasi con terrore.

La risposta fu uno sguardo sognante, di quelli che si vedono solo nei film romantici; l’Haruno si diede mentalmente dell’idiota per aver iniziato quella conversazione, soprattutto visto il carattere della Yamanaka, romantico fino al midollo. “Vado a cercare Tenten.” Aggiunse con voce funebre.

“Eh? Stai scherzando?” Replicò Ino, con espressione offesa. “Che diavolo c’entra lei?”

“Semplice, ho bisogno dei consigli di una con i piedi per terra.” Rispose lei, tacendo poi per alcuni secondi. “Anzi, vado da Tsunade-Shishou, che saprà sicuramente darmi un’opinione intelligente…”

 

 

L’appartamento di Naruto e Sakura stava praticamente brillando, da quanto era pulito; il classico odore di ramen era svanito, lasciando posto ad un leggero profumo di rose. L’Uzumaki aveva quasi svuotato la fornitura di fiori del negozio degli Yamanaka, allontanandosi dal fioraio con svariati mazzi di rose; Ino lo aveva salutato con un “in bocca al lupo” e un’occhiatina maliziosa, per qualche motivo a lui sconosciuto. Lo shinobi aveva sistemato i fiori per tutta la casa, preparato la tavola con due romantiche candele di uno strano colore tendente al rosa, dopo di che aveva preparato una cena a base di onigiri, udon e sushi, comprendendo finalmente perché la fidanzata si lamentasse sempre per dover cucinare. Si sentiva vagamente un cretino, lì seduto sul divano ad aspettare l’arrivo di Sakura, circondato da rose, candele e stupidate simili.

“Sono a casa!” La voce dell’Haruno raggiunse le orecchie del ragazzo, che subito si alzò di scatto, trotterellando nel corridoio. “Naruto, ma che è successo qui?” Domandò la Kunoichi, buttando le chiavi su un mobiletto carico di fiori.

“Ho pensato di farti una sorpresa, Sakura.” Rispose lui con un sorriso, salutandola con un bacio. “Volevo fare una cenetta romantica, ecco.”

“Ah.” Lo scarso entusiasmo mostrato dalla medic-ninja raffreddò notevolmente le speranze dell’Uzumaki, che comunque continuò a mostrare un sorriso allegro.

“Dove sei andata con Ino?” Domandò lui, accompagnandola a tavola e spostandole la sedia, come un vero gentiluomo – certi trucchi di Jiraya erano maledettamente utili. Entrambi si sedettero, e Naruto iniziò a servire gli onigiri.

“Uhm…” La ragazza tentennò per alcuni istanti, inghiottendo una pallina di riso, dopo di che lasciò vagare gli occhi verdi lungo la stanza. La teoria di Ino si faceva sempre più probabile: in due anni di fidanzamento l’Uzumaki non aveva mai preparato una cena diversa dal ramen preconfezionato, e quella sera aveva cucinato un pasto da grandi occasioni. “Siamo andate da Tsunade-Shishou, dovevo chiederle una cosa.”

L’Uzumaki rimase in silenzio, limitandosi a mangiare compostamente – Sasuke gli aveva fatto notare che si nutriva con la grazia di un animale – ma dentro di sé stava riflettendo su ogni parola e gesto della fidanzata. “Oh, capisco. Era qualcosa d’importante?” Shikamaru, che in queste cose era un maestro, gli aveva consigliato di mostrare più interesse possibile per la conversazione: non che solitamente fosse distratto, ma un altro po’ d’attenzione non poteva certo guastare.

“No, una semplice discussione sull’ospedale.” Rispose nervosamente lei, rimanendo alquanto tesa. Naruto ponderò l’idea di annunciarle che sarebbe diventato presto Hokage, tuttavia scartò quasi subito l’idea: doveva parlare di lei, non di se stesso.

“Come vanno le cose al lavoro?” Il giovane riuscì a mantenere un tono di voce tranquillo, con una punta della solita esuberanza, ma non poté evitare di pensare che la loro conversazione sembrasse quella di due perfetti estranei, fredda e impersonale.

