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Autore: Anthy    09/03/2010    29 recensioni
La sezione di Twilight vista con i miei occhi... e quelli di Edward.
Comica(?) a tratti, soprattutto ironica e sarcastica, scritta da un'autrice amante del fandom, ma anche della scrittura.
"E poi... l’illuminazione: perché non scrivere del vero Edward che scopre il mondo di Efp?
In pratica, lui era il vero Edward Cullen, che parlava di un Edward Cullen che leggeva degli Edward Cullen fasulli.
Magnifico!
Solo a lui poteva venire in mente una cosa del genere.
Era o non era il geniaccio della famiglia?"
Genere: Commedia, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Twilight's fandom - Considerazioni sulla sezione'
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Twilight's fandom
One-shot altamente ironica. Vi sono presenti i miei pensieri sul fandom di Twilight: quello che ho letto, visto o sentito.
Parodistica a tratti.

Avvertimenti: questa storia è sconsigliata:
-    a chi non ha senso critico;
-    a chi non possiede ironia;
-    a chi crede che il fungirlismo sia il massimo;
-    a chi crede che un dizionario non serva per scrivere;
-    a chi non vede nulla di strano, in questo periodo, sul fandom di Twilight.
Qualora vi avventuraste lo stesso, io vi ho avvertiti. Perciò, sappiate che io sono per il confronto, non per gli insulti.

Avvisi: prima che mi possiate dire:
-    ti credi la migliore a scrivere, ma non sei nulla di che: può essere, non mi credo superiore a nessuno.
     Do solo delle mie valutazioni. Metto per iscritto dei miei pensieri, delle mie opinioni, sottoforma di One-shot comica (?).
-    tu non capisci niente di Twilight: sappiate che io ci scrivo, su di esso.
-    sei contro lo yaoi: io stessa ho scritto una yaoi, e le leggo pure (commentando).
-    non fa ridere: non deve far ridere, ma magari riflettere. Oppure sì, se volete, anche ridere.
-    è una cazzata: lo so, che volete farci, ogni tanto anch’io le scrivo. Sapete com’è...

Credo sia tutto. Per ulteriori note, vi rimando a fine pagina.
Buona lettura.


Twilight’s
Fandom







Edward ed Efp:


Essere vampiri dalla vita eterna, si sa, porta a cercare occupazioni che possano contrastare la noia.
C’è chi legge, chi fa shopping, chi fa punto e croce...
Edward, vampiro centenario, solo in casa senza moglie e famiglia, era per l’appunto annoiato.
Molto annoiato.
Non aveva voglia né di suonare, né di leggere. Però voleva fare qualcosa.
Girovagando per la casa, trovò il netbook di Alice incustodito.
Illuminazione: poteva navigare in Internet!
Acceso il pc – rosa fucsia – ed il browser, decise di cercare qualche fan fiction: aveva letto da qualche parte che esse, a volte, erano ben scritte e piacevoli.
Fu così che, navigando di forum in forum, ricercando su Google e quant’altro, scoprì il sito dei siti.
Efp.


Edward e il fandom di Twilight:


Fu impressionato dalla quantità di fan fiction presenti.
Ma fu una sezione in particolare a catturare la sua attenzione: Twilight.
Come poteva essere altrimenti, come poteva non interessarlo? Riguardava la sua vita, spifferata ai quattro venti dalla psicologa di famiglia, Stephenie Meyer.
Ma spinto da grande curiosità, decise di leggiucchiare qualcosa. Così, per combattere la noia.
Se ne pentì quasi subito.
La sua vita, i suoi famigliari, la sua stessa personalità... tutto era stato modificato e manipolato, distorcendo la realtà del suo essere. Di primo impatto, ne fu traumatizzato.
Ma ben presto, l’influenza delle fungirl colpì pure lui.
Fu l’inizio della fine.


Edward&Bella e l’idea:


« Amore, sono tornata>>.
In risposta, solo il silenzio.

