Anime & Manga > Death Note
Ricorda la storia  |      
Autore: pralinedetective    07/03/2010    3 recensioni
B non era un bambino cattivo, né psicopatico o cinico come gli altri lo descrivevano. Intimamente adorava restare in compagnia degli altri, guardarli, guardarli per ore senza aprir bocca.
[Dedicata a Red S i n n e r] BB!centric
Genere: Generale, Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri personaggi, Beyond Birthday, L
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

{Dedicata a Noemi semplicemente perché ne avevo voglia}

Non avevo voglia di scrivere qualcosa a fandom DN, però... Boh, mi è venuta l’ispirazione e mi sono limitata a scrivere XDDD
Citazioni dal particolarissimo opening di Mouryou no Hako, versione completa qui: «Lost in Blue» dei Nightmare. Nel titolo invece l’ending dello stesso anime, però non mi va di mettermi in caccia dei link sul tubo XDDD
L’ispirazione dalla prima e unica dou B/L che ho avuto sotto mano – una raw alquanto bruttina, a dire il vero XD, sotto ogni punto di vista. Durante la stesura, «Nothing can be explained (Vocal Version)» dalla OST di Bleach. Oggi sono logorroica, eh già XDDD
Buona lettuuuura *sparisce* Katekyo ondooo~


















titolo

Kietai, kienai, kietai...
Zutto itakute tsurakute demo kesenakute.
[Voglio cancellarlo, non posso cancellarlo, devo cancellarlo...
È sempre doloroso, penoso, però non si cancella.]



B non era affatto un bambino cattivo come gli altri erano soliti descriverlo – lui era un piccolo scienziato, analizzava attentamente ogni oggetto gli si ponesse sotto agli occhi, fra le mani. Lo apriva, sezionava, svuotava minuziosamente, memorizzava quel che era in esso contenuto e poi si dava allo studio di un manufatto dello stesso genere alla ricerca delle differenze e dei punti comuni.
Era brillante e qualche volta il Maestro era orgoglioso di avere a che fare con una mente di tale calibro: “Anni spesi bene,” si diceva mentre chinava il capo di lato e osservava come gli studenti eseguissero (quasi) diligentemente il proprio compito.


B non era un bambino cattivo, anzi, era molto tranquillo ed educato.
Sedeva al lato del campo da gioco e seguiva con gli occhi i compagni mentre essi correvano avanti e indietro, avanti e indietro. Si spaventava per il nulla e rimaneva immobile di fronte a quel che inorridiva gli altri.
Quando la piccola F si ruppe il naso per una pallonata non mosse un muscolo nella sua direzione – D, invece, spesso decantato come il più coraggioso della combriccola, era svenuto di fronte al sangue e alle urla di dolore della compagna di giochi. B era invece quasi scoppiato a piangere la prima volta che A aveva rifiutato di mangiare gli ultimi chicchi di riso. E la seconda volta, e la terza, e la quarta.


B non era un bambino cattivo, né psicopatico o cinico come gli altri lo descrivevano.
Intimamente adorava restare in compagnia degli altri, guardarli, guardarli per ore senza aprir bocca. Osservare con curiosità e rispetto i loro visi e l’aria che li circondava, tanto che se avesse visto i pensieri scivolare fuori dalle orecchie ne sarebbe stato meno interessato.
Era curioso, confuso, innamorato della vita e del suo scorrere.


“B non è un bambino cattivo,” questo il primo pensiero di L quando vide il tanto discusso ragazzino fare il proprio ingresso nella biblioteca. Ascoltò i suoi passi e le sue parole, nascosto dietro lo scaffale dei libri di scienze naturali.
Fu una conversazione breve e poco significativa – nessuno dei due era abituato a rapportarsi con altri, così a malapena sapevano da dove partire. Gli offrì un dolce, il più grande.
«Non mi interessa molto il cibo,» la risposta borbottata di B.
«Prendi un pasticcino dal vassoio sul tavolo,» gli ripeté mentre trascinava la scala di metallo sotto il libro che desiderava prendere e ci si arrampicava faticosamente. «Uno solo, mi raccomando, li ho contati».
Il più piccolo dei due aveva allora eseguito, rimanendo piacevolmente sorpreso dalla moltitudine di sensazioni che colpirono i suoi sensi in quel momento.


B non era un bambino cattivo, però avrebbe potuto sembrarlo mentre con il temperino recuperato dalla stanza del Maestro si avventava sul criceto amorevolmente accudito dalla classe, in angolo del giardino, dando le spalle al grosso muro scuro.
Gli occhi sgranati, lacrime sulle guance e una risata incerta in bocca, quando non poté più leggere nulla sopra la testa del piccolo animale. E mentre quel corpicino inerme diventava sempre più freddo, raccolto sul ventre di Beyond, questo rifletteva.

Si diede del pazzo, se lo disse sul serio, quando avvicinò il dito sporco di sangue alle labbra.
«Che schifo».



Mou ii kai?
Mou ii yo.
Arigatō.

Sayonara!
[Ora va bene ?
Ora va bene.
Grazie.
Addio!]

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Death Note / Vai alla pagina dell'autore: pralinedetective