Prologo
Non sapevo se stesse guardando me con quei
occhi neri pece , che solo a guardarli
ci sprofondavo dentro , ma ero sicura che il suo sguardo stesse pensando a
qualcosa di quale aveva il desiderio.Pensai. No , non era possibile .Non poteva
avere desiderio di me , una piccola e fragile umana che probabilmente non
avrebbe mai guardato e perlomeno desiderato, non potevo competere. Eravamo
l’opposto , ma come si dice ….. gli opposti si attraggono.
Desiderio
Era l’ultimo giorno che respiravo quell’
aria così afosa , così calda sapevo che per un bel po’ di tempo non l’avrei
potuto più respirare come una volta. Mia madre Renèe cercò di persuadermi ma
avevo preso una decisione , DOVEVO andare da mio padre Charlie.Per quello che
mi ricordavo,Forks era una piccola cittadina piovosa nella penisola di Olympia
nello stato di Washington , pochi abitanti , circondata da una coltre di nubi ,
registrava il tasso di piovosità maggiore d’ America.
Mi resi conto che quello sarebbe stato
l’ultimo giorno trascorso a Phoenix , che avrei perso i miei amici , i miei
affetti. Avrei avuto problemi a socializzarmi ? Come mi avrebbe accolto Charlie
? E mia madre? Quando l’avrei rivista ?. Queste erano le domande che da giorni
, da quando decisi di trasferirmi a Forks , annebbiavano la mia mente , a cui
cercavo una risposta . Sentii la voce di mia madre.
<< Tesoro , forza è ora !! >> .
Mi incamminai verso mia madre , che , a
Phoenix era l’unica mia vera migliore amica.Entrai in macchina .Era piena di
valigie e valigette che mia madre aveva riuscito a riempire , cosa che io non
avrei mai fatto. Prima di aprire lo sportello con aria speranzosa mia madre
disse :
<< Sei sicura Bella ?? Sai cosa vuol
dire , vero ?? Sei ancora in tempo tesoro ! >>
<< Mamma , ti prego. Ci voglio andare
, mi troverò bene vedrai >> . Mi stavo mettendo quasi a ridere , quello
che avevo appena detto era la cosa più stupida che avessi mai detto in tutta la
mia vita. Percorremmo l’ autostrada che portava all’aeroporto di Phoenix , con
il finestrino aperto pensavo a quello che avrei detto o che avrebbe detto
Charlie quando sarei arrivata. Mia madre mi diceva sempre che avevo lo stesso
carattere di mio padre : solitaria , di poche parole , non abile nelle parole o
gesti affettuosi e perlomeno amorosi.La macchina si fermò , mia madre girò lo
sguardo verso di me ancora immersa nei
pensieri.
<< Bella !? >> . Scossi la
testa.
<< Si, mamma.Scendo le valigie
>> . Stavo per aprire lo sportello ma mia madre mi fermò. Vidi il suo
sguardo , i suoi occhi erano pieni di lacrime. La abbracciai , stavo per
mettermi a piangere ma decisi di non farlo perché avrebbe peggiorato le cose .
<< Mamma , dai , ti prego. Io…. Ritornerò è solo
che ho nostalgia di Charlie daltronde è mio padre. >>
<< Stai tranquilla tesoro . Però ti devo dare una
cosa prima che tu vada. >> . Mi porse un pacchietto quadrato
impacchettato con su scritto << Per tenerci sempre vicine >>.
La guardai , mi sorrise , poi lo aprii. Lo
scartai velocemente.Era una collana con un cuore.La girai e dietro c’era
scritto R & B , le nostre iniziali.
