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Autore: MoonDownEclipse    07/03/2010    2 recensioni
Avete mai pensato come poteva essere se Bella non si innamorava di Edward e magari di un altro ragazzo Cullen ?? Adesso solo per voi un ' avvincente e affascinante storia d'amore tra Bella e ..... Emmet. Siete curiosi? Allora leggete . Grazie !!!!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Emmett Cullen
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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                         Prologo                

Non sapevo se stesse guardando me con quei occhi neri pece  , che solo a guardarli ci sprofondavo dentro , ma ero sicura che il suo sguardo stesse pensando a qualcosa di quale aveva il desiderio.Pensai. No , non era possibile .Non poteva avere desiderio di me , una piccola e fragile umana che probabilmente non avrebbe mai guardato e perlomeno desiderato, non potevo competere. Eravamo l’opposto , ma come si dice ….. gli opposti si attraggono.

 

               Desiderio

Era l’ultimo giorno che respiravo quell’ aria così afosa , così calda sapevo che per un bel po’ di tempo non l’avrei potuto più respirare come una volta. Mia madre Renèe cercò di persuadermi ma avevo preso una decisione , DOVEVO andare da mio padre Charlie.Per quello che mi ricordavo,Forks era una piccola cittadina piovosa nella penisola di Olympia nello stato di Washington , pochi abitanti , circondata da una coltre di nubi , registrava il tasso di piovosità maggiore d’ America.

Mi resi conto che quello sarebbe stato l’ultimo giorno trascorso a Phoenix , che avrei perso i miei amici , i miei affetti. Avrei avuto problemi a socializzarmi ? Come mi avrebbe accolto Charlie ? E mia madre? Quando l’avrei rivista ?. Queste erano le domande che da giorni , da quando decisi di trasferirmi a Forks , annebbiavano la mia mente , a cui cercavo una risposta . Sentii la voce di mia madre.

<< Tesoro , forza è ora !! >> . Mi incamminai verso mia madre , che ,  a Phoenix era l’unica mia vera migliore amica.Entrai in macchina .Era piena di valigie e valigette che mia madre aveva riuscito a riempire , cosa che io non avrei mai fatto. Prima di aprire lo sportello con aria speranzosa mia madre disse :

<< Sei sicura Bella ?? Sai cosa vuol dire , vero ?? Sei ancora in tempo tesoro !  >>

<< Mamma , ti prego. Ci voglio andare , mi troverò bene vedrai >> . Mi stavo mettendo quasi a ridere , quello che avevo appena detto era la cosa più stupida che avessi mai detto in tutta la mia vita. Percorremmo l’ autostrada che portava all’aeroporto di Phoenix , con il finestrino aperto pensavo a quello che avrei detto o che avrebbe detto Charlie quando sarei arrivata. Mia madre mi diceva sempre che avevo lo stesso carattere di mio padre : solitaria , di poche parole , non abile nelle parole o gesti affettuosi e perlomeno amorosi.La macchina si fermò , mia madre girò lo sguardo verso di me  ancora immersa nei pensieri.

<< Bella !? >> . Scossi la testa.

<< Si, mamma.Scendo le valigie >> . Stavo per aprire lo sportello ma mia madre mi fermò. Vidi il suo sguardo , i suoi occhi erano pieni di lacrime. La abbracciai , stavo per mettermi a piangere ma decisi di non farlo perché avrebbe peggiorato le cose .

<<  Mamma , dai , ti prego. Io…. Ritornerò è solo che ho nostalgia di Charlie daltronde è mio padre.  >>

<<  Stai tranquilla tesoro . Però ti devo dare una cosa prima che tu vada. >> . Mi porse un pacchietto quadrato impacchettato con su scritto << Per tenerci sempre vicine  >>.

La guardai , mi sorrise , poi lo aprii. Lo scartai velocemente.Era una collana con un cuore.La girai e dietro c’era scritto R & B , le nostre iniziali.

