Note dell'autore: Salve ragazzi, rieccomi qui a postare la mia storia corretta dalla mia beta _Milli_che ringrazio infinitamente!!! Questa è la mia prima storia quindi sono un pò spaventata....
Prologo
"Lei sorella con un cognome diverso. Lei quell'amica unica. Lei tutto."
Questa frase è ancora nella mia mente, non riesco più a rimuoverla… pensare a ciò che avevo mi fa male, immensamente male; ma forse prima di raccontarvi la mia storia dovrei presentarmi.
Sono Isabella Swan, ho 17 anni e frequento l’ultimo anno di liceo a Forks: una piccola cittadina della stato di Washington in cui vivo con i miei genitori – Charlie e Renèe- e mio fratello Emmett.
Da quando è successo quel disastro quella frase rimbomba continuamente nella mia testa, colei che ritenevo la mia migliore amica aveva invaso il mio vecchio diario di scritte simili, e ora avrei voluto che sparissero per sempre dalla mia vista.
Io non ho sempre vissuto qui, infatti mi sono appena trasferita da Phoenix insieme alla mia famiglia; mio padre ha ottenuto una promozione e con essa anche il trasferimento in questa piccola città, qui adesso ricopre il ruolo di sceriffo, incarico che lo riempie di orgoglio.
Ma tornando a me… a Phoenix avevo quella che potevo definire una vita perfetta: a scuola avevo una media eccezionale, ero circondata da amici fantastici insieme ai quali ero cresciuta.
E poi c’erano loro: le mie migliori amiche, Valerie e Dana.
Con loro avevo condiviso tutto, gioie e dolori, eravamo sempre insieme, dov’era una c’erano le altre.
La nostra era una di quelle amicizie secolari, da far invidia, ma soprattutto era un’amicizia vera, o almeno era questo quello che credevo…
"Bella!" La voce di mia madre mi risveglia dai miei pensieri.
”Bells scendi subito giù, è tardi!” Guardo la sveglia sul comodino e mi accorgo che la campanella sarebbe suonata da lì a un quarto d’ora.
Scendo in fretta le scale, do un veloce bacio a mia madre e corro fuori, irritata dall’incessante rumore del clacson, che mio fratello continua a far suonare.
Oggi è il primo giorno nella nuova scuola, ma non sono nervosa, non mi importa cosa penserà la gente di me, oramai non mi importa più.
"Su scricciolo, veloce che facciamo tardi."
"Arrivo!" E così inizia la mia nuova vita…