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Autore: ranocchietta    12/03/2010    0 recensioni
Erano le 2 di notte quando Elisa si era svegliata. La ragazza non era stata svegliata da un incubo o da qualcosa di trascurabile, bensì era stata svegliata dalle leggere vibrazioni di un terremoto.
La ragazza era in preda alla paura, ma ricordò che cosa si doveva fare quando si percepiva un terremoto: era andata di corsa sotto l’architrave della sua stanza.
E lì era rimasta fino alle 6 di mattina, tremante ed in preda al panico, non si era rilassata un solo secondo.
Che cosa succederà aquesta ragazza?
Abdrà tutto bebe?
dedico questa fic a mia sorella
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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" non ce ne eravamo liberati?"
"ma proprio qui questa deve scrivere le sue storie!?"
Attenti sta tornando, si salvi chi può!!!!"

Salve a tutti gente, ranocchietta è tornata, devo dire che ho questa fic in fermo da un bel pò, oggi ho deciso di publicarla, spero che vi piaccia, cercate di non essere troppo severi con le critiche, ciao ci vediamo a fine capitolo

LA paura della natura

Roma

Erano le 2 di notte quando Elisa si era svegliata. La ragazza non era stata svegliata da un incubo o da qualcosa di trascurabile, bensì era stata svegliata dalle leggere vibrazioni di un terremoto.
La ragazza era in preda alla paura, ma ricordò che cosa si doveva fare quando si percepiva un terremoto: era andata di corsa sotto l’architrave della sua stanza.
E lì era rimasta fino alle 6 di mattina, tremante ed in preda al panico, non si era rilassata un solo secondo.
Non appena sentì suonare la sveglia puntata la sera prima, Elisa si alzò e si mise davanti al suo armadio, lo aprì e ne tirò fuori un paio di jeans a sigaretta e una camicetta bianca, poi aveva messo le sue scarpe da ginnastica Nike bianche ed era scesa in strada, era salita sopra la sua vespa e dal suo quartiere, nella prenestina, e stava sfrecciando a tutta velocità verso la stazione Termini.
"Questa notte si è verificato un terremoto in Campania…… 4,8 sulla scala Richter….. epicentro in un campo disabitato…… pochissimi feriti, che abitavano in case vecchie e ormai pericolanti….purtroppo però siamo dolenti di dover comunicare che qualcuno non ce l’ha fatta"
Erano queste le informazioni che ascoltava dalla sua radiolina portatile.
poi finalmente era arrivata a destinazione, mise la catena al vespino , per quanto sapesse che neanche il più disperato dei ladri l’avrebbe rubato visto quanto era vecchio il modello.
Si era poi diretta verso un portone e aveva estratto un mazzo di chiavi.
Entrando guardò un attimo lo specchio che era all’entrata, aveva un aspetto terribile: i capelli neri e dal taglio a caschetto erano scarmigliati per via del casco, la sua carnagione chiara era ancora più pallida , e negli occhi piccoli e di colore marrone scuro si leggeva la paura.
Salì le scale facendo i gradini a due a due, e si fermò davanti ad una porta al terzo piano.
Cercò di aprire la porta con le chiavi che aveva in mano, ma non vi riuscì, allora cominciò a suonare al campanello a più non posso.
Dopo qualche minuto finalmente la porta si aprì.
Ad aprire era stata una ragazza un po’ più giovane di Elisa, con i capelli lunghi e neri, una carnagione più scura di quella di Elisa, ma gli stessi occhi piccoli e marrone scuro e che aveva una crema per il viso sulla faccia. Indossava un pigiama verde e sbadigliava, segno che era stata svegliata dal frastuono di Elisa. Era anche molto irritata per essersi alzata dal letto prima del previsto. "Ridammi le chiavi del portone" aveva sibilato la ragazza, Elisa non l’aveva ascoltata, era entrata e si era seduta sul divano del salotto della ragazza
"Perché non mi hai dato le nuove chiavi della porta di casa tua Stella? Sono tua sorella maggiore, perché non me le hai date?"
