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Autore: ChuChu    23/07/2005    6 recensioni
Questa storia fantasy racconta di una ragazza come tante, amante della musica rock, con tanti amici e alle prese con una vita quasi normale...E di come la sua esistenza venga sconvolta. Ella si trova in un mondo non suo, dove esiste la magia e non è possibile stabilire in che luogo e tempo sia capitata.... Dovrà convivere con poteri e una nuova natura...che non è umana. Ma dovrà decidere prima o poi...Tornare sulla terra? O vivere in un mondo magico, ma tal volta ostile?
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1) La stella che brilla di più *+*+PROLOGO+*+*

Le onde cristalline e silenziose si infrangevano stanche contro la Madre Perla. Era una nave maestosa. Era un gioiello madreperlaceo che fendeva le acque più profonde e agitate. Era una casa, un rifugio sicuro...Per pirati come loro, che si accontentavano di un lenzuolo fatto di stelle cadenti e una ricchezza infinita, che nessun re o califfo avrebbe mai potuto comprare...La libertà.

Incontrastato frammento di perla, la nave si dirigeva veloce, spietata, muta, verso terre sconosciute e senza nome o verso porti e reami...

Ovunque la Madre Perla fosse diretta non era il capitano a decidere... Restava in ascolto delle onde e non aveva paura di tempeste e attacchi dalla capitaneria marittima....Non c' era ostacolo che il capitano non avrebbe saputo superare egregiamente.

Seguiva placidamente il luccichio, splendido, argenteo, di una stella il cui nome non era ancora stato pronunciato....

Anche in quel momento....In quella calda, mite notte, sospinta...sì, anche la notte stessa si lasciava cullare dal venticello odoroso di salsedine; il capitano restava in ascolto. Le smeraldine iridi facevano capolino dal mantello nero di pura seta....E scrutavano il bagliore sempre più insistente di quell' astro tanto lontano ma tanto propizio all' equipaggio. Più e più volte aveva illuminato il cammino della Madre Perla verso infinite ricchezze....

Le mani guantate di velluto, piccole in verità, stringevano delicatamente il timone di legno di pino, fregiato e intarsiato di madre perla. A bordo reganava una calma quasi innaturale per un equipaggio irrequieto come il suo....Ma non poteva certo lamentarsi. Anzi, erano quelli i momenti che preferiva perchè l' aiutavano a riflettere. Come era stato possibile arrivare tanto lontano?

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-Get Down! Get Down! And move it all Around!- Una voce maschile si alzava tagliente e bassa.

Al circo 'Spettacolo Spettacolare' era stato allestito un palco dove giovani band emergenti potevano farsi pubblicità esibendosi per pochi soldi.

Era una giornata particolarmente afosa. L' odore degli hot dog riempiva i polmoni, deliziando, o a volte nauseando, i passanti armati di biglietto.

Si trattava, più che di un circo, di un parco dei divertimenti nomade. Non sembrava male...Almeno ai bambini e dalle bambine. I genitori erano meno contenti di dover portare in giro decine di palloncini colorati che i loro figlioletti adorati avevano 'preteso'.

Ad alcuni metri sopra le teste dei normali passanti, suonavano, troneggianti, quattro ragazzi. O meglio..Due ragazze e due ragazzi. Sul tamburo centrale della batteria si poteva chiaramente leggere la scritta rossa LUCIFER.

-Ok raga! Facciamo una pausa di cinque minuti!- Urlò una ragazza con a tracolla un basso nero con saette rosse, fiammeggianti.

I ragazzi si rilassarono, immediatamente. Stanchi.

Una ragazza dai corti capelli fucsia si abbandonò sul pavimento del palco, stappandosi una Haineken.

-Mmmmm....Non siamo andati poi tanto male, vero?- Chiese proprio quest' ultima ragazza, dimezzando con un solo sorso la lattina.