<< Grazie mamma è bellissima >> . Strappandomi dalle labbra un
sorriso aprii lo sportello insieme a mia madre che a poco a poco scendeva tutte
le valigie. Appena le miei mani riuscirono a tenere tutti quei manici ci
incamminammo verso l’entrata dell’aereoporto , in silenzio. La signorina
annunciò la prima chiamata del volo 12 , il mio per Forks. Scoppiai in un
pianto , era inevitabile , abbracciai mia madre forte e strinsi nelle mani la collana che mi aveva
regalato. Mi incamminai e all’uscita di quel tunnel che portava fuori dove
c’erano gli aerei , che a me sembrava quasi che stringesse le mie spalle e non
mi faceva respirare , salutai mia madre ,
ancora li e sapevo che ci sarebbe stata ancora per molto. Entrai
nell’aereo , con un groppo in gola , cercai un posto dove sedermi e decisi
l’unico singolo posto infondo. Misi il mio mp3 nelle orecchie e ingoiai il
sonnifero. Sprofondai in un sonno profondo.Sognai una figura umana , grande ,
maestosa. Mi stava venendo incontro e si stava chinando sopra me , si stava avvicinando al collo ,apri la bocca da dpve sporgevano dei canini
affilati e … . Mi svegliai con il sudore che mi scendeva dalla fronte , sudore
freddo , poi risi , che sogno assurdo , un vampiro che voleva succhiarmi il sangue.L’ aereo stava
atterrando e mi levai le cuffie dalle orecchie. Mi asciugai il sudore e cercai
di ricompormi.Mi alzai e tutti i volti dei passeggeri erano rivolti sopra di me
, come se fossi un alieno , abbassai lo sguardo , a me queste cose non
piacevano PER NIENTE.
Scesi con il mio zainetto in mano e mi
diressi verso la grande sala dove si prendevano le valigie , le mie erano le
prime e occupavano mezzo tappetino scorrevole , tutti appena cercai di
prenderle mi guardarono con gli occhi spalancati.Me ne andai subito con le
valigie in mano , all’entrata c’era Charlie che con un piccolo cenno della mano
mi salutò e io ricambiai però , per essere un po’ più cortese , con un sorriso.
<< Ciao Bella >>
<< Ciao Cha … Papà >> .
Naturalmente Renèe mi assicurò di non chiamarlo Charlie ma papà.
Fino alla macchina tutti e due eravamo in
perfetto silenzio quando Charlie disse :
<< Hem … allora come stai ? >>
<< Bene grazie e tu ? >>
<< Bene Bene … ricordati che se ci
hai ripensato siamo ancora in tempo , posso fare il biglietto e …. >>
<< No papà io voglio restare ti prego
non farmi la predica come mia madre >> . Dissi cercando di essere più
gentile possibile.
<<Ok>> .
E così fù. Per tutto il tragitto mio padre
non disse mezza parola. Appena entrati a Forks, tirai un respiro di sollievo e
mi guardò soddisfatto.Sapevo che per lui era una soddisfazione che io avessi “
il piacere “ di andare a Forks.
In quella cittadina in qualunque parte ti
giravi c’era verde , nelle montagne , nelle case ,addirittura alcuni negozi e
case erano a loro volta erano verdi.Mi sembrava un mondo alieno.Entrammo poi in
una via cicondata da piccole case con giardino.Ci fermammo in una casetta color
bianca e azzurro scuro. Da fuori vedevo un po il salotto , un divano grande ,
uno più piccolo . una poltrona vicino a quello più grande e un televisore
probabilmente di vecchia data.Ci fermammo e ci fu la prima parola di Charlie :
<< Allora , hai una stanza tutta per
te e … ho cercato di occupare gli sportelli del bagno di cose che ti possono…
servire anche se … so che hai tutto il necessario. >> Disse balbettando .
<< Grazie non c’era bisogno >>
<< Di niente , hem domani incomincia
la scuola . Ti ho comprato già i libri , i quaderni , penne e tutto quello che
ti serve. Se ti serve ho comprato anche uno zaino. E’ tutto nella tua camera.