 

 

Sakura socchiuse gli occhi, coprendosi il corpo con un lembo del lenzuolo. Naruto era stato assolutamente perfetto in tutto quanto, dalla cena al letto, ma lei non si sentiva particolarmente felice; temeva l’arrivo delle parole che il fidanzato avrebbe pronunciato sicuramente di lì a poco.

“Sakura-Chan…” Mormorò il ragazzo, voltandosi verso di lei. “Devo chiederti una cosa.”

La Kunoichi accennò un sorriso tirato. “Dimmi pure.” Riuscì con una certa difficoltà a non fare tremare la voce, dopo di che attese la risposta del ninja.

“Ecco…” Naruto si tirò su, appoggiando la schiena al muro, il volto dannatamente serio. “Mi vuoi ancora lasciare?”

“No!” La ragazza aprì la bocca, pronta a replicare con il discorso studiato assieme a Tsunade riguardo alle responsabilità del matrimonio, il fatto che fossero troppo giovani e scuse del genere, finché non recepì le parole dell’Uzumaki. Non le aveva chiesto di sposarlo, ma tutt’altra cosa. “Ma che stai dicendo?”

Lo shinobi arretrò quasi inconsapevolmente, allontanandosi in anticipo dalla Kunoichi, in modo da evitare qualche possibile cazzotto. “Ho sentito la tua conversazione con Ino, hai detto che vuoi farla finita tra noi!” Mugugnò lui, coprendosi preventivamente la testa.

Sakura sollevò di scatto il braccio destro, chiudendo la mano a pugno. “Ma sei scemo?” Ringhiò lei, agitando pericolosamente l’arto, pronta a gettarsi sul fidanzato. “Come hai osato metterti ad origliare?” Invece di iniziare a tempestare di cazzotti il capo del ragazzo, la Kunoichi afferrò un cuscino, prendendo a sbatterlo con violenza sul corpo dell’Uzumaki.

“Pietà, Sakura-Chan!” Si lamentò il futuro Hokage, che comunque non era particolarmente dolorante: l’oggetto con cui l’Haruno lo stava picchiando era pur sempre un morbido cuscino. Dopo una trentina di secondi la medic-ninja si ritenne soddisfatta del suo lavoro, e ricadde sul materasso con aria scontrosa.

“Sei un vero cretino.” Dichiarò con voce irritata. “Mi spieghi che diavolo hai capito?”

Naruto riemerse cautamente dalle coperte, osservando con un mezzo sorriso il volto della ragazza. “Credevo mi volessi lasciare, ti ho sentito parlare con Ino del fatto che non mi sopportavi più…” L’allieva di Tsunade fece subito mente locale, tornando alla conversazione tra lei e Ino di qualche ora prima. Avevano parlato del lavoro, della vacanza che volevano fare e…

“Non ci credo.” Esalò l’Haruno, tirando una pedata allo shinobi. “Tu mi hai sentito lamentarmi del mio nuovo allievo… E hai capito che mi stessi riferendo a te!” Concluse con voce stupita, risolvendo finalmente l’arcano.

“Il tuo nuovo allievo?” Ripeté Naruto con aria perplessa, ricordando dopo pochi secondi le innumerevoli lamentele della ragazza riguardo ai suoi ottusi studenti, che non sembravano destinati a diventare ninja medici. “Oh, cavoli!” Sbottò poi, schiaffeggiandosi la fronte e lasciandosi cadere con la schiena sul materasso.

“Eh già.” Rispose la Kunoichi con una certa ferocia. “Per la precisione, quale parte del discorso ti ha fatto dubitare del nostro rapporto, immenso baka?”

