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Autore: Agartha    29/07/2005    13 recensioni
Ambientata all’epoca dei malandrini. Un piccolo incidente fa perdere la memoria a Remus degli ultimi tre mesi e così dimentica una cosa di basilare importanza. Fic breve senza grosse pretese ispirata ad una puntata del telefilm “Doc”.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Remus/Sirius
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Questa fic è stata scritta come sfogo ieri sera dopo che ho scoperto che mio fratello mi ha disintegrato il disco fisso in cui tenevo

Questa fic è stata scritta come sfogo ieri sera dopo che ho scoperto che mio fratello mi ha disintegrato il disco fisso in cui tenevo il mio adorato archivio di fanfic ed altro.

Spero che il tecnico riesca a recuperare i dati perché il solo pensiero di dover recuperare tutto da internet mi fa sentire male.

Visto la lentezza della mia connessione in internet o del mio computer ci metterei dei mesi.

Speriamo in bene.

E per fortuna che almeno i nuovi capitoli delle mie fic (V, L’amante, …fu…, I malandrini ed il torneo tre maghi) li ho recuperati dato che li avevo già salvati su dischetto per portarmeli appresso.

A questo proposito spero la prossima settimana di aggiornare almeno sia "V", che L’amante.

A parte questo, per farla breve, invece che ammazzare mio fratello, ieri sera ho deciso di scrivere una fic one shot ex novo.

L’idea base è stata ispirata da una puntata del telefilm "Doc" trasmesso su canale 5 il sabato e la domenica dalle 12.00 alle 13.00.

E’ una fic senza grosse pretese, è solo molto dolce.

I pensieri dei personaggi non sono resi al meglio ed è piena di ingenuità ma mi andava di scrivere una storia così, che non mi facesse pensare molto.

L’ho scritta per il gusto di scriverla, per sfogare la mia rabbia in qualcosa che mi piace senza dover scrivere capitoli e capitoli di spiegazioni.

E’ semplice ma spero che la gradirete comunque.

Lo so…il titolo non è granché, ma è l’unico che mi è venuto in mente.

Grazie per l’attenzione.

Agartha

 

 

DIMENTICARE L’AMORE PER POI RITROVARLO…

 

Successe tutto così all’improvviso che nessuno ebbe modo di impedirlo.

Un momento prima Remus seduto sull’erba vicino al laghetto del parco di Hogwarts, stava parlando con i suoi amici tenendo per mano quello che da poco meno di tre mesi era diventato il suo ragazzo, ed il momento dopo era riverso a terra in una posizione scomposta: un’ematoma bluastro in prossimità della fronte era l’unico segno rimasto visibile del colpo che l’aveva abbattuto.

Un gufo nero a tutta velocità si era scontrato con il ragazzo senza un perché, per poi rialzarsi in volo nuovamente come se niente fosse successo.

Remus era caduto all’indietro battendo la nuca ed era svenuto per lo shock.

Subito Sirius, il suo ragazzo, l’aveva raggiunto per soccorrerlo. Poggiandogli le mani sulle spalle aveva tentato di farlo rinvenire ma nulla, non c’era stato verso. Allora l’aveva sollevato di peso e trascinato in infermeria.

Madame Chips era stata subito prodiga di cure, dopo tutto gli ematomi in testa non devono mai essere presi sotto gamba, anche se grazie ai nuovi ritrovati magici degli ultimi due secoli non capitava più che qualcuno morisse per una semplice percossa.

Il ragazzo aveva risposto bene alle cure e così nel giro di un paio di ore l’infermiera era pronta ad obbligarlo ad ingurgitare una pozione per farlo rinvenire.

A piccoli sorsi, sollevandogli il capo e schiacciandogli l’esofago la donna riuscì a far bere al giovane il liquido verde che emetteva un odore nauseante contenuto in un ampollina; il ragazzo cominciò a tossire di conseguenza.

Remus riaprì gli occhi e si guardò intorno tentando di capire cosa fosse successo.

