Chocolat and Music
Era dalla prima superiore
che tra tre studentesse, tre professoresse e la preside si era instaurata una
grande amicizia ed un gioco di complicità. Tutto questo grazie ad un compagno di
classe delle tre, Naruto, un ragazzo un po' scriteriato e alquanto vivace.
Spesso e volentieri, proprio per lui, le ragazze chiedevano clemenza alle
insegnanti e alla preside per evitare che l'intera classe ci rimettesse per
colpa di un solo allievo.
Si sono sempre aiutate a vicenda, specie con i
consigli sui ragazzi, tanto che ad ogni vigilia di San Valentino tutte e sette
si ritrovavano a casa dell'unica sposata tra loro, per preparare il classico
cioccolato – o forse no – fatto in casa per i loro amati.
E come ogni anno,
San Valentino si avvicinava. Così Hinata, Sakura ed Ino si riunivano a casa
della signorina Shizune, insieme alla preside Tsunade e alle professoresse Anko
e Kurenai.
-Ragazze, mi spiegate il motivo per cui mi avete
costretto a venire qui?- domandò Ino,
alquanto depressa e alterata.
-Beh, dai... è un modo come un altro per stare
insieme.- si giustificarono loro, mentre la guardavano in disparte, seduta su
uno sgabello.
Per
Ino non era un momento facile.
Purtroppo era appena stata lasciata dal suo
ragazzo, Sai, il quale aveva preferito la giovane proprietaria di un chiosco di
Ramen, Ayame, di soli quattro anni in più di lui. Aveva piantato la
Yamanaka dicendole che era troppo superficiale e civetta con gli altri ragazzi,
poi ha aggiunto che il tempo passato con lei era stato soltanto sprecato e che
con Ayame, invece, aveva parecchia affinità.
Questo ha portato il morale e la
stima della ragazza sotto i piedi: in quel preciso momento stava attraversando
la crosta terreste, aveva appena raggiunto il centro della Terra e si stava
liquefando insieme al magma.
Cosa poteva esserci di peggio per una ragazza
appena reduce da delusione d'amore, che stare con le amiche che preparavano
allegramente il cioccolato per le loro dolci metà?
Niente di
peggio!
-Coraggio, Ino! Di carne fresca
ce n'è al mondo, ma ce n'è altrettanta da macello!- le spiegò Anko, con la sua
solita aria da donna vissuta.
-Anko, per favore!- le rispose la bionda con
tono funereo.
-Suvvia, non fare così! Tra poco è San
Valentino...-
-Sì, ma io festeggio il giorno dopo. Presente San
Faustino? Il santo dei single come me. Anzi, mi chiedo perché sono ancora qui a
guardarvi mentre preparate il cioccolato!-
-Ma no, non dire così!-
-Anko,
non so se te ne sei scordata, ma in giro, a San Valentino, ci saranno soltanto
coppie.-
-Sì, è vero. È la festa degli innamorati, ma puoi sempre sperare
d'incontrare qualche bel ragazzo su cui mettere gli occhi.-
-Mi sa che sarà
molto difficile.-
-Ma no! Scommetto che prima o poi una di quelle coppiette
si metterà a litigare, è inevitabile.-
-E allora?-
-E allora, come uno
sparviero, piomberai sulla preda solitaria e attaccherai bottone!-
-Ma fammi
il piacere...-
-Ino, calmati. Non puoi
roderti il fegato per quel damerino senza spina dorsale di Sai.- le rammentò
Sakura, la sua migliore amica.
-Prepara qualcosa con noi, dai.- disse
gentilmente Hinata, con un bel sorriso.
-Non se ne parla!- ribadì la bionda,
categorica.
-Daaai!- la supplicò Anko.
-Va bene.- cedette infine la
Yamanaka, rassegnata.
Ino
osservava le amiche mentre preparavano specialità a base di cioccolato; tutte
tranne Tsunade, perché il suo lui, Jiraiya, era intollerante al cacao.
Quest’ultima si era ingegnata ad elaborare qualcosa di alternativo, ossia dei
fragranti e soffici dolcetti alla ricotta a forma di cuore, ricoperti da una
glassa ottenuta con albumi d'uovo, zucchero a velo e limone, colorata con del
colorante alimentare rosso. Anko, invece, tentava qualcosa di più audace per il
suo Tenzo: una torta a forma della nostra sorellina ricoperta di cioccolato bianco, con le rifiniture in
cioccolato nero con la scritta “Sono tutta per te”.
