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Autore: FedeSpuffy    14/03/2010    3 recensioni
- Che razza di cretina sei? – aveva urlato - Come scusa? – Kaori l’aveva guardato allibita Ryo uscì sbattendo la porta, mentre Kaori correva in camera sua.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una nuova avventura cap.1

Una nuova avventura

Capitolo 1

Erano le 4:00am e in una palazzina rossa alla periferia di Shinjuku un uomo stava rientrando in casa già immaginando di trovare la propria socia sul divano con un enorme martello in mano pronta a lanciarglielo nel momento in cui lui sarebbe entrato in casa. Arrivato davanti alla porta, però si ricordò che non meno di cinque ore prima lui e Kaori avevano avuto una tremenda litigata che era sfociata in lui che usciva sbattendo la porta e lei che, in lacrime, si rifugiava nella sua stanza. Il motivo della litigata? In quel momento era talmente ubriaco che non si ricordava neanche più; aprì la porta e trovò tutte le luci spente: “Lo sapevo, lei non mi ha aspettato stasera”. Si diresse verso il piano inferiore e si avvicinò alla porta della camera di lei, accostò l’orecchio e sentì il suo respiro regolare.

- Buonanotte amore mio -

Si allontanò e si diresse verso la sua camera già quasi addormentato.

Nel frattempo nell’altra stanza una ragazza dai capelli rossi non stava affatto dormendo anzi era sveglissima poiché aveva aspettato il socio seduta sul divano e con il suo martello, poi però mentre lui saliva lentamente le scale del palazzo si era ricordata della litigata e allora, per non dargli modo di pensare che lei fosse gelosa, era corsa in camera sua e aveva fatto finta di dormire, quindi aveva sentito ciò che lui aveva mormorato dietro la porta.

- Quanto sei stupido Ryo – sussurrò riferendosi anche alla litigata di quella sera poiché lei a differenza sua se la ricordava benissimo.

Inizio flashback

Erano le sei e Ryo e Kaori erano appena rientrati in casa; quel giorno si era concluso l’ennesimo incarico affibbiatogli da Saeko, solo che questa volta Ryo aveva rischiato veramente di morire. Lui e Kaori si erano ritrovati improvvisamente circondati da una decina di uomini, Ryo ne aveva feriti sette ma tre erano ancora illesi e avevano sparato contemporaneamente verso di lui, Kaori si era lanciata verso di lui e si era presa tutte le pallottole al posto suo. Ryo li aveva uccisi e poi era corso dalla socia, si era avvicinato e con suo sommo sollievo si era accorto che una pallottola l’aveva presa di striscio alla testa e due erano andate a conficcarsi nel giubbotto antiproiettili che, fortunatamente, Saeko li aveva costretti a indossare. Una volta arrivati a casa però Ryo si era infuriato:

- Che razza di cretina sei? – aveva urlato

- Come scusa? – Kaori l’aveva guardato allibita

- Ti rendi conto che se, come al solito, non avessimo usato i giubbotti tu saresti morta? Sei stata una stupida e un incosciente –

 - E questo sarebbe il ringraziamento per averti salvato la vita? – adesso anche Kaori si stava alterando

- Ce l’avrei fatta anche da solo, possibile che dopo dieci anni che lavori con me ti debba veder fare ancora queste stupidaggini? Lo vuoi capire che non posso badare sempre alle tue uscite di testa? O impari a cavartela da sola o te ne vai - e uscì sbattendo la porta, mentre Kaori correva in camera sua.

Fine flashback

“Quell’uomo e una contraddizione vivente, prima non vuole che io impari a usare la pistola e poi si lamenta che deve starmi sempre dietro. Ho capito che se voglio imparare non devo dirgli che lo faccio altrimenti me lo impedirà”.

Mentre pensava, guardò l’orologio, erano le 6:00am.

- Oddio, ero così impegnata a pensare che mi sono dimenticata di dormire - rise - Non fa nulla, tanto ci sono abituata, e non mi conviene neanche provarci ora perché tanto fra un’ora suona la sveglia -

Si alzò dal letto e decise di andarsi a fare un bel bagno caldo; passò davanti alla camera del socio e non resistette, aprì la porta e lo vide: dormiva completamente nudo, la coperta gli copriva solo i fianchi, era abbracciato al cuscino e solo in quel momento lei si accorse che mormorava qualcosa. Decise di non entrare altrimenti lui si sarebbe sicuramente accorto della sua presenza ma tese l’orecchio e finalmente lo sentì:

- Kaori …. Kaori dai vieni qua …. Non ti allontanare …. Voglio solo un bacino …. Kaori -

La donna arrossì vistosamente, chiuse la porta e si rifugiò nel bagno; si mise davanti allo specchio e guardò la sua immagine riflessa: capelli arruffati, occhi insonnoliti, viso completamente bordò ma con un sorriso ebete sulla faccia; era la prima volta che sentiva il socio dire quelle cose e ne era contenta.

- Ho deciso, prima dovrò trovare qualcuno che m’istruisca e poi dovrò trovare il modo di farlo capitolare -

E con questi buoni propositi entrò nella vasca.

 

 

   
 
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