L’Uzumaki ripensò velocemente alla conversazione origliata poche ore prima, ricordando alcuni dei dettagli che l’avevano confuso. “Hai parlato del disordine, del fatto che non obbedisce agli ordini… Quando ho sentito della notte, ecco, pensavo che ti stessi riferendo a…” Il giovane deglutì nuovamente, ed entrambi arrossirono. Nonostante tutto quello che avevano passato insieme, l’argomento sesso era ancora leggermente imbarazzante per entrambi, soprattutto a causa di una prima volta quantomeno sgradevole da ricordare.

“I-d-i-o-t-a!” L’ennesimo insulto di Sakura fece sbuffare il futuro Hokage, che comunque non si azzardò a protestare. “Keigo mi fa ammattire perché è estremamente disordinato, e un medico non dovrebbe esserlo; se gli chiedo di visitare un paziente fa dei disastri immani, e durante i turni di notte sparisce a dormire!”

“Dattebayo, Sakura-Chan… Ho preso proprio un granchio.” Ammise lui, strofinandosi la testa con una mano. “È che ho sentito solo qualche pezzo…”

“Ovviamente le parti sbagliate.” Replicò la ragazza con estrema acidità. “C’è altro?”

Il giovane scosse il capo con aria sconsolata, ma parve immediatamente ripensarci. “Hai detto ad Ino che si è presa il migliore di Konoha, che cosa intendevi?”

L’Haruno sbuffò, tirando un’ultima pedata al fidanzato. “Il maialino deve insegnare al più promettente dei nostri allievi, un tipo piuttosto sveglio, non come quello scemo che mi ritrovo tra i piedi.”

Naruto decise saggiamente di non insistere sull’argomento, visto che l’insulto poteva essere riferito sia a lui che a Keigo. I due ragazzi rimasero un po’ in silenzio, osservando il soffitto della stanza con falso interesse, riflettendo sulla piega inaspettata della loro serata. “Scusami, Sakura.” La quiete fu spezzata dalla voce dell’Uzumaki. “Sono stato uno scemo, avrei dovuto parlarti subito.”

“Già.” Bofonchiò lei, con aria decisamente scocciata. “Fammi indovinare, tutta questa sceneggiata non è farina del tuo sacco, vero?” Aggiunse dopo un paio di secondi, girandosi su un fianco, in modo da avere il ragazzo di fronte a sé.

“In effetti il piano è di Shikamaru.” Ammise nuovamente Naruto, tentando un sorriso speranzoso. “Anche Sasuke mi ha dato una mano… Insomma, l’abbiamo organizzato tutti assieme.” Il giovane si girò su un fianco, pensando che l’indomani avrebbe fatto quattro chiacchiere con quel genio del suo amico Nara.

“Siete degli idioti, dal primo all’ultimo.” L’Haruno sbuffò, mentre l’irritazione e l’ansia scivolavano via grazie al sorriso di Naruto. Quel dannato ragazzo aveva sempre avuto la capacità di farle sbollire la rabbia con un semplice gesto, e il fatto la lasciava perennemente allibita. Era grazie a quella risata se lei si era accorta di provare qualcosa di più profondo nei confronti di quell’impiastro dai capelli biondi, e il pensiero di perdere il loro rapporto l’angustiava: era anche per questo motivo che aveva esitato a mettersi con lui, perché temeva di restare priva del suo migliore amico. Sakura ammise a se stessa di non essere cambiata molto da quel momento: continuava ad avere paura dei cambiamenti, e ciò l’aveva portata a maltrattare il povero Naruto immeritatamente. Anche se, a voler essere sinceri, visto quello che aveva combinato le botte non erano state così ingiuste.

“Scusami, Sakura…” Ripeté lo shinobi con voce sconsolata; la ragazza non poté fare a meno di intenerirsi davanti a cotanta dimostrazione di pentimento.

“Per questa volta non fa nulla…” Brontolò lei, trattenendo un sorriso. “In effetti anch’io devo chiederti scusa, oggi sono stata piuttosto scortese con te.”

