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Autore: shurei    20/03/2010    5 recensioni
Il bambino sospira pesantemente, rivolgendo gli occhi al cielo. Con sua madre in casa non è mai libero di fare niente: non si guarda la televisione, non si gioca, non s'insegue il cane, non si può uscire in giardino a scalare l'albero... niente. Non può fare nulla, se non studiare. Almeno con suo padre, quando non legge, giocano ai ninja o vanno al parco ed incontrano i loro amici.
-Mamma, quando butterai un po' di quelle reliquie?- le chiede il bambino.
-Mai, sono ricordi!- lo ammonisce Sakura.
-Ah... quindi avrò altro da distruggere!-
[...]
-Senti, mamma... qual è stata la prima reliquia... no, volevo dire regalo che ti ha fatto papà?-
-Fammi pensare... Un anello di liquirizia.-
[...]
-E' stato un regalo improvvisato.-
[Partecipante al Love and Present contest indetto da Bimba_Chic_ Aiko e Globulo Rosso]
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio, Sakura Haruno
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Raccontami, mamma...





E' un giorno come tanti nella
tranquilla casa dei coniugi Hatake: Sakura è alle prese con le faccende domestiche; Kakashi siede, finalmente, sulla sua comoda poltrona nel suo studio a leggere i suoi beati libri dopo ore ed ore di correzioni di compiti; infine, il loro unico figlio di soli sette anni, il piccolo Suzaku, scorrazza incessantemente per la casa, inseguendo il povero cagnolino di papà, Pakkun, che non sa più dove nascondersi.
Sfortuna vuole che durante l'inseguimento a perdi fiato del carlino, Suzaku urti il mobiletto preferito della mamma, quello in legno massello della sala da pranzo, dove Sakura ripone con estrema cura un prezioso cigno di cristallo di Boemia, facendolo cadere. Il rumore del cigno che si rompe allarma subito donna, che corre in sala da pranzo.
-Suzaku! Si può sapere che hai combinato?- chiede piuttosto alterata la giovane.
-Ni... niente...- mente il bambino, spudoratamente.
-Niente, eh? E il MIO cigno rotto lo chiami niente!-
-Scusa...-
-Era uno dei pochi regali
che mi ha fatto tuo padre.-
-Capirai...-
-Suzaku!-

Il bambino sospira pesantemente, rivolgendo gli occhi al cielo. Con sua madre in casa non è mai libero di fare niente: non si guarda la televisione, non si gioca, non s'insegue il cane, non si può uscire in giardino a scalare l'albero... niente. Non può fare nulla, se non studiare. Almeno con suo padre, quando non legge, giocano ai ninja o vanno al parco ed incontrano i loro amici.
-Mamma, quando butterai un po' di quelle
reliquie?- le chiede il bambino.
-Mai, sono ricordi!- lo ammonisce Sakura.
-Ah... quindi avrò altro da distruggere!-
-Suzaku! Piantala o questa sera ti faccio un piatto a base di peperoni.-
-Bleah... odio i peperoni!-
-Ecco! Per cui, abbi rispetto per le cose altrui.-
-Sì, mamma.-
-Bene, così mi piaci.-
-Senti, mamma... qual è stata la prima reliquia... no, volevo dire regalo che ti ha fatto papà?-
-Fammi pensare... Un
anello di liquirizia
.-
-Oddio! Non dirmi che lo conservi ancora, avrà i vermi!-
-Suzaku... hai un'immaginazione folle, lo sai?-
-Scusa... e com'è successo? Cioè, in che circostanza te l'ha regalato?-
-San Valentino.-
-Ma, mamma... a San Valentino non usa regalarsi il cioccolato?
-E' stato un regalo improvvisato.-

L'Haruno ascolta ed osserva con piacere il suo piccolo: è il suo ritratto preciso ed identico. Suzaku, a differenza dei suoi coetanei, ha già un ottimo quoziente intellettivo dato che i suoi genitori lo spronano sempre a studiare e a migliorarsi. Senza contare che grazie al suo bell'aspetto, ereditato soprattutto dal papà e gli occhi verde smeraldo dalla mamma, fa strage di cuori e, per finire, il poco rispetto per le cose lo ha assimilato stando a contatto con Naruto quando suo padre lo porta a giocare al parco, luogo di ritrovo di tutti gli ex studenti di Kakashi.
-Amore, lo sai che sei proprio intelligente?- lo elogia la madre.
-Dici?- chiede Suzaku, non molto convinto.

