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Autore: Ardespuffy    06/03/2010    2 recensioni
The Resistance. È da lì che è cominciato tutto.
Viziato dalla frizione morbida della spugna insaponata, Brian rovescia il capo contro le piastrelle velate di condensa, poi sospira.
Il peggio è dover ammettere che è stata anche colpa sua.
[MB * BM]
Genere: Romantico, Commedia, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Muse, Placebo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Backstage.'
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6

6. Fame conflicts, aka rare kinds of Unnatural Selection.

 

 

 

 

 

 

 

“Non è giusto!”

Dominic ha cura di rimarcare il concetto, come insiste nel fare da oltre mezz’ora, ormai. Brian è ben oltre il limite di sopportazione.

“Accettalo, bellezza. Gli esperti hanno parlato; il mondo ha scelto. Se pensavate di averci raggiunto dovrete rivedere le vostre illusioni!”

Ha modo di compiacersi per l’annuire appagato di Steve, mentre Stefan rifiuta di offrire un degno supporto. Da circa due secoli il bassista continua a massaggiarsi nervosamente lo scalpo, a disagio nella scomoda veste di paciere tra le parti esaltate.

E Matthew. Gambe accavallate, mani sui braccioli, sguardo da signorina stizzita: manca poco che inizi a credersi Sharon Stone e andare in giro senza mutande.

Il che potrebbe, Brian non vuole negarlo, avere i suoi lati positivi. Ma prima c’è questa disdicevole querelle tra bands che deve sistemare.

“Con ciò non intendo scoraggiarvi, perché un gruppo giovane ha evidentemente bisogno di tempo per farsi apprezzare appieno…”

“Gruppo giovane?! Con che coraggio! Ma lo senti, Matt?!

“… semplicemente, vi consiglio di imparare una buona volta l’umiltà e accettare qualche buon consiglio da chi ne sa di più. Non mi pare tanto irragionevole, neh, Steve?”

Forrest scopre i denti in un ghigno, solerte nell’assecondare il suo frontman. A Brian non sfugge la smorfia di disprezzo che tende le labbra di Christopher, per un momento.

Perso nelle oscene viscere del suo Basic Instinct mentale, Bellamy distende le gambe, solo per incrociarle dal lato opposto un attimo dopo:

“A me pare che qui si stiano perdendo di vista i fatti, ragazzi. I fatti ci indicano come vincitori del Best Alternative 2003 e performing band sold-out in sei diversi Paesi dell’Unione Europea, e i dati sono relativi al solo tour di Black Holes. Non mi sembra affatto che la nostra attività possa essere ritenuta insignificante da chicchessia, e men che meno necessitiamo l’aiuto di qualche saccente coetaneo che ha avuto pura fortuna!”

Il tono si concita sul finale. Dom balza in piedi con inusitata veemenza, l’aria da scudiero pronto a scendere in campo al primo cenno del cavaliere.

“Ben detto! Il vostro presunto trionfo di critica è stata un’orribile ingiustizia…”

“… ma d’altronde il mondo non è giusto, e noi siamo preparati ad affrontarne le conseguenze. Dico bene, Chris?”

Wolstenholme sbuffa un mezzo dissenso –  “Qui la giustizia non c’entra niente…” – ma il placido tentativo è brutalmente interrotto da un verace scoppio di risa.

“Che diavolo avete da ridere?! Matt, li senti?!

Sta’ calmo, vogliono solo provocarci.”

“Voi siete… voi siete…”

“Oh, avanti Steve, puoi dirlo. Che? La cosa più incredibilmente comica che tu abbia mai visto?!

“… sì! Oh, sì! Non avete… la minima idea di… è esilarante!”

Brian scrolla via l’ilarità con un cenno del capo, e intanto dà di gomito ad Olsdal, stranamente silenzioso. Un gemito stanco è l’unica reazione – “Bri, penso dovremmo lasciar perdere” – prontamente sovrastata dall’invettiva finale.

“La verità è che siete solo piccoli pesci nel mare. Minuscole, insignificanti gocce poco salate nell’immensità dell’oceano. E potete star certi che vi scalzeremo dal podio del Best Alt!”

L’affronto non sarà tollerato. Rimessosi a sedere solo un attimo prima, Dom scatta in piedi di nuovo, stavolta seguito a ruota da un Bellamy a caccia di sangue.

“Adesso basta. È tempo di finirla con la protesta civile e parlare chiaro.

“Giusto! Un qualsiasi award di MTV non vi renderebbe speciali per nessuno! Non siete stati eletti padroni del mondo, e inoltre – ”

Questa era protesta civile? E ora che vorresti fare, Bellamy? Prendermi a pugni?!

Il tempo s’intreccia alle gambe sinuose di Brian; svolge in spirali mentre queste flettono, spingendo il peso del corpo verso l’alto con grazia che è quasi innaturale. Sguardi a livello, i frontmen si studiano, osservano, criticano, gli altri artisti lasciati indietro nella profana dimensione della stanza.

Matthew ha, dopotutto, il più bel paio di rabbiosi occhietti azzurri che si siano mai visti sulla faccia della Terra.

Gli stessi occhietti usano sfolgorare d’intensa malia laddove intravedano l’opportunità di assestare un colpo basso; Brian non ha quasi il tempo di ergere le difese prima che il luccichio rivelatore compaia a profetizzare sventure.