Si trattava di una tipetta bassina. Al sopracciglio luccicava un pearcing e al lobo sinistro ben sei orecchini d' argento. Aveva occhi castani, piccoli, ma ben truccati. L' azzurro dell' ombretto contrastava piacevolmente con il fucsia dei capelli...In realtà biondi.

-Macchè! Abbiamo spaccato di brutto!...Solo, Max...Quelli sono piatti da batteria non padelle da cucina!!! Non li distruggere subito! Lo sai quanto l' abbiamo pagata quella batteria?!?!?- Sbraitò il cantante del gruppo. In realtà non era arrabbiato...Quello era il suo tono naturale.

Si trattava di un ragazzo alto, dai lunghi capelli neri, lisci. Lunghi oltre le spalle, i capelli. E gli occhi dal taglio allungato, azzurro ghiaccio.

Vestiva sempre di nero...Infatti era stato lui a proporre che tutti i membri dei "Lucifer" vestissero uguali.

Tutti avevano jeans neri della LEE e un maglione collo alto, dolce vita, nero con una grande e fiammeggiante 'X' rossa. Solo Yuri indossava anche la sua inseparabile giacca di pelle nera, borchiata. Nessuno sapeva come fosse capace di proporre un abbigliamento autunnale con il caldo di luglio!Eppure nessuno osava contraddirlo. Sembrava in apparenza un tipo freddo, ma al microfono la sua voce non aveva rivali.

Era un vero leader!

-Sì sì lo so, Yuri! Mi sono lasciato un po' andare, tutto qua! Ansia da palcoscenico, okkei???- Il batterista sembrava un po' scosso in effetti.

Era un po' pallido e abbastanza sudato....Con quel maglione!!!

Si trattava di un ragazzo dai capelli neri, lunghetti davanti e corti dietro.

Era proprio un bel ragazzo, uno di quelli che fanno perdere la testa alle ragazze. Aveva occhi celesti, simili a quelli di Yuri, ma il suo sguardo era certamente più dolce...

Per quanto avessero caratteristiche simili, i lineamenti e il carattere di Yuri e Max erano completamente distanti, se non opposti.

-Wa, raga! Calmatevi! Mmmm....Vuoi un sorso Yu'?- Chiese la ragazza dai capelli fucsia e gli occhi castani al cantante, rivolgendogli un sorriso smagliante...Effetto rafforzato dal brillantino su uno degli incisivi...

Lui scosse la testa. Sembrava irritato. Ma succedeva spesso...In effetti era la norma per Lirin, Monica e Max.

-Se bevo, non canto bene Monica. Lo sai!....Lirin, come va con il basso? Vuoi provare un po' di accordi prima di ricominciare?- Chiese Yuri rivolgendosi alla bassista.

La bassista era una ragazza molto bella. Non troppo alta ma ben proporzionata e formosa (altrochè)

Aveva grandissimi e stupendi occhioni verdi e i capelli castani, con le punte rivolte verso l' alto, scompigliate.

Lei sorrise. Lirin aveva un sorriso incredibilmente dolce, ma meno abbagliante di Monica.

-No problem! Se volete possiamo anche cominciare....Max, Monica?- Chiese la ragazza, impugnando il basso elettrico e rivolgendo poi un' occhiata agli amici. Max tornò a sedersi alla batteria, come a dire "certo"

-Quando vuoi tu!- Disse Monica, impugnando la chitarra elettrica bianca e blu, rivolgendo un occhiolino all' amica del cuore.

-Adesso suoniamo "Keine Lust"...Te la senti Max?- Chiese Yuri al batterista.

Evidentemente era una canzone complicata per lui, come per qualsiasi altro batterista. Max suonava fin da quando aveva 10 anni. Ora ne aveva 17.

-Attacca!- Disse lui per tutta risposta, sorridendo a Lirin.

Monica ridacchiò a quel sorrisetto.

Era chiaro che lei gli piaceva.... Sapeva benissimo che a Max, Lirin piaceva da quando andavano tutti e tre alle elementari.