-Certo, Suzaku. Ma dimmi, dove hai imparato tanti termini conosciuti?-
-Leggendo tutti i libri che mi hai messo sulla scrivania...-
-Bravo piccolo.-

A Suzaku piacciono i complimenti della sua mamma, ma se c'è una cosa che lui apprezza di più in lei è senz'altro la sua capacità oratoria, nel narrare storie... anche se in realtà sono ricordi. Rimarrebbe incantato ad ascoltarla per ore, solo che dopo un po' si stufa e riprende a svolgere i suoi stupidi lavori domestici, trascurandolo. Almeno lui la pensa così.
-Mamma, me lo racconti?- chiede il bimbo, con occhietti speranzosi.
-Beh, avrei da fare adesso, magari più tardi.- risponde Sakura.
-No, adesso!-
-Suzaku, se non ci sono io... tuo padre non fa niente in casa. Legge solo i suoi libri o corregge dei compiti.-
-Uffa, ma ci sono anch'io in questa casa! E poi mi annoio a star con papà quando legge... con voi non posso mai far niente, se non in casi rari!-
-Suzaku...-
-Se fosse per voi dovrei solo star zitto e studiare. Se dovevate farmi vivere così, potevate anche non avermi!-
-Suzaku...-
-Va bene, sto zitto, vado in camera a studiare!-

Questo lato del suo carattere così... polemico, l'ha ereditato dalla mamma che però, a differenza di lui, obietta nei suoi pensieri per fare in modo di apparire sempre una giovane donna molto perbene davanti agli occhi altri. Lui, invece, spara direttamente quello che pensa: non gli interessa minimamente dell'opinione altrui. Lui è schietto.
Anche se la maggior parte delle volte lo fa per ottenere ciò che vuole: è uno stratega di prima classe come suo padre. Diciamo che questo bambino sa essere molto convincente e persuasivo, quando ci si mette.
-Suzaku, aspetta.- gli dice la madre, sentendosi in colpa.
-Adesso cosa c'è?- le risponde lui, un po' deluso.
-Dai, vieni qui. Ti racconto tutto.-
-Davvero?-
-Certo.-

Senza darle il tempo di rimangiarsi la parola, Suzaku le salta in braccio, strusciando il suo viso contro quello della madre. Tutto è andato secondo i suoi piani.
Sakura lo prende in braccio e si siede, con il piccolo sulle sue gambe, nella comoda poltrona della sala da pranzo.
-Allora, mamma?- domanda impaziente il piccolo.
-Eh! Dunque... da dove comincio? Ah, sì! Innanzitutto, t'informo che io non ero ancora innamorata di tuo padre, anzi, ero appena reduce da una sonora delusione d'amore.- premette Sakura.
-Chi ti aveva fatto soffrire, mamma?-

-Non ci crederai, ma a quei tempi stavo con un ragazzo di nome Itachi Uchiha.-
-Itachi Uchiha? Quell'Itachi Uchiha? Il famoso modello?-
-Già, proprio lui. È il fratello di un mio ex compagno di classe e quando ci ritrovavamo a fare i compiti insieme... beh, ho incontrato Itachi, ci siamo piaciuti... e, alla fine, ci siamo frequentati per un bel po'.-
-Davvero?-
-Sì.- conferma Sakura, per poi proseguire: -Devi sapere che prima di tutto, tuo padre era il mio professore di lettere. Lo vedevo praticamente tutti i giorni, anche più di mia madre.-
-Capito!-
-Bene! Tutto risale a quando avevo diciotto anni e tuo padre trentadue. Era il giorno di San Valentino e avevo appena litigato per telefono con Itachi, perché per via del suo lavoro non era mai molto presente ed io avrei tanto voluto qualcuno che mi stesse accanto, dopo lo stress che la scuola mi procurava... un po' come tutte le mie amiche. Ma prima raccontiamo le cose con calma... - precisa Sakura, iniziando a raccontare.


.: 12 anni prima :.


-Sakura, comprendo la tue ragioni, ma non posso lasciare il lavoro, sennò come lo mantengo Sasuke, visto che ancora non ce l'ha?- le fa notare Itachi a telefono.
-Almeno oggi che è San Valentino potevi esserci!- dice Sakura, beccandolo.
-Non ti è passato per la testa che io posso lavorare anche oggi?-
-Itachi... io non ce la faccio! Se deve andare avanti così, che ti vedo una volta ogni tanto, è meglio lasciarci.-
-Sai, lo credo anche io.-
-E' stato bello finché è durato.-
-Sì, è stato bello.-

Una storia iniziata bene e finita male.
Per entrambi è un durissimo colpo, dato che tra loro c'era parecchia sintonia ed armonia... secondo Sasuke erano fatti l'uno per l'altra, ma invece si sbagliava.
Molti dicono che la lontananza rafforzi l'amore, in questo caso... lo ha distrutto.
Il loro dolore è pari alla bellezza dei momenti che hanno trascorso insieme.

