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Autore: Bibby    10/03/2010    8 recensioni
330 a. C. Due giovani in guerra, compagni, amici, amanti. Diversissimi e inesorabilmente legati. Qualche momento assieme nella tenda, mentre il sole tramonta, a godere di quell'idilliaco piacere, almeno per un po'. Sullo sfondo, la figura incombente di Alessandro il Macedone. In un epoca troppo matura e nel contempo troppo precoce, per poter assaporare la felicità.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Antichità greco/romana
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 Qualche nota prima di iniziare:

Innanzitutto questa è un Eumene x Leonnato, che furono rispettivamente il segretario di stato e un generale di Alessandro Magno, ma può essere letta semplicemente come un piccolo scorcio di vita tra due uomini innamorati intorno al 330 a. C.

Per le descrizioni fisiche, mi sono attenuta ai libri della saga “Alèxandros” di Valerio Massimo Manfredi, che mi ha fornito l’ispirazione per questa coppia stupenda.

Ovviamente, non è certo che i due abbiano avuto una relazione, anche se all’interno dei libri ho trovato il loro rapporto piuttosto ambiguo (ma io non faccio testo perché vedo yaoi ovunque XD). Quindi i fatti narrati in questa breve oneshot sono tutti di mia invenzione.

Detto ciò, buona lettura.


A questo punto.



-Ho ricevuto il tuo biglietto.- La figura scarna di Eumene, cinta da un corto chitone, fece il suo ingresso nella sala. Leonnato era di spalle - poteva scorgere la sua chioma rossiccia illuminata da un pallido riflesso di luce pomeridiana - ed era adagiato pigramente su di una poltrona di cuoio, probabilmente frutto dell’ultimo saccheggio. Eumene sapeva che lo stava aspettando.

-Siediti qui.- Lo invitò, accennando alle sue stesse gambe, mentre un sorriso sornione si dipingeva sul volto pallido, costellato da piccole efelidi sotto gli occhi e intorno al naso.

-Vuoi che mi sieda sulle tue gambe, generale Leonnato, come un eunuco mercenario o una sensuale ancella?- Chiese il greco, risentito, eseguendo comunque il suo ordine e posizionandosi un po’ titubante su di lui.

-Non credo che tu sia un eunuco, Eumene.- lo prese in giro, mentre una mano birichina andava direttamente tra le sue gambe a constatare la veridicità dell’affermazione. -Però, credo che potresti essere una bella ancella.

Eumene non rispose e sorrise un poco, mentre i suoi occhi scuri si illuminavano di malizia, ringraziando Zeus di dare le spalle all’amico, che quindi non avrebbe potuto bearsi della sua espressione lussuriosa.

-Come siamo giunti a questo punto, Eumene?- Chiese il rosso, stranamente serio, appoggiando la testa nell’incavo tra il suo collo e la spalla, e posandogli le grandi mani callose sulla vita, con fare quasi possessivo.

-A che punto, amico mio?

-Suvvia, non fare l’ingenuo, è risaputo che qua in mezzo tu sei il più sveglio ed il più furbo.

Eumene non rispose, accostandosi ancora di più all’altro, fin quando non avvertì chiaramente il suo respiro un po’ irregolare solleticargli la nuca. Si stava così bene, tra le sue braccia.

-Al punto che non posso resistere più di qualche giorno senza vederti, che passo le ore a rodermi il fegato se non posso posare le mie labbra sulle tue, che ho un desiderio folle di stringerti tra le braccia e farti cose che arrossiresti solo a sentirmele nominare, greco. Che mi hai fatto?

-Sei in vena si smancerie, eh?- Domandò Eumene sarcastico, ridacchiando e cercando di eludere le domande del generale.

Perché ne era a conoscenza, della causa di quell’assurda situazione, lui lo sapeva, che tutto quello era dovuto soltanto alla loro enorme stupidità.

Quella stupidità che li aveva indotti a baciarsi, quella notte qualche giorno dopo Isso, il sesto giorno del mese di Poseidone (era inutile mentirsi, ricordava precisamente quella data), mentre presidiavano nel pieno della notte i prigionieri persiani. “Questa non è un’attività consona ad un greco smidollato come te” lo aveva deriso Leonnato, scompigliandogli i capelli scuri, e, alla sua domanda circa quale attività fosse più adatta per lui, il rosso gli aveva ficcato la lingua in bocca per lunghi minuti, costringendolo tra il suo corpo imponente e il tronco umido di una quercia lì vicino, per poi rispondere semplicemente “questa” e ritornare dai suoi amici, lasciandolo da solo coi suoi dubbi e la sua confusione.

Era partito tutto da lì, e poi non avevano saputo più fermarsi...

Le labbra dell’altro che si stringevano attorno al lobo del suo orecchio sinistro, succhiandolo veementemente, lo riscossero dalle sue riflessioni ed Eumene si lasciò sfuggire un sospiro di soddisfazione, prima di tentare inutilmente di divincolarsi.

-Dai, sta’ fermo, che cosa faremmo se dovesse entrare qualcuno in questo momento?-

-Lo lasceremmo guardare. Sai, credo che il tuo corpicino magro che si arrossa pian piano sotto le mie carezze sia davvero un bello spettacolo.- Continuò il rosso, staccandosi appena, per poi intrufolare una mano sotto la veste dell’altro, andando ad accarezzare il suo petto bianco e senza un filo di muscolo, prova inconfutabile della sua inattività in campo militare.

-E se entrasse Alessandro? Che cosa penserebbe il re, vedendo due dei suoi uomini più fidati amoreggiare come dei finocchi?

- Va’, che il re non potrebbe dire nulla, poiché lo sanno tutti quello che combinano in tenda lui ed il suo caro Efestione.

-Efestione. Mi fa compassione, quel ragazzo, è sconsideratamente innamorato di qualcosa troppo grande anche per lui. Se il re dovesse stancarsi del suo amore, stai sicuro che patirebbe le pene del Tartaro.- commentò il greco, con un filo di cinismo, anche se realmente commosso dalla sorte del compagno.

-Il re non si stancherà di lui. - Rispose Leonnato, col tono di chi deve spiegare ad un infante la più semplice ovvietà. -E tu, Eumene, ti stuferai mai di me?

Il moro rimase in silenzio, scuotendo lentamente la testa, prima di voltarsi e catturare le labbra dell’altro con le sue, nel solito bacio di sempre, che col passare dei giorni acquisiva sempre di più una preoccupante ed effimera nota di dolcezza.

Lo sapeva che probabilmente quell’idillio non sarebbe durato a lungo, ma era deciso a goderne con ogni fibra del suo corpo, intensamente, almeno per un po’.



Non sono solita elemosinare recensioni, però, se questa storiella dovesse piacere, potrei anche decidere di farne una raccolta, perché, se non si è capito, io ADORO questa coppia meravigliosa e assolutamente crack XD

Un bacio

-Bibby-

   
 
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