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Autore: Shes_a_star    28/02/2010    21 recensioni
Auriga Sinistra, insegnante di Astronomia nella prestigiosa Scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, perennemente single, alta un metro e una vigorsol, con un cespuglio al posto dei capelli e una madre diabolica è pronta a presentarvi le sue avventure, tra elfi innamorati, iguane perverse, intrighi internazionali, punch corretti, spasimanti minorenni e tazze di caffè volanti. Il tutto alla presenza di un intrigante (e affascinante...ehm...no, bastardo. Intendevo bastardo. Sì. Comunque.) professore di Pozioni di nostra conoscenza. Professore di cui non è assolutamente, per alcuna ragione, nemmeno ipoteticamente, innamorata. Uhm. No.
Genere: Romantico, Commedia, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Severus Piton
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 21

Sunday, December 22, 1991

Bedroom Quarters

5:42 A.M.

. . .

5:48 A.M.

Okay. D’accordo. E’ tutto a posto. Era solo un sogno. Solo un sogno.

Anche la parte in cui mia madre prende il controllo di Hogwarts. E aveva tutti dalla sua parte. Tutti. Persino la Cooman. Persino l’iguana di Quirrell. E tutti sappiamo che quell’Herman trama qualcosa di losco! Puoi forse biasimarlo, quando il suo padrone è malvagio? Oh Dio. Oh Dio Oh Dio. Mia madre ed un’iguana crudele. E gli elfi domestici! Tutti quanti! Beh, non sono sicura fossero proprio tutti, perchè l’ultima cosa che ho visto, prima di svegliarmi per evitare di impazzire dal terrore, era Wimmi che mi fissava, i suoi occhi giganti annebbiati e lucidi, mentre era costretto a scegliere tra la sua gente ed il suo unico, spacciato amore.

Non che mi interesserebbe particolarmente se non dovesse scegliermi, ovviamente. Perché è un elfo domestico. Ma non è questo il punto! Il punto è che mia madre – mia madre, può fare una cosa del genere. E non è forse vero che i sogni possono essere profetici? Il fatto è, questo era molto diverso dai soliti sogni. Sai, come il sogno con Snape che mi baciava il collo. Quello è il tipo di sogno che è chiaramente solo un sogno (er, che tende all’incuboso, ovviamente) perché è confuso e surreale, e i tuoi sensi diventano stranamente mille volte più recettivi, tanto che anche il solo sfiorarsi della vostra pelle è abbastanza per sentirti come se ogni singola parte del tuo corpo fosse composta da piccole scintille, che esistono col solo proposito di farti impazzire al pensiero di quanto, per evitare di uscire completamente di senno, tu abbia bisogno di sentirlo molto, molto più vicino e—

Beh, sai.

Quel tipo di sogni. Che sono…sognanti.

E…

Cattivi.

Inquietanti.

Paurosamente vividi.

E’ il tipo di cosa che ti traumatizza a vita.

Con tutte le…labbra, e…

5:50 A.M.

Cosa stavo dicendo?

5:51 A.M.

Ah! Giusto!

Non era uno di quei sogni.

Con mia madre, vedi, potrebbe succedere. Lei potrebbe farlo succedere. Potrebbe rivoltare ogni, singolo aspetto della mia già-non-precisamente-incantevole vita contro di me, persino il mio caro, devoto elfo domestico. Non pensare non ne sia in grado, o che stia esagerando perché tende a provocare un aumento del mio livello di acidità, o niente del genere! Perché Quaderno, davvero, non sai niente. Sei per caso cresciuto con lei? Non credo! Oh, scommetto che potrebbe mettermi contro anche te! E tu, come so perfettamente (um, davvero), sei un oggetto inanimato!

Lei ha quel tipo di potere.

E sta venendo qui.

5:53 A.M.

Beh, sicuramente tutto ciò è niente meno che gioioso.

Teacher’s Lounge

9:15 A.M.

Va bene, ci sono. Sono pronta. Ho con me il mio caffè e sono completamente preparata ad affrontare questo particolare problema in modo calmo e logico.

Perché, seriamente, quanto potrà mai essere difficile scegliere il regalo perfetto per Slatero Quirrell?

Quindi è malvagio. Mi rifiuto di farmi intralciare da questo! Dopo tutto, ho avuto a che fare con Snape per anni, e lui è di gran lunga più assolutamente, esasperantemente sgradevole di un qualche misero scagnozzo di Tu-Sai-Chi! Scommetto che potrei trovare il regalo perfetto per Severus Snape in mezzo secondo!