Era confuso.

Madame Chips lo lasciò cadere sul lettino dell’infermeria e lo guardò dolcemente.

Lui le sorrise.

"Ti ricordi cos’è successo?", gli chiese la donna.

Remus ci pensò un po’ su e poi dovette ammettere: "No."

"Sai che giorno è oggi?", allora continuò a porre le sue domande l’infermiera per controllare in che stato confusionario era il suo paziente.

A fatica Lupin riuscì a dire: "Giovedì."

"Esatto."

Proprio in quel momento, gli amici del ragazzo sentendolo parlare, si affacciarono dal séparé con cui l’infermiera aveva circondato per tre quarti il letto, e sollevati nel vederlo sveglio, gli sorrisero.

Remus li chiamò uno ad uno per nome per tranquillizzarli definitivamente. "Sirius, James, Lily, Peter. Sono felice di vedervi."

"Ci hai fatto preoccupare", biascicò Sirius avvicinandosi al lettino e prendendo fra le sue la mano del malato.

"Non dovevate. Ma cosa è successo?"

"Un gufo ti ha colpito mentre eravamo fuori nel parco, non ti ricordi?"

"No."

"E’ naturale.", la voce di Madame Chips intervenne nella discussione. "Deve essere lo shock. Ora vi lascio da soli con Lupin ma non fatelo stancare troppo. State qui un pochino e poi tornate alla Torre dei Grifondoro. Per sta notte Lupin dormirà qui e domani lo dimetterò. E’ solo una precauzione. Sembra un po’ confuso ma si ricorda che giorno è oggi, quindi non dovrebbero esserci problemi."

La donna sparì ed i cinque ragazzi rimasero da soli.

Subito Sirius approfittando del momento abbracciò il suo ragazzo e lo baciò sulle labbra.

Con Madame Chips si era trattenuto ma ora che c’erano solo le persone a cui voleva più bene poteva permettersi di lasciarsi andare.

Gli era venuto un colpo quando aveva visto Remus esangue a terra.

Lui e Remus si erano scoperti solo da poco tempo innamorati, prima erano stati per ben sei anni solo amici, poi però nel corso di quell’anno le cose erano cambiate. Sirius si rendeva conto che, nonostante fossero solo tre mesi che stavano insieme, l’amore del compagno gli era di già indispensabile. Senza si sentiva vuoto, il solo pensiero di perderlo gli raggelava il sangue nelle vene e gli faceva provare un forte senso di panico.

Fu per questo che la reazione di Remus lo sconvolse fin nel profondo.

Lupin sorpreso dal bacio di Sirius, lo allontanò da sé brusco.

Lo guardò profondamente sconvolto e gli disse: "Cosa cavolo stai facendo?"

"Ti bacio. Mi hai fatto così preoccupare oggi quando sei svenuto."

"Mi baci?", ripeté Remus scosso.

"Sì. Che male c’è. Sei il mio ragazzo, no?"

"Tu sei il mio ragazzo?", chiese sorpreso Remus.

"Sì. Non scherzare, Moony. Ci siamo messi insieme quasi tre mesi fa, non te lo ricordi?"

"Tre mesi fa? In novembre?"

"No. Tre mesi fa in febbraio."

Remus proprio in quel momento guardò fuori dalla finestra.

Il sole alto nel cielo, il clima mite e temperato della primavera inoltrata, gli alberi che si vedevano in lontananza lussureggianti.

"Che mese è?"

"Siamo in maggio.", fu James a rispondere capendo che c’era qualcosa che non andava.

"Il 12 maggio.", precisò Lily.

"Non state scherzando? Non siamo il 10 febbraio?", chiese speranzoso Remus.

"No. Siamo proprio il 12 maggio.", confermò Peter.

Lupin si passò una mano sulla fronte ora madida di sudore a toccare l’ematoma che ancora gli faceva male. "Io credevo di essere in febbraio. Ho dimenticati tre mesi della mia vita.", disse con aria afflitta.