“Ti stavi portando avanti con il lavoro, ‘ttebayo!” La risata limpida di Naruto non impedì all’Haruno di tirare un’occhiata malevola al fidanzato. “Ehm, non intendevo dire…”

“Baka, stai zitto.” Dichiarò con voce ferma, facendo finalmente tacere l’Uzumaki. “Ecco, oggi ti stavi comportando in modo strano… La colpa in realtà è di Ino, io non avrei mai pensato ad una sciocchezza del genere, quel maialino me la paga… Però sembrava così probabile, sembrava coincidere tutto quanto!”

Il ninja si limitò a fare un’espressione perplessa, attendendo pazientemente la fine dei farfugli della ragazza. “Sakura-Chan, non ci sto capendo niente…” Commentò dopo alcuni secondi, bloccando il fiume di parole della Kunoichi.

“Pensavomivolessichiederedisposarti.” Esalò l’Haruno tutto di un fiato. Il volto confuso dell’Uzumaki le fece capire che il giovane non era riuscito a cogliere la sua frase, e la ragazza decise di ripeterla. “Pensavo mi volessi chiedere di sposarti.”

“Che?” Naruto sobbalzò, rischiando di cadere dal letto; fortunatamente riuscì a recuperare l’equilibrio prima del rovinoso capitombolo. “Dattebayo, Sakura-Chan, ma che ti viene in mente? Siamo troppo giovani per una cosa del genere!”

“Lo so!” Rispose immediatamente lei, quasi con foga. “È stata Ino a convincermi di questa malsana idea… Insomma, ti stavi comportando in modo strano, mi hai aiutato tutto il giorno, hai addirittura pulito, e a cena non c’era il ramen!”

Il cuore del giovane sobbalzò al nome dell’amato piatto, che aveva deciso di evitare in favore di pietanze più gradite alla Kunoichi. “Volevo farti un piacere, te l’ho detto.” Protestò lui, quasi a respingere le insinuazioni di Sakura. “Ma tu guarda… Avrei dovuto ascoltare Juugo!”

“E io non avrei dovuto farmi influenzare da Ino.” Ammise lei. “Mi sento abbastanza idiota…”

Naruto ridacchiò, spostandosi accanto alla fidanzata ed abbracciandola. “Beh, almeno una cosa l’abbiamo imparata, non credi?”

“Ossia? Mai ascoltare i consigli degli amici?” Anche la ragazza prese a ridere, tenendo stretto l’Uzumaki.

“Anche…” Rispose lui, baciandola senza fretta. “Soprattutto, non devo più mettermi ad origliare le tue conversazioni!”

“Baka!” Sbottò la ragazza di rimando, evitando, per una buona volta, di prenderlo a cazzotti. In fondo, la prospettiva di approfondire quel bacio sembrava sicuramente migliore rispetto a quella di usare Naruto come sacco da allenamento.

 

 

Sasuke e Ino uscirono dall’Ichiraku Ramen, dopo un’ottima cena dal signor Teuchi. La ragazza prese a braccetto il fidanzato, il quale la lasciò fare, giudicando che quel contatto fisico non fosse troppo fastidioso.

“Come mai oggi stavate origliando la conversazione tra me e Sakura?” Domandò la Kunoichi con voce leggera, sollevando il capo ad osservare il cielo stellato. Il giovane la guardò leggermente sorpreso: non credeva che le due ragazze si fossero accorte della loro presenza. La Yamanaka intercettò l’occhiata del moro e scoppiò a ridere. “Sasuke, ti ricordo che posso scoprire le fonti di chakra… E Naruto ne ha veramente tanto!”

L’Uchiha iniziò a riflettere senza rispondere nulla alla medic-ninja. Per quale motivo non aveva interrotto la conversazione, sapendo che lui e Naruto stavano spiando? Soprattutto visto l’oggetto della chiacchierata… “Il dobe stava ascoltando il discorso tra te e Sakura, e crede che lei lo voglia lasciare.”

“Cosa?” Domandò la Kunoichi con voce sbalordita. “Ma di che stai parlando?”