“Permettimi di metterla in termini a te congeniali, amore mio. Noi due stiamo insieme, viviamo insieme, facciamo sesso, proprio come un mucchio di coppie normali. Eppure lì fuori si ostinano a ripetere che non abbiamo proprio niente di normale, che siamo un’innaturale selezione della linea evolutiva – per così dire.”

Ma è vero, Bellamy. Tu non hai proprio niente di normale. Sei un alieno.

Però stai con me, e questo prova il mio punto!”

L’entusiasmo dell’elfo sale in un crescendo, sotto lo scrutinio scettico dell’audience e la muta irritazione del compagno.

“Io non sono il tuo tipo, dico bene? Per molti versi nemmeno ti piaccio. Verrebbe da chiedersi perché cavolo tu abbia scelto di piegarti a questa devianza di natura con qualcuno che non perdi occasione per denigrare in pubblico e in privato; la risposta, ti piaccia o meno, è che per te resto il numero uno.”

Dom non trattiene un singulto divertito. Brian potrebbe ammazzarlo e occultarne il cadavere, solo che ogni energia è convogliata nell’assumere un’espressione sufficientemente minacciosa – nonostante lo shock del rossore che rischia di tradirlo da un istante all’altro.

Matthew ha su per la manica l’asso della metafora, pronta a scattare con drammatica efficacia.

“In altre parole: certe scelte possono sembrare innaturali, ma io riesco ugualmente a mettertelo in culo!”

È incredibile. È incredibile in maniera disgustosa, e Stefan deve stringere la mano del suo cantante con notevole forza, che sia per rassicurarlo o tenerlo fermo.

Come se il serpeggiare purpureo ormai palese sulle gote di Molko non costituisse di per sé una vittoria schiacciante, Matt tiene a ribadire l’oggetto d’analogia, in un ultimo tackle che tolga per sempre ai Placebo il possesso palla.

“E il mio numero uno è quello nella classifica dei singoli più venduti per Starlight! 

Il tempo si spezza, l’aria sfrigola, Brian è sull’altro – un minuto di caos animale prima che gli istinti di protezione calchino le scene. Chris rischia un testicolo nello scontro, consentendo a Bellamy di battere, illeso, in ritirata.

Nella concitata fuga che segue, la sentenza di morte riverbera chiara e forte nell’atrio, in tempo per far piovere tegole di sinistri presagi.

“NON TENTARE NEMMENO DI RIENTRARE PER LA NOTTE, MATT! Va’ a fottere le tue stupide stelline e contare i tuoi dannati dischi di platino. Vedremo chi ride per ultimo!”

 

 

 

 

Brian è rimasto rigidamente fedele alla sua parola; così non c’è stato molto di che ridere quando Bellamy è tornato strisciando – solo per vedersi l’accesso negato un miliardo di volte, prima di vincere fino all’ultima reticenza e guadagnare il divano del soggiorno.

E a caro prezzo. Matt non ha ancora realizzato d’essere caduto nella fitta rete di una scommessa ben studiata.

 

 

 

 

“Alla luce della spavalderia mostrata da te e i tuoi degni compagni, quest’oggi – ”

– Brian ha sputato, altezzoso –

“ – voglio tu accetti le responsabilità delle idiozie che hai lasciato libere di infestare la mia casa e tormentare le mie povere orecchie. Ti sfido a scommettere sui prossimi EMA’s. Punta sulla vittoria del tuo gruppetto da oratorio, ed io ti concedo un tetto sulla testa per un’altra notte.

 

 

 

 

Ovviamente, Matthew ha cercato di trattare sulla posta in gioco, o almeno di persuadere Brian a rivelargli i termini della scommessa. Tutto inutile: ha dovuto accettare di saltare nel buio, benché l’istinto – e la convivenza biennale con quella stronzetta di ragazzina – gli suggerissero fermamente il contrario.

Oh, insomma. Questione di orgoglio e di sopravvivenza.

Dopotutto – si è poi consolato – quante probabilità ci sono che i tre vetusti vincano un premio appartenente ai Muse per naturale selezione?!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

_ * _

 

 

 

 

 

 

 

 

Orbene, è tempo che lo sappiate, carissime: questa storia si era fermata un paio di mesi or sono prima del settimo capitolo (quello di MK Ultra, per intenderci), e da allora non è più andata avanti. Sto attraversando un periodo molto peculiare della mia, ehr, produzione letterocomesichiama, e in questo strano para-mondo non ho più molto spazio per il Mollamy. Chiaramente si tratta di uno stallo temporaneo, dato che BatuffolBri e MatteoBellino mi hanno quale loro umile serva e devota, devotissima compositrice. Insomma, abbiate fede ma non trattenete il respiro. Intanto spero non vi sia dispiaciuta questa perfida Unnatural Selection (pensate agli EMA’s di fine 2009 e ditemi se non sono stata crudele!).

 

Grazie a TimeWarpAddicted e a KikiMay (ma ciao, carissima! :3) per aver commentato l’ulTimo capitolo.

 

Nota conclusiva: chi fosse in attesa della conclusione di .:Second Sight:. non dovrà aspettare ancora. Conto di postare nell’arco di questo stesso week-end, inizio settimana al più tardi. Solo così potrò prendere effettivamente il mio momentaneo congedo dal Mollamy^^ .

 

Ci si rivede presto, ragazze! (Magari l’8 giugno, a San Siro? :p)

 

 

 

  
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