Poi, gli sovvenne qualcosa. "Come farò con i M.A.G.O.?

Sirius lo guardava sbigottito. Remus pensava ai M.A.G.O. quando lui era tutto in subbuglio. Se Remus si era dimenticato gli ultimi tre mesi della sua vita, allora non si ricordava più nemmeno il modo in cui le cose fra loro si erano evolute. Il modo in cui nel giro di dieci giorni, l’amicizia particolare che li aveva sempre legati si era trasformata in amore facendoli diventare una coppia.

"Vuol dire che proprio non ti ricordi gli ultimi tre mesi?"

Remus scosse la testa.

"Non ti ricordi di noi due insieme come coppia?", chiese di nuovo Sirius sperando di aver capito sbagliato.

"No. Mi dispiace.", rispose sinceramente Remus. "Io ti considero solo un amico, od almeno per me fino a tre mesi fa eri solo questo. Non so cosa c’è stato fra noi ma non mi ricordo di essermi messo con te."

Sirius sbiancò e barcollò.

James lesto lo sostenne.

Lily più pratica capì che era meglio chiamare l’infermiera.

Raggiunse Madame Chips e le spiegò la situazione.

La donna si avvicinò di nuovo a Remus e chiese agli altri di uscire.

Forse l’ematoma aveva privato il ragazzo di alcuni ricordi, avrebbero potuto tornargli come no, però per saperlo bisognava permettergli di riposare.

James trascinò Sirius fino al dormitorio.

Il ragazzo di solito incapace di stare fermo per più di dieci secondi era così sconvolto dal fatto che Remus si fosse dimenticato di loro che ora sembrava un automa, si muoveva senza convinzione e guardava davanti a sé con sguardo perso nel vuoto.

Potter mise a letto l’amico capendo che anche all’altro avrebbe fatto bene dormire.

Però il sonno quel giorno non volle saperne di venire a fare compagnia a Black.

Rimase tutta la notte a pensare alla sua storia con Remus, sperando in cuor suo che il suo amico si ricordasse di lui.

Non poteva essersi dimenticato delle sensazioni che provavano quando stavano insieme, dei baci a volte dolci ed a volte passionali che si erano scambiati in quei tre mesi, delle passeggiate mano nella mano, di come fra loro non servivano le parole quando si abbracciavano, di come si capivano al volo, delle loro chiacchierate proiettate nel futuro, di come i loro cuori battevano all’unisono quando stavano insieme.

Non poteva essersi dimenticato di come tutto quello che c’era stato fra loro era nato all’improvviso.

Una settimana prima erano amici, la settimana dopo erano qualcosa di più.

Era bastata una chiacchierata chiarificatrice, uno sguardo diverso dal solito, il capire che erano fatti l’uno per l’altro ed era scoppiata l’incendio che prendeva il nome di Amore.

Ma Remus non se lo ricordava, per lui ora erano solo amici.

Sperava che l’indomani tutto fosse tornato alla normalità, che come aveva detto Madame Chips Remus si ricordasse, ma purtroppo non fu così.

Lupin non si ricordava ancora nulla.

Per lui era febbraio, non maggio.

Per lui Sirius era solo un amico, non il suo ragazzo.

E Madame Chips con una certa pena dovette dire ai suoi amici che se dopo una notte di sonno, il ragazzo non si era ancora ricordato di nulla, allora era probabile che non lo avrebbe mai più fatto, che quei tre mesi per lui non sarebbero mai più esistititi, che bisognava farglieli rivivere a parole.

Ma le parole non sono sentimenti e ben presto Sirius dovette rendersene conto.

Lily s’impegnò a far recuperare i tre mesi di studio a Remus per prepararlo ai M.A.G.O.

James gli parlò degli scherzi organizzati in quei tre mesi e delle loro scorribande.

Peter gli parlò delle ultime lune piene che avevano trascorso insieme: Remus in veste di licantropo ed i suoi amici come animagus.

