La solita routine…

Correvo, veloce, come solo io sapevo fare.

Correvo, con grazia, solo come una vera ladra sapeva fare.

Ed ora correvo, al massimo, perché avevo appena rubato un gioiello.

Si avete capito bene, sono una ladra, sono la ladra dal pizzo rosso.

Non capite? Vi spiego…

Sono una delle tre ladre più famose qui a New York.

Siamo chiamate le ladre di pizzo, perché ognuna di noi ha gli occhi bendati da una fascetta di pizzo colorato.

Sono Isabella Swan e insieme alle mie sorelle: Alice e Rosalie Swan, siamo tre ladre che rubano…per fare?

Bèh, per pagare le bollette!

Sembra strano ma è la verità, i soldi che guadagniamo grazie ai nostri furti li spendiamo per pagare le bollette, il cibo e altre spese che si susseguono per mantenere un orfanotrofio.

Perché di notte siamo le ladre di pizzo, ma di giorno siamo: Bella, Alice e Rose tre ragazze senza genitori che vivono in un orfanotrofio e che mantengono 50 bambini scatenati.

Naturalmente non siamo sole, con noi c’è Esme: lei è nostra madre, mia madre, la madre di tutti e 50 i bambini di quell’orfanotrofio, è lei che l’ha fondato, è lei che ci ha adottate dandoci il suo cognome, è lei che ci ha addestrate come ladre ed è sempre lei che ci aspetta tutte le sere, o per meglio dire notti, a casa con un sorriso sulle labbra e tre cioccolate calde con panna e cannella.

Ora che sapete chi sono…lasciatemi correre in pace!

Dopo poco tempo,

-Bella psss, Bella! Scavalca il muro! Sono qui dietro con la macchina!-

Un sussurro basso, oltre il muro, mi fece capire che ero arrivata: Alice e Rose mi stavano aspettando nel Porsche giallo canarino.

-arrivo!- evitai di urlare, i poliziotti mi stavano ancora cercando…

Scavalcato il muro entrai nell’auto con un balzo, finendo nei sedili anteriori; la macchina partì veloce e silenziosa.

-allora, preso?-

La voce emozionata di Alice mi fece sorridere. È la più piccola tra noi tre, avendo 17 anni, ma non per questo è da sottovalutare: anzi è scaltra e furba, infatti, è lei che prepara tutta la nostra attrezzatura per la “missione”. Il suo corpo minuto e fragile la rappresenta a pieno, è come una piccola fatina: ha gli occhi verdi e vispi, i capelli corvini sono corti e spettinati. Ogni tanto la chiamo perfino Trilli dato il suo aspetto.

-si, non è stato difficile, le guardie erano concentrate sul diversivo di Rose-

-è stato divertente incendiare il tavolo degli alcolici!-

Rose, la più grande tra le tre, è quella che raccoglie le informazioni e crea il diversivo per farmi “lavorare” in pace. È la più responsabile e protettiva: la considero la tipica sorella maggiore, l’esempio da seguire, è modesta e intelligente, è alta e bionda con gli occhi azzurro cielo e un corpo perfetto. Sembra la tipica ragazza da copertina fredda e crudele, ma in realtà non lo è, perché è solo una maschera per non mostrarsi debole agli occhi degli altri.

- tutto grazie al mio petardino casalingo!-

Trillò Alice soddisfatta.

-come faremmo senza di te, cara la nostra Trilli!-

Tutte ridemmo, poi insieme gridammo:

-viva le ladre di pizzo!-

Space for me!

Hello PeoPle!

essendo la mia prima fanfic siate clementi!

Questo è solo il primo capitolo, spero piaccia a qualcuno, e se piace allora la continuerò; accetto tutti i commenti… “sbagliando s’impara” quindi accetto anche le critiche e spero mooolti consigli in modo da migliorare e abbellire questa storia…

Grazie in partenza