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Autore: Miles    20/03/2010    0 recensioni
"Where you will be" è il titolo della mia storia, un equilibrato mix tra romanticismo e dramma che parla del rapporto di  amicizia tra due ragazzi cresciuti insieme
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Where You Will Be

 

Prefazione -Parte 1-

Ricordo, ricordo perfettamente quel giorno, tutto normale come al solito ma con una differenza sostanziale: mia madre. La madre che mi ha messa al mondo, che mi ha cresciuta e che mi ha insegnato i valori della vita. Lei era tutto per me.Io allora ero solo una ragazzina che non sapeva come affrontare la cosa. Quel giorno, mia madre, avrebbe preso un aereo per ragioni di lavoro. Io ero triste pensando al fatto che non avrei più visto mia madre per un lungo periodo...solo che non pensavo sarebbe stato così lungo.Mia madre amava mio padre: non li ho mai sentiti discutere fino ad ora. Si conobbero nell'ufficio dove tutti e due lavoravano. Si sposarono, e dopo due anni nacqui io. E dall'ora che sono inseparabili.

N: "Mamma, quando tornerai?"

Chiesi a mia madre, Elizabeth.

E: "Presto tesoro, molto presto"

Mio padre, Alexander, mi diceva sempre di non chiedere quando tornasse.

E: "Il mio volo è tra mezz'ora...comincio ad andare"

A: "Ok tesoro. Vuoi che ti accompagni?"

E: "Non è necessario, grazie"

Io stavo in silenzio, aspettando che mi salutasse.

I miei si salutarono dandosi un bacio.

Poi, venne verso di me e mi strinse in un abbraccio come solo una mamma sa fare. Io trattenevo a stento le lacrime, non volevo che andasse via.

E: "Tranquilla, tornerò presto, tu bada a tuo padre"

Fece l'occhiolino ad Alexander, e io sorrisi.

N: "Ok..."

Detto questo, mi staccai dal corpo di lei e aspettai che andasse via.

E: "Vi chiamerò al più presto"

N: "Subito, appena arrivi!"

Poi, aprì la porta e percorse il vialetto.

A: "Non hai dimenticato niente,vero?"

E: "No, tranquillo."

Io diedi un ultimo saluto a mia madre agitando la mano. Poi, chiusi la porta.

Elizabeth si avvicinò al taxi che l'avrebbe scortata in aereoporto.

E: "Spero di tornare presto..."

Fece qualche passo avanti e pian piano entrò nel taxi. Mi diressi verso il telefono per chiamare il mio migliore amico: Justin.
Ci conosciamo da quando eravamo bambini: io, lui e Jess, la mia migliore amica, eravamo "il dinamico trio" ed eravamo inseparabili proprio come adesso.
A: "Chiami Justin?"
N: "Si"

"Perchè non risponde?"

  
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