Al mio Dobe esclusivo e personale,
SPOILER GROSSO COME UNA CASA DEL CAPITOLO 486
[Nient’altro che noi]
Sasuke sa la verità che si nasconde
dietro quelle parole; può sentirla sulla pelle, come se la voce di Naruto fosse
acqua fresca che penetra attraverso i vestiti, scivolandogli addosso.
Ed è questo il problema: scivola, perché Sasuke rifiuta di assorbirla. Ha
ricoperto se stesso di un sottile strato di pellicola impermeabile, così da non
lasciar filtrare nulla.
Nessuna crepa, nessuna debolezza. È questa la logica che lo guida. Peccato che
l’acqua, lentamente, eroda la più solida roccia.
Sasuke è pieno di crepe, ma non lo
sa. Sa solo che le parole di Naruto – che vorrebbe tanto volentieri farsi
scivolare addosso – paiono superare il suo strato impermeabile e raggiungergli
le ossa. Si sente umido, appesantito dall’acqua che il Jinchuuriki gli getta
addosso con sempre più violenza.
Sasuke si domanda da quanto tempo Naruto ha cominciato ad assomigliare a
quell’elemento così malleabile. Aveva sempre pensato che Naruto fosse un fuoco
pronto a divampare e a distruggere tutto. Invece no. Naruto è acqua e vento:
con pazienza, con calma, erode tutte le difese che la solida terra pone di
fronte a lui.
Non ha fretta e questo sconvolge e disorienta Sasuke, abituato fin troppo ai
colpi di testa dell’ex compagno di squadra.
Non riesce a rendersi conto che Naruto è cresciuto, maturato… O, più
semplicemente, non vuole vedere questo nuovo Naruto che lo rimprovera
con voce pacata.
Non vuole vedere l’adulto che Naruto è diventato, perché farlo significherebbe
guardare anche se stesso negli occhi dell’altro. E Sasuke sa che il suo
riflesso sarebbe quello di un bambino spaventato.
In realtà, l’unica cosa che lo
atterrisce è capire che Naruto è andato avanti, lasciandolo indietro. Naruto è
cresciuto, è diventato grande, mentre lui, come un forzato Peter Pan, è rimasto
ancorato ai suoi sogni e ai suoi rancori di bambino.
Sapere che Naruto si è fermato e gli tende la mano, in modo che possa
raggiungerlo, gli fa male. Colpisce appieno il suo orgoglio – esasperato in
maniera insana e paradossale -; lo ferisce; lo annienta. E questo suo tentativo
di aiutarlo fa male a Sasuke più di qualsiasi pugno.
Infantilmente, vorrebbe che Naruto lo considerasse un suo nemico; qualcuno da
affrontare… Non un bambino che ha fatto una marachella cui la mamma cerca di
porre rimedio. Invece è così che Naruto lo fa sentire: uno stupido e patetico
moccioso che fa i capricci.
Sasuke non può accettarlo. Semplicemente, rifiuta la comprensione di Naruto. La
schiaffeggia, cercando di ricostruire lo strato impermeabile sulla sua
epidermide.
Quello che Sasuke non sa è che anche una singola goccia d’acqua può far
crollare una montagna.
La goccia che Naruto ha versato nel suo cuore deve solo cominciare a scavare.
Con tutta la calma del mondo.
«Anche se finiremo per ammazzarci, almeno non saremo più un Uchiha e il Jinchuuriki del Kyuubi.»
Saremo soltanto noi. Noi e
nessun altro.
Sasuke e Naruto.
Basta aspettare.
N/A: Lo so, sto diventando maniacale, ma il mio
spirito SasuNaru sta aumentando indescrivibilmente grazie a Kishimoto.
Insomma, è tornato il SasuNaru, quello puro e limpido come l’acquetta di
sorgente; quello lsicio come le chiappe di Naruto, quello…
*si squaglia*
Aw, non c’è coerenza, lo so. E so anche che l’immagine che
ho dato di Sasuke può non essere condivisa da molti, ma per me è vero: Sasuke
al momento è un bambino che piange e fa i capricci. Potrei farci un tema, ma…
*si squaglia di nuovo*. Ok, basta. Sono troppo belli XD.
Ah, non ho messo shonen-ai, ma tanto ormai quel manga E’ shonen-ai!