Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
Segui la storia  |       
Autore: DalilaRock    15/03/2010    4 recensioni
questa fan fiction su joe e demi è diversa da le solite che si leggono sulla coppia jemi cmq joe è un ribelle combina guai mentre demi la classica alunna modello
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ecco che passa un’altra noiosissima giornata. Ciao a tutti, mi chiamo Joe, ed ho 17 anni. Frequento il penultimo anno di liceo. Sono un ragazzo che non ama la sua città, non ama la sua scuola e non ama la sua famiglia. Posso dire che sono un ‘combina guai’. Ho tre fratelli: Frankie, il più piccolo, Nick, chiamato da me ‘pulce’, ragazzo ne troppo angioletto, ma nemmeno casinista come me... una via di mezzo. E infine c’è lui, il più odioso, il più perfetto, il più insopportabile fratello del mondo: Kevin. E’ il maggiore, ha due anni in più a me ed ovviamente è tutto il mio opposto.

Era un sabato, e come sempre mi trovavo con i miei amici in giro per Los Angeles. Ci trovavamo nel solito bar d’incontro. Io mi stavo fumando una sigaretta, Carl beveva il limoncello, e Brian con Set mi facevano compagnia. Carl è mio migliore amico da sempre. E’ un anno più piccolo di me. Ad un tratto Jason fece una proposta:

-Joe, scommetto che tu e Carl non avete il coraggio di rompere la finestra della scuola qui accanto, entrarci e distruggere tutto!-

-Perché dovremmo farlo?- Chiesi io non capendo quella sfida,

-Perché vincereste 300$-

Io e Carl rimanemmo a bocca aperta, ci scambiammo uno sguardo e ci capimmo subito. Io mi alzai e accettai la proposta di Set. Io e Carl ci avvicinammo alla scuola, trovammo un sasso. In meno di qualche secondo eravamo dentro l’edificio, iniziammo a rompere più cose che trovammo. Dai quadri ai trofei. Ci sentivamo solamente noi ridere, ma in quell’istante vedemmo entrare un poliziotto, entrambi cambiammo l’espressione sul volto. Ci dirigemmo correndo da dove eravamo entrati, Carl riuscì ad uscire, ma quando io misi solamente la testa fuori lo sbirro mi prese dalle braccia e mi tirò dentro. Carl stava per rientrare, voleva aiutarmi, ma io gli urlai di andarsene, e così fece. Riuscii a divincolarmi dalla presa di lui, e corsi verso quella che era l’uscita principale. Iniziai a correre per la strada, con il poliziotto dietro le costole. Non mi ricordai che i poliziotti uscivano sempre in coppia, ed infatti una macchina con dei lampeggianti blu mi bloccò la strada, io allora salii sul cofano, e non appena ripresi a correre uno dei due uscì dalla macchina e si buttò sopra di me, facendomi cadere a terra. Mi bloccò prendendomi le mani, provai a liberarmi, ma ormai ogni tentativo era vano. Quel poliziotto mi mise le manette e mi portò alla macchina facendomi sedere nella parte posteriore dell’auto. Ora ero davvero nei guai. I miei non avrebbero accettato molto bene un’altra denuncia, ma ormai ero abituato alle loro grida. Arrivammo alla centrale e il poliziotto mi fece entrare in una stanza, dove c’era solo un tavolo e tre sedie... Ma dove ero?

Ci andai vicino. Entrò un uomo, basso con gli occhiali e portava un farfallino rosso.

-Allora signorino... Come ti chiami?-

Mi domandò lui. Io tenevo le mani sul tavolo, con ancora quelle cavolo che mi facevano male ai polsi.

-Non vuoi rispondere? Dovrai farlo... Dobbiamo rintracciare i tuoi genitori... O sei maggiorenne?- Mi chiese di nuovo. Dovevo rispondergli?

-Ho 17 anni!- -Bene... Quindi devi parlare... Allora il tuo nome è?-

Ma dov’è finita quella frase che si vede nei film? ‘Ogni cosa che dirai potrà essere usata contro di te!’ Gente non ho ucciso nessuno!!

-E chi era l’altro tuo amichetto che era con te?-

-Non faccio la spia!-

-Senti ragazzino, o ti decidi a parlare o ti farò passare i più brutti momenti della tua vita! E non scherzo!-

Mi minacciò lui prendendomi dalla camicia. Io di tutta risposta sbuffai e gli risi in faccia. In quello stesso istante entrò un altro uomo. Alto, capelli castani, corti e occhi celesti. Avrà avuto più o meno una trentina d’anni.

-Connor, lascia stare, ci penso io!- Disse lui. Beh, Connor si avvicinava molto a Conan!