Sasuke scrollò le spalle con una certa noncuranza, comprendendo che l’amico dovesse aver frainteso tutta la situazione. “Niente, quell’idiota ha capito male… Per questo oggi si è messo ad aiutarla.” Il ragazzo decise di abbandonare il discorso, ritenendolo di scarsa importanza, e tornò ad incamminarsi verso il quartiere del suo Clan; solo dopo qualche secondo si accorse che la fidanzata non lo stava seguendo. “Che c’è?” Domandò, leggermente accigliato, notandone il volto turbato.

“Ohoh…” Mugugnò lei, con aria piuttosto imbarazzata. “Anche Sakura ha frainteso la situazione…” L’Uchiha la spinse a continuare con una semplice occhiata. “Crede che Naruto voglia chiederle di sposarlo!” Sasuke rimase immobile, senza dire nulla, limitandosi a corrugare impercettibilmente la fronte, dopo di che tornò ad avviarsi verso la zona appartenente agli Uchiha. “Sas’kè!” Sbraitò Ino, avvicinandosi al ragazzo. “Dobbiamo andare da loro e spiegargli tutto, prima che combinino qualche disastro.”

“Tsk.” Sbottò lui, infilando le mani nelle tasche dei pantaloni. “Mi hai preso per un consulente di coppie?” Aggiunse con voce apatica. “Se la caveranno da soli, sono grandi e vaccinati.” L’ex mukenin si appuntò mentalmente di ammazzare il dobe, vista l’inutile fatica che gli aveva fatto fare.

La Yamanaka sbuffò, seguendo comunque il fidanzato. “Naruto ha ragione, a volte sei proprio un teme.” Affermò con estrema sicurezza, guadagnandosi un’occhiataccia da parte dell’Uchiha.

“Servirà di lezione ad entrambi.” Replicò il giovane con un certo sarcasmo. “La prossima volta lui eviterà di spiare, e tu di lasciarlo origliare!”

 

 

 

 Angolo dell’autrice

 

Buonasera! Rieccomi con una fic, stavolta una shot NaruSaku. Devo ammettere che è stata quasi un parto, l’ho scritta con estrema difficoltà e non mi soddisfa moltissimo; comunque ha partecipato al contest di Akane_Hirai, “Sakura vs Hinata”, piazzandosi seconda *_* un risultato inaspettato, a dir poco.

Il tema è un cliché piuttosto usato, solita incomprensione uomo-donna, ed ho temuto anche di andare OOC con certi personaggi (uno tra tutti? Sasuke, ovviamente!); però alle due giudicIe è piaciuta, e ne sono molto felice. Rinnovo i miei ringraziamenti ad Akane_Hirai e Bimba_Chic_Aiko per la serietà mostrata durante il contest.

 

Bene, vi lascio qui sotto il giudizio (di cui vado fiera xD). Hope you enjoy!

 

 

Giudizio Bimba_Chic_Aiko 

Grammatica e ortografia 10/10 
Stile e scorrevolezza 10/10 
Originalità 9/10 
Attinenza al titolo 8.5/10 
Sviluppo della trama 9/10 
Giudizio personale 4/5 