Sirius provò a parlargli di loro nel disperato tentativo di ricordargli ciò che era stato, ma con scarsi risultati.

Remus lo guardava con degli occhi privi del sentimento che in tre mesi era riuscito ad insinuarsi fin nel profondo nell’animo di Sirius.

Quella con Remus era stata la sua prima vera storia importante. Lui che era stato diseredato dalla sua famiglia per i suoi principi così diversi da quelli dei suoi genitori, aveva riposto in Remus tutti i suoi sentimenti, l’aveva fatto diventare la sua famiglia ed ora l’aveva perso.

Non poteva crederci.

Per Remus lui non era più niente se non un amico, come James, come Peter, come Lily.

E glielo disse tre giorni dopo, quando una volta dimesso, i due ragazzi si ritrovarono da soli nel dormitorio. Sirius gli aveva appena parlato del loro primo bacio e si era deciso a consegnare a Remus il regalo che avrebbe voluto dargli nell’occasione dei loro tre mesi insieme. A dirla tutta mancavano ancora cinque giorni perché fosse l’anniversario ma visto che Lupin non si ricordava nulla sperava con quel gesto di fargli sovvenire almeno le sensazioni, se non i ricordi, di quando stavano insieme.

Estrasse dalla tasca un piccolo contenitore e lo porse all’amico.

Remus lo prese in mano dubbioso e lo aprì.

C’era un anello: una fedina semplice in oro.

Remus la guardò bene per qualche secondo.

Nella parte interna della fedina c’era una data 20.02 seguita da delle iniziali SB/RL.

Sirius intanto cominciò a parlare: "Volevo consegnartelo il venti maggio e chiederti di portarlo. Ti amo Remus, ti amo davvero. La nostra storia per me è molto importante, è una cosa seria e con quell’anello volevo chiederti se volevi rimanere per sempre al mio fianco come mio compagno di vita. Lo so che ora non ti ricordi di noi, ma…"

Remus lo interruppe dicendo: "Mi dispiace, Sirius ma per me tutto questo non ha senso. Io non provo gli stessi sentimenti che tu provi per me ed ora come ora non so se riuscirò mai a provarli. Ti considero solo un amico così come lo sono Peter, James e Lily. Io non mi ricordo come il nostro rapporto si è evoluto in questi tre mesi, per me questo anello, ciò che mi dici c’è stato tra noi sono solo racconti a me estranei. Mi dispiace ma non posso accettare l’anello. Non posso prometterti di diventare il tuo compagno per un sentimento che ora non provo più."

Sirius sospirò: "Sapevo che avresti risposto così ed è per questo che non ho aspettato il venti maggio per dartelo. Sarebbe stato inutile continuare per altri cinque giorni a raccontarti di cose che tu non riesci a comprendere, tentare di farti ricordare sentimenti che tu non provi. Ti ho dato quell’anello perché nonostante tutto vorrei che tu lo tenessi. Tienilo come un ricordo di questi tre mesi di vuoto assoluto per te. D’ora in poi io non ti assillerò più con la nostra storia. Ti amo ma tornerò ad essere solo l’amico che conoscevi. Te lo prometto."

Detto questo Black girò le spalle all’amico ed uscì dalla stanza.

I suoi occhi erano lucidi.

"Sirius…", lo chiamò Remus, ma non c’era nulla d’aggiungere. Lui non l’amava, cosa poteva fare?

James che aveva sentito da dietro la porta senza volerlo a ciò che i due si erano detti, seguì Sirius per offrirgli una spalla su cui piangere.

Sirius però non pianse.

Andò nella Torre di Astronomia e lì si fermò a guardare le stelle per un po’.

James gli chiese: "Sei sicuro che è la soluzione giusta rinunciare così a Remus?"

"Sì."

"Non è da te arrenderti così presto. Potresti provare a riconquistarlo."