La giornata non comincia certo come dovrebbe cominciare, di questo Sakura se n'è resa conto. Una litigata di prima mattina, il giorno di San Valentino, con il suo ex ragazzo, ma in fin dei conti è stato meglio così, che continuare a soffrire non vedendolo per mesi e mesi a causa del suo lavoro che lo tiene lontano da casa.
-Oggi c'è il compito in classe di matematica e d'inglese. Se vado con questo stato d'animo, non combinerò nulla. Recupererò tutto in un secondo momento con un’interrogazione.- mormora tra sé e sé la ragazza.

Non se la sente né di stare a casa a sorbirsi le lamentele dei genitori, né di andare a scuola a prendere delle insufficienze assicurate a causa il suo umore a terra. Così, mentre i suoi genitori discutono per l'ennesima volta, Sakura nota una brochure turistica buttata a terra: nella pagina in cui è aperta c'è raffigurata una bellissima pineta in riva al mare attraversata dai raggi del sole... un luogo dall'aspetto tranquillo e lo slogan trasmette altrettanta tranquillità:“La pineta di Miho, per ritrovare la serenità”.
Dopo tanto rimuginare, l'Haruno corre alla stazione per prende il primo treno per Shizuoka, in modo da raggiungere quanto prima la pineta di Miho. Ore ed ore passate in treno a guardare fuori dal finestrino, pensando a lui, a quello che poteva essere, a quello che avrebbero potuto avere... però, ora, è solo il passato ed un vortice di ricordi.

Il treno, dopo un paio d'ore, raggiunge Shizuoka e Sakura prende la coincidenza per la pineta che ha visto sul depliant. Arrivata nei pressi del luogo che sta cercando, chiede informazioni ai passanti per non sbagliare ed ecco davanti a lei un paesaggio dalle tonalità rassicuranti e serene: l'infrangersi delle onde del mare sulla spiaggia; il profumo di salsedine; il sole che attraversa gli aghi di pino, creando giochi di luce; la sabbia chiara e fine come cipria e una leggera brezza che accarezza ogni creatura del creato.
Sakura, sfiorata dal venticello, cammina per un po' sulla spiaggia chiara fino a che decide di rimirare il mare seduta contro dei piccoli scogli tra la sabbia.
-Haruno... sì, sei proprio tu!- esclama un giovane dai capelli argentei.
-Professore...- pronuncia flebilmente lei.
-Come mai da queste parti? Non dovresti essere a scuola?-
-Avevo voglia di cambiare aria...-
-Il mio intuito mi dice che è successo qualcosa, vero?-
-No, si sbaglia.-
-La tua testardaggine mi conferma quello che penso, sai?-

Contro le deduzioni di Kakashi, il suo professore di lettere, non si può competere. Lui ha il potere di leggere nell'animo delle persone e riesce a persuaderti a parlare anche con poche parole. La sua retorica è veramente invidiabile.
L'uomo, molto semplicemente, si siede accanto a lei, mettendole il braccio sinistro attorno alle spalle. Sul momento la ragazza non ne vuol sapere di confessare l'accaduto e scuote insistentemente il capo per far desistere l'insegnante dal suo proposito; ma egli è decisamente più tenace e caparbio, al punto da convincerla, pian piano, a parlare. Così, la ragazza racconta brevemente l'accaduto senza scendere in troppi dettagli, consolata dalle carezze dell'uomo.
-Purtroppo l'amore è un sentimento complicato che non chiede permesso. Va e viene. Ci son momenti che non si ferma, è solo un leggero momento di piacere e basta. Poi ritorna, se ne va e poi ritorna fino a quando non ti aiuta a trovare la persona che ti ama veramente.- dice Kakashi, continuando a consolarla.
-Professore, non stiamo facendo lezione.- ironizza la giovane, sentendosi presa in giro.
-Lo so... ti sto solo parlando della mia esperienza personale. Sai, prima di incontrare una certa persona, che potrebbe essere quella giusta... sai, ho avuto tante delusioni e ci sono rimasto male anche se non lo davo molto a vedere a chi mi stava accanto. Però, dopo una caduta, mi sono sempre rialzato e ho guardato avanti fino a quando l'amore non mi ha portato da lei. Ora il più è solo rialzarsi e andare avanti.-
-Fa male...-
-Lo so che fa male, ma ti aiuta a crescere.-
-Ha ragione, professore.-