>>
<< Grazie Charlie ma questo
dev’essere ripagato.Mi occuperò io per quanto riguarda la casa…… meglio che
scendiamo .. .>>
<< Si . ti aiuto a scendere le valigie. >>
. Scendemmo e osservai meglio la casa . Sembrava carina .Nemmentre Charlie
scendeva le valigie dalla macchina e decisi di aiutarlo. Arrivammo davanti il
giardino e percorremmo il vialetto umido. Era sicuro come la morte , caddi
insieme alle valigie. Charlie preoccupato mi rialzò e gli sorrisi imbarazzata.
<< Cosa di famiglia. Non preoccuparti
>>.
Charlie tirò fuori dalle tasche un paio di
chiavi e aprì la porta. Mi asciugai le scarpe nel tappetino davanti la porta ed
entrai. Alla mia sinistra c’era la cucina con immezzo un tavolino , alla mia
destra il salotto che avevo visto da fuori con i divani la poltrona e la tv ed
infine una porta che probabilmente era la stanza da letto di Charlie. Tra
queste due stanze , delle scale strette. Charlie prese le mie valigie e le
comincio a trascinare in fondo alle scale. Lì c’era : il bagno di fronte e a
sinistra una stanza. Charlie aprì la porta della stanza era abbastanza grande.
C’era un tavolino con un computer e un altro con un lumetto sopra , il letto e
uno specchio con una scaffetta dove c’era posata una spazzola.Mi sembrava
abbastanza accogliente ma non sentivo la stessa aria di Phoenix.
<< Hem…. Ti lascio …. A dopo >>
. Disse Charlie.
Una cosa buona di Charlie era che non si
impicciava nei fatti degl’altri e si faceva gli affari suoi , cosa al quanto
impossibile per mia madre.Chiuse la porta e scese le scale. Mi guardai attorno
persa , soffocata dall’aria che entrava dalla finestra della stanza , allora la
chiusi .Mi lasciai cadere nel letto , seduta , mi massaggiai le tempie per
CERCARE di riordinare le idee . Finalmente dopo tante domande trovai la
risposta. Da quel momento Forks sarebbe stata la mia casa e se lo volevo o no
ci dovevo restare.
Mi alzai cercando di scacciare via i
pensieri e sistemai nei cassetti i vestiti nella cassettiera. Presi una tuta e
una felpa pesante insieme alla mie pantofole e portai con me il beauty case in
bagno . Entrai nella doccia bollente che a poco a poco mi bagno tutta e riuscì
a farmi rilassare. Appena finii di sciacquarmi uscii dalla doccia e
immediatamente un colpo di freddo mi fece rabbrividire , presi subito
l’accappatoio e me lo strinsi. Mi asciugai il corpo e i capelli con il phon .
Mi misi la tuta e la felpa , pettinai i capelli e li raccolsi in una coda.
Riposi il beauty case al suo posto e scesi .Charlie era al telefono e appena mi
vide scendere mi sorrise , ricambiai.Decisi di preparare la cena e vidi cosa
c’era nel frigo e in dispensa . Non c’era un gran che infatti decisi che il giorno
dopo sarei andata a fare la spesa.Decisi di preparare : cotoletta di pollo ,
patate e per fare piacere a Charlie una torta al cioccolato. In meno di un ora
era tutto pronto e apparecchiai la tavola decentemente. Mentre che cucinavo non
mi accorsi che Charlie aveva finito di parlare e siccome quando scesi le scale
vidi che era molto attenta a quello che diceva il signore dall’altra parta del
telefono decisi di chiedergli chi era . Lui era seduto sul divano con la tv
accesa su un canale di sport mi sedetti accanto a lui.
<< Mi sono sistemata … ho preparato
anche la cena : cotoletta di pollo , patate e torta al cioccolato … non ti
dispiace se ho usato tutto quello che c’era nel frigo vero ?? >>
<< No no stai tranquilla , per la
spesa poi ci penso io !! >>
<< No papà domani la vado a fare io
così prendo confidenza con le strade della città >>
<< Ha ok …. >>
<< Allora …. Chi era al telefono ??
