Questa storia avrebbe dovuto partecipare al contest “L'essenza dei sentimenti” di clacly23, che non si è concluso perchè abbiamo inviato solo in due (io e soral). Fic ispirata alla seguente citazione, da una poesia di Leopardi (A Silvia).
quel tempo della tua vita mortale,
quando beltà splendea
negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
e tu, lieta e pensosa, il limitare
di gioventù salivi?
Proprio un bel momento, quello trascorso tra madre e figlia, una paziente e affettuosa, l'altra curiosa e ingenua, nel ricordo dei periodi più lieti del passato. Quando la più grande delle due era ancora giovane e la seconda non era ancora nei pensieri dei genitori.
“Mi racconti ancora come vi siete
conosciuti?”
Renesmèe guardava Bella con aria
sognante, desiderosa di riascoltare la favola che fra tutte
preferiva.
“Di nuovo? Te l'ho già detto
così tante volte!”
Le disse, un po' seriamente e un po'
scherzando, la mamma. Le sorrideva con finta aria di rimprovero e
lasciò che Renesmèe mettesse il muso, scontenta.
L'arrabbiatura durò poco, come
Bella si aspettava, infatti entro breve Nessie tornò
all'attacco.
“Ma tu sei sempre stata così?”
“Così come?” Chiese Bella,
paziente, decidendo di soddisfare in parte le curiosità
della
bambina.
Questa fece un sorriso radioso prima di
rispondere “Bellissima!” come se fosse ovvio,
naturale per lei.
Scatenò le risa di Bella, che
invece di risponderle le schioccò un bacio sulla guancia,
grata alla maternità per i fantastici momenti che le faceva
vivere ed alla sua bambina per l'innocenza che possedeva.
In fondo era ancora piccola, anche se
dimostrava già 12 anni, ed aveva il tipico atteggiamento dei
bambini di vedere i genitori come le persone migliori del mondo.
Bella però
si accorse in un secondo momento, che dietro a quella domanda doveva
esserci altro.
Renesmèe fissava l'erba, i suoi
occhi si erano adombrati. C'erano domande a cui i suoi evitavano
sempre di rispondere.
Non le piaceva essere mortale?
Voleva vivere in eterno?
Com'era stato diventare vampiro?
Quasi fece sussultare la madre quando,
senza neanche averle dato il tempo di rispondere alla prima domanda,
la tempestò con quei dubbi, che nessuno aveva mai
soddisfatto.
Bella, spiazzata, abbassò gli
occhi, prendendosi un attimo per riflettere.
Per nessuno di loro era mai stato
facile affrontare il tema della trasformazione e parlarne con sua
figlia era per lei un grande sforzo.
Aspettò qualche minuto prima di
parlare e stranamente quella volta Renesmèe non si
spazientì.
“Ero felice come umana” esordì
“e credimi, ho riflettuto davvero molto prima di prendere la
decisione di diventare vampiro. Amavo la mia famiglia e avevo degli
amici fantastici, forse non perfetti, ma che mi facevano stare
bene.”
Guardò negli occhi per un lungo
istante Renesmèe, prima di continuare. Voleva accertarsi che
sua figlia comprendesse che non era stato un semplice capriccio, ma
che per lei aveva costituito una sofferta decisione.
“Vedi, se sarai fortunata un giorno
capiterà anche a te di provare un sentimento talmente grande
per una persona, da pensare di poter fare tutto per lei. Di volerlo
fare.”
Si fermò ancora, bloccata per un
istante dall'imbarazzo. Le era venuto spontaneo pensare a Jake e
quest'idea per un secondo l'aveva stranita tanto da impedirle di
continuare. Dopo quel primo momento però si riprese subito,
cercando di nascondere a Renesmèe le sue
difficoltà.
“Eh, beh, per me quella persona era
tuo padre. Capisci? Volevo stare con lui per sempre, fino a quando
sarebbe stato possibile, e l'unico modo per soddisfare questo mio
bisogno era diventare come lui: immortale.”
La bambina non aveva smesso di
guardarla neanche per un attimo. Inspiegabilmente si sentiva triste.
Per sua madre prima di tutto, perchè
nei suoi occhi aveva scorto un velo di nostalgia nel ricordare la sua
vecchia vita, i suoi affetti ormai perduti.
“Ma ora sei felice, vero?” Le
chiese, sinceramente preoccupata.
“Certo, amore!”
Rispose Bella, apprensiva, sentendosi
in colpa per aver fatto pensare a sua figlia di non essere contenta
con la sua attuale famiglia.
“Non azzardarti mai più a
pensare il contrario!” L'ammonì, per poi
sorriderle
dolcemente.
Renesmèe, rincuorata, fece di sì
con la testa.
La bambina continuò ad essere
molto seria; c'era ancora una domanda a cui Bella non aveva
risposto...
Fece per parlare, poi però
cambiò idea. Decise che dopotutto per quel giorno aveva
ottenuto abbastanza.
Aveva in parte compreso, attraverso le
parole della madre, il dolore, la sofferenza di una scelta
importantissima che aveva segnato il resto della sua vita, certamente
in positivo, ma che comunque aveva implicato delle perdite.
Ora Renesmèe sapeva quali erano
i retroscena della favola e, se possibile,
l'apprezzava ancor
di più.
Thanks for reading!
é una ff senza pretese, ma che mi sono divertita a scrivere (in quanto prima storia incentrata sul rapporto madre/figlia)
Spero vi sia piaciuta e - magari! - anche in qualche commento.
Alla prossima! ^^
PS: Il titolo della fanfiction è tratto da un'omonima (bellissima) canzone dei The Killers.