Ricordava benissimo che allora ci rimase molto male perchè avrebbe tanto voluto esserci lei nel cuore di quel bambino dagli occhi azzurri....Ma l' amicizia che univa il trio era indissolubile....Tanto che i tre amici continuarono a frequentare le stesse scuole, quando in terza media arrivò Yuri...

Un bel ragazzo, piuttosto scostante....E da allora fu lui ad occupare tutti i pensieri di Monica, anche se il bel russo non sembrava accorgersi dei sentimenti della ragazza, e a volte sembrava rivolgere quache attenzione alla sua migliore amica, piuttosto che a lei.

Ma Monica sapeva aspettare.

Per quanto riguardava Lirin e Max, lei non sembrava accorgersi dei sentimenti dell' amico...Non che lui avanzasse mai qualche proposta, in verità!

-Ich hab Keine lust!- Cantò Yuri.

Stava andando tutto bene quando un ragazzino di circa 11 anni decise di tirare un bel gelato in segno di protesta, dritto contro il palco.

Gelato, che colpì in piena faccia....Lirin.

-Naaaaah!!!!- Urlò la ragazza. Immediatamente tutti smisero di suonare, sgranando gli occhi. Alcuni ragazzi e ragazzini sotto il palco si stavano sbellicando dalle risate, anzi..Si stavano letteralmente piegando in due dal troppo ridere.

-Oddio!!! Adesso li ammazza tutti!!!- Monika si nascose dietro la batteria, tappandosi gli occhi.

-Li' cerca di stare calma!!!- Implorò Max, pregando a mani giunte. Yuri era sbiancato improvvisamente.

Gocce di gelato colavano ovunque sul viso della ragazza. Paonazza.

-SONO CALMA!!!....E' fiordilatte! A me piace il fiordilatte! Perchè non dovrei stare CALMA!!!!!?!?!?!- Urlò la ragazza cercando di trattenersi....

-Ah bona!!! Faccele toccare!!!!- Urlò un cafone dai capelli a spazzola.

-MA IO VI STRONKO!!!!!!!- Lirin si fiondò giù dal palco armata di basso e di lì a poco iniziò una brutta rissa. Monica si avvicinò titubante a Yuri.

-Cre...Credi che dovremmo aiutarla?- Chiese. Lui rise. Lirin era l' unica che riuscisse a strappargli una risata.

-Ti sembra che abbia bisogno d' aiuto quella furia scatenata???- Chiese indicandola con entrambe le braccia...Muscolose, tra l' altro.

Proprio in quel momento stava strangolando minuziosamente un ragazzo pieno di pearcing, urlando in qualche lingua sconosciuta.

-Ehm...Direi che se la sta cavando egregiamente!- Concluse Monica.

-Ma non ci butteranno fuori per questo?- Chiese Max, preoccupato. Yuri sorrise.

-Lirin! Vedi di smetterla! Ormai non ce la fanno più!!!- Urlò il ragazzo dai lunghi capelli neri. Lirin si fermò. I ragazzi avevano la bava alla bocca.

-Stanno ancora insultando?!?!?- Chiese scrollandone uno per le spalle.

-Nah! Quello è l' effetto della catalessi, Li'!- Disse Monica ridendo.^^"

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Le iridi erano fisse sulla stella. Il battito cardiaco sembrava rallentare al solo guardarla, come se inducesse al sonno. Eppure era l' unica cosa che dava forza... Benchè solo il capitano sapesse in realtà cosa quella stella fosse.

Una luce accecante e dorata rischiarò le acque del mare. Il sole.

-Ormai è quasi l' alba, capitano!- Una voce maschile alle sue spalle.

La figura ammantata del capitano non si mosse, nè si voltò. Si limitò a spostare quanto più fosse possibile le iridi smeraldine alla sua sinistra.

-Da quanto tempo eri lì....Sigfrido?- Chiese il capitano. Sentì alcuni passi avvicinarsi in sua direzione.