>>
<< Ah a proposito di questo …. Era
Billy Black , ti ricordi ?? Tu giocavi con suo figlio Jacob . >>
<< Ah si mi ricordo >>
<< Mi ha chiesto se avessi bisogno di
una macchina e siccome a breve saresti arrivata tu gli ho detto di si …..
siccome lui non può guidare più , sai è andato a finire sulla sedia a rotelle ,
l’ ho preso per te . E’ un pick up , un Chevy del 1984.Non è troppo vecchio
vero ?? >>
<< No no per ma vabbene tutto .Mha papà , stai facendo troppo per me , grazie
veramente >>
<< Hem … di niente …. Domani lo porta
. >>
<< Ok…. Ci mettiamo a tavola sono le
8 e mezza >>
<< Si certo ok >> Disse con
un sorriso.
Non so perché ma Forks stava incominciando
a piacermi , secondo me era perché Charlie dava un aria di tranquillità .
Presi dal forno il pollo e cominciai a
impiattare , poi misi le patate a tavola.Cominciammo a mangiare.
<< Complimenti Bella molto buono ,
certamente non è quello che faceva tua madre … non ti puoi immaginare >>
Mi strappò una risata e ridemmo tutti e
due.
<< Grazie papà sono contenta che ti
piaccia >>
Appena finimmo presi la torta dal forno e
in due piatti misi p due belle fette di torta . A Charlie sembrava che gli
piacesse a me anche.
<< Prendo l’acqua >> Dissi e mi
alzai per prenderla.Aprii il frigorifero e presi quella più fresca la misi a
tavola e la versai nei due bicchieri.
Appena finimmo , Charlie stava per
sparecchiare ma lo fermai e dissi :
<< No Charlie ci penso io tu vai
>> . Mi sorrise e si andò a sedere davanti la tv . Sparecchiai e lavai i
piatti appena finii dissi a Charlie :
<< Hem io vado a dormire … domani primo giorno di
scuola , buonanotte>>
<< Ok vai , buonanotte e sogni d’oro
>> .Sorrisi e cominciai a salire le scale.Appena entrai nella mia stanza
presi il pigiama dalla cassettiera e il beauty case e andai nel bagno. Appena
entrai mi levai la tuta la piegai e la misi da parta.Mi misi il pigiama , mi
pettinai i capelli e li lasciai liberi , misi il deodorante chiusi il beauty
case e andai nella stanza. Riposai il beauty case e la tuta. Finalmente con un
sospiro di sollievo ma nello stesso tempo di ansia , pensando al giorno dopo ,
mi raggomitolai sotto le coperte e chiusi gli occhi senza neanche accorgermene.
Un giorno era passato bene , ma cosa
sarebbe successo dopo di questo ??
Dopo mezzanotte la pioggia e il vento mi
svegliarono e da lì non riuscii più
continuare a dormire , fino alle 6 ero ancora sveglia allora decisi di cominciarmi
a preparare.Scesi con la punta dei piedi le scale e subito mi affacciai alla
finestra.Oltre alla pioggia vidi il mio
pick up già parcheggiato fuori , sicuramente Charlie mi risparmiò di andare a
scuola in una macchina con due luci rosse e blu di sopra.Mio padre era
l’ispettore capo Swan. Mangiai quello che c’era , una tazza di latte caldo e
poi salii le scale per andarmi a vestire.Aprii l’armadio e presi un maglione
blu stretto , che mia madre mi aveva comprato quando cercammo di farmi il guardaroba
invernale per venire qui a Forks e un paio di jeans oltre alla giacca a vento
che sembrava che avessi un gazebo di sopra. Spensi le luci della stanza , della
cucina e uscii fuori con il cappuccio alzato , riposi le chiavi sotto lo
zerbino e corsi subito dentro la macchina .Anche se il paesaggio era veramente
bello preferii arrivare a scuola tutta asciutta o perlomeno non fradicia.