Um, non perché mi credo un’esperta di Snape, o che. Non perché gli dedico un’innaturale dose d’attenzione. Solo perché…

Ma ti sembra questo il momento per parlare di Snape? Non credo proprio!

Riguarda solo Quirrell!

Quindi.

Procediamo.

POTENZIALI IDEE REGALO PER SLATERO QUIRRELL

-Un nuovo turbante

Beh, onestamente, quello vecchio sembra un po’ malandato. Non si mantiene mai ben stirato, sai, e forse se fosse un po’ più sicuro del suo aspetto potrebbe ridurre un bel po’ quella sua balbuzie e l’inabilità di guardare la gente negli occhi! Inoltre, puzza. Non che possa giudicare – benché io non puzzi – ma è sempre un tantino sgradevole stargli seduta a fianco durante i pasti o alle riunioni e cose del genere. Rende difficile restare concentrati su qualunque cosa noiosa stia dicendo la McGranitt. Quindi, forse, se buttasse via il vecchio turbante, allora…

…ovviamente c’è quella piccola, problematica questione della malvagità. Me n’ero dimenticata. E, onestamente, se dovesse ritrovare un po’ di autostima, potrebbe sentirsi anche più diabolico, e allora probabilmente inizierebbe ad uccidere quelli del primo anno per poi darli in pasto ad Herman solo perché può.

Inoltre, non ho la più pallida idea di dove poter trovare un turbante.

Il prossimo!

-Un cappello

Beh, i turbanti sono fuori moda.

Ma non voglio offenderlo. Sembra un soggetto piuttosto fragile.

Sai, per essere malvagio.

-Quel nuovo bestseller del Ghirigoro sulla storia delle arti oscure

. . .Oh, certo, Auriga. Perchè sarebbe decisamente brillante da parte tua fornirgli un’affidabile fonte di malvagia ispirazione.

Il prossimo.

-Calzini

Chiudi il becco. E smettila di guardarmi così. Ha funzionato davvero bene in passato, per tua informazione! Qualche anno fa, ho pescato il nome di Silente e—beh, cosa prendi a Silente? Ho immaginato di dover cercare qualche libro intellettualoide degno del suo genio, e cose del genere, ma è risultato essere un compito scoraggiante. Invece, alla fine, me la sono cavata con un paio di barrette di cioccolata e un bel paio di calzini di lana, e non immaginerai mai, era estasiato. Quindi t’oh. I calzini possono essere proprio un regalo di grande effetto.

Tranne che, beh, sembra un po’ materno in questo caso, no? Come se volessi coccolarlo? Sembra quasi troppo innocente. Perché mai qualcuno regalerebbe dei calzini ad un uomo adulto che non è Albus Silente? Sarebbe più che ovvio – mi starei applicando per trattarlo come se non fosse il fedele servitore del Signore Oscuro, tanto che il mio atteggiamento da “oh, ovviamente sei perfettamente innocente!” gli rivelerebbe immediatamente che lo tenevo d’occhio da un po’! E io non sono come Snape, sai. Non posso guardar torvo le persone e ottenere la loro immediata, umiliante sottomissione. Infatti sono molto vulnerabile! Mi ucciderebbe anche prima che la carta regalo possa toccare il pavimento!

Ma sono tranquilla. Solo perchè il mio fidato regalo di riserva mi ha tradita non è certo il caso di preoccuparsi.

Um.

Io…

9:29 A.M.

Aack! Oh, buon Dio, dovrò agire più cautamente d’ora in poi.

Quirrell, convenientemente, è appena entrato chiedendomi se il caffè fosse fresco. (Beh, non in così tante parole ovviamente. O almeno sillabe. Nel tempo che ci ha impiegato a riferire il messaggio, ero già praticamente svenuta)

Non so. Qualcosa nel modo in cui mi stava fissando mi ha fatto sospettare che sapesse qualcosa. Che sospettasse.

E, ok, suppongo che potesse essere tecnicamente attribuito al fatto che quando ho alzato il mio sguardo verso di lui ho, tipo, lanciato un gridolino, chiuso con tutta la forza che avevo il quaderno , e poi spinto giù dal tavolo la mia tazza di caffè per sicurezza.