-Da molto più di quanto possiate immaginare, capitano. Vi stavo osservando...- Disse. Finalmente la figura si affiancò a quella ammantata e oscura del capitano. Era un uomo giovane...Sui 22 anni...Non più anziano. Molto più alto del capitano. La figura snella ma muscolosa e il portamento maestoso...Si trattava di un giovane talmente bello e dall' aria pulita che nessuno avrebbe mai pensato che oltre il bell' aspetto e i modi gentili si nascondesse l' animo sporco di un temibile pirata.

-Deduco che non siate abbastanza stanco da prender sonno...- Si limitò a rispondere il capitano. Lui ridacchiò.

-Forse qualcuno dovrebbe stancarmi un po'...prima di dormire.- Disse scherzosamente.

Le iridi verdi, feline, del capitano si fermarono spietate su di lui.

Gli occhi erano tutto quel che l' equipaggio aveva avuto modo di vedere del capitano. Neanche il suo nome era stato dato di conoscere....Per avere udienza o per rivolgersi a lui bastava chiamarlo Capitano...E non v' era dubbio alcuno che tutti gli uomini della Madre Perla lo riconoscessero come tale.

-Non intendevo offenderla!- Disse Sigfrido sollevano le mani, eppure lo sguardo del capitano non accennò ad ingentilirsi.

Intanto il sole rosato e imbevuto d' oro solcava l' orizzonte.

-Fin dove vuole portare questa nave, capitano? Oltre l' orizzonte?- Chiese Sigfrido, stavolta parlando seriamente.

-Non ti è bastato esserti arricchito tanto grazie alla mia rotta?- Chiese la esile figura ammantata.

Lui fece cenno di "sì"

-Non posso lamentarmi. Mi chiedevo solo perchè vi ostinate a seguire quella strana stella....E' semplice fortuna....O un dono degli dei?- Chiese, guardando il capitano negli occhi. Sentì il capitano ridacchiare.

-Nè l' uno nè l' altro, Sigfrido. Il motivo per cui seguo quella stella va ben oltre la tua comprensione, stanne pur certo!.... Ho perduto qualcosa a cui tenevo molto....E ho intenzione di capire perchè l' ho perso.- Disse il capitano, osservando quello strano astro azzurro.

Anche Sigfrido lo stava scrutando, quasi con timore.

-Ha un nome quella stella?- Chiese il giovane. Aveva grandi e luminosi occhi violacei e lunghi capelli raccolti e appena mossi, color mogano. Era davero un bel giovane, dai lineamenti mascolini e perfetti...Aveva l' aria del don giovanni, ma si era dimostrato più volte degno di rispetto e fiducia.

-Sì....Si chiama 'Terra'.- Rispose il capitano osservando con nostalgia l' astro azzurro.

A Sigfrido quel nome non disse nulla, lo ripetè tra sè e sè....

-Terra.....- Disse a voce bassissima.

-Adesso si muova, vice capitano Sigfrido. Svegli tutto l' equipaggio.....Terre in vista!- Dichiarò. Sigrfido sorrise mettendosi sull' attenti.

-Agli ordini, capitano!- Rispose. Aveva fatto pochi passi, quando...

-Oltre l' infinito!- Disse il capitano.

Sigfrido si voltò...Evidentemente non aveva capito.

-Non voglio accontentarmi dell' Orizzonte. Voglio l' infinito.- Dichiarò il capitano, impugnando il timone con forza. Sigfrido sorrise, fiero del capitano.

-Rotta per Al Saran!- Urlò.



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-Allora sei soddisfatta Lirin??? Hai vuotato il portafoglio di quei ragazzini innocenti!!!- Disse Max gettandosi un' occhiata dietro, come per scorgerli.

-E con ciò??? Era il minimo!!! Ti rendi conto di cosa hanno osato fare???- Lirin era furiosa.

-Edddaaaai! Max, dovresti essere contento! Quei 5 insieme avevano ben 70 euro! Ci siamo ripresi il doppio della spesa per l' esibizione! Non è stato mica uno spreco venire in questo posto!- Monica intanto stava contando tutti i soldi dei ragazzini, pienamente soddisfatta.