Entrai e subito mi levai il cappuccio , avevo i capelli umidi e cercai di
asciugarli con le mani.Nell’abitacolo si sentiva ancora l’odore del tabacco ma
Charlie aveva cercato di profumarla e dovevo dire che ci era riuscito , almeno
questo andò bene.Per mia fortuna la macchina si accese subito ma , già al
minimo faceva un rumore tremendo.
Non ebbi problemi a trovare la scuola.
Entrai in un grande spiazzale che era probabilmente il parcheggio e posteggiai
la macchina.In confronto alla mia scuola di Phoenix , questa non aveva affatto
la struttura di una scuola . Dov’era il recintato e il metal detector ?? La
riconobbi solo dal cartello << Forks High School >> e i ragazzi che
scherzavano come dei bambini. La struttura assomigliava quasi a una serie di
piccole case fatte da mattoni rosso scuro . Scesi dal pick up e subito appena
scesi vidi una specie di mostro davanti a me . No , aspetta , era una jeep di
dimensione mastodontiche.Da lì scesero tre ragazzi bellissimi , dei modelli di
copertina : uno con i capelli bronzo e gli occhi miele con una corporatura
atletica , altissimo poi uno con i capelli biondi come quelli del ragazzo di prima
e infine un altro , quello che mi colpì di più , un orso , con i capelli neri e
gli occhi nero pece dritti verso di me .Era impossibile che guardava me , un
ragazzo come quello poteva trovare solo la ragazza giusta guardando delle
riviste da costumi da bagno , eppure guardava dritto verso di me .Poi scesero
due ragazze : una che sembrava un elfo , dalla camminata fluida e aggraziata ,
dai capelli corti color nero corvino e bassina , l’altra era bellissimissima
come una modella , dai capelli lunghi biondi morbidi e gli occhi caramello come
gli altri . Non capivo perché solo uno aveva gli occhi nero pece e gli altri no
, inoltre una cosa che accomunava tutti era la pelle bianca come la neve.Mi
sbloccai davanti a quella visione celestiale e mi incamminai verso la
segreteria.Entrai e c’era una signora dietro a una scrivania , robusta , con i
capelli rossi gli occhi azzurri e gli occhiali.
<< Sono Isabella Swan >> Dissi
imbarazzata.
<< Ah si , benvenuta tesoro. Ecco qui
, questi li devi fare firmare ai tuoi professori , allegati a questi fogli c’è
anche l’orario.Mi raccomando piccola , me li devi fare avere alla fine delle
lezione . Buona fortuna. >> Mi disse con un aria materna.
<< Grazie signora . >> E mi incamminai
verso l’entrata , vidi l’orario , a prima ora c’era ….. biologia. Un ragazzo si
avvicino , con i capelli lisci neri , gli occhi a mandorla a sua volta neri .
<< Tu sei … Isabella Swan , vero ??
Io sono Eric >>
<< Bella >> Precisai , non mi
andava che mi chiamassero Isabella , troppo medievale.
<< Vuoi che ti accompagni a biologia
, io l’ho anche a prima ora >>
<< Hem … ok >> Non potevo
dirgli di no . Ci avviammo insieme a biologia.
<< Io sono il direttore del
giornalino scolastico . Sei in prima pagina baby .>>
Cosa ??? In prima pagina ?? << Oh mio
dio , no ti prego , tu .. no … >> Non poteva mettermi in prima pagina ,
mi avrebbero guardata tutti dall’alto fino in basso.
<< Ok Ok .. niente prima pagina. Stai
tranquilla >>
<< Grazie >> Risposi con un
sospiro di sollievo.Arrivammo così all’aula di biologia. Andai subito dal
professore.