Eppure. C’era qualcosa nei suoi occhi – una luce oscura che non può essere unicamente attribuita alla carenza di caffeina. Quell’uomo sospetta di me. Sa qualcosa.

Il regalo deve essere perfetto.

Sta diventando una faccenda seria. Una questione di vita o di morte.

E’ tempo di ricorrere a misure drastiche.

10:11 A.M.

Dolci stelle. Penseresti che andare a Diagon Alley con me sia qualcosa di simile ad una sentenza di morte. Ci crederesti che l’unico modo per convincerlo ad accettare è stato ricordargli, con molto zelo, che io sono una donna e quindi, probabilmente, molto più adatta a scegliere il giusto regalo per la Cooman?

Eppure, per una giornata intera, ha avuto il coraggio di non darmi pace per l’intera proclamazione del mio essere donna.

Bastardo.

The Leaky Cauldron

4:14 P.M.

Aha! Vittoria!

Certo, probabilmente mi sentirei molto più vittoriosa se non fossi stata appena costretta a passare diverse ore con Snape. Ho ragione di sospettare che lui ricambi il sentimento, considerando che al momento è al bar, ad ordinare vaste quantità di whisky incendiario. Siccome non sono un’idiota, ho chiesto solo una burro birra. So che succede quando Snape, l’alcohol ed io passiamo un po’ di tempo insieme, e lascia che te lo dica, Quaderno, non è niente di bello!

Onestamente.

E’ un bene che lui abbia sempre preteso, con immutata devozione, che quell’incidente col Punch al Ballo del Ceppo non sia mai avvenuto.

Qualcosa di intollerabile, assolutamente.

Sì.

E brutto.

Come le cose intollerabili tendono ad essere.

Ma in ogni caso. Non è come se niente di questo abbia più importanza. O l’abbia mai avuta.

Quindi, sì, Quirrell! Dopo tre ore e mezza di ricerche, durante le quali Snape ha pensato di uccidermi almeno sessantasette volte (sono giunta al punto in cui posso riconoscerglielo negli occhi), ho finalmente trionfato al Serraglio Magico. E’ successo tutto per puro caso; mi sentivo giusto un po’ cupa per come, sicuramente, Quirrell mi avrebbe ucciso perché il perfetto regalo di natale chiaramente non esiste, e Snape aveva ripetuti istinti omicidi nei miei confronti perché era riuscito a trovare il regalo per la Cooman (una graziosa sciarpa viola con piccole lune e stelle ricamate, a cui ha ghignato platealmente e si è effettivamente rifiutato di toccarla fino a quando non è stata impacchettata) in quindici minuti. Alla fine si è precipitato in una drogheria senza alcuna spiegazione, dopo un ghigno ed uno spasmo oculare appena ho cominciato a descrivere tutte le cose che avrei voluto fare prima di morire.

(Suppongo che rivelargli il mio desiderio di avere un incontro romantico con Gilderoy Lockhart sia stato leggermente sciocco, ma a quel tempo ero così confusa e non riuscivo esattamente a concentrarmi tanto da distinguere tra ciò che mi passava per la mente è ciò che usciva dalla mia bocca.)

Quindi dopo essere stata spietatamente abbandonata in favore degli occhi di salamandra, mi sono ritrovata a camminare verso il Serraglio Magico. Ho immaginato che guardare i gattini mi avrebbe per lo meno aiutato a stemperare la tensione (dimenticando il mio certo, imminente destino), anche se sono sempre stata più che altro un’amante dei cani. Ma in tempi disperati, prendo quel che posso.

Ho passato un po’ di tempo a fissare cupamente i micetti, pensando come avrei sempre voluto prendere un gatto e adesso non sarebbe più stato possibile – almeno, fino a quando uno di loro non mi ha graffiata, ed i miei pensieri si sono spostati verso quanto non abbia mai particolarmente amato i gatti.

Mentre stavo occhieggiando offesa i gatti, la vetrina adornata con collari stilosi ha catturato la mia attenzione. Avevano di tutto, da un collare borchiato alquanto inquietante ad uno completamente decorato con eleganti strass, e poi, improvvisamente, mi venne in mente.

Herman.

Povero, povero Herman, con il suo collare rosa.

Voglio dire, ammettiamolo, non è precisamente la mia creatura preferita al mondo. Infatti, mi sento ancora in vena di rabbrividire ogni volta che il pensiero mi sfiora la mente. Ma il punto è, Quirrell lo ama. Quirrell lo ama nel modo in cui Gazza ama Mrs. Purr, infatti, ma non vogliamo andar lì.