-Anko, non avrai esagerato?- domandò Kurenai,
coprendo gli occhi di Hinata, sua impressionabile allieva.
-Ma no! Tenzo
dev'essere convinto! Non posso aspettarlo a vita, manco mi ha ancora toccato!-
rivelò Anko, terminando il suo capolavoro, per poi aggiungere: -Shizune, posso
usare il frigo?-
-Prego...- rispose lei, sconcertata come le altre per le
rivelazioni della donna.
Sakura, non essendo un asso nella cucina, si limitava
a qualcosa di semplice per Kakashi, il loro professore di lettere: sminuzzava
grossolanamente una grande quantità di biscotti secchi per poi unirli ad una
parte del cioccolato, fuso da Shizune in precedenza, ad un tuorlo d'uovo e del
burro a temperatura ambiente. Poi, senza pensarci troppo, ne ricavava delle
palline che immergeva di nuovo nel cioccolato per ricoprirle con della granella
alla nocciola. Per una che non se ne intendeva di cucina, aveva realizzato
qualcosa di sfizioso con pochi ingredienti.
Quest'anno Shizune voleva
stupire Iruka. Preparava un classico impasto per torta al cioccolato, riempiendo
due dischi bassi per cuocerli in forno. Nel frattempo montava la panna ed una
volta cotte le torte al cioccolato le lasciava raffreddare; una volta fredde,
spalmava una crema al cioccolato su ambe le torte e su di una metteva uno strato
abbastanza consistente di panna. Infine, chiudeva la torta con l'altro disco con
la parte della crema rivolta verso la panna, guarnendola con dei giri di panna
per coprire le differenze dei tre livelli.
Anche Hinata aveva un'idea simile per il suo Neji. A
differenza di Shizune, lei aveva una ricetta tutta sua per preparare la torta al
cioccolato, che sapeva preparare con immensa maestria. Una volta cotta, la
ricopriva con del cioccolato fuso ed aspettava fino a che non si formava la
crosticina, per poi usare il cioccolato bianco per scriverci
sopra:“Noi siamo due angeli con un'ala sola... per poter volare
dobbiamo stare insieme!”, terminando il suo
capolavoro di pasticceria con piccoli ciuffetti di panna montata intorno alla
base della torta, per non mostrare i bordi della crosticina.
-Hinata,
quest'anno lo fai scogliere davvero quel ghiacciolo di Neji!- ridacchiò Sakura,
guardando il capolavoro dell'amica.
-Nii-san non è un ghiacciolo...- mormorò
la Hyuuga, arrossendo appena.
-Io dico di sì. Con tutti è sempre
freddo e distaccato, un po' come tua sorella.-
-Neji con me è molto
dolce.-
-Non l'avrei mai detto.-
-Comunque... Hinata, sei diventata bravissima in
cucina!- le fece notare Kurenai.
-Tutto merito dei suoi consigli.- ringraziò
la giovane, sorridendo.
-Magari sapessi cucinare così bene...- mormorò in
disparte Sakura che, al contrario di Hinata, era una vera frana.
-Tranquilla,
Sakura, pian piano s'impara!- la rincuorarono Tsunade e Shizune.
-Se
lo dite voi mi fido!-
Ino, per quanta buona volontà ci mettesse, non
riusciva a non pensare alla sua situazione e, nel contempo, per via del suo
morale a terra, prendeva un cucchiaino per mangiucchiarsi quel poco che c'è
nelle terrine e nelle pentole, prima di mettersi a lavarle.
-Ino, non stai
cucinando nulla.- la rimproverò Anko, mentre tutte le altre si davano ancora da
fare.
-Guarda che io mi sto dando da fare. Sto pulendo quello che voi avete
sporcato.- la informò, finendo di lavare le stoviglie.
-Dai, accendo
la radio. Il silenzio non aiuta in cucina.-
Anko
accese la radiolina della cucina di Shizune per ascoltare della buona musica.
Sintonizzò, con calma, sulla sua stazione di fiducia che trasmetteva, dal suo
modesto punto di vista, quasi sempre canzoni molto belle. In quel momento
stavano trasmettendo “Thanks for the memories” dei Fall Out Boys.
Già i primi toni forti della canzone suscitavano
in Ino tristi e dolci ricordi legati alla sua relazione con Sai. Lui adorava
quella canzone e, spesso e volentieri, la canticchiava anche in sua presenza. La
mente della bionda corse ai quei momenti...
