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Autore: swan87    09/03/2010    3 recensioni
Missing moment di Breakin Dawn. Edward deve salvare Bella, non può permettere che muoia. Decide di iniettarle il suo veleno. Vi siete mai chiesti come e quando abbia deciso di farlo? Beh, io sì..Buona lettura!
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Missing Moments: The Twilight Saga'
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Veleno

Sentivo il suo flebile respiro nella stanza accanto. Finalmente era riuscita a prendere sonno. Il dolore causato dalle bestia che portava nel corpo non le dava tregua. Si contorceva e digrignava i denti ad ogni spasmo, costringeva il suo fragile corpo a sopportare un dolore troppo grande. Trovava un po’ di quiete addormentandosi per qualche ora, abbandonando le sue fragili spalle sul cuscino del divano. Non ammetteva di provare dolore, si costringeva a respingere ogni lamento e ad evitare qualsiasi manifestazione di sofferenza.

E io mi sentivo dilaniato dal dolore. La osservavo minuto dopo minuto, ora dopo ora, senza poter far nulla per alleviare le sue sofferenze. Se solo avessi potuto eliminare la creatura che cresceva dentro di lei. La bestia, frutto del mio seme maledetto, la stava sgretolando come se mia moglie fosse stata fatta di sabbia. Ed io non potevo far altro che starmene a guardare impotente. Bella amava incondizionatamente quella creatura malvagia che cresceva dentro di lei, così come era innamorata di me. Se solo avesse capito, se solo mi avesse lasciato estrarre quella “cosa” dal suo corpo, se solo non fossero mancati così pochi giorni alla sua imminente morte…

Un colpo di tosse mi destò dalle riflessioni e di scatto corsi a controllare la mia amata. Rosalie si stava già prendendo cura di lei, la accarezzava piano sulla fronte e le sistemava il cuscino.

Carlisle non si era sbagliato, la creatura aveva un ritmo di crescita ben superiore  a quello di un normale adulto, in pochi giorni avrebbe completato il proprio sviluppo. Non ci sarebbe stato più tempo. L’avrei persa per sempre.

Sapevo che Jacob avrebbe onorato la sua promessa e mi avrebbe ucciso il più presto possibile. Non avrei desiderato altro. La mia vita sarebbe terminata subito dopo l’ultimo battito del cuore di mia moglie. Prima però avrei ucciso l’orrendo mostro che mi stava privando di Bella. Dopo sarei stato veramente pronto a lasciare che Jacob ponesse fine alla mia vita.

Il solo pensare di non poter più stringere tra le braccia Bella mi causò una fitta al cuore. La guardavo dormire rilassata sul divano e ne osservavo la pelle magra e pallida del volto. Le sue mani erano appoggiate alla coperta, le dita contratte in due pugni per il dolore che anche nel sonno non le dava tregua. Mi avvicinai e le accarezzai con la maggior delicatezza possibile il dorso della mano, sfiorandole le nocche screpolate e ossute con la punta delle mie gelide dita. Tentai di sciogliere la tensione delle sue mani allargandole le dita. Non oppose resistenza, sospirò rumorosamente e rabbrividì per un istante. Coprii il suo piccolo corpo addormentato con la coperta che stava adagiata sul bracciolo. Mi parve rilassarsi istantaneamente, un semplice brandello di stoffa poteva fare ciò che io non avrei mai potuto. Un’altra fitta mi colpì. Sentivo gli occhi pungere mentre la osservavo,così fragile e tenera.

Non potevo permettere che la sua giovane vita finisse per causa mia. Non l’avrei accettato, non avrei sopportato l’idea di essere la causa della sua morte. Dovevo salvarle la vita ad ogni costo. Le possibilità erano poche, ma dovevo tentare. Mi sentii più deciso, come se ad un certo punto tutto il resto non importasse più, il mio Universo ruotava attorno a lei. Avrei affrontato tutti i licantropi del mondo a costo di salvarle la vita. Dovevo riuscire a trasformarla prima che la bestia la uccidesse.

La paura di perderla mi infuse un scarica di forza che mi annebbiò il cervello per un attimo. Strinsi i pugni tentando di dominare la rabbia e sentii il sapore metallico del veleno che sgorgava nella mia bocca. Passai la lingua sulle gengive e sui denti, pensando agli scontri che avrei dovuto affrontare per salvare Bella. Avrei ucciso tutti quelli che si fossero opposti alle mie azioni, li avrei eliminati tutti, pur di salvare lei. D’improvviso ebbi un’idea. Lanciai un’occhiata a Rosalie che se ne stava seduta a guardare fuori dalla finestra, mentre Bella continuava a dormire sul divano.

Corsi in cucina, cercando la borsa da dottore di Carlisle. La trovai e la aprii tentando di fare meno rumore possibile. Trovai ciò che mi serviva: una siringa. Chiusi la borsa e la riposi con la massima cautela. Ero eccitato e furioso alla stesso tempo, convinto di poter salvare la vita a mia moglie e disgustato dall’idea di trasformarla in un vampiro. Il veleno seguitava a fluire nella mia bocca. L’avrei raccolto e conservato fino al momento giusto, l’avrei utilizzato per salvarle la vita. Estrassi la siringa dalla confezione sterile e la osservai per un secondo. Evitai di deglutire, conservando tutto il veleno in bocca. Pensai a Bella e alle sofferenze che stava provando, alla mostruosa creatura, alla mia famiglia che non mi dava retta e si schierava contro di me, a Jacob ed ai licantropi che osteggiavano la trasformazione, ai Volturi che mi avrebbero costretto a mantenere la mia promessa, all’odio che provavo nel togliere l’anima a mia moglie e nei confronti della mia spaventosa natura. I pensieri sortirono l’effetto sperato ed un nuovo flutto di veleno sgorgò incontrollabile. Sollevai la siringa e con decisione l’infilai all’interno della bocca, sollevando piano lo stantuffo e aspirando lentamente il liquido. Terminai quando sentii che lo stantuffo era stato completamente sollevato. Estrassi con cautela la siringa contente il prezioso liquido e la osservai con il respiro affannato. L’avevo riempita completamente e mi sentivo mentalmente esausto, ma con la consapevolezza di avere una nuova possibilità. Un piccolo barlume di speranza si era acceso dentro di me.

Le avrei iniettato il veleno dritto nel cuore.

  
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