Ciò che importa è che ogni singolo collare, anche quello spaventosamente borchiato, improvvisamente sembravano brillare con la possibilità di salvezza. Ho immaginato che sarebbe sembrato un gesto sicuramente sensibile, per mostrare che lo conosco abbastanza bene da capire quanto il suo fedele rettile sia importante per lui. E ciò che conta di più, farei un favore anche ad Herman. Sai, magari il suo…atteggiamento sessuale vagamente aggressivo è da imputare al fatto che quel collare rosa è un tale affronto alla sua mascolinità. Forse, con un bel collare di pelle, sentirebbe meno la necessità di…provare se stesso.

E, beh, inutile dirlo, Quaderno, questo era abbastanza per convincermi. Ho scelto il collare più mascolino e non borchiato che potessi trovare – pelle marrone, e neanche lontanamente femmineo – e l’ho acquistato immediatamente, sopraffatta da un senso di vittoria mista a sollievo. (e, d’accordo, anche il senso che avevo superato di qualche galeone il limite di spesa, ma dopo tutto quello che avevo passato, quello sembrava difficilmente importare)

Quindi, in conclusione, Quaderno, sembra che non morirò dopo tutto!

Infatti, tutto sembrerebbe andare perfettamente se non fosse per…

4:24 P.M.

Mia madre. Oh, Dio, mia madre. In qualche modo ero riuscita a dimenticarmene per un paio di gloriose ore, ma ora mi sta tornando tutto in mente.

Quindi, davvero, il mio premuroso e meditato regalo per Herman non avrà alcuna importanza, perché lei lo sedurrà verso il lato oscuro in ogni caso!

Sicuramente, dopo che sarà riuscita a criticare al massimo ogni aspetto della mia vita. Perché, ammettiamolo, Quaderno, non sto combinando niente di buono. Almeno prima c’era Algernon, ma…

4:25 P.M.

Algernon.

Che lei crede stia ancora frequentando.

E, beh, non posso esattamente spiegarle che ci siamo dovuti lasciare per un’insignificante, piccola esperienza mortale. Non me lo perdonerà mai. Mai. Sarebbe peggio di quella ramanzina di quarantasette minuti sul come mantenere viva l’attenzione di un uomo, dopo che tornai a casa quando Paul mi lasciò per quella miserabile segretaria. (Barista? Conoscendolo, probabilmente entrambe.)

Oh cielo.

Lui è…fuori città. Sì, esatto. Fuori città. E’ un uomo molto occupato, dopo tutto. Non ci si può aspettare che interrompa l’attività dell’intera azienda solo per una semplice, piccola cosa chiamata Natale! E’ forse, Tiny Tim?

…Ovviamente, poi giungerà alla conclusione che non esiste.

Buon Dio, sono spacciata. Spacciata. Cosa dovrei fare? In qualche modo dubito che mandare un gufo ad Algernon e chiedergli cortesemente di incontrare mia madre potrebbe funzionare. Suppongo che poitrei semplicemente supplicare il prossimo uomo che vedo di fingere di essere il mio ragazzo per qualche giorno.

Aha.

4:44 P.M.

GAH.

Alcune persone non hanno spirito Natalizio, Quaderno. Credimi.

Non è come se sarebbe stato così terribilmente difficile. E non è come se non me lo dovesse, perche sono completamente sicura di sì! Dopo tutto, nessuno lo sopporta bene quando me. Il fatto che sia un bastardo senz’anima (completamente e assolutamente bastardo) non mi impedisce di interagire con lui quotidianamente! Infatti, è dannatamente fortunato ad avermi!

Ma se ne accorge forse?

Oh no.

Onestamente.

E non è come se gli avessi fatto credere si trattasse di uno sforzo sovraumano! Difficilmente!Quando è tornato con i drink ha iniziato immediatamente a buttar giù shots di whisky incendiario con una velocità preoccupante, mentre io ho bevuto qualche sorso di burro birra e poi gli ho chiesto, con disinvoltura, “Hey, credi che potresti essere in grado di fingere di essere Algernon per qualche giorno mentre mia madre è in città?”

Aha. Non so neanche perché ci provo.

Non ha nemmeno detto niente! Ha smesso di bere e mi ha fissata per un lungo periodo di tempo, prima di prendere violentemente un sorso.