<<  Grazie mamma è bellissima  >> . Strappandomi dalle labbra un sorriso aprii lo sportello insieme a mia madre che a poco a poco scendeva tutte le valigie. Appena le miei mani riuscirono a tenere tutti quei manici ci incamminammo verso l’entrata dell’aereoporto , in silenzio. La signorina annunciò la prima chiamata del volo 12 , il mio per Forks. Scoppiai in un pianto , era inevitabile , abbracciai mia madre forte  e strinsi nelle mani la collana che mi aveva regalato. Mi incamminai e all’uscita di quel tunnel che portava fuori dove c’erano gli aerei , che a me sembrava quasi che stringesse le mie spalle e non mi faceva respirare , salutai mia madre ,  ancora li e sapevo che ci sarebbe stata ancora per molto. Entrai nell’aereo , con un groppo in gola , cercai un posto dove sedermi e decisi l’unico singolo posto infondo. Misi il mio mp3 nelle orecchie e ingoiai il sonnifero. Sprofondai in un sonno profondo.Sognai una figura umana , grande , maestosa. Mi stava venendo incontro e si stava chinando sopra me  , si stava avvicinando al collo  ,apri la bocca da dpve sporgevano dei canini affilati e … . Mi svegliai con il sudore che mi scendeva dalla fronte , sudore freddo , poi risi , che sogno assurdo , un vampiro che voleva  succhiarmi il sangue.L’ aereo stava atterrando e mi levai le cuffie dalle orecchie. Mi asciugai il sudore e cercai di ricompormi.Mi alzai e tutti i volti dei passeggeri erano rivolti sopra di me , come se fossi un alieno , abbassai lo sguardo , a me queste cose non piacevano PER NIENTE.

Scesi con il mio zainetto in mano e mi diressi verso la grande sala dove si prendevano le valigie , le mie erano le prime e occupavano mezzo tappetino scorrevole , tutti appena cercai di prenderle mi guardarono con gli occhi spalancati.Me ne andai subito con le valigie in mano , all’entrata c’era Charlie che con un piccolo cenno della mano mi salutò e io ricambiai però , per essere un po’ più cortese , con un sorriso.

<< Ciao Bella >>

<< Ciao Cha … Papà >> . Naturalmente Renèe mi assicurò di non chiamarlo Charlie ma papà.

Fino alla macchina tutti e due eravamo in perfetto silenzio quando Charlie disse :

<<  Hem … allora come stai ? >>

<<  Bene grazie e tu ? >>

<< Bene Bene … ricordati che se ci hai ripensato siamo ancora in tempo , posso fare il biglietto e …. >>

<< No papà io voglio restare ti prego non farmi la predica come mia madre >> . Dissi cercando di essere più gentile possibile.

<<Ok>> .

E così fù. Per tutto il tragitto mio padre non disse mezza parola. Appena entrati a Forks, tirai un respiro di sollievo e mi guardò soddisfatto.Sapevo che per lui era una soddisfazione che io avessi “ il piacere “ di andare a Forks.

In quella cittadina in qualunque parte ti giravi c’era verde , nelle montagne , nelle case ,addirittura alcuni negozi e case erano a loro volta erano verdi.Mi sembrava un mondo alieno.Entrammo poi in una via cicondata da piccole case con giardino.Ci fermammo in una casetta color bianca e azzurro scuro. Da fuori vedevo un po il salotto , un divano grande , uno più piccolo . una poltrona vicino a quello più grande e un televisore probabilmente di vecchia data.Ci fermammo e ci fu la prima parola di Charlie :

<< Allora , hai una stanza tutta per te e … ho cercato di occupare gli sportelli del bagno di cose che ti possono… servire anche se … so che hai tutto il necessario. >> Disse balbettando .

<< Grazie non c’era bisogno  >>

<< Di niente , hem domani incomincia la scuola . Ti ho comprato già i libri , i quaderni , penne e tutto quello che ti serve. Se ti serve ho comprato anche uno zaino. E’ tutto nella tua camera. >>

<< Grazie Charlie ma questo dev’essere ripagato.Mi occuperò io per quanto riguarda la casa…… meglio che scendiamo .. .>>

<<  Si . ti aiuto a scendere le valigie. >> . Scendemmo e osservai meglio la casa . Sembrava carina .Nemmentre Charlie scendeva le valigie dalla macchina e decisi di aiutarlo. Arrivammo davanti il giardino e percorremmo il vialetto umido. Era sicuro come la morte , caddi insieme alle valigie. Charlie preoccupato mi rialzò e gli sorrisi imbarazzata.

<< Cosa di famiglia. Non preoccuparti >>.

 Charlie tirò fuori dalle tasche un paio di chiavi e aprì la porta. Mi asciugai le scarpe nel tappetino davanti la porta ed entrai. Alla mia sinistra c’era la cucina con immezzo un tavolino , alla mia destra il salotto che avevo visto da fuori con i divani la poltrona e la tv ed infine una porta che probabilmente era la stanza da letto di Charlie. Tra queste due stanze , delle scale strette. Charlie prese le mie valigie e le comincio a trascinare in fondo alle scale. Lì c’era : il bagno di fronte e a sinistra una stanza. Charlie aprì la porta della stanza era abbastanza grande. C’era un tavolino con un computer e un altro con un lumetto sopra , il letto e uno specchio con una scaffetta dove c’era posata una spazzola.Mi sembrava abbastanza accogliente ma non sentivo la stessa aria di Phoenix.

