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Autore: Purelove    09/03/2010    3 recensioni
Bella ritorna ma niente è come prima. Minacciata cambia vita e abbandona definitivamente la sua professione come killer per addestrare una nuova squadra governativa. Loro sono al di sopra della legge stessa anzi...loro sono la legge. C'è un altro capitolo della sua vita da scrivere...sua figlia, Reneesme rischia di entrare nella sua vecchia vita. Si sa che prima o poi il passato ritorna e avrà delle ripercussioni inimmaginabili. Qualcuno sconvolgerà la vita di sua figlia...esattamente come aveva fatto Edward con la sua vita. A volte le decisioni che ci sembrano più giuste hanno dei risvolti inaspettati. CONTINUO DI "CODICE: TWILIGHT"
Genere: Azione, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Renesmee Cullen | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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PRIGIONIERA

Codice: Venom

 

1.       Il ritorno di Fawn

La macchina sfreccia veloce lungo la strada bagnata dall’ultima pioggia caduta nel primo pomeriggio. Guardo accanto a me il novellino.

Il mio novellino.

Prima che me ne renda conto stiamo già costeggiando il parco nazionale.
Inizia a crearsi una leggera nebbia che entra negli alberi suscitando un'atmosfera spaventosa.

Guardo distrattamente i lampioni che passano uno dopo l’altro sulla ferrari F430 spider.
Certo che se fosse la mia macchina avrei già spaccato il naso a questa mezza calzetta.
Guidare una macchina di simile portata è quasi come fare sesso. Non bisogna essere troppo violenti e lui sta sforzando troppo.

Incapace.

Guardo indietro nello specchietto la macchina di supporto. La macchina dell’orologio segna le due di notte.

Devo terminare questa faccenda prima che faccia troppo tardi.
Devo tornare a casa...

Arriviamo in una vecchia villa di un magnate che ha i suoi bei guai con la legge ma se non li puniscono loro, li puniamo noi i criminali.
Non c’è spazio a suppliche. 
Il nostro motto è che magari uccidendo una persona riusciamo a salvarne mille.
Quest’uomo trafficava con il medio oriente per delle bombe a lungo raggio capaci di radere al suolo una città come Roma o New York e noi non ci possiamo permettere che rimanga in libertà. Anche se le accuse contro di lui sono tutte cadute, noi dobbiamo intervenire.

Noi non abbiamo prezzo.

Noi salviamo vite.

Sono lontana anni luce da quello che facevo in passato ma non sono riuscita del tutto a chiudere una porta dietro di me.
Entriamo senza fiatare. Le guardie del corpo vengono presto neutralizzate.

La ragazza che ho allenato prima fra tutti è dietro di me ed estrae la pistola facendola scivolare lungo la sua gamba. Con alcuni segnali ci danno il via libera. Saliamo le scale come ombre.

Neanche il tempo di respirare e tutto ormai è finito. Uno sparo di pistola e poi un altro ancora.

Prendo per un braccio la mia allieva che stava per entrare nella stanza e la blocco al muro.

Sentiamo delle risate provenire dalla stanza.

Non sono nostri agenti. Qualcuno ha già fatto il nostro lavoro.

Sentiamo dei passi decisi verso di noi.

Prendiamo entrambe il corrimano e ci caliamo per il pozzo delle scale. Faccio dondolare Jessica davanti e indietro per poi lanciarla in una stanza al piano inferiore per nasconderla.

Dopo essermi assicurata di non aver provocato nessun rumore mi lascio andare e cado al piano terra dove due dei nostri agenti di supporto ci stavano aspettando. Gli segnalo la presenza di due intrusi e come fantasmi scompaiono nell’ombra.

Gli assassini scendono le scale comodamente, dilettanti.

Mi nascondo dietro una statua e guardo i due uomini scomparire nel cortile della villa.

Dopo pochi secondi scende Jessica cercando eventuali pericoli. E' giovane ma è in gamba come del resto tutti quelli che ho avuto sotto le mani.

-Abbia finito…andiamocene da qui…- dico alla squadra prima di far scattare appositamente l’allarme.

Saliamo in macchina e sfrecciamo a gran velocità verso il centro abitato.

Alla prima curva rispetto al tragitto prestabilito tiro di colpo il freno a mano facendo girare il volante proprio su quella curva, grazie alla pioggia l’operazione non risulta nemmeno tanto difficile. Alla velocità che stiamo andando lasciamo delle strisce nere sull’asfalto.