Incuriosita – ed infastidita – Isabella Marie Swan in Cullen cercò il suo uomo e lo trovò concentrato sul portatile di sua sorella.
« Cosa stai facendo?>>. In risposta, ottenne un “Shhh” piuttosto scocciato.
Oltremodo irritata, si sedette accanto a lui, sul letto. Le ci volle un attimo per capire che le lettere in quella pagina formavano una storia.
« Che cos’è?>>.
« Una fan fiction>>.
« Cioè?>>, chiese, curiosa.
« Storia scritta basandosi su un telefilm, libro, manga e postata da ammiratore di uno di essi>>, fu la concisa risposta che ottenne.
« E questa... su cosa si basa?>>
Occhiata sarcastica del marito. « Ma sai leggere?>>
Offesa, rimase in silenzio, osservando la pagina; ma ben presto, anche il nervosismo passò.
Lo stupore si fece strada in lei, lasciandola man mano che arrivava alla fine di quella... quella... storia a bocca aperta.
« O.Mio.Dio.>>
« Già>>, il tono di suo marito era grave.
« Non ci posso credere!>>
« Lo so, ti capisco>>.
« È una figata unica!>>
« Gi- eh?>>, per un attimo, solo un attimo, Edward si sentì... confuso...
« La scriviamo anche noi?>>
... ma dopo non ci furono più dubbi. Aveva sentito bene.
« Stai scherzando?>>, non sapeva neppure lui come definire il suo tono, ma era un misto tra irritazione, nervosismo, curiosità, stupore... e qualcos’altro. Del resto, lui era un vampiro: poteva provare questo e altro!
« Certo che no>>, fu la risposta della moglie. « Se lo scrivono loro...>> ed indicò il portatile. « Perché non potremmo parlarne noi? È pur sempre la nostra vita!».
Fu silenzio per un attimo.
Fu scambio di sguardi, di emozioni.
E alla fine, Edward si pronunciò.
« Ci sto! Che scriviamo?»
Il fungirlismo aveva contagiato pure lui.
« Ehm... cosa scriverai te, casomai». E per la seconda volta, il nostro vampiro si sentì confuso.
Cominciava a sentire l’ansia crescere, a questa constatazione.
« Perché solo io?»
Per tutta risposta, Bella si alzò in piedi, dirigendosi verso la porta. Perplesso, Edward la seguì con lo sguardo, osservandola poi girarsi, un sorriso enorme sulla faccia.
Deglutì, intimorito.
« Perché io devo andare a lavarmi! Quell’alce era proprio odoroso. Mi raccomando, quando esco dal bagno mi aspetto di trovare la storia pronta! Baci, baci!»
E la porta si chiuse.
E la balla di fieno passò.
Ed Edward comprese di aver fatto una cazzata, aprendo quel sito.


Edward e la trama:


Il nervosismo cominciava a farsi sentire. La sua mente – che ovviamente lavorava a velocità superiore a quella umana – era proiettata verso infiniti scenari.
Pensava, pensava... ed il tempo passava.
Aveva letto cose indicibili, su quel sito: si era ritrovato attore, professore, alunno, pianista, bastardo, sexy – ma questo lo sono sempre, pensò passandosi una mano fra i capelli – e sfigato. Di tutto e di più.
Si era ritrovato con una moglie, con un’amante, cornuto...
Si era pure ritrovato a fare sesso con quasi ogni membro della sua famiglia – dove il termine “membro” poteva leggersi in tutti i suoi significati...
Un brivido gli attraversò la schiena, a tutte quelle considerazioni.
Stava impazzendo.
Ma si riprese in fretta: erano quelle fungirl che lo suggestionavano, lui sapeva di essere casto e puro ed era contro il sesso occasionale – difatti, lui e Bella avevano serate precise in cui... incontrarsi.
Per questo, fin da subito, scartò l’idea di una storia spinta.
Per carità, ce n’erano fin troppe!
E poi... l’illuminazione: perché non scrivere del vero Edward che scopre il mondo di Efp?
In pratica, lui era il vero Edward Cullen, che parlava di un Edward Cullen che leggeva degli Edward Cullen fasulli.
Magnifico! Solo a lui poteva venire in mente una cosa del genere.
Era o non era il geniaccio della famiglia?


