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Autore: Botan    25/07/2005    6 recensioni
Scritta sui messaggi melodici e a tratti malinconici della bellissima canzone di Michele Zarrillo, “L’elefante e la farfalla”, questa one-shot/song-fic, ha come protagonista il buono Junpei. Sono pochissime le storie che in un certo senso lo ritraggono in primo piano, e così… Una sera, ascoltando per purissimo caso questa canzone in tv, ho avuto da subito l’ispirazione. L’idea era quella di creare una sorta di semplici pensieri e piccoli sogni accompagnati con questa bella melodia e raccontati dal ragazzo in una giornata molto malinconica per lui. Detta così non sa quasi di niente, ma leggendo forse capirete!
Genere: Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Junpei Shibayama/JP
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono qui, nella mia camera

                              Farfalla             

                            

                        

Sono qui, nella mia camera.

Stringo tra le mani un delicato compact disc, regalatomi da mio padre, amante delle canzoni italiane.

Apro il cofanetto, estraendo il disco argenteo. Lo guardo. Per un’attimo i miei occhi si specchiano sulla sua superficie, liscia e chiara, a tratti arcobalenata dai movimenti della luce.

Mi avvicino allo stereo. Quasi inconsciamente, non mi accorgo di nulla. 

 

Oggi mi sento malinconico. Il cielo e cupo, tinto di grigio. Nemmeno un raggio di sole ad illuminare il vetro della mia finestra.

Ma non è il tempo il vero problema della mia malinconia. Non sono meteorotropo.

Oggi qualcun altro gioiva della tua compagnia. Questo è ciò che mi fa male.

E anche questo cd mi fa male. Ma non mi importa. Soffro già tanto così.

 

Premo play.

Quell’arcobaleno di colori inizia a girare, fino a dissolversi.

Parte la prima nota.

Chiudo gli occhi.

 

Piace anche a te questa canzone. Lo so perché sei stata tu a dirmelo. Lo so perché ogni tanto ti sento canticchiare il suo motivetto, friabile e tenue.

 

Ero qui con te, quando ti chiesi gentilmente di tradurmi le parole dell’unico brano inciso in questo cd.

“L’italiano è una lingua difficile!” Mi dicevi affannandoti con il tuo piccolo vocabolario.

“No! Questa parola non c’è!” Ti lamentavi gonfiando le guance come un piccolo palloncino rosa, mentre telefonavi tua madre per chiederle aiuto.

 

Fu una giornata memorabile, ricordi? Alla fine, senza arrenderti, riuscisti nel tuo intento. Eri felice, raggiante.

Mi donasti quel foglio di carta tinto d’inchiostro, con quel tuo sorriso amabile e dolce. Poi salutandomi, andasti via, via da me, proprio come una farfalla.

 

La farfalla di questa canzone che il suono delle casse sta per diffondere.

 

 

 

Sono l’elefante

e non ci passo,
mi trascino lento

il peso addosso.
Vivo la vergogna

e mangio da solo e non sai
che dolore sognare per chi non può mai…

Sono l’elefante

e mi nascondo,
ma non c’è rifugio

così profondo.
Io non so scappare,

che pena mostrarmi così
al tuo sguardo che amo e che ride di me.
Una farfalla sei, leggera e libera su me.
Ooh mai

 non ti raggiungerò mai
mi spezzi il cuore e te ne vai
lassù.

Sono l’elefante

che posso fare,
inchiodato al suolo

e a questo amore.
Provo ad inseguirti,

ma cado e rimango così
non puoi neanche aiutarmi ti prego vai via.
Una farfalla tu sei, leggera e libera su me.
Ooh mai

non ti raggiungerò mai
mi spezzi il cuore e te ne vai
da me.

Dentro di me, dentro di me
ho un cuore di farfalla
e non potrai vedere mai
quanto lui ti assomiglia…

Dentro di me, dentro di me
ho un cuore di farfalla
e non potrai vedere mai
quanto lui ti assomiglia…

Dentro di me, dentro di me
ho un cuore di farfalla.

 

 

 

 

 

Ho un cuore di farfalla.

Lo so perché con quella dolcezza unica, sei stata tu a dirmelo sentendo proprio questa canzone.

Però io... Io non potrò mai raggiungerti.

Tu sei una farfalla.

Leggera e libera.

E io…io sono l’elefante.

 

Resterò per sempre inchiodato al suolo, al suolo di questo mondo, ma non mi importa, la cosa che mi fa più male è rimanere inchiodato ad un amore, impossibile.

Il tuo cuore, libero e puro, ha trovato il fiore della sua vita. E la tua voce canterà solo per lui. 

Lo so.

Quel brunetto dagli occhi nocciola, testardo ma pieno di grinta.

Ci litigavi spesso, ma eravate felici di farlo. Si leggeva nei vostri sguardi, nei vostri gesti, nelle vostre parole.

Eravate uniti fin dall’inizio, e io ci soffrivo. Vedevo i tuoi occhi guardarlo silenziosamente, e lui, i suoi gesti, il suo comportamento nei tuoi confronti, che per paura cercava di nascondere.

Quando ti chiamava “bionda” per farti spazientire e tu, con il muso imbronciato, lo picchiavi, affettuosamente.  

Quanto avrei voluto trovarmi al suo posto! Anche solo il contatto delle tue mani avrei desiderato sulla mia pelle.

Voltavo gli occhi evitando di guardare. All’epoca non capivo, poi con il tempo…

Ora sono cresciuto.

E anche tu.

La piccola Izumi-chan è diventata una donna.

Forse tra un paio di anni coronerai il tuo sogno d’amore, sarà il giorno più bello della tua vita.

Takuya ti farà felice, lo so, lui è quello per te, solo per te.

Ti vedo di già, quel giorno verrai da me con un sorriso raggiante, mi dirai che lui ti ha chiesto di sposarlo, il mio viso imbrunirà di poco, cercherò di non fartene accorgere perché non vorrò rovinare quel tuo momento.

Ti abbraccerò. Gioirò con te per farti felice.

Tu mi regalerai un altro dei tuoi magici sorrisi stringendo l’anello di quella promessa.

E in chiesa…lui visibilmente teso, mi avvicinerò, cercherà conforto e coraggio da me, io stringerò le sue mani, tranquillizzandolo.

La marcia nuziale partirà, come vorrai secondo rito italiano.

Le damigelle entreranno dal grande portone, spargendo petali di rose sul lungo tappeto rosso.

E tra applausi e suoni armoniosi, entrerai tu.

Con l’abito bianco, i lunghi capelli raccolti, stringendo tra le mani un delicato bouquet di fiori pastello.

Il tuo lui ti guarderà, emozionato, quasi con le lacrime agli occhi. Il cuore sullo sbocco della gola.

Ti affiancherai a lui, gli sorriderai, tuo padre ti accarezzerà l’ultima volta, sedendosi accanto a tua mamma. La terrà per mano. Piangerà per te nel vedere la propria bambina accanto all’uomo della sua vita.

Le campane suoneranno.    

E io… Vi guarderò dal basso, spiccare il volo.

Come due farfalle.   

 

 

 

 

                                                                                                                                                                         Fine

 

 

 

 

Dedico questa fanfiction al mio caro nonno che proprio oggi, 25 Luglio, compie gli anni!

Caro nonno, ricorda che io ti vorrò sempre sempre bene, perché sei una delle cose più preziose e care che posseggo. E anche per te, so che sarà così.

Ti voglio bene!

Con un mondo d’affetto e tanta dolcezza,

la tua Tita.

 

 

   
 
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