Il novellino mi guarda.

-Torniamo a campo base…- mi limito a dire senza spiegare oltre.

Lasciamo la macchina in officina e mi sfilo i guanti neri di pelle da guida lanciandoli ad un meccanico nelle vicinanze. Alzo lo sguardo ossevando Vladimir, il comandante, con le braccia conserte dietro al vetro a doppio strato da dove controllano le uscite e le entrate delle macchine.

Non ha una bella faccia ma sinceramente non me ne frega niente.

Alla fine finisce sempre che io minaccio di andarmene e loro mi minacciano di uccidermi poi sbatto la porta ed infine mi arriva una telefonata da Stefan, l'altro mio comandante che mi prega di tornare alle mie mansioni alla base.

Tutto questo mi ricorda molto quello che facevo appena un anno fa ma adesso è molto differente.
Sono stata contattata e minacciata. Da chi?

Da quelli che teoricamente ci dovrebbero proteggere ma i vampiri non hanno gli stessi diritti degli esseri umani. Almeno non ancora...
Una squadra speciale del governo americano mi ha contattato segretamente per addestrare le nuove reclute di questa divisione speciale comandata da Stefan e Vladimir. I vampiri più antichi che hanno mai solcato questa terra.
 Sapevano tutto di me. Tutti gli omicidi...ogni mia mossa.

Avevano tutte le carte in mano e soprattutto anche foto. Cosa potevo fare?

"Hanno persino minacciato di creare una guerra contro tutti i vampiri. Come potevo mettere in pericolo un'intera razza?"

Io che ero scappata da tutto quel mondo per amore di mia figlia, mi sono ritrovata bloccata in nuovi cavilli.

Me l’avrebbero portata via...lei che è metà essere umani.
Avrebbero distrutto tutto...
Loro ottengono sempre quello che vogliono. Volevano me perché ero la migliore e mi hanno ottenuta. Tutta colpa del mio addestramento. Se non fossi così preparata non sarei finita in queste condizioni. Mi ritrovo a dover cedere tutte le mie conoscenze a questi burattini senza personalità. Sembrano tutti robot.

Almeno noi in squadra avevamo diverse capacità. Vorrei trovare una testa calda che mi desse filo da torcere almeno una volta.

Sarebbero troppo irruenti ma di sicuro con il mio addestramento sarebbero i migliori.

Questi che mi ritrovo sono troppo controllati. Voglio proprio vederli in una situazione che non gli si è mai stata presentata teoricamente.

È per questo motivo che cerco sempre di spingerli al massimo delle loro possibilità.

Alla fine mi mandano i più addestrati. I migliori della squadra. Quelli che prima o poi ne verranno a capo almeno di una divisione e proprio per questo motivo io li stremo finché non sputano sangue sull’asfalto.

Per farlo non mi preoccupo minimamente di andare anche agli estremi della legalità.

Non mi importa. Questa volta ho le spalle ben coperte.

Naturalmente questa divisione agisce a livello internazionale quindi mi capita spesso di andare per alcuni giorni all’estero lasciando da sola mia figlia.

Reneesme. Ormai sembra una diciotenne. Assomiglia giorno dopo giorno sempre di più ad Edward. Avrà preso tutto da lui, questo è sicuro ma i suoi occhi...almeno quelli sono i miei.
Putroppo però,
il carattere l’ha preso tutto da me. Completamente...

E so benissimo che non è un bene.

Come me è scalmanata e smaniosa. Sopratutto quando è a caccia.

Faccio sfrecciare la macchina a più di 100 Km/h ma a quest’ora non c’è nessuno. Me lo posso anche permettere anche se non sono in servizio.

Percorro la strada deserta  e imbocco un viale di alberi che porta dritto alla mia villa.

Ai lati del cancello ci sono due leoni. Appena la macchina si avvicina i loro occhi si illuminano e si aprono. Grazie all’ultima tecnologia riescono a riconoscere targa e modello.
Parcheggio davanti all’entrata mentre la polvere che avevo precedentemente alzato si inizia a posare aiutata anche dalla pioggia che sta cadendo. Entro in casa in piena notte e grazie alla mia vista vampiresca non accendo neppure le luci.
Vado a controllare nel suo letto. È sdraiata a pancia sotto ma sono sicura che è da poco che è tornata a casa sento il suo cuore battere ancora come se fosse sveglia. Le chiudo la finestra della camera lasciata aperta per evitare che prenda freddo di notte.
Torno in camera mia e dopo essermi raccolta i capelli in una soffice coda mi lancio dalla finestra per nutrirmi.