Edward e la scrittura:


Ora che si apprestava a scrivere, si sentì per un momento smarrito.
Prima di tutto: prima o seconda o terza od indefinita persona?
Passato, presente, futuro o gerundio?
Oh santi Volturi!
Per i canini di Dracula!
Non ne aveva propria idea.
Mmm...
Alla fine, decise: visto che era lui che parlava di sé stesso che narrava degli altri sé medesimi, allora avrebbe usato la prima persona singolare.
“In un giorno di pioggia io, Edward Cullen, vampiro centenario, due lauree in medicina ad Harvard, figlio di Edward Anthony Masen ed Elisabeth in Masen, figliastro di Carl ed Esme Cullen, marito di Isabella Marie Swan, et cetera et cetera... scopr-“
Panico.
Scoprire.
Alla prima persona singolare.
Al tempo passato remoto.
Come faceva?
Soprattutto, quante “i” ci vanno?
Questo si chiese il vampiro, maledicendo Van Helsing per l’inghippo.
Sillabò, pronunciò, pensò... eppure proprio non riuscì a darsi subito la risposta! Disperato, aprì un’altra finestra del browser: grazie al cielo, esisteva Internet.
Fu così che scoprì che nel passato remoto dei verbi con desinenza -ire, alla prima persona singolare, non si usava la i accentata, ma bensì la doppia vocale.
Ah, a proposito! Ora aveva cominciato con il passato remoto. Quindi doveva continuare con il passato remoto, il trapassato remoto, l’imperfetto, il trapassato prossimo, il pres...
« No, il presente no!»
Credette di fare un infarto – salvo poi ricordarsi che lui non poteva avere infarti –  quando il proprio computer, adoperando una voce di bambina che aveva già sentito per la pubblicità, lo rimproverò.
Deciso a non commettere sbagli, andò sulla pagina che lampeggiava impazzita – posseduta, quasi.
Si perse in un mondo di verbi, regole, spiegazioni. E scoprì che effettivamente anche il presente poteva essere usato, ma... questa è un’altra storia.

Quelli furono i primi di una serie di imprevisti, dimenticanze ed errori, ma grazie all’aiuto del suo fido vocabolario on-line, il primo capitolo poteva considerarsi abbastanza corretto, salvo qualche svista – anzi no, lui non commette sviste! Ricordate, i vampiri hanno la supervista, no?
Sì, era un capitolo ben fatto.
Per buona pace della grammatica.
Amen.


Edward e l’ora in cui postare:


Edward aveva finito.
Edward aveva scritto il primo capitolo. E ne aveva pure scritto un secondo, mentre inseriva l’html – lui può, non fatevi altre domande.
Edward era pronto.
Doveva postare.
I suoi occhi saettavano dal tasto “Aggiungi una storia” all’orologio. Era questione di minuti, di ore, di giorni, di combinazione astrali e fasi lunari; anche di oroscopo – e per quest’ultimo, si fidava solo di Paolo Fox.
Mancava poco, veramente poco.
La lancetta dei secondi si muoveva, inesorabile, finché...
Cliccò.
Cazzo, si era distratto e aveva perso l’attimo.
Non sapeva se cancellarla, per poi postarla alla sera – ma alla sera quando? Alle 18, alle 19, alle 20?
Era frustrante la cosa.
Ma decise di lasciarla là, fra le “Ultime storie”, prima fra le fan fiction del fandom di Twilight.
Per il momento.