-I'm gonna make
you bend and break
Say a prayer, but let the good times
roll
In case God doesn't show (let the good times roll, let the good times
roll)
I want these words to make things right
But it's the wrongs that
makes the words come to life
"Who does he think he is"
If that's the worst
you've got better put your fingers back to the keys
One night and one more
time
Thanks for the memories
Even though they weren't so great
"He
tastes like you only sweeter"
One night and one more time
Thanks for the
memories
thanks for the memories "He,he tastes like you only
sweeter" – canticchiava Sai,
mentre Ino appoggiava la sua testolina sulla sua
spalla.
-Sai, sei consapevole del fatto che sei
stonato?- le faceva notare lei.
-Non è vero! E poi questa canzone è
bellissima, sai?-
-Se lo dici tu...-
Sul volto della Yamanaka scese una lacrima solitaria che venne notata dal gruppo di amiche, le quali intimavano Anko di cambiare stazione immediatamente. La professoressa, goffamente, cambiò frequenza capitando su una canzone peggiore di quella: uno degli ultimi successi di Tiziano Ferro, ovvero “Stop Dimentica!”, che fortunatamente era quasi finita, ma le giovani ascoltarono chiaramente il ritornello, specie Ino.
-Stop!
Dimentica
questo silenzio!
Non vale neanche una parola
né un sola
e
quindi...
Stop! Dimentica perché
tutto il resto andrà da sé
dimentica
perché
dimentica per me
... Stop! Dimentica-
-Ino, scusa, cambio ancora stazione.- disse Anko, spostando nuovamente.
Quella era una condanna ed un
tentativo di rigirare il coltello nella piaga molto cattivo. Le sue amiche non
ne avevano colpa, ma sembrava che persino le stazioni radio o i programmi
televisivi di quel periodo trasmettessero solo film o canzoni che
ricordavano ad Ino la sua storia. È un vero strazio! Persino la vita e il fato si burlavano di lei, che
seccatura. Ultimamente tutto le sembrava una seccatura, come diceva il loro
amico Shikamaru.
Anko, dopo tanto macchinare con quella benedetta radio,
trovò fortunatamente una frequenza decente. Trasmise canzoncine allegre per
dieci minuti buoni, per poi lasciare spazio a: “When You Look Me In The Eyes” dei Jonas Brothers: altra melodia ed altre parole che fecero nuovamente
sprofondare Ino nel mondo dei suoi dolci e tristi ricordi. Le strofe cantate con
maestria ed estremo sentimento dai cantanti ricordavano alla bionda che quella
era la loro canzone. L'ascoltavano sempre. Ognuno di loro l'aveva nel proprio
lettore mp3, però erano soliti ascoltarla con tranquillità ogni volta che erano
seduti sul divano mentre si scambiavano teneri baci, carezze e dolci
coccole.
When you look me in the eyes,
And tell me that you love
me.
Everything's alright,
When you're right here by my
side.
-Ino,
ricordati sempre che ti amo tanto.- le ricordava il suo ragazzo.
-Lo
so. Staremo sempre insieme...- rammentava lei, accoccolandosi accanto a
Sai.
When you look me in the eyes,
I catch a glimpse of heaven.
I find
my paradise,
When you look me in the eyes.
Il dolore era talmente forte che alla ragazza scivolò
di mano una terrina che cadde a terra, finendo inevitabilmente in mille piccoli
pezzi. Tutte le sue amiche si voltarono verso di lei e notarono subito che era
sconvolta. Quando Anko era sul punto di rimproverarla per ciò che era successo,
gli occhi della Yamanaka si riempirono di lacrime, lacrime incontrollabili che
sgorgarono senza una fine, come due cascate in piena. In quel momento Iruka, il
marito di Shizune, fece capolino con la testa nel loro spazio vietato agli
uomini, chiedendo gentilmente se era accaduto qualcosa. Allora Ino, notato uno
spiraglio verso il mondo esterno, ne approfittò per uscire dalla cucina,
scusandosi per l'accaduto, per rifugiarsi in qualche angolo sicuro ed appartato
della casa dei suoi due insegnanti.
-Ma è successo qualcosa?-
domandò Iruka alle sei ragazze rimaste in cucina.
-Beh... è
una storia lunga...- ridacchiò nervosa Anko, nascondendo i loro lavori agli
occhi di Iruka.
