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Autore: ColdBlood     28/02/2010    5 recensioni
- Ragazzi…niente da fare. La neve ha bloccato la strada e i cellulari sono irraggiungibili. È ufficiale: siamo bloccati qui. –
Sei ragazzi, tre coppie, costretti in uno Chalet in montagna a causa di una tempesta di neve.
Problemi rimandati troppo a lungo si ripresenteranno e un divertente modo per passare il tempo.
"Raccontaci la tua prima cotta!"
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Love's Chalet

 

 

Prologo

 

 

- Ragazzi…niente da fare. La neve ha bloccato la strada e i cellulari sono irraggiungibili. È ufficiale: siamo bloccati qui. – disse Eric,  sospirando pesantemente, e rientrando nella baita rabbrividendo per il freddo. Aveva le labbra quasi viola, tanto la temperatura era bassa, e c’era della neve depositata sulle sue spalle larghe. Fuori nevicava ancora.

La prima persona che guardò fu Cedric che, seduto sul divano accanto al suo ragazzo Davy, lo guardava con un espressione tra il confuso e spaventato.

Le sue aspettative di reazione non furono deluse.

Cedric infatti scattò in piedi, facendo sobbalzare per lo spavento Davy che lo teneva, fino ad un secondo prima, sotto il suo braccio.

- Oh mio Dio! Lo sapevo che non dovevo venirci qui su! Accidenti a te Davy e a me quando ti do retta! Oddio…non voglio morire assiderato! – esclamò, battendo quasi i piedi a terra come un bambino capriccioso.

Benjamin, appoggiato con una spalla allo stipite della porta che divideva la sala dalla cucina, sbuffò sonoramente, prendendo subito dopo un sorso dalla birra che aveva appena aperto.

Beh, c’era un punto positivo nell’essere rimasi chiusi in uno chalet di montagna con la neve che continuava a cadere e a impedirgli sia di divertirsi, sia di scendere nuovamente a valle: le birre rimanevano fresche anche fuori dal frigo.

- Mio Dio, sei proprio una checca isterica Cedric. – commentò, con il suo solito tono freddo e distaccato. Nessuno disse nulla, anzi Eric e Keith, il ragazzo di Ben, risero leggermente, nascondendosi dietro una mano guantata.

Solo Davy guardò male il ragazzino. Cedric era abituato a sentirsi chiamare in quel modo, ormai non si offendeva più anche perché sapeva che, in un certo senso anche se non era possibile sempre rendersene conto, Ben scherzava. Ma Davy era un po’ una testa calda, e troppo protettivo nei confronti del suo ragazzo.

Cedric si rimise a sedere accanto a lui, riappoggiandosi contro il suo petto.

Davy si rilassò immediatamente.

- Stai tranquillo Ced…non penso ci saranno problema. Prima che andasse via il segnale alla radio hanno detto che entro la tarda mattinata di domani dovrebbe smettere di nevicare. Poi potremo tornare giù. Dobbiamo solo farci bastare il cibo e la legna fino a domani. Non possiamo uscire a prenderne dell’altra, fuori si congela. – intervenne Eric, con tono calmo. Era abituato a tenere il sangue freddo, dato che era un medico e quindi sempre sottoposto ad emergenze.

In quel momento Alex entrò nella sala, dove tutti i ragazzi si trovavano. Indossava un pigiamone di lana, i capelli castano chiaro, lunghi sulla fronte, erano disordinatissimi e lui stava ancora sbadigliando.

- Uh, la principessina si è svegliata! – commentò Keith, sorridendo. Il ragazzo alzò lo sguardo su di lui, per un secondo, e gli mostrò il dito medio, facendo scoppiare tutti a ridere.

Eric, quando lo vide, non poté fare a meno di sorridere. Era tenerissimo appena alzato.

- Ehi amore, non dirmi che sei uscito? – chiese Alex, preoccupato, quando vide il suo ragazzo fermo vicino alla porta con il cappotto ancora addosso.

- Si, sono andato a vedere com’era la situazione fuori. – gli disse, iniziando quindi a sfilarsi i guanti e la sciarpa.

- Siamo bloccati qui. I cellulari non prendono e le strade per scendere a valle sono bloccate dalla neve. – gli disse e ragazzino sospirò.

- Beh, cazzo, bel casino. È ora che si fa? – chiese, guardando i suoi compagni di avventura.

Avevano deciso, meno di due settimane prima, di andare fuori per un weekend lungo. Da Venerdì a lunedì. Per stare un po’ insieme e allontanarsi dalla routine quotidiana.
Avevano affittato quello bellissimo chalet in montagna, aspettandosi una tempo perfetto per sciare, oppure fare snowboard, quello che Ben preferiva.

Il giorno prima, venerdì, il tempo prometteva bene ma, durante la loro prima notte nello chalet una bufera di neve gli aveva rovinato il weekend.

- Non si fa nulla.- rispose Keith, facendo spallucce - Rimarremo qui fino a quando questa cazzo di tempesta non si sarà calmata e allora torneremo a valle. –

Eric annuì, avvicinandosi al centro della stanza in cui c’erano due divani, uno davanti all’altro, pieno di morbidi cuscini e coperte calde. Poi, intorno, sempre nel rettangolo delimitato del tappeto che ricopriva il pavimento, altre due poltroncine abbinate ai grandi divani.

Si sedette su uno di questi – Keith ha ragione. – disse sistemandosi i capelli castano scuro che erano stati schiacciati dal cappello di lana.

- Rimarremo qui e aspetteremo. Qui dentro siamo al sicuro e abbiamo abbastanza cibo e legna per riscaldarci per la notte. Non sarà un problema. – li tranquillizzò.

- Io sto già iniziando a sentire freddo. – si lamentò Cedric, a mezza voce.

