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Autore: Maglodra    08/03/2010    2 recensioni
Il vento caldo entrava nella camera e le tende bianche volteggiavano, lasciando entrare brevi sprazzi di raggi di sole.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A Rossella e Mara, perchè mi hanno dato fiducia.

Era un pomeriggio luminoso.

Il vento caldo entrava nella camera e le tende bianche volteggiavano, lasciando entrare brevi sprazzi di raggi di sole.

Gli uccelli cinguettavano. Le foglie si muovevano leggere sugli alberi.

Lui mi spazzolava i lunghi capelli lisci rossicci e sorrideva affettuosamente, gli occhi di un verde brillante mi guardavano attenti.

Io ero distesa di lato sul letto ricoperto di lenzuola di lino in uno stato di dormiveglia.

I movimenti che svolgeva erano ipnotici.

Dapprima districava dolcemente le punte dei capelli dai nodi, poi, piano, passava alla radice per poi scendere nuovamente alle punte.

Ripeteva questi movimenti fino a quando la ciocca scelta non era diventata completamente liscia e setosa al tatto, poi passava ad un' altra.

In quei momenti i miei sensi si risvegliavano.

Riuscivo a sentire distintamente il dolce profumo delle violette poggiate sulla scrivania e il penetrante odore delle tempere sulle mie dita affusolate, ma era il profumo di lui che mi colpiva con maggiore forza.

La leggera colonia, che oramai conoscevo bene, mescolata all'odore della sua pelle, mi avvolgeva come un mantello e mi tranquillizzava ed eccitava al tempo stesso.

Percepivo distintamente le lenzuola ruvide che mi grattavano la pelle e le setole della spazzola che al contatto con la cute si piegavano teneramente.

E le sue dita...

Ogni volta che mi toccavano inavvertitamente e fugacemente, dei brividi mi attraversavano il corpo e pregavo affinchè mi sfiorassero di nuovo.

 

Passò molto tempo e probabilmente mi ero addormentata, mi svegliai solo quando sentii le sue labbra, oh, le sue morbide e piene labbra!, sulla mia guancia destra.

Aprii lentamente gli occhi.

Era il tramonto.

Mi girai sull' altro fianco e lo guardai assonnata.

- Devo andare. - Mi disse.

Spalancai gli occhi. Lui sorrise della mia espressione, scoprendo i suoi perfetti denti perlacei.

- Tornerò tra venti giorni. Non preoccuparti, ti scriverò. - Mi tranquillizzò mentre si aggiustava il cappello guardandosi allo specchio.

Continuavo a guardarlo ammutolita, le labbra rosse tremavano leggermente.

Si avvicinò di nuovo. Mi diede un bacio sulla fronte. Se ne andò.

Ma non il suo profumo.

  
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