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Autore: Madcap    31/07/2005    8 recensioni
Quest’albero, a cui sono poggiato, non ha il solito odore di muschio e di corteccia che avrebbe dovuto avere, non ha niente di naturale.
C’è odore di sangue.
Mi guardo lentamente le mani, come se dovesse venire tutto da lì, ma le mie mani sono bianche, come sempre.
Non una goccia del sangue che ho versato stasera è rimasta nelle mie mani.
Genere: Triste, Malinconico, Drammatico, Song-fic, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Are we the waiting

Are we the waiting

Written by Billie Joe

Music by Green Day

 

Starry nights city lights

Coming down over me

Skyscrapers and stargazers in my head

Are we we are, are we we are the waiting unknown

This dirty town was burning down in my dreams

Lost and found city bound in my dreams

And screaming

Are we we are, are we we are the waiting

And screaming

Are we we are, are we we are the waiting

 

Finalmente mi sono potuto fermare. Quest’albero, a cui sono poggiato, non ha il solito odore di muschio e di corteccia che avrebbe dovuto avere, non ha niente di naturale. C’è odore di sangue. Mi guardo lentamente le mani, come se dovesse venire tutto da lì, ma le mie mani sono bianche, come sempre. Non una goccia del sangue che ho versato stasera è rimasta nelle mie mani. Non c’è alcun segno qui, di quello che è appena successo. L’ipocrisia del cielo è ancora più accentuata, stasera. Le stelle, le stelle non hanno smesso di brillare, e la loro luce mi scivola addosso, come su qualsiasi altra creatura vivente. La luce delle stelle non sa chi sono, altrimenti avrebbe già oscurato quest’albero e quest’uomo, avrebbe già disgustato sé stessa per il semplice atto di aver carezzato questo assassino. Assassino per tre volte. Non ho solo ucciso un uomo, e ne sono consapevole. Non ho soltanto ucciso un vecchio mago di nome Albus Silente, con lui ho ucciso anche l’unico che aveva avuto fiducia in me, così tanto da affidarmi la missione più pericolosa e più utile di tutte le altre. Ho ucciso anche l’unico che avrebbe potuto guidare una ribellione contro l’Oscuro Signore. Ho ucciso anche me stesso, perché Silente era la mia unica ancora di salvezza, l’unico che avrebbe potuto portarmi fuori. Ora che l’ho ucciso, non ci sarà più posto per me da nessun altra parte se non tra le file dell’Oscuro Signore. Dunque, la mia vita era destinata a questo? Io, che più di tutti avrei voluto fermare questi atti di pazzia in cui mi avevano coinvolto da giovane stupido e assetato di celebrità, sono dunque destinato a continuare a perpetrare il male nei confronti degli innocenti? Una volta non ero così indeciso…una volta sapevo perfettamente quale fosse il mio destino…ma ora, ora che io stesso ho ucciso le mie certezze, cosa devo fare? Da solo non sono nessuno, ma se non ho nessuno a cui vale la pena di legarsi, cosa posso fare?

 

Forget me not

And second thoughts

Live in isolation

Heads or tails

And fairytales in my mind

Are we we are, are we we are the waiting unknown

The rage and love

The story of my life

The Jesus of Suburbia is a lie

And screaming

Are we we are, are we we are the waiting

And screaming

Are we we are, are we we are the waiting...

 

È stato crudele, quello che è accaduto. Ma con me il mondo è stato crudele da sempre. Il mio unico pensiero è stato sempre quello della celebrità, non volevo essere dimenticato, ma non ho capito qual’era il modo giusto per restare nella memoria. Ero disposto a tutto, anche a giurare fedeltà a chi presto o tardi mi avrebbe tolto la vita, ma non me ne importava finchè era viva la promessa dell’immortalità. Ma i miei ripensamenti alla fine mi hanno salvato, e anche io, da anima maledetta avevo trovato il modo di uscirne. Ma questa volta…questa volta nessun rimorso per ciò che ho fatto potrà tirarmi fuori, perché questa volta non sono ammesse seconde possibilità. Il gioco è finito, e ormai è troppo tardi per tornare indietro e pentirsi delle proprie azioni. So che erano gli ordini, so che ho fatto bene a eseguirli, ma come posso darmi pace, ora? Ora che non ho più uno scopo, ora che è davvero finito tutto, per me? Resterò, come ho sempre fatto, ad osservare nell’ombra chi ha ancora un’anima, chi mi aveva creduto perché solo una persona lo aveva fatto. Ma ormai è inutile piangersi addosso. Avrei dovuto farci l’abitudine, tutta la mia vita è sempre stato un ripetersi di emozioni opposte. Tutte le volte che trovavo qualcosa che poteva fare in modo di trovare un minimo di valore alla mia vita, scompariva sempre, mi scivolava sempre tra le dita. E anche ora. Non sono mai stato così vicino ad avere la fiducia di qualcuno, ma come al solito, anche questo tesoro che ho agognato per tutta la mia vita, mi è scivolato via. Proprio come quando credevo che nell’Oscuro Signore, avevo trovato uno scopo, poi mi accorsi che era tutta una bugia, che non c’è nessuno che può controllare le nostre vite. Il male…il male è solo il bene capovolto, ma sembra che io non meriti di poterne avere il contrario. Perché, per quanto possa continuare con la mia missione, per quanto mi possa sforzare di riguadagnarmi la fiducia di qualcuno, devo rendermi conto che ormai non c’è più nessuno disposto a perdonarmi. Non ho scelto io la mia vita, ma ormai è troppo tardi per fare una scelta. Ormai mi posso solo limitare a percorrere questa via, e a sperare. Ma le speranze non servono a niente se non a indebolire ulteriormente. Ecco perché continuerò come ho sempre fatto. Camminerò da solo lungo questa via, e accetterò passivamente il mio destino. Aspetterò. L’attesa è l’unico sentimento che ancora mi posso concedere. Sarà anche l’unica cosa che mi permetterà di vivere.

 

 

  
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