-Ho capito, andrò a parlarle io.-
L'uomo chiuse la porta, lasciando le
donzelle ai fornelli. Ascoltando il silenzio, riuscì a sentire percettibili
singhiozzi provenienti dal sottoscala. Iruka raggiunse il luogo del pianto e,
dietro la tenda del sottoscala, trovò Ino rannicchiata nell'angoletto a
piangere. Il giovane professore si avvicinò, tendendole la mano per farla uscire
da quel posto buio.
-Ino, non puoi restare qui. Se ti va di parlare, possiamo
sederci in soggiorno con calma.- sorrise lui, cercando di
rassicurala.
Sul momento la ragazza non ne volle
sapere di muoversi e scosse insistentemente il capo per far desistere
l'insegnante dal suo proposito; ma egli era decisamente più tenace e caparbio,
al punto da convincerla, pian piano, a farla uscire. La consolò scompigliandole
affettuosamente i capelli, mentre la portava in soggiorno. Le permise di
accomodarsi nel comodo divano, facendole asciugare le lacrime col suo
fazzoletto. Tuttavia, le lacrime scorrevano ininterrottamente sul volto di Ino,
tanto che per cercare appena un po' di conforto si buttò tra le braccia del
professore, stringendo la sua camicia bianco latte.
-Ino, lo sai che puoi
fidarti di me. Cos'è successo? Perché piangi così?- le chiese gentilmente
l'uomo.
Da lei, però, non ottenne alcuna
risposta; solo singhiozzi, lacrime e delle piccole grida soffocate che le
morivano in gola, o venivano attutite dal fatto che il suo volto era così vicino
al petto del giovane. Questi “versetti” fecero salire alle stelle la malizia di
Anko, che aprì appena la porta, facendo capolino con la sua testolina malata,
dicendo:
-Iruka... non immaginavo che aspettassi momenti
simili, per poter portare a letto le tue allieve.-
-Anko!- le disse indignata
Shizune.
-Ma non senti il casino che fanno?-
-Tatto zero, vero, Anko?- le
domandò Iruka, facendole notare lo stato di Ino.
-Mamma mia… che
musoni che siete, qui dentro! Non si può manco scherzare!-
Detto questo, Anko chiuse la porta
lasciando nuovamente soli allieva e insegnante. Iruka, con la tenerezza di un
padre, accarezzò i capelli di Ino, cercando di instaurare un rapporto di
fiducia, chiedendole di sfogarsi, dato che tenersi tutto dentro non era certo
d’aiuto. Dopo la testardaggine iniziale della ragazza, pian piano, tra
singhiozzi, lacrime e delle piccole grida soffocate, Ino raccontò tutto
all'uomo: il suo essere stata lasciata; lo strazio nel vedere le altre coppie
felici; l'invidia nei confronti delle sue amiche che erano felici; l'essere
presa in giro dalla televisione e dalle radio, le quali trasmettevano solo film
o canzoni che le ricordavano che lui se n'era andato; i ricordi che arrivavano
puntualmente, a tradimento; il sentire tutti parlare della loro storia finita;
lui che non la considera più... l'essere diventata un fantasma senza nemmeno
accorgersene. Tutte piccole cose che la facevano star male.
-Purtroppo l'amore è un sentimento complicato che non chiede
permesso. Va e viene. Ci son momenti che non si ferma, è solo un leggero momento
di piacere e basta. Poi ritorna, se ne va e poi ritorna fino a quando non ti
aiuta a trovare la persona che ti ama veramente.- disse Iruka, continuando ad
accarezzarle i capelli.
-Professore, non stiamo facendo lezione sul
romanticismo.- singhiozzò Ino, sentendosi presa in giro.
-Lo so... ti
sto solo parlando della mia esperienza personale. Sai, prima di incontrare
Shizune, ho avuto tante delusioni e sono stato male come te anche se, essendo
uomo, non lo davo molto a vedere a chi mi stava accanto. Però dopo una caduta,
mi sono sempre rialzato e ho guardato avanti fino a quando l'amore non mi ha
portato e donato lei. Vedrai che succederà anche a te. Ora il più è solo
rialzarsi e andare avanti.-
-Fa male...-
-Lo so che fa male, ma ti aiuta a
crescere.-
Mentre Iruka scostò le lacrime dagli occhi della sua alunna, Sakura accidentalmente, o forse lo aveva fatto apposta, non si sa, alzò il volume quando la canzone di Laura Pausini, “Strani Amori”, era nella sua strofa finale, per farla ascoltare all'amica abbattuta che si trovava nella stanza accanto.