-Avrai anche ragione, ma dovrebbero prendersi Lirin come attrazione da Circo!- Disse Yuri, indicando la ragazza.

Monica e Max scoppiarono a ridere.

-Già me li vedo i titoli dei giormali!!! "Tettona indifesa aggredisce selvaggiamente a colpi di basso 5 poveri bambini!"- Schiamazzò Monica.

-Se se! Ridete pure! Intanto ci abbiamo riumediato 70 euro, no? E che volete di più dalla vita?!- Chiese Lirin ridacchiando.

-Un... Tukano?- Chiese Monica.

-Un Lucano! Scema!- La corresse Max, ridendo.

-Oi!...Cos'è questo tendone? Non ci avevamo fatto caso entrando....- Lirin si bloccò improvvisamente. I ragazzi la imitarono.

-"L' antro dei Passi Perduti".... Che diavoleria sarebbe?- Chiese Monica, leggendo il manifesto.

Era un normalissimo tendone blu...Non aveva nulla di spaventoso.

-Bè...Abbiamo il pomeriggio libero! E l' ingresso è già pagato...Tanto vale dare un' occhiata.- Disse Max facendo qualche passo verso l' entrata.

-Non so se è una buona idea....- Yuri sembrava freddo come al solito. Eppure, più nervoso.

-Che c'è Yu-chan? Te la stai facendo sotto?- Ridacchiò Max. Yuri lo congelò con una delle sue diaboliche occhiate.

-Non è questo!....- Disse solo queste poche parole, prima di tornare a leggere la scritta "L' antro dei Passi Perduti" con la solita espressione impenetrabile.

Qualcosa lo stava forse turbando?

-Vabbè! Fai come vuoi.....Io e Lirin andiamo a dare un' occhiata qui dentro!- Detto questo Max afferrò Lirin per le spalle.

-C...Come???- Chiese Lirin, stupita.

-Lascia perdere, Max! Dammi retta per una volta!- Ripetè Yuri, fissando ora Max ora Lirin.

Stava cercando di metterli inguardia?

-Oohooo! Che c'è? Paura che te la porti via?...Stai tranquillo, è al sicuro con un vero uomo come me!- Ridacchiò Max, sorridendo a Lirin.

-Bè veramente....- Lirin sembrava un po' turbata.

-Non dirmi che anche tu non vuoi venire? Ma ragazzi, è solo un ridicolo tendone!!! Andiamo dentro e poi torniamo a casa; contenti?- Max sembrava esasperato. Monica come al solito fu la prima a parlare.

-Io ci sto! In fondo Max ha ragione....E poi almeno avremmo speso bene i soldi dell' ingresso. Andiamo dai!- Monica si incamminò oltre il tendone, seguita da Max. Erano già dentro ormai.

Lirin rilesse la scritta sull' insegna.

Il cielo stava iniziando ad oscurarsi....Grevi nuvole si avvicinavano velocemente. Yuri le si avvicinò alle spalle.

-Vuoi entrare?- Chiese. Per la prima volta in quel giorno Lirin osservò i suoi occhi...E riuscì a dargli un colore.

Erano color tempesta.

Grigi e in movimento come le nuvole cariche di pioggia. Rimase talmente rapita da quello sguardo....Non lo aveva mai visto come in quel momento.

Quasi preoccupato.

Una goccia d'acqua le bagnò la punta del naso.

-Ehm...Sì andiamo! Almeno non ci bagneremo!- Rispose sorridendo. I due si incamminarono all' interno del tendone.

FINE PRIMO CAPITOLO!^^ Commentate x favore...anzi se volete commentate sul mio blog: http://angeli-interrotti.splinder.com.... (*) possiamo immaginare Lirin come Selphie di FF, Max come Squall, Yuri come Laguna. Sigfrido come Irvine. Monica è pura invenzione.^^"
  
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