“Molto bene”

La voce chiara del Cuarto Espada portò il silenzio nella stanza, dove erano stati riuniti quasi tutti i membri dell’esercito di Aizen Sosuke.

Già: Ulquiorra aveva fatto le cose in grandi, pensò Grimmjow vedendo arrivare persino la Tierza Espada.

Da dietro al tendone uscì all’improvviso il grande burattinaio di tutta la faccenda: Ulquiorra Schiffer, perfettamente calato nel suo ruolo.

Infatti tra le dita stringeva una bacchetta rigida, con la quale fece calare il silenzio nella stanza.

“Grazie di essere venuti” esordì, per pura cortesia. Quindi fece un cenno a un hollow dietro a un proiettore, che fece comparire un’immagine.

L’immagine era una scheda tridimensionale di una giovane donna di bell’aspetto, dalla pelle mulatta e lunghi capelli violacei. Affianco alla figura in piedi del soggetto, vi era la scheda tecnica dell’elemento.

L’attenzione di tutte le creature presenti nella sala, Halibel esclusa, era totalmente catalizzata, e non dalle parole di Ulquiorra che cominciava la sua spiegazione.

“obbiettivo: Yorouichi Shihouin” scandì la voce di Ulquiorra, indicando con la bacchetta l’immagine della donna.

“Il piano è semplice, e a breve lo illustrerò.”

Intanto l’immagine della donna fu sostituita dalla planimetria di un edificio di modeste dimensioni, ed era leggibile a chiare lettere la scritta Emporio Urahara.

“L’elemento si trova in questo edificio, l’Emporio Urahara di Karakura.” Aveva preso a camminare davanti alla proiezione, tenendo lo sguardo basso e le mani dietro la schiena come a volersi concentrare particolarmente.

Alzò lo sguardo, scrutando i presenti. “Ci divideremo in 3 squadre. Squadra A: Halibel, Aporro e Aaroniero”

Mentre nominava gli espada, il suo sguardo si posò su di loro. Sulla proiezione comparve la composizione delle squadre.

“Squadra B, composta da Yammi e Nnoitra, e squadra C, composta da me e Grimmjow.”

A uno schiocco di dita della Cuarta espada la proiezione tornò ad essere quella dell’edificio, con segnate delle frecce e una legenda a lato a seconda del colore della freccia.

“La squadra A “ illustrò Ulquiorra “ avrà il compito di tenere lontani dall’elemento Kisuke Urahara e eventuali elementi di rilevante potenza ingaggiandoli” spiegò Ulquiorra mentre i membri della prima squadra si lanciavano occhiate quantomeno perplesse.

“La squadra B dovrà invece fungere da supporto per la squadra A, se necessario, oppure allontanare gli elementi più deboli dall’obbiettivo”.

Nnoitra e Yammi ringhiarono sommessamente all’idea di essere una squadra di supporto, e Nnoitra stava già per alzarsi a protestare, quando fu fulminato sul posto dalla Cuarta Espada.

Tornò a sedere, e per tutto il resto della riunione non aprì bocca.

“la squadra C, invece, adescherà l’obbiettivo con un’arma letale” terminò la spiegazione Ulquiorra.

In quell’istante 6 paia di occhi luccicanti lo stavano osservando, alla parola magica arma letale.

Silenzioso, Ulquiorra sollevò da un tavolino poco distante una ciotola di medie dimensioni. Alzò lo sguardo, e dalle sue labbra uscì una sola parola.

“Latte” Grimmjow non staccava lo sguardo dalla ciotola che Ulquiorra stringeva tra le dita. Latte... un’arma davvero terribile.

“Chiaro il piano?” concluse Ulquiorra, riponendo la ciotola con il latte. Un mormorio dilagò tra gli espada, e numerose teste annuirono.

-Cat Day-

Squadra A: problemi nell’avanzata. Alcuni elementi rifiutano di collaborare. Aporro tenta un esame ginecologico su Tea, venendo immediatamente messo in condizione di non nuocere.

Aaroniero è alla ricerca disperata di nuovi modi per nascondersi al sole (che secondo lui si trova anche all’interno dell’edificio). Soluzione migliore trovata: ripararsi dietro un dito.

Squadra B: Yammi tenta, invano, di tener testa a Urahara, cercando di vendicare la sconfitta dell’ultimo scontro.

Nnoitra combatte una battaglia persa contro i due più temibili avversari dell’ Emporio Urahara, Jinta e Ururu, facendo una ben magra figura.

Squadra C: con movimenti calcolati alla perfezione, e un tempismo a dir poco perfetto, Grimmjow e Ulquiorra si avvicinano all’obbiettivo: la porta delle stanze di Yorouichi.

Non possono parlare, o verrebbero sentiti. Ulquiorra prova a usare il linguaggio dei gesti.

Con le mani mima una ciotola, quindi l’atto di posarla a terra, e indica la porta della stanza. Grimmjow dall’altra parte del corridoio osserva perplesso i segnali di Ulquiorra, ritenendolo ammattito.

Utilizzando il labiale, Ulquiorra prova a farsi comprendere –La ciotola... mettila davanti alla porta!-

Un’espressione di comprensione si dipinge sul volto della Sexta espada, che quatto quatto comincia a camminare verso la stanza della donna.

Pur con qualche rischio di vacillamento, visibile dal movimento delle narici di Grimmjow quando percepisce l’odore del latte, la ciotola viene posizionata.

L’arma è pronta.

Sentendo l’odore del celestial liquido, la porta della stanza si apre, appena in tempo per far sì che Grimmjow riesca a nascondersi.

Un sorriso di pura gioia, un’espressione di gaudio incontenibile si dipinge sul volto della donna, mentre si china, prende la ciotola tra le mani e la porta al viso. Si inebria del profumo della bevanda paradisiaca.

Almeno fino a quando non percepisce la figura della Sexta espada avventarsi con furia felina sulla ciotola contenente il latte.

Minuscolo imprevisto nel piano di Ulquiorra: anche Grimmjow adorava il latte.

Yorouichi si sposta indietro, stringendo la ciotola, e cominciando a soffiare. Grimmjow atterra davanti a lei, soffiando anche lui contro la rivale.

Yorouichi tenta di far valere la sua autorità, protendendosi un poco e continuando a soffiare. Grimmjow risponde alla provocazione, sfidando l’altra con soffi più minacciosi e sempre più ravvicinati.

Sempre, sempre più ravvicinati.

Fino a quando i loro visi non si sfiorano. Un attimo di stasi.

Solo un secondo, prima che i due si ritraggano.

Yoruichi urla, scandalizzata, verso Grimmjow.

Grimmjow urla, per spirito di imitazione, verso Yorouichi.

Entrambi si voltano e urlano verso Ulquiorra.

L’espressione della Cuarta espada rimane imperturbata. É calmissimo, mentre si volta verso l’angolo dei muri più vicino a lui.

Una volta valutata la perfetta ampiezza di 90 gradi del suddetto angolo, il Cuarto Espada carica un attimo il capo all’indietro prima di sferrare una poderosa testata all’angolo.

Piano fallito.

Per colpa di quell’idiota.