<< Io sono Isabella Swan >>
Dissi cercando di non farmi sentire , ma invece appena sentirono il mio nome
cominciarono a bisbigliare e a mandarmi occhiatine.Abbassai lo sguardo.Misi i
fogli che doveva firmare sopra alla cattedra e il professore li firmò.Li
ripresi e cercai un posto.Niente da fare , tutti occupati.C’è n’era solo uno ,
vicino a un ragazzo .Oh mio dio , era l’orso di poco fa , quello che avevo
visto al parcheggio.Entrai nel panico , dovevo sedermi vicino a lui.Ma non
potevo fare la figura della stupida e mi sedetti cercando di coprirmi il
viso.Mi decisi a guardarlo e aveva gli stessi occhi nero pece di prima , anche
lui mi evitava e con il pugno chiuso ( con la montagna chiusa , non la mano )
mi passò un bicchierino con una sostanza.Passai l’ora a cercarlo di guardare
dai miei capelli e più lo guardavo mi sembrava che avesse desiderio di me . Di
me ?? Pff . Erano gli ultimi 10 minuti e 1 secondo prima che la lezione sarebbe
terminata lui corse via come un fulmine fuori dalla classe.
C’era qualcosa in lui che non andava , un
mistero.
A mensa seguii Eric , sicuramente irritato
dell’ora di biologia quando non mi sono seduta accanto a lui ma accanto all’orso.Mi
presentò a un gruppo di ragazzi , 3 ragazze e 3 ragazzi. Lui presentò il gruppo
ma mi scordai i nomi un secondo dopo. Mi sedetti accanto a una ragazza dai
capelli biondi , una di quella fissate con la moda , l’altra ragazza era la
copia della ragazza bionda e l’ultima di
cui miracolosamente mi ricordai il nome, si chiamava Angela , era diversa aveva
la testa appiccicata ad un libro e lanciava certe volte dei sorrisi imbarazzati
verso di me e io ricambiavo anche io in imbarazzo. Dall’altra parte della sala
mensa c’erano tutti in un tavolo , i ragazzi del parcheggio di quella mattina ,
non mangiavano sminuzzavano il cibo e basta .Dissi alla ragazza che mi stava
vicino , quella dai capelli biondi chi erano.Con un sorriso malizioso disse :
<< Loro sono i Cullen ,sono arrivati
qui un anno fa circa . La vedi quei due accanto ? >> Feci senno di si.
<<Stanno assieme , la ragazza si
chiama Alice e quello che sembra che sia in apnea si chiama Jasper .Poi gli
altri due stanno anche assieme , la bionda è Rosalie e quell’altro Edward. >>
Disse come se quell’argomento l’attirasse moltissimo.
<< E quello solo con i capelli neri
?? >> Dissi trattenendo la mia curiosità.
<< Quello è Emmet Cullen , è uno
schianto da paura . A quanto pare non gli va bene nessuna , nessuna è abbastanza
carina per lui. >> .Feci senno di aver capito , con disinvoltura.
Lo guardai prima che finisse la pausa , poi
incontrammo gli sguardi e restammo fissi uno con l’altro fino a quando la
campanella suonò e tutto il tavolo dei Cullen corse via come un fulmine.Non
sapevo cosa mi stesse succedendo. Sapevo solo che non era assolutamente
normale.
La giornata passò e io non vedevo l’ora di
ritornare a casa . Nella mia mente c’era il caos totale ; tante domande e
nessuna risposta . Non capivo cosa mi stava succedendo . La campanella suonò e
corsi subito fuori prima di tutti. Per mia fortuna non pioveva e riuscii ad
arrivare alla macchina asciutta e intera .Accesi subito l’aria calda ,un po’
non funzionante, della macchina e misi in moto la macchina. Arrivai subito a
casa , posteggiai la macchina nel vialetto e contemporaneamente vidi quella di
Charlie .Aprii la porta . Buttai lo zaino a terra come una pezza.
<< Ciao Bella . Come è andata ??