<< Hem…. Ti lascio …. A dopo >> . Disse Charlie.

Una cosa buona di Charlie era che non si impicciava nei fatti degl’altri e si faceva gli affari suoi , cosa al quanto impossibile per mia madre.Chiuse la porta e scese le scale. Mi guardai attorno persa , soffocata dall’aria che entrava dalla finestra della stanza , allora la chiusi .Mi lasciai cadere nel letto , seduta , mi massaggiai le tempie per CERCARE di riordinare le idee . Finalmente dopo tante domande trovai la risposta. Da quel momento Forks sarebbe stata la mia casa e se lo volevo o no ci dovevo restare.

Mi alzai cercando di scacciare via i pensieri e sistemai nei cassetti i vestiti nella cassettiera. Presi una tuta e una felpa pesante insieme alla mie pantofole e portai con me il beauty case in bagno . Entrai nella doccia bollente che a poco a poco mi bagno tutta e riuscì a farmi rilassare. Appena finii di sciacquarmi uscii dalla doccia e immediatamente un colpo di freddo mi fece rabbrividire , presi subito l’accappatoio e me lo strinsi. Mi asciugai il corpo e i capelli con il phon . Mi misi la tuta e la felpa , pettinai i capelli e li raccolsi in una coda. Riposi il beauty case al suo posto e scesi .Charlie era al telefono e appena mi vide scendere mi sorrise , ricambiai.Decisi di preparare la cena e vidi cosa c’era nel frigo e in dispensa . Non c’era un gran che infatti decisi che il giorno dopo sarei andata a fare la spesa.Decisi di preparare : cotoletta di pollo , patate e per fare piacere a Charlie una torta al cioccolato. In meno di un ora era tutto pronto e apparecchiai la tavola decentemente. Mentre che cucinavo non mi accorsi che Charlie aveva finito di parlare e siccome quando scesi le scale vidi che era molto attenta a quello che diceva il signore dall’altra parta del telefono decisi di chiedergli chi era . Lui era seduto sul divano con la tv accesa su un canale di sport mi sedetti accanto a lui.

<< Mi sono sistemata … ho preparato anche la cena : cotoletta di pollo , patate e torta al cioccolato … non ti dispiace se ho usato tutto quello che c’era nel frigo vero ?? >>

<< No no stai tranquilla , per la spesa poi ci penso io !!  >>

<< No papà domani la vado a fare io così prendo confidenza con le strade della città >>

<< Ha ok …. >>

<< Allora …. Chi era al telefono ?? >>

<< Ah a proposito di questo …. Era Billy Black , ti ricordi ?? Tu giocavi con suo figlio Jacob . >>

<< Ah si mi ricordo >>

<< Mi ha chiesto se avessi bisogno di una macchina e siccome a breve saresti arrivata tu gli ho detto di si ….. siccome lui non può guidare più , sai è andato a finire sulla sedia a rotelle , l’ ho preso per te . E’ un pick up , un Chevy del 1984.Non è troppo vecchio vero ?? >>

<<  No no per ma vabbene tutto .Mha papà  , stai facendo troppo per me , grazie veramente >>

<< Hem … di niente …. Domani lo porta . >>

 

<< Ok…. Ci mettiamo a tavola sono le 8 e mezza >>

<< Si certo ok >> Disse con un  sorriso.

Non so perché ma Forks stava incominciando a piacermi , secondo me era perché Charlie dava un aria di tranquillità .

Presi dal forno il pollo e cominciai a impiattare , poi misi le patate a tavola.Cominciammo a mangiare.

<< Complimenti Bella molto buono , certamente non è quello che faceva tua madre … non ti puoi immaginare >>

Mi strappò una risata e ridemmo tutti e due.

<< Grazie papà sono contenta che ti piaccia >>

Appena finimmo presi la torta dal forno e in due piatti misi p due belle fette di torta . A Charlie sembrava che gli piacesse a me anche.

<< Prendo l’acqua >> Dissi e mi alzai per prenderla.Aprii il frigorifero e presi quella più fresca la misi a tavola e la versai nei due bicchieri.