Mi dispiace devo andare via
Questa volta l'ho promesso a me,
Perché
ho voglia di un amore vero
Senza te...
Ino, rincuorata da quel finale e
soprattutto dalla lezione di vita che le aveva dato Iruka, ringraziò il suo
professore, stringendolo in un forte abbraccio. Infine, si avviò nuovamente in
cucina da quelle scapestrate delle sue amiche, che in quel momento stavano
riordinando tutto.
-Shizune... mi dispiace per la terrina...
io non l'ho fatto apposta.- disse lei, mortificata.
-Quale terrina?- domandò
la donna, fingendo che non nulla fosse, per non farla sentire ancora più
giù.
-Oh... Beh, avete già finito?-
-Oh, sai
com'è... noi ti avevamo invitato, ma tu eri troppo preoccupata a deprimerti.- le
rinfacciarono Anko e Sakura.
-In effetti...-
-Ti è
venuta voglia di far qualcosa?- chiese Hinata, speranzosa per
l'amica.
-Sì, per caso è avanzato qualcosa o avete fatto fuori
tutto?-
-Beh... solo qualche fragola e poco cioccolato tra
fondente, al latte e bianco.- informò Shizune.
-Fragole? E chi le ha
portate?-
-Io... ho voluto preparare qualcosa di diverso ad
Asuma.- rivelò Kurenai.
-E cos'ha fatto, prof?-
-Beh, del
cioccolato aromatizzato con sciroppo di fragola e poi ho glassato le fragole col
cioccolato aromatizzato, infine ho messo il tutto in un cestello a forma di
cuore.-
-Ed io che m'invento con questa poca roba a disposizione?-
-Ah, non lo so, potevi pensarci prima.- disse Anko, mettendosi a
braccia conserte.
-Signorina Shizune, cosa posso fare?-
-Uhm... potremo fare una crema golosa con pezzetti di fragola e
scaglie di cioccolato.- consigliò Hinata, sbucando alle spalle di
Ino.
-Hinata, sei un genio! Beato Neji che ti sposa!-
La Hyuuga arrossì
vistosamente, tanto che Kurenai dovette farle aria per farla riprendere. Intanto
Ino, aiutata da Shizune, preparò la crema pasticcera come le aveva consigliato
l'amica momentaneamente kaput per la sua constatazione. Una volta pronta, ne
mise un po' sul fondo di tre bicchieri poi tagliuzzò qualche fragola e gliele
mise dentro, un altro strato di crema, il cioccolato bianco, altro strato di
crema, un altro di fragole e un altro di crema. Appena si era formata la patina
del componente solido della ricetta, Ino aggiunse un mix di cioccolato al latte
e fondente a scaglie sopra.
-Finito!- esultò la Yamanaka.
-A chi intendi
regalare questi tre bicchieri?- chiese Anko, ammiccando un sorrisetto
malizioso.
-Beh, uno ce lo mangiamo insieme... e gli altri due sono
per Naruto e Choji.-
-Naruto? Ma stai scherzando?-
domandarono tutte, alquanto sconcertate.
-Dovrò pur piombarmi su prede
solitarie per attaccare bottone!-
-Brava, così si fa!- le
diede manforte Anko, orgogliosa.
-Al massimo, se non le vogliono, me
le mangio io per dimenticare.-
-Ino...- l'ammonirono
tutte.
-Ok, ok. La smetto di deprimermi.-
-Sarà
Meglio!-
Note
dell'Autore:
un parto epocale – Vale sai a cosa mi riferisco
XD – non vedevo mai la nascita di questo pargoletto. La difficoltà maggiore
stava nel fatto che non so fare songfic, di conseguenza non sapevo come mixare
le canzoni con la ff... e infatti l'unica idea che mi è venuta è
questa.
Considerando il fatto che per me, sono al quanto deprimenti, mi sono
immaginata pian piano la situazione e poi ho sommato il tutto per questo
risultato. Come nell'altra ff, anche qui c'è la coppia IrukaXShizune;
inoltre potrai trovare: un accenno NejiHina, KakaSaku;
AsuKure; AnkoXTenzo; SaiIno e accenni eccezionali alla
SaiAyame.
Che altro dire... non so XD
Beh,
buona lettura attendo i vostri pareri e commenti.
Un
bacione
Shurei