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Autore: tikei_chan    03/03/2010    2 recensioni
“Mi racconti ancora come vi siete conosciuti?”
Renesmèe guardava Bella con aria sognante, desiderosa di riascoltare la favola che fra tutte preferiva.
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Isabella Swan, Renesmee Cullen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Questa storia avrebbe dovuto partecipare al contest “L'essenza dei sentimenti” di clacly23, che non si è concluso perchè abbiamo inviato solo in due (io e soral).  Fic ispirata alla seguente citazione, da una poesia di Leopardi (A Silvia).


Silvia, rimembri ancora
quel tempo della tua vita mortale,
quando beltà splendea
negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
e tu, lieta e pensosa, il limitare
di gioventù salivi?


Proprio un bel momento, quello trascorso tra madre e figlia, una paziente e affettuosa, l'altra curiosa e ingenua, nel ricordo dei periodi più lieti del passato. Quando la più grande delle due era ancora giovane e la seconda non era ancora nei pensieri dei genitori.



“Mi racconti ancora come vi siete conosciuti?”
Renesmèe guardava Bella con aria sognante, desiderosa di riascoltare la favola che fra tutte preferiva.
“Di nuovo? Te l'ho già detto così tante volte!”
Le disse, un po' seriamente e un po' scherzando, la mamma. Le sorrideva con finta aria di rimprovero e lasciò che Renesmèe mettesse il muso, scontenta.
L'arrabbiatura durò poco, come Bella si aspettava, infatti entro breve Nessie tornò all'attacco.
“Ma tu sei sempre stata così?”
“Così come?” Chiese Bella, paziente, decidendo di soddisfare in parte le curiosità della bambina.
Questa fece un sorriso radioso prima di rispondere “Bellissima!” come se fosse ovvio, naturale per lei.
Scatenò le risa di Bella, che invece di risponderle le schioccò un bacio sulla guancia, grata alla maternità per i fantastici momenti che le faceva vivere ed alla sua bambina per l'innocenza che possedeva.
In fondo era ancora piccola, anche se dimostrava già 12 anni, ed aveva il tipico atteggiamento dei bambini di vedere i genitori come le persone migliori del mondo.
Bella però si accorse in un secondo momento, che dietro a quella domanda doveva esserci altro.
Renesmèe fissava l'erba, i suoi occhi si erano adombrati. C'erano domande a cui i suoi evitavano sempre di rispondere.
Non le piaceva essere mortale? Voleva vivere in eterno?
Com'era stato diventare vampiro?

Quasi fece sussultare la madre quando, senza neanche averle dato il tempo di rispondere alla prima domanda, la tempestò con quei dubbi, che nessuno aveva mai soddisfatto.
Bella, spiazzata, abbassò gli occhi, prendendosi un attimo per riflettere.
Per nessuno di loro era mai stato facile affrontare il tema della trasformazione e parlarne con sua figlia era per lei un grande sforzo.
Aspettò qualche minuto prima di parlare e stranamente quella volta Renesmèe non si spazientì.
“Ero felice come umana” esordì “e credimi, ho riflettuto davvero molto prima di prendere la decisione di diventare vampiro. Amavo la mia famiglia e avevo degli amici fantastici, forse non perfetti, ma che mi facevano stare bene.”
Guardò negli occhi per un lungo istante Renesmèe, prima di continuare. Voleva accertarsi che sua figlia comprendesse che non era stato un semplice capriccio, ma che per lei aveva costituito una sofferta decisione.
“Vedi, se sarai fortunata un giorno capiterà anche a te di provare un sentimento talmente grande per una persona, da pensare di poter fare tutto per lei. Di volerlo fare.”
Si fermò ancora, bloccata per un istante dall'imbarazzo. Le era venuto spontaneo pensare a Jake e quest'idea per un secondo l'aveva stranita tanto da impedirle di continuare. Dopo quel primo momento però si riprese subito, cercando di nascondere a Renesmèe le sue difficoltà.
“Eh, beh, per me quella persona era tuo padre. Capisci? Volevo stare con lui per sempre, fino a quando sarebbe stato possibile, e l'unico modo per soddisfare questo mio bisogno era diventare come lui: immortale.”
La bambina non aveva smesso di guardarla neanche per un attimo. Inspiegabilmente si sentiva triste.
Per sua madre prima di tutto, perchè nei suoi occhi aveva scorto un velo di nostalgia nel ricordare la sua vecchia vita, i suoi affetti ormai perduti.
“Ma ora sei felice, vero?” Le chiese, sinceramente preoccupata.
“Certo, amore!”
Rispose Bella, apprensiva, sentendosi in colpa per aver fatto pensare a sua figlia di non essere contenta con la sua attuale famiglia.
“Non azzardarti mai più a pensare il contrario!” L'ammonì, per poi sorriderle dolcemente.
Renesmèe, rincuorata, fece di sì con la testa.
La bambina continuò ad essere molto seria; c'era ancora una domanda a cui Bella non aveva risposto...
Fece per parlare, poi però cambiò idea. Decise che dopotutto per quel giorno aveva ottenuto abbastanza.
Aveva in parte compreso, attraverso le parole della madre, il dolore, la sofferenza di una scelta importantissima che aveva segnato il resto della sua vita, certamente in positivo, ma che comunque aveva implicato delle perdite.
Ora Renesmèe sapeva quali erano i retroscena della favola e, se possibile, l'apprezzava ancor di più.




Thanks for reading!





é una ff senza pretese, ma che mi sono divertita a scrivere (in quanto prima storia incentrata sul rapporto madre/figlia)
Spero vi sia piaciuta e - magari! - anche in qualche commento.
Alla prossima! ^^
PS: Il titolo della fanfiction è tratto da un'omonima (bellissima) canzone dei The Killers.

   
 
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