Stella era appoggiata al muro con le braccia conserte e aveva risposto "Per non farti entrare ovvio. Sei troppo stressante e non mi avresti fatto dormire. E ridammi le chiavi del portone!!"e aveva teso la mano verso la sorella
“L’hai sentito? Il terremoto verso le due?" le aveva chiesto Elisa ignorando la mano della sorella minore che la guardò con odio nonostante fosse ancora assonnata "Si, ma ho ripreso subito sonno" le aveva risposto Stella
2Come puoi esserti addormentata? Io sono rimasta sveglia per la paura!" disse Elisa
"Ecco perché non ti voglio con me. Non mi fai dormire. Oggi è venerdì e tra un ora devo andare a lavoro e anche tu". Ma Elisa aveva scosso la testa e aveva cominciato a tremare “No può capitare di nuovo e io ho paura” aveva detto
"Senti il negozio dove lavoro non mi farà restare con te, non che io voglia, e l’agenzia non ti farà saltare oggi"aveva detto Stella tirando la sorella verso la porta "E ora ciao!!"
SBAMM
l’aveva sbattuta fuori.
Elisa era rimasta a guardare la porta della sorella, poi era scesa e si era diretta verso il suo vespino, a pochi passi da dove lo aveva lasciato si era fermata e aveva imprecato tra sé "Do!!Non di nuovo!!!" si era detta, qualcuno le aveva rubato la catena e aveva lasciato la vespa dov’era, era la terza volta che le capitava quel mese.
Dopo due tentativi aveva messo in moto il motore e si era diretta al lavoro. Elisa lavorava in una agenzia di viaggi. Non si erano mai verificati problemi con lei, di solito era puntuale, precisa e dava il meglio di sé . Ma per tutta quella giornata non ascoltò un solo cliente, sbagliò prenotazioni due volte. SI era salvata solo grazie a Tatiana, una sua collega sempre gentile con lei.
Alle 6 di sera Stella si presentò sul posto di lavoro della sorella palesemente irritata.
"Ciao che ci fai qui?£" le aveva chiesto Elisa sorpresa di vederla davanti la sua scrivania con le braccia incrociate al petto.
Stella la guardò male, si aggiustò la minigonna blu che portava e mise le braccia sui fianchi, sulla camicia bianca per avere un’espressione ancora più minacciosa, poi rispose "Vediamo ho lavorato nel negozio di abbigliamenti fino alle 5, poi Tatiana mi chiama e mi dice che ti comporti stranamente"
"Ah"fu la sola cosa che riuscì a dire; alche Tatiana sopraggiunse e disse "Eli, vai a casa con tua sorella, ti copro io, tanto per oggi abbiamo quasi finito"
"No, io …" aveva tentato di ribattere lei, ma fu subito interrotta dalla sorella "Fila fuori!!"Stella l’aveva presa per mano e la guidava, di forza, fuori.
Poi si mosse verso una Opel Agila lì vicino e fece per aprire la portiera alla sorella "No, io torno con il mio vespino" aveva detto Elisa, Stella la guardò ridendo "Funziona ancora quel vecchio rottame?Non capisco perché non ti fai uno scooter nuovo.
Sicuramente questa è tutta colpa di mamma, è lei che ti ha sempre fatto vedere un sacco di film come ”Vacanze Romane”" le disse ancora sorridendo, poi più seria “Eli, quel terremoto è stato solo un momento, la vita va avanti”e detto questo salì sulla sua macchina, mentre lasciò che sua sorella tornasse a casa da sola.

NOTA DELL'AUTRICE: salve a tutti, eh si gente volenti o dolenti sappiate che sono tornata,
spero che la fic vi sia piaciuta, è una storia senza pretese, che dedico a mia sorella minore, perchè nonostante tutto mi sopporta e amodo suo mi vuole bene, proprio come Stella ne vuole a Elisa.
(abbiate pietà, è la prima volta che scrivo qualcosa che non c'entra con i fumetti, e non sapevo neanche dove collocare questa storia, pensate come sto Xd )
Prima di chiudere aggiungo solo una cosa: solo perchè qui il terremoto non viene visto in modo pericoloso, non vuol dire che io non ne abbia paura, questa è solo un modo per esorcizzare la paura
ora ciao davvero
  
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