Edward&Bella e le recensioni:


Il giovane Cullen fu costretto a lasciare la sua postazione: sua moglie l’aveva chiamato in doccia, perché non riusciva ad insaponarsi la schiena.
Esatto, solo per aiutarla. Non pensate male voi: lui non fa quelle cose.
Dicevo, fu costretto a lasciare un attimo il computer. Quando tornò, fischiettando felice, andò subito a guardare la sezione “Twilight”... e il fischiettio gli morì in gola.
« Non è possibile», mormorò flebilmente.
Sua moglie, uscita anche lei in quel momento dal bagno, si affacciò alla porta, incuriosita dal tono di suo marito: sembrava affranto.
Ed affranta, quasi allucinata, era l’espressione con cui lo vide osservare lo schermo.
« Che succede Edward?»
Uno sguardo da cucciolo bastonato Made in Cullen le fu rivolto.
« La mia storia... la mia storia è già finita in seconda pagina!»
Ma Bella ancora non capiva. « Ed è un male?»
« L’ho postata solo una mezzoretta fa!», protestò, il labbro tremulo.
Seriamente dispiaciuta per il marito, cercò di distrarlo: le dispiaceva che il suo lavoro ed impegno – perché sapeva che ci aveva messo impegno: come era testardo Edward non lo era nessuno – non venisse riconosciuto. « Ehm... E qualche commento l’hai ricevuto?»
Una luce di speranza baluginò negli occhi di Edward, e per un momento fu felice di averlo risollevato moralmente.
Ma quando lo vide afflosciarsi nuovamente, se ne dispiacque.
« Allora?»
« Nessun commento. Tante visite, alcuni seguiti, qualche preferito, ma nient’altro!»
Toccata dal suo stato d’animo, la giovane Swan gli si fece vicina, accarezzandolo alla testa.
« Vedrai, devi solo avere pazienza. Hai appena postato», cercò di rabbonirlo, tentando di farlo ragionare.
« Ma quella storia», ed indicò il computer. « Ha già avuto due commenti! E ci sono le k, la i singola, il “ma però”. E non c’è neppure l’html e...»
« Calmati, Edward: dai tempo al tempo».

Purtroppo, non sapevano di essere appena entrati nel duro mondo delle fan fiction, governato da regole proprie. E dal fungirlismo.


Due settimane e quattro capitoli dopo...

Edward e la fine:



Era stanco, Edward.
Stanco.
Stanco di vedere opere – opere?! – che ricevevano più consensi della sua: insomma, lui conosceva la propria vita, lui sapeva come parlarne, lui poteva scriverne correttamente. E allora perché la sua veniva considerata ciclicamente? A volte piena di commenti, altre volte snobbata.
E poi era stufo di dover combattere sull’orario in cui postare: e se postava alla mattina, non c’era nessuno che leggeva; alle quattro, tutti postavano; alle sei...
Si sentiva smontato.
Lui, vampiro idolatrato da masse e masse di fungirl, veniva snobbato dalle stesse. Per cosa? Per storie che non valevano quanto la sua! Eppure gli era capitato di imbattersi in altre storie simili alla sua – per non dire uguali...
Ed i capitoli avviso? Quelli usati solo per portare in alto la propria storia? O addirittura utilizzati ancor prima che la stessa cominciasse!
Sì, era indignato, affranto, smarrito (?).
Basta.
Era l’ora di finirla.
Se non lo volevano, lui se ne sarebbe andato.
Punto.
La sua mano tremava, la sua mente vacillava, ma ormai aveva deciso.
Quello era un addio.
Quella era una fine.
Efp non avrebbe più visto il suo nome, non avrebbe più visto la sua storia.
Basta!
Postò l’ultimo capitolo, con le scuse, con i ringraziamenti, con la sua irritazione.
E scrisse quella parola che decretava la sua decisione. Quella parola che avevano usato anche altri autori, che aveva apprezzato ed ammirato.
La usò con dispiacere, ma non ne poteva più.
Per l’ultima volta – almeno per il momento – cliccò il pulsante “Aggiungi una storia”.
La vide in cima alla lista. Si concesse un sorriso. E spense il computer.
Nella mente, la sua ultima parola.

