CAPITOLO 2: IL PRIMO
GIORNO DI SCUOLA
Il primo giorno di scuola è sempre un po’
particolare per
tutti.
E’ un riflesso di quello che accadrà durante l’anno
scolastico.
E’ la chiave di volta dei nove mesi a seguire.
Quando Ashura si ritrovò di fronte a quel enorme cancello,
l’adrenalina gli scorreva in corpo a fiumi.
Non era spaventato da quello che lo aspettava, non era
impensierito a causa della sua andatura scolastica, non era preoccupato
per i
nuovi compagni
Al contrario.
Tutto questo lo eccitava.
Perché non è uno spettacolo comune vedere un edificio tanto
imponente e maestoso come
Riguardo alla grandezza del edificio, dire che era enorme,
era un eufemismo.
Lungo ben
Le facciate erano completamente rivestite da vetri a
specchio.
Un tale spettacolo architettonico lo affascinava a dir poco,
abituato com’era a quel cesso di scuola che frequentava ad Osaka.
Studiare in un edificio così, lo faceva sentire importante.
Lo elettrizzava in una maniera irrazionale.
Un ghigno, che doveva essere un sorriso, comparve sul volto
del ragazzo.
-Arrivo, mondo!- Sussurrò, prima di gettarsi tra le
centinaia di studenti che riempivano l’enorme parco di fronte
all’entrata della
scuola.
L’entrata della scuola era maestosa.
Dalle porte, scorrevoli,
veniva mostrata un enorme fontana, con una piccola statua in oro
al
centro.
Doveva essere una Dea greca, pensò Ashura.
La scultura aveva le fattezze di una donna dalla
ineguagliabile bellezza.
Le vesti scendevano delicate sul suo corpo affusolato e
sinuoso, adattandosi perfettamente al suo fisico.
I capelli erano raccolti in una crocchia, ma nonostante ciò,
alcuni ciuffi ribelli le scendevano lungo la schiena.
Tra le mani aveva un vaso, dal quale scorreva un impetuosa
corrente d’acqua, che andava ad ammassarsi su quella già all’interno
della
vasca.
-Magnifico…- Mormorò Ashura, incantato da cotanta bellezza.
Dietro alla fontana vi era un enorme cartello, con su
disegnata la mappa dell’intera scuola.
Al piano terra erano presenti i laboratori di chimica,
fisica e le due palestre della scuola.
Al primo piano la segreteria era subito accanto alle scale,
e qualche corridoio più in là vi era la presidenza.
Leggendo il nome di quella stanza, Ashura deglutì a
vuoto.
Accanto poté notare la sala professori.
Si appuntò mentalmente di stare lontano dall’ala destra del
primo piano.
Nell’ala sinistra dello stesso, erano presenti dei secondi
laboratori di chimica e fisica, due laboratori di tecnica, uno di
artistica,
uno di informatica ed uno di scienze naturali.
Al centro delle due ali il bar.
Gli altri due piani
erano interamente composti da aule.
Ashura pensò che ad occhio e croce le aule destinate alle
singole classi fossero minimo una settantina.
Una botta di conti e scopriva che c’erano almeno una
quindicina di sezioni.
E se la matematica non lo ingannò, capì al volo che,
considerano una media di venti studenti a classe, vi dovevano essere,
grossomodo, millecinquecento studenti.
Se poi aggiungiamo il corpo docenti, la segreteria, le
bidelle, gli addetti alla manutenzione ed i giardinieri, senza
trascurare il
guardiano notturno, all’interno della scuola vi trascorrevano ogni
singolo
giorno da settembre a giugno duemila persone.
Era incredibile quanta gente avrebbe potuto conoscere di li
a poco.
Le possibilità erano infinite.
Prese dalle tasche un foglio, lo osservò e vi lesse la sua
classe:
Sezione effe…
F di figa, tanto per intenderci.
Si, quella sezione gli andava a genio.
Senza esitare, scoprì che la sua classe si trovava in un
corridoio interno al secondo piano.
Si mise meglio lo zaino a tracolla, e si diresse velocemente
verso la nuova classe.
Arrivato in classe, constatò che nessuno dei suoi
compagni
era presente.
Era il primo.
E di solito chi arriva primo il primo giorno di scuola è lo
sfigato della classe.
E non doveva essere quello il caso.
O perlomeno, non voleva diventarlo.
Sbuffò, sconcertato, e si sedette in terza fila, nel posto
accanto alla finestra.
“Il posto perfetto”, secondo la sua mente.
Ne troppo avanti, ne troppo indietro, ideale per i primi
giorni di caldo soffocante.
Osservò compiaciuto la sua futura postazione, e si sedette
in quel banco.
Ore 8:00 a.m.
La campanella risuonò tra i corridoi.
Lentamente le classi iniziarono a riempirsi di alunni.
Anche per la 3° F fu così.
Rimasero un poco meravigliati, sorpresi e piuttosto felici,
di ritrovarsi lì un nuovo compagno di classe.
Un novellino.
Presto avrebbe capito come andavano le cose alla Keita High
School.
Tutti presero posto, e l’unico banco libero rimase quello
accanto ad Ashura.
Il ragazzo si intristì un po’, ma non diede troppo peso alla
cosa.
Infondo era, l’ultimo
arrivato.
Dopo poco entrò il professore.
Dire che era un armadio è un altro eufemismo.
Altezza intorno ai due metri, due metri e dieci.
Il suo corpo era una massa pulsante di muscoli.
Gli occhi neri e profondi.
I capelli neri a spazzola.
Sembrava un personaggio uscito da un film di Rocky Balboa.
Subito adocchiò Ashura, che iniziò a sudare freddo.
-E tu chi saresti?- Chiese, con tono molto scazzato il
professore.
-Kamizashi, signore.- Rispose Ashura, giusto con un filo di
voce.
-Bene, presentati…- lo incitò il professore.
Ashura si voltò verso la classe, stava per aprir bocca
quando il professore lo riprese.
-Servono suggerimenti anche per la presentazione, cominciamo
male…- Commento con un finto tono amaro il professore.
-Mi scusi.- Mormorò intimidito il ragazzo, fissando il prof.
-Ragazzi, questo è Ashura Kamizashi, un nuovo compagno,
spero lo tratterete bene.-
Ashura non poté vedere il ghigno comparso sui volti dei suoi
nuovi compagni.
-Non si preoccupi professore…- Sussurrò un alunno- … gli
daremo un benvenuto che non dimenticherà mai.-
Angolo della sclero.
Ecco a voi il secondo capitolo della storia.
Capitolo molto descrittivo, dove viene presentata
l’ambientazione principale della storia.
Devo dire che l’idea del professor generale mi è venuta
così, all’improvviso, ma penso anche che in futuro potrei riservargli
un ruolo
importante… chissà.
Intanto ringrazio quei pochi disgraziati che hanno osato
leggere questa fanfic, ancora agli inizi, ancora tutta da leggere e
scoprire.
Passiamo ad altro, che forse vi interessa di più.
Tanti saluti a tutti.
Reds92.
Tokidoki: Grazie mille per i complimenti^^. Sono lieto che la storia sia di tuo gradimento. Comunque come hai potuto notare l'anticipazione si è rivelata solo in fondo al capitolo (sono bastardo dentro io, ma proprio fino al midollo osseo). Comunque ti basterà aspettare Venerdì per sapere come andrà avanti la storia. See yaa, my friend.
Anticipazioni.
Capitolo terzo:
Crudeltà
-Dove stiamo andando?-
Chiese un incuriosito Ashura alla sua guida.
-Lo vedrai molto
presto.- Rispose questa con noncuranza.