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Autore: FrogWriter    13/03/2010    3 recensioni
“Questo è acido, non latte! Vuoi forse avvelenarmi?”
Quando Lorelai decide di preparare la colazione a Luke...
Fanfiction partecipante all'iniziativa "2010: a year together" indetta da Collection of Starlight
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lorelai Gilmore, Luke Danes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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17. Colazione a letto con latte scaduto e brioche confezionata

 

Mi sveglio di soprassalto a causa di un rumore proveniente dal piano di sotto. Istintivamente allungo il braccio alla mia sinistra, in cerca di lei; ma lei non c’è. Mi giro per controllare con i miei occhi; lei non è lì, accanto a me.

Mi alzo di scatto quando sento un altro tonfo; proviene dalla cucina. E questo è inquietante. Mi fiondo giù per le scale, decisamente preoccupato. Non si può lasciare lei sola in cucina.

“Cosa è successo?” urlo trafelato appena la vedo, guardandomi attorno attentamente, in cerca di qualche probabile danno.

“Luke!” esclama lei, visibilmente agitata, mentre tenta di nascondere qualcosa dietro la schiena. “Che.. che ci fai qui? Pensavo stessi dormendo!”.

Stavo dormendo, finché non un rumore sinistro non mi ha svegliato. Mi puoi dire per favore cosa è successo?”. Sono ancora agitato, ma vedere che è intera mi tranquillizza leggermente.

Lei fa spallucce. “Niente, devi aver fatto un brutto sogno. Magari hai sognato di nuovo Kirk che sfondava la vetrina del locale!”. Sorride, dondolandosi sulle ciabatte pelose a forma di maialino rosa.

Scuoto la testa e mi avvicino a lei, che istintivamente fa un passo indietro.

“Che fai?” mi chiede sospettosa.

“Mi accerto che tu sia tutta intera” rispondo, facendo un altro passo verso di lei.

“Oh, Luke, mi stai guardando, no? Se non fossi intera sarei a pezzi e se fossi a pezzi vedresti un braccio sul tavolo, una gamba sul frigo, un occhio sui fornelli…”.

“Lorelai!” esclamo serio, guardandola di traverso. “Volevo solo accertarmi che…”.

“Che stessi bene e ti amo per questo, davvero, ma come vedi ogni pezzo del mio corpo è dove dovrebbe essere e non c’è stato spargimento di sangue, perciò stai tranquillo e torna pure a dormire, su!” mi dice, agitando la mano verso il piano di sopra.

Continuo a guardarla di traverso ma alla fine cedo e torno in camera, ricacciandomi sotto le coperte.

Dopo qualche minuto la sento salire le scale e mi tiro su, appoggiandomi alla testiera del letto.

“Buongiorno!” esclama allegramente lei, entrando in camera. In mano ha un vassoio con una tazza e qualcos’altro poggiato sopra.

La guardo stupito. “Cos…” comincio a chiederle, ma il solito fiume di parole esce dalla sua bocca prima che possa rendermene conto.

“Visto che alla colazione, così come al pranzo, alla cena… insomma, dato che a tutto ciò che riguarda il cibo pensi sempre tu, ho pensato di ricambiarti il favore, per una volta”.

La guardo infilarsi sotto le coperte e accoccolarsi accanto a me. Come uno stupido fisso il piccolo vassoio. Su di esso è poggiata una tazza di latte piena quasi fino all’orlo, tanto che qualche gocciolina è sbrodolata dal bordo e scivola lentamente verso il basso; accanto alla tazza c’è una brioche, di quelle confezionate che non mancano mai nella sua credenza.

“Non dovevi, Lorelai” riesco finalmente a dire. Lei mi guarda sorridente e mi stampa un leggero bacio sulle labbra.

“Certo che dovevo!”.

“Perché?” le chiedo incuriosito.

Lei appoggia la testa sulla mano e mi fissa intensamente. “Luke, amore, che giorno è oggi?”.

