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Autore: Rota    18/03/2010    1 recensioni
Scivola la mano, lenta, sull’addome ancora coperto dai vestiti stretti.
La divisa nera viene tirata sulle spalle da un movimento improvviso delle braccia che vanno ad avvolgere il collo del compagno, portandosi più vicino il viso pallido.
E’ semplice impeto – esattamente uguale a quello che ogni volta spinge il pugno a colpire, senza remore o timori – ciò che unisce le labbra le une contro le altre, a cercarsi in maniera affamata.

[Tendente al PWP e al Nonsense]
[Scritta per la Community su LJ 24 Ore]
Genere: Introspettivo, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Coppie: Kanda/Allen
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
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going under I Titolo: Going Under – What I’ve done for you
Fandom: D. Gray man
Personaggio/Coppia: Allen Walker, Yu Kanda; KandaAllen
Set: Set 1
Prompt: 13.00 Freddo dentro
Rating: Arancione
Disclaimer: I personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà esclusiva di Katsura Hoshino, il testo della canzone da cui la raccolta prende il nome e le parole appartiene ai Evanescence
Tabella: http://margherota.livejournal.com/13665.html





Now I will tell you what I've done for you
Fifty thousand tears I've cried
Screaming, deceiving and bleeding for you
And you still won't hear me, going under


Scivola la mano, lenta, sull’addome ancora coperto dai vestiti stretti.
La divisa nera viene tirata sulle spalle da un movimento improvviso delle braccia che vanno ad avvolgere il collo del compagno, portandosi più vicino il viso pallido.
E’ semplice impeto – esattamente uguale a quello che ogni volta spinge il pugno a colpire, senza remore o timori – ciò che unisce le labbra le une contro le altre, a cercarsi in maniera affamata.
La lingua impaziente esce, passando vogliosa su ogni superficie che riesce a raggiungere. Non è paga di alcun sapore e non lo sarà mai, neppure quando il tutto sarà concluso.
Mentre due occhi scuri che annegano in pozzi senza fine, le dita tirano con forza dei capelli bianchi, perché si ricordi, anche in quel punto, chi può e deve comandare.
Sfugge un gemito – ma solo perché non ci si è trattenuti abbastanza – subito racchiuso in un bacio intransigente.
Con la schiena sbattuta contro il muro freddo di un corridoio della Home, Allen semplicemente tenta di respirare. E Yu di rubargli ogni singolo ansimo.

Il tintinnio delle posate della mensa è poco distante, ancora si sentono parlottare Esorcisti e altra gente con quella tranquillità tipica dei pasti – che mai, in altre occasioni, si ha il coraggio di mostrare.
Il profumo delle pietanze aleggia leggero nell’aria, impregnando piacevolmente i polmoni di chi sa ancora godere di sensazioni piacevoli.
Si spera che il cibo, oltre che riempire gli stomaci, riscaldi l’animo assieme ai muscoli, regalando semplici attimi di pura serenità.
Esattamente come il sorriso umano.
E’ il freddo il nemico più pericoloso, quello che entra dentro e penetra fin nelle ossa, relegando all’immobilità anima e fisico.
Gelide labbra non sono più in grado di parlare, gelide mani non più di combattere, gelide coscienze non più di intendere.
L’Inverno è temuto più della Morte, poiché seduce con una Vita apparente.

Macchiate di rosso, le mani di un assassino puzzeranno sempre di cadavere.
Occhi vuoti e sguardo fermo, peggio che una macchina.
Sono i coraggiosi a finire peggio: troppo alti nel loro orgoglio, quando cadono toccano semplicemente il fondo senza riuscire più a risalire in superficie.
Scalciano, gridano, si disperano persino nelle lacrime amare. Non v’è la ragione a fermarli
Ci si aggrappa allora a qualunque cosa arrivi alla propria mano sperando – magari – di essere davvero fortunati.

-Cosa hai fatto per me, mammoletta?-
-Ho sorriso pur non avendo più maschere da indossare…-


Bacia le labbra Yu, le morde fino a farle sanguinare.
E’ dolce sentirlo sulla lingua, aroma di una pelle amara.
Allen non sorride – per un attimo si dimentica persino le buone maniere – e avvinghiandosi al compagno ne sente il calore che traspare dagli abiti. Lo tocca, cercando in tutti i modi di allargare la superficie di scambio, di rendere più vero, di sentire di più il passaggio di calore tra i loro corpi. Ne ha urgente bisogno.
Le mani allora vagano per il corpo, quasi frenetiche, mentre l’abbraccio si fa più stretto, così come la necessità in Yu di sprofondare nella sua bocca si fa prorompente e preponderante.
Riempire la testa, scacciare il buio – il freddo con esso.
Alla maniera dei disperati, alla maniera di chi non ha poi molto da perdere, si fa la lotta anche in quel modo, cercando di prevalere l’uno sull’altro scambiandosi una semplice occhiata.
E il cuore si smuove per un tiepido tepore.

-Cosa hai fatto per me, Kanda?-
-Ho dato dei nomi alla mia rabbia e alla mia ira…-

   
 
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