Il che è un atteggiamento perfettamente infantile, se me lo chiedi.

Beh, tranne per l’intero aspetto alcolico.

“Non sarebbe così difficile” ho continuato, perchè sono stupida. “Dovresti solo comportarti come un gentiluomo che mi adora”

Appena dato voce a questa considerazione, realizzai che sarebbe stato, per l’appunto, incommensamente difficile.

Snape, nel frattempo, aveva preso a fissare il soffitto mentre gli compariva in volto quell’incantevole e sin troppo familiare espressione da ‘qualcuno si degni gentilmente  di farmi resistere all’impulso di ucciderla’

“Non importa”, ho brontolato, sorseggiando irritata la mia burro birra, desiderando aver scelto una bevanda un po’ più forte.

“Immagino, allora” iniziò dopo un momento, qualcosa nel suo tono che mi fece desiderare una tazza di caffè, “che tu non abbia informato tua madre di quella sfortunata, piccola…discussione tra innamorati? Curioso davvero, Auriga” continuò, sorridendo divertito. “proprio tu che sembri disposta ad informare chiunque di ogni, angosciante aspetto della tua tormentata esistenza.”

“Sparisci.”

Aha. Tanto valeva chiedergli di adottare Harry Potter.

“Cosa potrebbe averti spinto a nascondere questa – perdonami – gustosa informazione da qualcuno che ti è così affezionato?”  continuò, la pura immagine della vana curiosità. Per un momento, mi trovai a desiderare di aver comprato il collare borchiato. Sembrava innegabilmente più utile.

“Oh, come vorrei ucciderti” borbottai mesta, immaginando che qualsiasi risposta fossi riuscita a formulare sarebbe stata comunque usata contro di me.

Sollevò un sopracciglio. “Come siamo permalosi”

“Sei mai non sgradevole?” gli chiesi, inutilmente.

“Fossi in te non mi preoccuperei, Auriga” continuò Snape, apparentemente immune al fatto che stessi, sicuramente, sfoggiando un brillio omicida nei miei occhi. “Dopo tutto, quando uno ha la tua grazia ed il tuo charme, il suo potere è virtualmente illimitato. Infatti, sono certo che se tu lo chiedessi molto, molto gentilmente, la tua astuzia femminile basterebbe sicuramente a fare ricadere quell’uomo tra le tue braccia.”

Quel maledetto sorrisetto divenne sempre più pronunciato mentre si alzava dicendo “Ora, se non ti dispiace, ho un paio di faccende da sbrigare che non hanno niente a che fare col comprare morbide sciarpe e accessori per animali.”

Quindi eccomi qui: tutta sola, imbestialita, e spacciata.

Odio quell’uomo.

Odio tutti gli uomini.

Davvero, sono solo un’incredibile perdita di tempo. Quindi che fa se non ho un ragazzo? Mamma può solo arrangiarsi. Voglio dire, certo, mio padre tende ad essere leggermente più sopportabile di tutti gli uomini che ho conosciuto, ma non porta mai calzini coordinati in occasioni formali, e diventa misteriosamente sordo quando gli si chiede di fare qualsiasi tipo di lavoretto domestico, e dimentica il loro anniversario con qualcosa che si avvicina ad un’immobile devozione.

Quindi, seriamente, perché diavolo dovrei fare una buona impressione su di lei?

Lei dovrebbe invidiare me.

A posto.

Caso chiuso.

4:49 P.M.

Mi chiedo quanti anni potrebbe guadagnare Christopher con un paio di baffi finti.

to be continued

Note della traduttrice: Lo so, lo so, un mese (o forse più?) di ritardo. Periodo degli esami di fine semestre eccetera, eccetera. Esami finiti, ora ho ben tre mesi di corsi e relativa libertà per continuare a tradurre. Sento il traguardo sempre più vicino...mi impegnerò a darvi un nuovo capitolo entro l'8 Marzo, festa della donna e primo giorno di corsi! Come sempre, grazie per le vostre recensioni...se c'è qualcosa che mi fa tradurre con più zelo, sono le vostre parole! :) Alcuni mi hanno chiesto se la storia in originale è finita...purtroppo no! E non credo abbia intenzione di concluderla (sono passati anni dall'uscita di HP7 e dopo un po' l'ispirazione svanisce). Ci sentiamo presto, prometto!

Serena <3

 

  
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