Kakashi, di fronte alla ragazza, non sa letteralmente come comportarsi. Finché si tratta di ambito scolastico, sì: un consiglio... un voto... ma adesso siamo fuori dalla scuola. Lontano dai pregiudizi, dalle regole e dalle malelingue che regolano il sistema della scuola. Molto goffamente l'uomo estrae un piccolo anellino nero e, distogliendo lo sguardo dal volto incuriosito della sua allieva, Kakashi glielo infila all'anulare sinistro.
-Pro... professore ma cosa?- domanda Sakura, parecchio confusa.
-Un regalino...- risponde lui, accennando un sorriso.
-Un anello... di liquirizia. Mi sembrava strano che lei mi regalasse un anello vero!-
-Beh, tornando al discorsi di prima... beh... sì, ecco... la persona che l'amore mi ha portato... sì, penso che sia proprio tu, Sakura...- confessa l'insegnante, visibilmente imbarazzato.
-No... non so che dire, professore... io...-
-Non ti sto chiedendo di diventare la mia ragazza, o per meglio dire non adesso... sì, cioè... pensaci tranquillamente senza fretta... io ti aspetto.-

Tutto si può pensare di Kakashi tranne che sia una persona timida, invece lo è. Sotto quell'aria da eterno distratto ritardatario si nasconde un animo timido e riservato con l'altro sesso.


.: Presente :.


-Mamma... quindi la Santa Reliquia l'hai mangiata, digerita ed espulsa, giusto?- domanda Suzaku, spontaneamente.
-Sì.- risponde lei, davanti alla schiettezza di suo figlio.
-E dopo?-
-Beh... dopo abbiamo cominciato a frequentarci di nascosto perché, se venivamo scoperti, tuo padre avrebbe perso il posto e io sarei stata espulsa. Poi ci siamo sposati, anche contro il volere dei tuoi nonni, e alla fine sei nato tu.-
-Quindi il vostro amore è nato da un anello di liquirizia... però, papà ne ha di fantasia!-
-In effetti, non hai tutti i torti.-
-E scommetto che è per questo che abitiamo così vicini alla pineta di Miho, giusto? Per ricordarvi il luogo della vostra scintilla?-
-Indovinato!-
-Mamma, quand'è che tu e papà mi darete una sorellina?-
-Come?-
-Una sorellina...-

Alla richiesta di Suzaku, Sakura e Kakashi, che ha sentito ogni parola del racconto per via del silenzio, sgranano gli occhi, pensando che se la bimba deve somigliare al primogenito è meglio che rimanga figlio unico.








Note dell'autore:
Devo essere sincera: questa ff è nata inizialmente come un delirio della ore 2.00.
Sì, le due di notte.
Francamente il regalo non era dei più congeniali, per cui ho fatto leggermente fatica ^^'', ma alla fine chi la dura la vince!
Alle due di notte – perché sono ancora sveglia – lettucchiavo un libro del mio babbo che parla di Reliquie. La parola Reliquia mi ha letteralmente aperto le porte all'ispirazione: nella mia mente si è formato pian piano il figlio di Sakura e Kakashi... un bambino di soli sette anni, ma molto furbo e intelligente per la sua età. Tra le altre cose mi sono immaginata una Sakura in stile Chichi, la moglie di Goku di Dragonball, quando costringeva Gohan a studiare XD per questo il piccolino è molto scaltro e colto.
In questo periodo sono fissata con le delusioni d'amore è già la seconda ff che tratta una cosa simile, ma qui è solo un accenno. Per chi non conoscesse il nome Suzaku...
Deriva dal Dio Suzaku protettore del sud e dell'amore. Per questo l'ho scelto per il figlio di Sakura e Kakashi. ^.^
Specifico anche, che l'anello di liquirizia l'ho immaginato come una sottospecie di anello grossolano che, probabilmente, si può anche mettere al dito di una persona... che immaginazione XD. Inoltre, volevo informare che la Pineta di Miho esiste veramente: si trova nei pressi di Shizuoka ed è una zona di attrazione turistica per la sua quiete, la bellezza del suo mare e la sabbia candida e fine come cipria. - Un giorno spero di andarci XD -
Bene, non ho altro da aggiungere, attendo i vostri pareri e commenti
un bacione
Shurei.

  
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