Appena finimmo , Charlie stava per sparecchiare ma lo fermai e dissi :

<< No Charlie ci penso io tu vai >> . Mi sorrise e si andò a sedere davanti la tv . Sparecchiai e lavai i piatti appena finii dissi a Charlie :

<< Hem  io vado a dormire … domani primo giorno di scuola , buonanotte>>

<< Ok vai , buonanotte e sogni d’oro >> .Sorrisi e cominciai a salire le scale.Appena entrai nella mia stanza presi il pigiama dalla cassettiera e il beauty case e andai nel bagno. Appena entrai mi levai la tuta la piegai e la misi da parta.Mi misi il pigiama , mi pettinai i capelli e li lasciai liberi , misi il deodorante chiusi il beauty case e andai nella stanza. Riposai il beauty case e la tuta. Finalmente con un sospiro di sollievo ma nello stesso tempo di ansia , pensando al giorno dopo , mi raggomitolai sotto le coperte e chiusi gli occhi senza neanche accorgermene.

Un giorno era passato bene , ma cosa sarebbe successo dopo di questo ??

Dopo mezzanotte la pioggia e il vento mi svegliarono e da lì non riuscii più  continuare a dormire , fino alle 6 ero ancora sveglia allora decisi di cominciarmi a preparare.Scesi con la punta dei piedi le scale e subito mi affacciai alla finestra.Oltre alla pioggia  vidi il mio pick up già parcheggiato fuori , sicuramente Charlie mi risparmiò di andare a scuola in una macchina con due luci rosse e blu di sopra.Mio padre era l’ispettore capo Swan. Mangiai quello che c’era , una tazza di latte caldo e poi salii le scale per andarmi a vestire.Aprii l’armadio e presi un maglione blu stretto , che mia madre mi aveva comprato quando cercammo di farmi il guardaroba invernale per venire qui a Forks e un paio di jeans oltre alla giacca a vento che sembrava che avessi un gazebo di sopra. Spensi le luci della stanza , della cucina e uscii fuori con il cappuccio alzato , riposi le chiavi sotto lo zerbino e corsi subito dentro la macchina .Anche se il paesaggio era veramente bello preferii arrivare a scuola tutta asciutta o perlomeno non fradicia. Entrai e subito mi levai il cappuccio , avevo i capelli umidi e cercai di asciugarli con le mani.Nell’abitacolo si sentiva ancora l’odore del tabacco ma Charlie aveva cercato di profumarla e dovevo dire che ci era riuscito , almeno questo andò bene.Per mia fortuna la macchina si accese subito ma , già al minimo faceva un rumore tremendo.

Non ebbi problemi a trovare la scuola. Entrai in un grande spiazzale che era probabilmente il parcheggio e posteggiai la macchina.In confronto alla mia scuola di Phoenix , questa non aveva affatto la struttura di una scuola . Dov’era il recintato e il metal detector ?? La riconobbi solo dal cartello << Forks High School >> e i ragazzi che scherzavano come dei bambini. La struttura assomigliava quasi a una serie di piccole case fatte da mattoni rosso scuro . Scesi dal pick up e subito appena scesi vidi una specie di mostro davanti a me . No , aspetta , era una jeep di dimensione mastodontiche.Da lì scesero tre ragazzi bellissimi , dei modelli di copertina : uno con i capelli bronzo e gli occhi miele con una corporatura atletica , altissimo poi uno con i capelli biondi come quelli del ragazzo di prima e infine un altro , quello che mi colpì di più , un orso , con i capelli neri e gli occhi nero pece dritti verso di me .Era impossibile che guardava me , un ragazzo come quello poteva trovare solo la ragazza giusta guardando delle riviste da costumi da bagno , eppure guardava dritto verso di me .Poi scesero due ragazze : una che sembrava un elfo , dalla camminata fluida e aggraziata , dai capelli corti color nero corvino e bassina , l’altra era bellissimissima come una modella , dai capelli lunghi biondi morbidi e gli occhi caramello come gli altri . Non capivo perché solo uno aveva gli occhi nero pece e gli altri no , inoltre una cosa che accomunava tutti era la pelle bianca come la neve.Mi sbloccai davanti a quella visione celestiale e mi incamminai verso la segreteria.Entrai e c’era una signora dietro a una scrivania , robusta , con i capelli rossi gli occhi azzurri e gli occhiali.

<< Sono Isabella Swan >> Dissi imbarazzata.