Totale: 50.5/55
 

Per quanto riguarda la grammatica, non c'è niente da dire se non che è assolutamente perfetta. 
Non ho riscontrato nessun errore, quindi...punteggio pieno. 
In merito allo stile, non posso che dire che l'ho trovato perfetto e decisamente attinente alla storia che hai scritto. 
Il linguaggio è semplice, scorrevole, che rende comunque la lettura un piacere; inoltre, l'ironia leggera e non esagerata migliora la fic, soprattutto se questa velata ironia è vista come chiave di lettura dell'intera storia. 
In quanto all'attinenza, hai sicuramente rispettato sia il Bando del contest sia il titolo e la trama trattata da questo; non penso ci sia molto da dilungarsi in questa voce, dato che è un buon giudizio. 
Purtroppo, come avevi predetto, la storia non spicca per originalità: come avevi precisato, quello dell'incomprensione uomo-donna è un clichè triti e ritriti, soprattutto sulla base del malinteso che hai scelto di “usare”. 
Nonostante questo, mi è piaciuto come hai trattato il problema, con ironia e senza appensantirlo con mille dubbi e tormenti interiori che sicuramente non avrebbero fatto altro che rendere Naruto, così impulsivo e dedito all'azione, OOC. 
In questa voce, ho valutato vari fattori che, purtroppo, sono simili a quelli per l'attinenza. 
In primis, ho contato l'IC: sono stata piacevolmente colpita dal fatto che sei riuscita a rimanere IC con tutti i personaggi, impresa non facile visto che ne hai usati davvero parecchi. 
Per quanto riguarda la trama fine a sé stessa, è ben sviluppata, con un rapporto di causa-effetto che rende chiari i fatti, ma non noiosi o banali. 
Ed ecco poi il mio personale-e modesto- parere: è una storia forse non particolarmente orginale, ma questo non ne pregiudica in alcun modo la bellezza. 
E' una fic leggera, che fa sorridere per tutta la narrazione, che ha interpretato il titolo bene e con ironia, riusciendo a mischiare quest'ultima con una piccola, ma gradita, dose di romanticismo. 
L'insieme di questi elementi ha dato vita a una fic dai colori sgargianti, piena di vita e di divertimento che colpisce il lettore. 
Bravissima, sono sicura che la tua fic piacerà molto alle amanti di questa coppia! 


Giudizio Akane_Hirai 

Grammatica e ortografia: 10/10 
Stile e scorrevolezza: 10/10 
Originalità: 8.5/10 
Attinenza al titolo: 9/10 
Sviluppo della trama: 9/10 
Giudizio personale: 3.5/5 

Totale: 50/55
 

Come sempre, per quanto riguarda la grammatica non ho nulla da dirti. Sei stata perfetta e impeccabile. 
Anche nello stile e nella scorrevolezza non ho nulla da dire. Lo stile che hai scelto è perfetto per una storia di questo genere, devo ammettere che sei riuscita a gestirla molto bene. 
La lettura è molto piacevole grazie al tipo di linguaggio da te utilizzato. Mi è piaciuto molto anche quel velo di ironia che hai inserito, senza esagerare, la quale ha migliorato la storia. 
Purtroppo nell'originalità hai peccato, come detto tu stessa, a causa del tema da te utilizzato. I diverbi, malintesi, e quant'altro tra uomo e donna sono molto trattati e l'incomprensione da te utilizzata è una di quelli maggiori. 
Nonostante questo mi è piaciuto molto il metodo con cui l'hai gestito, senza appesantire con inutili dubbi e problemi. Grazie a questo fatto, cioè a lasciarlo "leggero" (se così si può dire), sei riuscita a lasciare Naruto perfettamente IC. Lui, un tipo solare, attivo ed energico, non è tipo da farsi mille dubbi ma uno che agisce impulsivamente. 
Nell'attinenza non ho nulla da dire se non che hai rispettato il titolo del film da te scelto. 
Riguardo alla trama, come puoi vedere dal voto, sei riuscita a svilupparla perfettamente, rendendo i fatti chiari e "fluidi", senza renderli scontati e noiosi. 
E ora arriviamo al giudizio personale: la tua storia, come altre scritte da te, mi ha lasciata sorpresa. Davvero sorpresa, specialmente il fatto dell'IC. 
Nonostante tu abbia utilizzato molti personaggi, sei riuscita a gestirli in maniera impeccabile, quasi quanto Kishimoto in persona. 
La tua storia è piena di allegria, vivacità, colori, tutti elementi che messi insieme colpiscono il lettore in maniera prorompente. 
Davvero complimenti! 

Totale complessivo: 100.5/110

 

Mini avviso per i lettori dei Sannin: dopodomani parto, ergo non potrò aggiornare per un po’. Prometto che il prossimo capitolo vi ripagherà di tutta l’attesa ^^

   
 
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