La mattina non tarda ad arrivare e presto torno a casa sazia come non mai per rimettermi a posto grazie ad una bella doccia.
Grazie a questa nuova natura sono molto più veloce in ogni aspetto. Scendo giù a prepararle la colazione, non voglio che si nutra solo di sangue e visto che può mangiare benissimo il cibo degli esseri umani cerco di sforzarla per approfondire la sua parte umana.
Il cellulare vibra sul tavolo e in un nanosecondo lo afferro aspettando che puliscano la linea da eventuali interferenze e ascoltatori.

-C’è bisogno di te in Spagna per almeno una settimana.- mi dice la voce del mio operatore.

Riaggancio svogliatamente e incomincio a salire le scale per preparare la valigia.

-Dove vai?- mi chiede Reneesme appena svegliata.

-Ho un lavoro urgente e devo partire per la Spagna…- le rispondo infilando un po’ di camice, gonne e pantaloni che tanto mai userò.

-Non capisco che emergenza può avere una banca…- dice andando in cucina per iniziare la colazione. Sorrido senza farmi vedere.

Torno giù con il borsone e lo appoggio vicino alla porta. Quando torno in cucina Reneesme è seduta che fa colazione mentre guarda il telegiornale del mattino barbottando qualche imprecazione per la colazione a base di non-sangue.

-Mamma ma anche noi dobbiamo votare per quel referendum?- mi chiede improvvisamente.
Mi volto non capendo a cosa si riferisse e lo vedo in televisione. Edward con naturalmente una stangona scema al suo fianco.
Gli stanno facendo un’intervista visto che è il rappresentante dei vampiri. E sì....siamo usciti allo scoperto.
Ora i vampiri sono riconosciuti e pian piano stanno cercando di integrarsi, sopratutto i nomadi. C'è bisogno di regolamentazione...

-No amore. Noi non voteremo…-gli rispondo bevendo un po’ di caffè. Siamo vampiri...questo referendum è solo per gli esseri umani.
-Io dovrei votare...in fondo sono metà.-

-E’ davvero affascinante, non è vero?- mi chiede guardando la tv. Prendo il telecomando e la spengo.

-Ehi! Che ti è preso?- mi dice contrariata Reneesme fissando ancora lo schermo del televisore.

Non le ho mai detto che Edward Cullen in realtà è suo padre.
Il periodo critico ormai è passato. Quegli anni di curiosità sono scemati e con quelli anche la volontà di sapere chi è...anche se sono convinta che l’argomento tornerà prima o poi a galla.

-Ieri ho ricevuto l’ennesima telefonata dal tuo Preside. Ti hanno sospesa un’altra volta- gli dico cercando di arrabbiarmi davanti a quegli occhioni.

-Non era colpa mia…io…-cerca di spiegarsi.

-Non voglio sentire storie. Ognuno deve prendersi le proprie responsabilità.- le dico.

Il clacson suona. Guardo fuori dalla finestra e vedo la limousine parcheggiata accanto alla mia macchina che avevo lasciato fuori la notte prima.

-Ne parleremo quando torno dal mio viaggio di lavoro ma non pensarla di farla liscia. È già la 5 volta che ti buttano fuori da una scuola elitè e incominciano a scarseggiare. Ho chiamato già Irina. Arriverà tra pochi minuti…-gli dico uscendo fuori seguita da lei.

-No! Sono grande abbastanza per badare a me stessa!- dice lamentandosi.

Le mando un bacio e salgo sulla limousine che mi aspetta fuori.
Effettivamente non lo è più grazie anche alla sua caratteristica ma è passato solo un anno. E' piccola...

 

Ciao! Ecco la continuazione della storia "Codice: Twilight". Come avete visto questa volta Bella non è dalla parte dei cattivi ma la vediamo nella veste solita....ma non è detto che abbia abbandonato le vecchie abitudini...ma non vi voglio svelare niente! Come avete visto ho fatto una mega accelerata e ritroviamo Reneesme all'età di "18 anni". Per chi avesse letto la prima storia si è conclusa proprio con la scena di Bella con la bambina in fasce.
Spero di non avervi deluso con questo inizio.
Cmq spero di leggere presto tanti vostri commenti! un bacione vale

 

   
 
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