<< Ah si , benvenuta tesoro. Ecco qui , questi li devi fare firmare ai tuoi professori , allegati a questi fogli c’è anche l’orario.Mi raccomando piccola , me li devi fare avere alla fine delle lezione . Buona fortuna. >> Mi disse con un aria materna.

<< Grazie signora . >> E mi incamminai verso l’entrata , vidi l’orario , a prima ora c’era ….. biologia. Un ragazzo si avvicino , con i capelli lisci neri , gli occhi a mandorla a sua volta neri .

<< Tu sei … Isabella Swan , vero ?? Io sono Eric >>

<< Bella >> Precisai , non mi andava che mi chiamassero Isabella , troppo medievale.

<< Vuoi che ti accompagni a biologia , io l’ho anche a prima ora >>

<< Hem … ok >> Non potevo dirgli di no . Ci avviammo insieme a biologia.

<< Io sono il direttore del giornalino scolastico . Sei in prima pagina baby .>>

Cosa ??? In prima pagina ?? << Oh mio dio , no ti prego , tu .. no … >> Non poteva mettermi in prima pagina , mi avrebbero guardata tutti dall’alto fino in basso.

<< Ok Ok .. niente prima pagina. Stai tranquilla >>

<< Grazie >> Risposi con un sospiro di sollievo.Arrivammo così all’aula di biologia. Andai subito dal professore.

<< Io sono Isabella Swan >> Dissi cercando di non farmi sentire , ma invece appena sentirono il mio nome cominciarono a bisbigliare e a mandarmi occhiatine.Abbassai lo sguardo.Misi i fogli che doveva firmare sopra alla cattedra e il professore li firmò.Li ripresi e cercai un posto.Niente da fare , tutti occupati.C’è n’era solo uno , vicino a un ragazzo .Oh mio dio , era l’orso di poco fa , quello che avevo visto al parcheggio.Entrai nel panico , dovevo sedermi vicino a lui.Ma non potevo fare la figura della stupida e mi sedetti cercando di coprirmi il viso.Mi decisi a guardarlo e aveva gli stessi occhi nero pece di prima , anche lui mi evitava e con il pugno chiuso ( con la montagna chiusa , non la mano ) mi passò un bicchierino con una sostanza.Passai l’ora a cercarlo di guardare dai miei capelli e più lo guardavo mi sembrava che avesse desiderio di me . Di me ?? Pff . Erano gli ultimi 10 minuti e 1 secondo prima che la lezione sarebbe terminata lui corse via come un fulmine fuori dalla classe.

C’era qualcosa in lui che non andava , un mistero.

A mensa seguii Eric , sicuramente irritato dell’ora di biologia quando non mi sono seduta accanto a lui ma accanto all’orso.Mi presentò a un gruppo di ragazzi , 3 ragazze e 3 ragazzi. Lui presentò il gruppo ma mi scordai i nomi un secondo dopo. Mi sedetti accanto a una ragazza dai capelli biondi , una di quella fissate con la moda , l’altra ragazza era la copia della ragazza  bionda e l’ultima di cui miracolosamente mi ricordai il nome, si chiamava Angela , era diversa aveva la testa appiccicata ad un libro e lanciava certe volte dei sorrisi imbarazzati verso di me e io ricambiavo anche io in imbarazzo. Dall’altra parte della sala mensa c’erano tutti in un tavolo , i ragazzi del parcheggio di quella mattina , non mangiavano sminuzzavano il cibo e basta .Dissi alla ragazza che mi stava vicino , quella dai capelli biondi chi erano.Con un sorriso malizioso disse :

<< Loro sono i Cullen ,sono arrivati qui un anno fa circa . La vedi quei due accanto ? >> Feci senno di si.

<<Stanno assieme , la ragazza si chiama Alice e quello che sembra che sia in apnea si chiama Jasper .Poi gli altri due stanno anche assieme , la bionda è Rosalie e quell’altro Edward. >> Disse come se quell’argomento l’attirasse moltissimo.

<< E quello solo con i capelli neri ?? >> Dissi trattenendo la mia curiosità.

<< Quello è Emmet Cullen , è uno schianto da paura . A quanto pare non gli va bene nessuna , nessuna è abbastanza carina per lui. >> .Feci senno di aver capito , con disinvoltura.

Lo guardai prima che finisse la pausa , poi incontrammo gli sguardi e restammo fissi uno con l’altro fino a quando la campanella suonò e tutto il tavolo dei Cullen corse via come un fulmine.Non sapevo cosa mi stesse succedendo. Sapevo solo che non era assolutamente normale.

