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Autore: Thilwen    25/07/2005    3 recensioni
La vita continua a procedere come prima anche quando tutto è cambiato, mentre l’attesa d’agire può anche essere snervante. Perché, se è facile restar sedotti dal sibilo del serpente, ben più difficile è riparare gli errori commessi in gioventù…
Genere: Drammatico, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Parte Ottava

 

- Non c’è attesa che non abbia temine-

.

 

Tempus est conari maiora

 

È il momento per tentare cose più grandi.

 

(Livio)

.

 

Voglio forse diventare oggetto di scherno e di riso?

Potrò mai lasciare impunito il mio nemico?

No che non posso.

Anche lui deve soffrire almeno quanto ha fatto soffrire me.

 

(Medea, 1046 sgg)

.

 

 

Mi capita di ripensare spesso a Rosemarie Tyler, nonostante siano passate più di due settimane. Penso che le sia successa un po’ la stessa cosa che capitò a me, con la sola differenza che io sono riuscito a tornare sui miei passi e lei no . Ci potrà mai riuscire?

Questo mondo è fin troppo crudele.

La corruzione, la perfidia, l’ambizione sono demoni che lo popolano, pronti  a colpire gl’inermi giovani che vi si affacciano.

Io e Rosie non siamo stati né i primi, né gli ultimi.

Il prossimo sarà Draco, lo vedrò avvelenato sotto i miei occhi senza che possa fare nulla per aiutarlo.

Noi uomini siamo le peggiori fra le bestie che abitano la terra, gli unici a non aver mai capito come gira il mondo, come funziona quel sottile meccanismo che è la vita.

Passiamo anni ed ere a ricercare archè, dimenticandoci che noi, alla fin fine, siamo solo ciò che diventiamo.

Non possiamo fermarci però a pensare a come sarebbe potuta andare. È  inutile. A che servono i rimpianti? Solo a farci apprezzare meno quel poco che abbiamo, non ci danno mica la forza di andare avanti, semmai il contrario.

Bisogna vivere il presente, senza guardarci alle spalle o attendere che il futuro ci travolga.

L’unica cosa che dobbiamo fare è, però, apprendere dai nostri errori. Solo sbagliando riusciremo  via via a perfezionarci. Se sempre siamo capaci di coglierne il profitto.

E così, mi ritrovo a ripensare alla mia vita, al passato, futuro e presente immerso negli occhi color cielo di Silente.

Sono tanto profondi che ti puoi ritrovare a vaneggiare per lunghi minuti sospeso in quella massa irradiante d’emozioni.

So cosa mi deve dire. Lo so, l’attendo e lo temo.

Ma tutto ciò sa essere inevitabile.

Ricordo le parole che ho detto a Black. Ogni esperienza nella vita ci cambia.

Siamo sempre noi in fondo, ma la nostra anima cresce attraverso quello che viviamo. S’arricchisce e si desola insieme a noi. Ci ritroviamo diversi e  immutati.

Black. A volte  mi rendo conto, con mio immenso disgusto, di quanto ci somigliamo. Entrambi defraudati, in maniera diversa, da quelli che dovevano essere gli anni più ricchi ed importanti della nostra vita, entrambi costretti a fronteggiare contro vecchi amici al fianco di nemici, entrambi oppressi da noi, da quello che eravamo, da quello che siamo e da quello che crediamo di essere.

Ma io, al contrario di lui, sono solo. Totalmente, unicamente, solo. Io Severus Piton godo unicamente della compagnia di me stesso, magra figura scura e ambigua, devo trarre conforto solo dalla mia anima, nuda d’amore, ma ancora capace di preservare la sua dignità.

E per quanto abbia passato anni ad illudermi che mi bastasse, che non avessi bisogno di nessuno, mi sbagliavo. Io sono un uomo. Ancor prima di essere mago e di essere Severus.

Un uomo.   

-Severus- il tono grave di Silente mi fa rabbrividire.

-Sì, professore, parli pure.- la mia voce trema. Scommetto che sono pallido, bianco come un lenzuolo.

Silente sospira, le lenti a mezzaluna sono scivolate sul naso adunco. Il suo volto è serio, le sue rughe profonde, i suoi capelli tanto bianchi da sembrare candidi.

Così vecchio e gracile eppure tanto grande e potente.

-Conosci gli ultimi avvenimenti,  Severus- continua la sua voce, leggera e pesante assieme.

-Sì, professore- ribadisco a tono duro, per sembrare più sicuro di me.

Alla vista del mio disperato tentativo di mostrare coraggio, il mare in tempesta che sono i suoi occhi baluginano di comprensione ed orgoglio.

  giunto il momento.- sussurra.

 Non faccio una piega, anche se sento lo stomaco in subbuglio.  Credo di divenire, se ciò è possibile, più pallido.

-Tu, ti senti pronto?- chiede la sua voce pacata e distante.

Rifletto su questa domanda, penso ai rischi, alle fatiche, alle sofferenze. Penso a tutto ciò che comporta  la mia risposta.

Nella mia mente persevera l’eco di un sibilo, sensuale ed accattivante.

Il sibilo del serpente.

Eppure sono fermo nella mia decisione. Perché è inutile assistere passivi all’evolversi di situazioni che ti circondano, che t’appartengono.

Perché lo devo fare.

Perché lo voglio fare.

-Si professore. Mi sento pronto-

La mia voce è ferma.

Vorrei lo fosse anche il mio cuore.

Il sorriso di Silente è una lunga ferita aperta sul corpo isterilito di un moribondo.

-Bene Severus- sussurra – aiuterai a togliere dal serpente il veleno. A lasciarlo inerme e muto, cosicché il su sibilo non ammali più nessuno.-

E nei suoi occhi leggo la verità.

Non un mellifluo sibilo di serpente.

.

 

OK, finalmente riesco a postare anche quest’ultimo capitolo, dopo le mille peripezie che il mio caro computer ha passato negli ultimi due mesi.

Ringrazio tutti coloro che hanno commentato questa fanfiction, soprattutto Ida59, della quale ho letto la stupenda scheda che ha inserito nel Comitato Consiglio Fanfiction e non smetterò mai di esserle grata.

Grazie anche alla mia carissima Chiara (Mise Keith) che, vagando nei ricordi vecchi quasi due anni ha commentato il precedente capitolo, ed a Gioia, con la quale mi scuso immensamente per non essermi fatta via (sapessi gli ultimi mesi…) e per non averle fatto gli auguri di compleanno. L’avevo ricordato la mattina del 21, ma quella è stata una giornata un po’ particolare e dopo l’ho tolto dalla testa.

Ringrazio anche tutti gli altri che hanno gentilmente commentato e seguito questa ff nella speranza di rivederci presto.

 

 

Snake’s Whistle……………Thilwen.

 

 

 

  
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