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Autore: ArtRevenge_M    13/03/2010    16 recensioni
Tutto è crollato e nulla ha più senso. Ma la morte non sembra voler giunger per Hermione. Intrappolata nelle spire dei suoi stessi desideri ed incapace di controllare l'istinti da troppo repressi. Nessuna dolcezza, nessuna concessione...solo l'unico giorno in cui visse realmente. Il giorno, della sua stessa morte.
Genere: Triste, Dark, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Una piccolo One shot senza troppe pretese..
Nata per caso, mentre ascoltavo la prof di Storia....visto che vorrei scrivere una storia d'amore su Draco ed Hermione..la mia coppia preferita..stavo iniziando a delineare con varie One shot i loro caratteri..potreste suggerirmi..cosa dovrei cambiare.

Oh cosa vi piacerebbe vedere su Draco ed Herm..i vostri consigli sono ben accetti ed anche le critiche per questa piccola follia!
Un kiss e godetevi la storia..

(Correta)

 

                                                                             Passione Dannata
                                        Il giorno in cui morii, fu anche quello in cui vissi realmente..

Non avevo mai desiderato che la morte giungesse tanto presto.

Avevo sempre ritenuto la vita bella e la sua imprevedibilità era uno dei tanti motivi per cui valeva la pena vivere.

Eppure ora non ne avevo più la forza.

Ora che tutto era finito.

Tutto quello in cui credevo, le persone a me care..ogni cosa si era spezzata, ed io ero vittima e sopravvissuto nello stesso tempo.

Il mio corpo fremette, mentre chiudevo gli occhi e lasciavo che dannasse il mio corpo con le sue labbra.

La mia mente vagò nel ricordo più vicino e sentii lacrime di dolore scendere pesanti dal mio viso.

Lui mi guardò e come se avesse capito i miei turbolenti pensieri, s’impossessò famelico della mia bocca.

Sentii la rabbia invadermi e mi ritrovai a ricambiare quella sorta di bacio.. più simile ad un duello tra le nostre lingue, che non voleva finire.

Il viso sorridente di Ron mi tornò alla mente e interruppi bruscamente il contatto con quel diavolo tentatore.

Lo vidi ghignare e sentii i battiti del mio cuore aumentare velocemente.

-Perché insisti nel resistermi Granger ?-mi chiese la sua voce, simile a quella di un serpente che ha in pugno la sua preda.

-Non potrò mai arrendermi a te Malfoy!-esclamai, col poco orgoglio Grifondoro che mi era rimasto, ma lui rise sussurrando subito dopo:

-Ti sei già arresa ..mezzosangue..-

I brividi percorsero il mio corpo e ancora una volta mi sentì impotente.

Così come lo ero stata poche ore prima.

Quando avevo lasciato che Voldemort, torturasse l’uomo che amavo, per poi finirlo con cruda pietà.

Così com’ero stata impotente di salvare il mio migliore amico, colui che avrebbe dovuto rendere pace e giustizia a questo mondo, era caduto sotto i colpi del suo nemico.

Esalando col sorriso sulle labbra il suo ultimo respiro a pochi centimetri da me.

Ed ora mi chiedevo perché la morte non giungeva a prendermi.

Che diritto avevo di vivere, dopotutto?

La sua fredda mano s’intrufolò dentro la mia gonna e senza nemmeno accorgermene, mugugnai di piacere.

Un piacere carnale a cui non potevo e non volevo in alcun modo sottrarmi.

Perché ero stata soggiogata dal suo viso d’angelo, dai suoi occhi di ghiaccio e dal suo corpo da Dio.

Sembrava incarnasse la bellezza e la perfezione in assoluto.

Le sue dita giocarono con la mia femminilità, e a me sembrò di esplodere, senza veramente poterlo fare.

-Ah..-

Il respiro mi si fece affannoso e la gola divenne arida.

Non era giusto.

Ogni cosa che stava avvenendo, era sbagliata.

Eppure, non potevo controllare il mio corpo, che rispondeva ad ogni suo tocco.

-Vuoi ancora cercare di negarlo?- chiese, scendendo (senza attendere una risposta) nel mio seno, che prese a torturare lentamente.

La testa iniziò a girarmi, mentre il piacere non lasciava posto a nient’altro che a lui.

-Malfoy..-mormorai, in preda ad una brama incontrollabile.

Lo sentii ansimare, mentre scendeva sempre di più verso la mia femminilità.

-Sei mia Granger..-sussurrò, subito dopo assaggiò il nettare della mia femminilità..solo all’ora urlai:

di dolore, per ciò che stava accadendo, per ciò che era accaduto; di rabbia, per l’impotenza che non mi aveva abbandonata; di frustrazione, per tutte le volte che mi ero trattenuta; di passione, per il piacere che il mio peggior nemico stava irradiando dentro di me.

L’orgasmo mi scosse, troppo potente per poterlo controllare, nemmeno lontanamente possibile per fermarlo.

Le sue labbra cercarono le mie, ed io lasciai che esplorassero la mia bocca.

Sta volta lentamente, quasi con dolcezza.

Sentii le sue mani vagare nella mia pelle e il contrasto caldo del mio corpo e freddo del suo, provocare una scossa violenta tra noi.

Quando entrò dentro di me, mi aggrappai su di lui, senza poterne fare a meno..e alle spinte lente susseguirono quelle veloci, fin quando l’incontrollabile divenne eterno e lui si riversò potente e vittorioso in me.

Lasciò ricadere il suo viso nel mio seno, ed io chiudendo gli occhi voltai lo sguardo.

Aveva vinto.

Mi aveva distrutto, ma aveva vinto.

Io ero sua.

Sua e di nessun altro.

Io, ora gli appartenevo.

Il suo colpo sussultò, colto da una risata irrefrenabile e quando alzò il viso i suoi occhi luccicarono di una malvagità stupenda.

Perché era sbagliato..e lo sapevo.

Sorrisi guardandolo e lui sembrò sorpreso.

Forse nessuno avrebbe mai potuto capirlo, ma la morte per me era già arrivata..

Avevo accolto la mia tentazione più grande e non mi ero ribellata in alcun modo vivendo veramente solo in quell’attimo…e così facendo ero morta davvero.

La cruda realtà mi colpì troppo forte e mentre lui si sollevava per non gravarmi addosso..io catturai il suo viso e lo portai verso il mio.

Il sapore delle sue labbra mi restò impresso, mentre la dannazione eterna si faceva varco dentro di me.

Avevo capito finalmente di essere sempre vissuta dentro un mare di bugie, di amori comodi e che tutti si aspettavano, rifugiandomi nell’assurda speranza, che avrei potuto soffocare ogni cosa che sentivo.

Nonostante ciò..ero felice.

Le lacrime  mi annebbiarono la vista e il suo sussurrò, decretò la fine dei battiti del mio cuore.

-Avada Kedavra! –

Felice, perché …avevo vissuto l’unica realtà che non mi era mai stata concessa..il giorno stesso della mia fine.

 

 Come vi è sembrata?
Recensite e ricordatevi di darmi qualche consiglio..un kiss..

 

  
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