Faith;

Non riuscivo a crederci. Ero stordito, confuso. La testa mi faceva improvvisamente male.

Mi rifiutavo di crederci.

Per un lungo momento ho pensato che il drago si sbagliasse. Non era vero, lo sapevo, ne ero certo.

Ma poi… il drago non si poteva sbagliare.

Anche se ogni ricordo, ogni suono o profumo, il mio corpo, la mia mente, urlava bugia!, non avevo ragione.

Lei mi ha tradito. Ci ha traditi tutti quanti.

Fuori pioveva. Pioveva da ormai un giorno intero senza tregua, senza una pausa.

La pioggia aveva pian piano fermata la vita del  paese, rendendolo scuro e solitario.

Infatti, nonostante la prima parte della sera fosse uno dei momenti più vivi del paese, nessuno osava uscire dall’asciutto di casa propria rischiando di poi ammalarsi per l’imminente festa del paese.

Morgana osservava la pioggia lavare i vetri della sua stanza, maledicendola, perché essa era la causa del suo raffreddore.

Era stata tutto il giorno intrappolata nel letto, e a parte la costante presenza di Gwen e una visita affrettata di Arthur, aveva passato la giornata in una tremenda solitudine.

Ora che era sera e aveva congedato Guinevre, aveva potuto finalmente alzarsi.

“Mia signora, posso entrare?” disse una familiare voce da dietro la porta.

Morgana fu combattuta per un istante tra l’idea di rimettersi a letto o restare là dov’era.

“Entra pure Merlin” pronunciò infine, e decidendo per una via di mezzo, si avvicinò alla porta.

Il giovane servitore entrò con un sorriso sulle labbra.

“Lady Morgana…dovreste essere a letto” protestò immediatamente lui. Era ovvio che il suo primo pensiero fosse stato di quel genere.

“Oh, Merlin, in tutta la giornata ho starnutito sette volte. Non mi sembra di stare peggio di Gwen, che non ha fatto altro che tossire per tutto il giorno, ma ha comunque dovuto svolgere il suo lavoro regolarmente”

Merlin sorrise. Anche lui aveva dovuto passare un pomeriggio accanto a Gwen.

“Sono venuto per darvi un rimedio per il raffreddore da parte di Gaius.” scorse l’espressione della ragazza “ma credo sia meglio se gliela lascio semplicemente sul tavolo.”

“Grazie, Merlin”

“Come state?” domandò mentre versava la medicina in uno dei bicchieri sul ripiano.

“Come puoi vedere, sto benissimo. O almeno tanto basta per non contagiare nessuno se metto piede fuori dalla stanza.” Prese una sedia e si sedette di fronte al fuoco.

Sorridendole, la guardò “Morgana, dovete capire la scelta di Uther. La festa del paese è vicina e come al solito si organizzerà una festa anche a corte. Nessun servitore deve  ammalarsi e nessun nobile vuole ammalarsi.”

Lei sorrise tra sé. Lo sapeva fin troppo bene. Da bambina quando c’era una festa, se me stava bene alla larga da chiunque appena tossiva.

“Vi attizzo ancora il fuoco?” chiese lui, ma non aspetto la sua risposta per agire.

“Grazie ancora, Merlin.”

Lui, concentrato sul fuoco, rispose “E per cosa, mia signora?”

Morgana ci pensò un po’. “Per tutto Merlin, per tutto.”e gli tese una mano sul braccio. Lui si voltò, e guardandola, sorrise.

Si sentì come riscaldata. Il fuoco, ovvio.

Dopo aver sistemato le ultime cose, il giovane, congedandosi, si diresse verso la porta.

Morgana, ancora seduta, fissava il fuoco. Poi, prima che se ne andasse, quasi senza pensarci, gli chiese “Sarai presente alla festa?” senza distogliere lo sguardo.

“Milady, come ad ogni festa di corte, ci sarò. Sono un servitore e, dopotutto, devo servire.”

In quello che aveva appena detto Morgana non scorse nemmeno un cenno di amarezza o rancore. Oh, Merlin, Merlin…

“Spero invece di vedere voi. Non preoccupatevi, sarete come al solito la più bella.”

Lei alzò infine la testa, ma troppo tardi, la porta si era già chiusa.

Quella sera Morgana andò a letto con un sorriso sulle labbra.

Ormai il danno era fatto.

Lei aveva fatto la sua scelta, e lui stava per fare la sua.

Arthur era là, oltre la porta, combattendo contro una creatura che apparteneva a chissà quale mondo, con una probabilità effimera di sopravvivere.

Uther era disteso su quel pavimento , immerso in un riposo da cui non voleva uscire.

E la stessa sorte era toccata a tutta la corte, a tutto il paese, a tutti i suoi amici.

Poi c’era lei, bellissima anche in quella tragica situazione, e lui non voleva, non riusciva, a guardarla negli occhi.

Le porse di nuovo la borraccia e lei finalmente accettò.

E quando dopo sessanta minuti d’agonia, lei si trova tra le sue braccia, morendo tra le sue braccia, lui pensa a tante cose.

Pensa alla vita, alla morte, alle cose non fatte e alle parole non dette, maledice chiunque l’avesse costretto a fare quello che aveva fatto. E al tradimento, alla fedeltà e ai sentimenti.

Poi tutto resto scompare, e ci sono soltanto le lacrime che sta versando e il corpo di lei morente.

 E quando tutto finì, quando Morgause se ne andò, quando il drago smise di attaccare, quando c’era un intero paese da rimettere a posto, lui si permise di pensare a lei qualche volta, qualche notte.

  AN: quindi, la mia fic su Merlin e sul mio pairing preferito, M/M. Non so se ho fatto un bel lavoro, ma è qualcosa che mi è venuta in mente e pian piano si è evolta.

Il titolo è Faith anche perchè sto facendo il 100themes challenge è questa è il mio scritto per quel tema. Adesso quindi sono a -99 :)

Baci, sperando che la mia misera fic sia piaciuta,

Lalla