>>
<< Tutto sommato bene , grazie . I
ragazzi sono simpatici. >> . Fece un gesto di approvazione e disse :
<< Sono contento. Ho comprato una pizza , non sarà il massimo ma non
volevo farti cucinare >>
<< Sta tranquillo . A me piace
tantissimo la pizza . Grazie . >> Non sapevo cosa dire . Charlie si stava
rivelando sempre più gentile e generoso
e non era come me lo immaginavo io.
Il pranzo fù tranquillo e mangiammo in
silenzio .
<< Papà io vado a letto . Ho sonno . Domani
scuola . ‘Notte >>
<< Ok Bells . Vai . Buonanotte
>> .
Sorrisi e salii di corsa le scale . Presi
dal cassetto un paio di pantaloni di tuta e una maglietta e andai in bagno .
Appena mi spogliai il freddo mi assali e infilai subito i pantaloni e la
maglietta senza pensarci una volta . Mi lavai i denti e corsi in stanza. Ero
esausta e mi avvolsi nelle coperte . Avevo la mente piena di pensieri allora mi
coprii la testa con il cuscino e in pochi secondi mi addormentai profondamente.
Quella notte non dormii . Fu una notte
senza sogni , solo incubi . Sognai un orso enorme , mi veniva contro con quei
occhi assassini . A quel punto mi raggomitolai su me stessa e mi rassegnai a
quello che mi stava per succedere . Cominciò a correre verso di me dagl’alberi della
foresta notturna . Ma nel momento che mi stava per aggredire mi abbracciò . Non
me lo sapevo spiegare ma involontariamente mi lasciai riscaldare , mi
sentivo in braccio a qualcuno che in un
certo modo conoscevo e di cui mi fidavo . Dopo un po’ alzai gli occhi e
incontrai i suoi. Erano neri pece . Li conoscevo … me lo sentivo . Riflettei e
nemmentre vidi dal bosco scuro della notte una sagoma di un uomo che però
sembrava proprio un ragazzo. Aveva una statura e un corpo molto sviluppato .
Aveva delle spalle larghe e dei pettorali che facevano paura solo solo a vederli
da lontano. Si avvicinò e quando era a un centimetro da me l’orso sparì e al
suo posto comparì il ragazzo. In quel momento mi svegliai .Ero zuppa di sudore
e dopo quel sogno non riuscii più a dormire. L’orologio segnava le tre di notte
allora decisi di farmi una doccia per potermi rilassare. Presi un pigiamo nuovi
, tutto quello che mi serviva ed entrai in bagno . Regolai l’acqua della doccia
e ci entrai dentro facendomi accarezzare dall’acqua bollente. Neanche mi
insaponai e uscii subito . Il freddo mi assalì di colpo e mi avvolsi
nell’accappatoio , mi asciugai e mi misi il pigiamo nuovo. Corsi subito in
camera mia e mi rimisi nel letto . Mi resi conto che la doccia non mi avrebbe
fatto addormentare ma almeno ero un po’ più tranquilla . Cominciai a pensare .
Chi era il ragazzo del sogno ?? Che cosa significava l’abbraccio di quell’orso
?? E come mai … insomma .. m-mi sentivo così “ a casa “ nelle braccia dell’orso
e del ragazzo ??
Tante , tante domande e NESSUNA risposta.
Ad un certo punto mi resi conto che involontariamente mi ero coperta la testa
con due cuscini e che la coperta mi copriva tutta fino a sopra la testa . Ad un
certo punto vidi fuori dalla finestra una sagoma di un uomo . Chi era?? Non
appesantii tanto la questione . Sono matta mi dissi tra me e me.
Non volevo pensare e a poco a poco mi addormentai …. Senza accorgermene .
Allora ragazze/i miei....Che ne dite ? Chi sarà mai la sagoma dell'uomo nero dalla finestra . Provate a indovinare . Nel prossimo capitolo la risposta e in arrivo .... UN NUOVO CULLEN.