Davy lo prese tra le braccia – Ti riscaldo io, piccolo. – gli sussurrò, stringendolo.

Si sentì immediatamente un gemito disgustato da parte di Ben, dietro di loro.

- Siete proprio gay. – commentò poi, per poi prendere un altro sorso dalla birra.

- Vaffanculo Ben. Se sei invidioso vai da Keith è farti coccolare anche tu. Ne hai bisogno cristo santo, sei rigido come mio padre. E credimi…non è un complimento.- disse Cedric, senza però scomodarsi a voltarsi verso di lui, ma affondando il viso nel collo del suo ragazzo che ridacchiò.

- Credigli Ben, io ho conosciuto suo padre e forse solo il David di Donatello lo batte. – disse, dando anche la sua parte.

Alex ridacchiò apertamente e poi andò verso la poltrona su cui era seduto Eric, che aprì le braccia e lo accolse sulle sue ginocchia.

- Noi due non abbiamo bisogno di queste smancerie, vero Keith? – fece Ben, verso il suo ragazzo, seduto da solo sul divano opposto a quello su cui erano seduti Cedric e Davy.

Cedric alzò la sua testa bionda proprio per guardare il ragazzo e aspettare una sua risposta.

Davy si sentì addosso anche lo sguardo di tutti gli altri, ma lui guardava solo il suo ragazzo che lo fissava con i suoi occhi neri.

Avrebbe davvero dovuto dire la verità. Avrebbe dovuto dire che qualche smanceria, come le chiamava Ben, ogni tanto avrebbe fatto bene anche a lui.

Ma sapeva benissimo che Benjamin non era tipo da coccole. Non era tipo da rimanere abbracciato a lui, con la testa sul suo petto, dopo che avevano fatto l’amore.

Ne era tipo da dire “ti amo” almeno una volta al giorno come invece faceva Cedric, in tutti i modi possibili.

Ricordava un episodio che Davy gli aveva raccontato qualche mese prima.

Una mattina si era alzato e aveva trovato la cucina un disastro. C’era Cedric completamente pieno di farina, ma sul tavolo una torta con un “ti amo” scritto su con la panna.

Ora, Keith sapeva benissimo, anche se Davy non lo aveva ammesso, che il sapore di quella torta non era davvero la fine del mondo, ma sapeva anche che all’amico non importava.

Davy era uno chef bravissimo e nella sua vita aveva assaggiato mille tipi di torte diverse e tutte buonissime, ma Keith era convinto che se gli avessero chiesto quali fossero le sue torte preferite, avrebbe risposto “quelle che mi cucina Cedric”.

Invece le volte in cui Ben gli aveva detto “ti amo”, in due anni di relazione, potevano contarsi sulle dita di una mano. Ed era pronto ad affermare che la maggior parte di queste volte fosse stato durante un orgasmo.

Ma abbassò la testa, per un attimo, abbozzando un sorriso. Poi guardò Cedric.

- Già, non abbiamo bisogno di queste cose. – affermò, a mezza voce.

Eric aveva visto l’indecisione e l’imbarazzo nei suoi occhi. Aveva notato il fatto che si sentiva notevolmente a disagio. Lo guardò attentamente, e Keith se ne accorse, infatti voltò la testa verso di lui, ma quando vide che Eric non aveva alcuna intenzione di distogliere lo sguardo, lo fece lui, tornando a guardare davanti a se.

Ben fece subito un sorrisetto soddisfatto e lanciò un’occhiata a Cedric, come a voler dire: “Visto? Avevo ragione.”

Cedric fece spallucce – Beh, peggio per te. Non sai cosa ti perdi. – gli disse, accoccolandosi di nuovo contro il suo ragazzo.

- Ehi Davy…ci prepari un po’ di cioccolata calda? – gli chiese, sorridendogli.

Davy guardò nei suoi occhi. Erano di un colore strano, meraviglioso. Un incrocio tra il verde e il grigio. Oppure era solo lui che lo vedeva così.

- Ced…non ci vuole mica un cuoco per fare una cioccolata. – gli disse, accarezzandogli i capelli biondi.

- No, Ced ha ragione. – intervenne Alex – Quando la fai tu ha un sapore diverso. – disse, accavallando le gambe e circondando il collo del suo ragazzo con un braccio.

Davy lo guardò e abbozzò un sorriso.

- Okay. Vado a prepararlo. – disse infine, arrendendosi.

Si alzò, dopo che Ced si fu staccato da lui, ma appena arrivò alla porta della cucina sentì la voce del suo ragazzo e il conseguente sbuffo di Ben.

- Fai presto! Fa già freddo senza di te! -

 

 

 

 

 

Eccomi qui! Salve a tutti!

Non so cosa uscirà fuori da questa fic, sinceramente. Ne come è venuta fuori, mi è solo venuta quest'idea e dovevo scriverla assolutamente, altrimenti mi avrebbe perseguitato per sempre! xD

Comunque sarà una fic di cinque capitoli, sei al massimo. Ancora non lo so con precisione. Ma comunque abbastanza corta.

In questo prologo ho presentato, più o meno, tutti i personaggi di questa fanfic.

Cedric&Davy, Alex&Eric e Keith&Benjamin. Nei prossimi capitoli comunque si farà un focus su ognuno di loro per conoscerli un pò meglio. Vi ho messo anche le fotine di come me li immagino! Speriamo solo che si vedano, io ho litigato con la tecnologia, sapete!

Io comunque patteggerò sempre per Cedric, sappiatelo ù_ù  xD

 

Va bene, se passate di qui fatemi sapere cosa ne pensate, okay? Ne sarei molto felice! -//-

 

baci!

 

Vale

 

 

  
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