"No. E’ giusto così. Se fosse qualcun altro e non Remus potrei riprovare a conquistarlo, ma in questo caso, cosa possa fare? Lui è mio amico e prova solo amicizia per me. La scintilla che aveva scatenato il suo amore è stata dimenticata, come posso riaccendere la miccia senza il rischio di perderlo anche solo come amico? Non voglio perderlo come amico, per cui è meglio rinunciare a fargli provare amore per me. Vedrai presto tutto tornerà come tre mesi fa. Lo dimenticherò."

James poggiò la mano sulla spalla del compagno e non disse più nulla.

Lo confortò senza una parola ma dentro di sé ormai Potter aveva preso una decisione per aiutare l’amico.

Il giorno dopo James cominciò a passare più tempo con Remus di quanto non facesse qualcun altro.

Lily, la sua ragazza, a cui aveva spiegato il suo piano lo assecondò.

Mentre James e Remus erano insieme, il primo non faceva che parlare all’amico di Sirius.

E non solo del Sirius degli ultimi tre mesi ma anche di quello di sempre.

Riportò alla memoria di Remus tutti gli episodi che l’avevano visto insieme a Black.

Lupin a volte si ritrovò a ridere senza un perché ricordando un suo scherzo, a volte si lasciò commuovere ricordando di come molto spesso l’aveva protetto dagli sgherri dei Serpeverde, a volte sorrise ripensando alla dolcezza che trasmettevano gli occhi di Sirius quando andava a trovarlo in infermeria dopo la notte di luna piena.

Sempre però lo sguardo di Remus era velato da una certa malinconia.

Il fatto che dopo avergli donato l’anello, ora nascosto in un cassetto, Black lo evitasse o si sforzasse e si vedeva di essergli solo amico, aveva fatto capire al licantropo che fra lui e Sirius era sorta una barriera; una barriera che l’addolorava. Stare insieme non era più naturale come un tempo. Gli mancava qualcosa.

Per lui Sirius era importante, lo era sempre stato, ma solo come amico o si sbagliava?

Cosa provava esattamente per Black?

Dopo quattro giorni James si decise a dire ciò che gli premeva: "Immagino che in questi giorni ti sarai chiesto perché ti ho parlato così spesso di Sirius, perché ho voluto farti ricordare i sette anni in cui siete stati solo amici, beh…il motivo è semplice. Sei sicuro Remus di non poterlo amare? Il vostro rapporto è sempre stato particolare e speciale, se io e Sirius possiamo ritenerci amici e quasi fratelli, se tu ed io siamo solo amici così come lo siamo tutti con Peter, cosa c’è sempre stato tra te e Sirius? Forse la scintilla dell’amore è scoccata tre mesi fa ma è scaturita dalla vostra amicizia particolare, la più particolare sorta in seno tra i malandrini. Per accendersi l’amore ha bisogno solo di un’occasione, sei sicuro di non poterla dare a Sirius?"

Remus non rispose, quella era la stessa domanda che si era posto lui stesso molte volte dopo che Sirius gli aveva dato l’anello, ma ancora non aveva una risposta.

Per tutta quella notte ci pensò su. Cosa doveva fare?

Quel senso di vuoto che provava nel sentire Sirius distante in quei giorni, non poteva significare che lui era di già un po’ innamorato dell’amico?

Il giorno dopo prese una decisione.

Era il venti maggio, tre mesi dopo il loro primo bacio, tre mesi giusti da quando si erano messi insieme la prima volta.

Remus aveva appena finito di studiare con Lily e stava tornado in dormitorio.

James e Peter erano al campo di Quidditch, Sirius era rimasto per tutto il giorno nella sua camera.

Con il cuore in gola Remus entrò nel dormitorio e si guardò intorno in cerca di Black.

Era disteso sul letto.

Quando lo vide Sirius si alzò e lo salutò.

Era imbarazzato.

Da quando gli aveva dato l’anello erano rimasti altre volte da soli ma mai in dormitorio.

Sirius fece per andarsene biascicando una scusa: "Forse è meglio se raggiungo anch’io James al campo di Quidditch."