“Il 13 marzo. Perché?” le chiedo curioso.

Lei mi guarda leggermente stralunata, poi scuote la testa e si mette seduta, a gambe incrociate. “Buon compleanno, Luke!” esclama, battendo le mani soddisfatta.

Oh, e chi ci pensava? Non sono mai stato abituato a festeggiare i compleanni… Mi batto la fronte con la mano.

“Che stupido che sono…”.

“Oh, direi più stolito, che stupido. Ma non preoccuparti, la tua Lorelai è qui anche per questo!”. Il suo sorriso si allarga sempre. È talmente bella. E mi ha pure preparato la colazione per il compleanno…

“Hey, Luke… Luke?” dice improvvisamente, passandomi la mano davanti gli occhi. “Sai, la colazione l’ho preparata perché la mangiassi. Perché-la-mangiassi, gnam! Capito?” dice, fingendo di infilare qualcosa in bocca e masticare.

Ridendo scrollo la testa e avvicino la tazza alla bocca, bevendone un sorso; ma, immediatamente, sputo il latte che ha appena toccato la mia lingua. Ha un sapore decisamente acido.

“Luke, che succede?” mi chiede lei preoccupata.

“Questo è acido, non latte! Vuoi forse avvelenarmi?” esclamo tutto d’un fiato, pulendomi le labbra con un tovagliolo.

Lei ride, visibilmente divertita. Come sempre. La guardo indignato e cerca di contenersi; ma tossicchia per tentare di nascondere l’ennesima risata.

“Da quanto, esattamente, questo latte è nel tuo frigo?”.

“Mmm, a dire il vero non lo. Solitamente non bevo il latte o, al massimo, lo bevo al locale!” risponde lei, aprendo la confezione della brioche e cominciando a spizzicarne un pezzetto.

“Allora perché non lo butti?” le chiedo irritato, mentre vedo lentamente scomparire la mia brioche nella sua bocca.

“Luke, mi stupisco di te! In una casa normale, con un frigo normale deve esserci del latte, da un’idea di ospitalità. Cosa dovrei far bere a dei bambini se venissero a trovarmi? Il caffè? E se venisse un inglese cosa gli dovrei versare nel thè? Loro ci mettono solo il latte…” farfuglia, masticando avidamente l’ultimo boccone della brioche.

La guardo incapace di ribattere. Fingo di essere irritato da quelle parole, ma un piccolo sorriso mi si distende sulle labbra. La amo anche per questo suo modo di fare assolutamente fuori dal normale.

Poso il vassoio sul comodino e l’abbraccio.

“Grazie” le sussurro tra i capelli. “È il più bel compleanno che abbia mai avuto”.

“Addirittura?” chiede lei divertita.

“Già, anche se mi hai quasi avvelenato e l’unica cosa decente da mangiare l’hai mangiata tu”. La sento ridacchiare e sorrido, beato. “Da domani però tutto torna normale, del cibo mi occupo io e soltanto io”.

“Oh, non sai quanto mi piace quello che hai appena detto” esclama lei, stringendosi ancora di più a me.

 

***

Non so quando è il compleanno di Luke; ho cercato anche su Internet ma non ho trovato niente, perciò mi sono presa la libertà di fare del 13 marzo il suo compleanno. Detto questo... è la seconda storia che pubblico su "Una mamma per amica" e la prima in assoluto su Luke e Lorelai; e probabilmente non sono stata brava nel tratteggiarli, ma sono personaggi così particolari e unici che penso ci voglia tanta pratica per arrivare a rappresentarli per bene! In ogni caso spero che almeno vi abbia strappato un sorriso ^.^ Commentino?

La storia comunque partecipa all'iniziativa "2010: a year togheter", indetto dal Fanfiction Contest ~ { Collection of Starlight since 01.06.08 }. Partecipate, gente, è davvero una gran bella iniziativa!

Ora mi dileguo, è l'una di notte e sono esausta :S

A presto!

Kià

   
 
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