Fine


Il "ma bensì" è voluto.
La voce di bambina a cui mi riferisco è quella della pubblicità delle sottilette.

Note: guardate, mi ridanno la chiavetta dopo avermela tolta, ed io che faccio?

Pubblico questo -.-
Prima che chi mi segua possa avere un infarto – o anche un
banale shock – vi posso assicurare che non ho nessuna intenzione di lasciare Efp. ^^
Questa shot era archiviata in una cartella del mio computer da molto tempo; l’avevo iniziata, ma mai conclusa. Mi sentivo troppo... bastarda a pubblicarla.
Solo che oggi mi è venuto lo schizzo di concluderla, leggendo una cosa che mi ha lasciata sconvolta ed irritata oltremodo. Perciò, chiudendo il capitolo di “Dépendance” (credevo di riuscire a postarlo per stasera, ma purtroppo così non sarà), ho aperto la bozza di questa storia e ho lasciato scorrere tutti i miei pensieri attuali sul fandom, condendoli di un po’ di humour (?) ed ironia.
Come detto all’inizio, ricordo che mi sto sfottendo pure io in questa shot: scrivo a rating rosso, uso i protagonisti al di fuori dei loro normali ruoli e quant’altro si possa ricollegare a me.
Tranne che per il discorso “cura del testo”: cerco sempre di essere il più accurata possibile, adoperando per l’appunto il dizionario, on line o cartaceo che sia. Purtroppo, la super vista non ce l’ho e le sviste le commetto pure io. ^^

Detto ciò, in questa storia ci sono, come già detto, mie – e ribadisco: mie – personali considerazioni. L’ultima parte, poi, non è così assurda: autrici/autori bravissimi che stanno lasciando la sezione – e non solo in Twilight, ma anche altrove sta succedendo – per il poco apprezzamento, per presunte scopiazzate e per tanto altro.
E devo dire che mi dispiace sul serio.

Recensioni. Proprio in questo periodo, Erika, webmistress di Efp, aveva aperto una discussione a riguardo in prima pagina. Devo ammettere che mi ero espressa pure io, salvo poi rendermi conto che la stavo prendendo troppo a cuore, che dovevo essere felice di quel che avevo, e soddisfatta.
E lo sono. Veramente. Questo non significa che io non possa guardarmi intorno e vedere quello che sta succedendo nel fandom.
E metterlo per iscritto.

Ah, la battuta sullo yaoi (quella sul “membro” voleva essere qualcosa di grezzo, una di quelle sparate che si fanno ogni tanto): sia chiaro, io NON sono contro lo yaoi – che leggo, commento (a volte, se mi piace) e su cui ci ho scritto). Né sono contro le boy x boy su Twilight: ne ho letta una su Twilightersitalia(una Edward x Jasper)  veramente bella e ben scritta, mai volgare. Ma era AU. Ed OOC.
A mio avviso, poi, ci sono i Volturi che possono essere Slash. Li vedo bene *_*
Solo che non riesco a vedere, nelle storie che cercano di rimanere fedeli alla saga, lo yaoi all’interno della famiglia Cullen. È un mio gusto, ma voglio che sia chiaro che non lo sto denigrando: quella parte rientra nel discorso sulle storie nella sezione, sulle loro trame, che spesso sono viste, riviste, ritrite e riciclate.

E poi è vero, per quanto riguarda l’ora in cui si posta: Paolo Fox o meno, ci sono momenti in cui basta che passino dieci minuti e la storia è già scesa di posizione. E magari il giorno dopo, alla stessa ora, non posta nessuno.
Assurdo O.O

Ora, qualcuno magari mi manderà a quel paese, qualcuno magari mi darà ragione, qualcuno magari rifletterà, o si farà due risate o mi ignorerà. Non lo so.
Volevo scriverla e l’ho scritta.
Ricordo che mi sto prendendo in giro pure io, qua dentro.
Detto ciò, mi eclisso e torno a scrivere “Dépendance”.
Che la forza – e l’ironia – sia con voi
Anthea

   
 
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