La giornata passò e io non vedevo l’ora di ritornare a casa . Nella mia mente c’era il caos totale ; tante domande e nessuna risposta . Non capivo cosa mi stava succedendo . La campanella suonò e corsi subito fuori prima di tutti. Per mia fortuna non pioveva e riuscii ad arrivare alla macchina asciutta e intera .Accesi subito l’aria calda ,un po’ non funzionante, della macchina e misi in moto la macchina. Arrivai subito a casa , posteggiai la macchina nel vialetto e contemporaneamente vidi quella di Charlie .Aprii la porta . Buttai lo zaino a terra come una pezza.

<< Ciao Bella . Come è andata ?? >>

<< Tutto sommato bene , grazie . I ragazzi sono simpatici. >> . Fece un gesto di approvazione e disse : << Sono contento. Ho comprato una pizza , non sarà il massimo ma non volevo farti cucinare  >>

<< Sta tranquillo . A me piace tantissimo la pizza . Grazie . >> Non sapevo cosa dire . Charlie si stava rivelando sempre più gentile e generoso  e non era come me lo immaginavo io.

Il pranzo fù tranquillo e mangiammo in silenzio .

<<  Papà io vado a letto . Ho sonno . Domani scuola . ‘Notte >>

<< Ok Bells . Vai . Buonanotte >> .

Sorrisi e salii di corsa le scale . Presi dal cassetto un paio di pantaloni di tuta e una maglietta e andai in bagno . Appena mi spogliai il freddo mi assali e infilai subito i pantaloni e la maglietta senza pensarci una volta . Mi lavai i denti e corsi in stanza. Ero esausta e mi avvolsi nelle coperte . Avevo la mente piena di pensieri allora mi coprii la testa con il cuscino e in pochi secondi mi addormentai profondamente.

Quella notte non dormii . Fu una notte senza sogni , solo incubi . Sognai un orso enorme , mi veniva contro con quei occhi assassini . A quel punto mi raggomitolai su me stessa e mi rassegnai a quello che mi stava per succedere . Cominciò a correre verso di me dagl’alberi della foresta notturna . Ma nel momento che mi stava per aggredire mi abbracciò . Non me lo sapevo spiegare ma involontariamente mi lasciai riscaldare , mi sentivo  in braccio a qualcuno che in un certo modo conoscevo e di cui mi fidavo . Dopo un po’ alzai gli occhi e incontrai i suoi. Erano neri pece . Li conoscevo … me lo sentivo . Riflettei e nemmentre vidi dal bosco scuro della notte una sagoma di un uomo che però sembrava proprio un ragazzo. Aveva una statura e un corpo molto sviluppato . Aveva delle spalle larghe e dei pettorali che facevano paura solo solo a vederli da lontano. Si avvicinò e quando era a un centimetro da me l’orso sparì e al suo posto comparì il ragazzo. In quel momento mi svegliai .Ero zuppa di sudore e dopo quel sogno non riuscii più a dormire. L’orologio segnava le tre di notte allora decisi di farmi una doccia per potermi rilassare. Presi un pigiamo nuovi , tutto quello che mi serviva ed entrai in bagno . Regolai l’acqua della doccia e ci entrai dentro facendomi accarezzare dall’acqua bollente. Neanche mi insaponai e uscii subito . Il freddo mi assalì di colpo e mi avvolsi nell’accappatoio , mi asciugai e mi misi il pigiamo nuovo. Corsi subito in camera mia e mi rimisi nel letto . Mi resi conto che la doccia non mi avrebbe fatto addormentare ma almeno ero un po’ più tranquilla . Cominciai a pensare . Chi era il ragazzo del sogno ?? Che cosa significava l’abbraccio di quell’orso ?? E come mai … insomma .. m-mi sentivo così “ a casa “ nelle braccia dell’orso e del ragazzo ??

Tante , tante domande e NESSUNA risposta. Ad un certo punto mi resi conto che involontariamente mi ero coperta la testa con due cuscini e che la coperta mi copriva tutta fino a sopra la testa . Ad un certo punto vidi fuori dalla finestra una sagoma di un uomo . Chi era?? Non appesantii tanto la questione . Sono matta mi dissi tra me e me.

Non volevo pensare e a poco a poco mi addormentai ….  Senza accorgermene .


Allora ragazze/i miei....Che ne dite ? Chi sarà mai la sagoma dell'uomo nero dalla finestra . Provate a indovinare . Nel prossimo capitolo la risposta e in arrivo .... UN NUOVO CULLEN.

  
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