"No. Rimani un attimo qui. Ti devo parlare.", subito Remus tentò di fermarlo.

L’altro acconsentì senza dire una parola.

Lupin andò alla finestra e guardò fuori mentre Sirius l’osservava confuso chiedendosi cosa gli dovesse dire.

Passarono diversi minuti in cui Remus stava tentando di trovare le parole giuste per iniziare il suo discorso.

Poi, sospirò e si girò verso l’amico.

"Da quando mi hai dato l’anello, ho pensato molto a noi due."

Lo sguardo di Sirius s’illuminò.

"No. Non fraintendere. Io non ti amo od …"

L’espressione di Sirius s’adombrò.

"…almeno non come tu pensi.", fu lesto ad aggiungere il licantropo.

Sirius lo osservò senza capire.

Remus allora si decise a spiegarsi.

"James in questi giorni mi ha aiutato a riflettere sulla nostra amicizia ed ho capito che ci sono sempre state le basi affinché il nostra rapporto si trasformasse in amore. Questo mi ha fatto pensare ad una cosa. Ora io non ti amo ma…Questo…Non preclude che un giorno potrei farlo, anzi…Credo…Che…Potrebbe essere più facile di quanto si pensi."

Remus abbassò gli occhi.

Sirius non parlava. Non sapeva ancora come reagire di fronte a quelle parole, non riusciva a capire cosa l’altro volesse sottintendere.

Lupin allora sospirando si decise a dire di nuovo qualcosa.

Riguardò l’amico ed afferrò la collana d’oro ricordo dei suoi genitori che portava al collo mostrando a Sirius ciò che vi era infilato in mezzo. "Non sono ancora pronto a portare il tuo anello al dito ma, ho deciso di metterlo nella mia catenina con il ciondolo che mi ha regalato mia madre. Così è più vicino al mio cuore e forse mi aiuterà non dico a ricordare ciò che c’è stato tra noi in questi mesi ma a farmi riprovare di nuovo gli stessi sentimenti. Tu mi piaci Sirius, per ora posso solo dirti questo. Non ti amo, ma mi piaci."

Quelle parole furono abbastanza per Sirius. Remus gli stava dando un’occasione per farlo innamorare di lui di nuovo.

Sorrise all’amico. Con passi prima lenti e poi sempre più veloci lo raggiunse e lo abbracciò. "Vedrai presto, ti scoprirai follemente innamorato del sottoscritto.", ridacchiò convinto.

Remus portò le sue mani a cingere il collo del compagno.

"Non pensiamo al futuro, ma al presente. Dammi il nostro secondo primo bacio. Fammi sentire cosa si prova."

Sirius lo accontentò.

I due ragazzi si baciarono.

Prima fu solo un contatto di labbra, ma poi quando la lingua di Sirius chiese accesso alla bocca dell’altro, Remus fu solerte ad accontentarlo.

Il bacio si fece sempre più passionale, mentre le mani dei due ragazzi vagavano le une nel corpo dell’altro.

In quel bacio ed in quei gesti, Remus cominciò a provare strane sensazioni. Il suo cuore cominciò a battere all’impazzata.

Forse era vero. Ben presto la scintilla d’amore sarebbe scoppiata per la seconda volta in lui ed avrebbe amato Sirius alla follia così da come aveva capito, era stato negli ultimi tre mesi.

Dopo tutto quando i sentimenti sono veri e sinceri trovano sempre il modo di riemergere, basta solo avere pazienza.

 

DIMENTICARE L’AMORE PER POI RITROVARLO…

 

Allora come la trovate?

Secondo me non sono molto portata per le one shot.

Infatti anche quando scrivevo questa storia, nella mia testa s’insinuavano diecimila idee che avrebbero fatto diventare questa fic secolare.

Ho dovuto ricacciarle indietro a forza ma chissà forse un giorno potrei utilizzarle adattando la storia alle mie esigenze.

Comunque a voi l’ultima parola.

Se potete, commentate.

Un bacione

Agartha

 

 

  
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