-Ok Richard... Buona fortuna!-

Il piccolo investigatore uscì, e Richard si posizionò di fronte a me. Mise la mano nella tasca e ne cacciò una piccola chiave, me la fece vedere bene, poi si avvicinò ai miei polsi e mi tolse quelle fastidiose manette. Mi avevano lasciato dei segni rossi, così iniziai a massaggiarmi i polsi.

-Piacere, io sono Richard. Mi hanno detto che hai combinato un bel guaio eh?!-

-Naaa, non ho ucciso nessuno mi pare!- Risposi io con molta naturalezza,

-Questo è vero... Allora, mi vuoi dire come ti chiami?-

Ci pensai un po’ su... Lui mi ispirava fiducia...

-Joseph...-

-Cognome?- -Jonas...-

-Joseph Jonas?-

Mi domandò lui per sicurezza,

-Joseph Adam Jonas...-

Lo corressi io dicendogli il mio secondo nome.

-Ok... E ora mi vuoi dire il nome del tuo amico?-

Ok, ora esagerava... Non avrei mai fatto la spia, Carl era un mio amico. –Questo potrebbe alleviare la tua posizione-

Mi suggerì, -Non mi importa niente... E’ un mio amico!- -Ok.... Fai come vuoi. Però una cosa devo dirtela. La prossima volta cercate di essere più furbi!-

Lui guardai storto, -Che intende?-

-La scuola non era dotata di allarmi... Abbiamo ricevuto una chiamata anonima. Ora te lo chiedo un ultima volta... Nome e cognome di quel tuo amico!- Ancora insisteva? Strinsi i pugni,

-E io te lo dico un ultima volta: Non faccio la spia!-

-Contento tu! Toglimi una curiosità... Che divertimento ci trovi nel danneggiare una scuola?-

Un piccolo sorriso comparì sulle mie labbra, -300$- Risposi con naturalezza.

-Wow... Spera che la scuola non ti denunci... Cosa che credo sia impossibile!- Passarono circa 10 minuti, e dopo di quelli si sentì una voce provenire dall’alto parlante della stanza:

-Richard sono arrivati i genitori del ragazzo... Li faccio entrare da te?-

-Sì!-

Subito dopo vidi entrare i miei genitori, e poteva non mancare anche quell’altro essere? Sì... Mi sto riferendo a Kevin.

-Joseph ma che hai combinato?- Disse mia madre preoccupata, alzai gli occhi al cielo

-Suo figlio ha danneggiato una scuola privata!- Rispose Richard al mio posto.

-Ma sei impazzito?- Quasi urlò Kevin,

-Kevin fatti gli affari tuoi! Non stare a pensare a me!- Gli risposi io alzandomi dalla sedia.

-Non rispondere così a tuo fratello!- Mi disse mia madre, mentre mio padre stava parlando con Richard,

-Ma perché non sei come lui eh? Perché non sei come Kevin! Dove abbiamo sbagliato? Diccelo...-

-In niente!-

Risposi io uscendo da quella stanza. Ero a metà corridoio quando una mano mi prese per il braccio bloccandomi. -Dove credi di andare?-

Mi domandò Richard, -In qualunque posto... Basta che sia lontano da loro!-

-Cosa è successo?-

Mi chiese, sembrava davvero interessato, ma soprattutto preoccupato. Di sicuro aveva notato la mia espressione.

-Io... Non ce la faccio più... Sempre a guardare i miei errori... A loro importa qualcosa che a scuola ho tutte ‘A’? No! Riescono solo a vedere i miei errori.. Ok, sono gravi lo ammetto. Ma quando faccio qualcosa di giusto non mi dicono neanche un ‘Bravo Joe, continua così!’ Mi dicono solamente, ‘Continua a studiare!’ ed io mi sono rotto di essere messo a paragone con Kevin!-

Gli confessai io. Riuscii a sfogarmi per la prima volta con qualcuno, ed era una cosa strana che lo feci con una persona che conoscevo da meno di un’ora.

-Ti capisco sai? Anche io ero sempre messo a paragone con mio fratello. Sai alla fine che ho fatto? Me ne sono infischiato, ed ho continuato a fare le cose per bene. Ma non per loro, per me!-

Poi mi infilò un bigliettino nella tasca dei pantaloni

-chiamami se ne hai bisogno... Sai tu mi ricordi tanto me!-

Gli sorrisi, stavo iniziando a fidarmi di lui.

-Che ne dici se ora rientriamo lì dentro insieme?-

-Ok..-
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers / Vai alla pagina dell'autore: DalilaRock