Con estrema circospezione Rossiu strisciò rasente la parete del corridoio, lanciando di quando in quando occhiate ansiose alla sua imboccatura, ovvero la sua meta finale; sinceratosi che nessun pericolo fosse in agguato alla sua sanità fisica, avanzò rapidamente, zampettando celere per qualche metro. Dopodiché si fermò nuovamente, controllando per la milionesima volta che la macchina fotografica che teneva tra le mani fosse ancora integra e non avesse subito danni.
Kami, ma perché diamine aveva accettato?
La faceva facile Leeron. “Vai, Vedi, scatti!”. Certo, certo, come no. Peccato si fosse scordato che i soggetti del presunto servizio fotografico non erano degli innocui e innocenti passerotti, bensì due guerrieri temprati da anni di combattimento a bordo di mecha per la sopravvivenza loro e del pianeta. Oddio, forse poteva contare su Simon, che magari sarebbe rimasto spiazzato e incredulo quel tanto che gli bastava per scappare a gambe levate e mettersi in salvo; ma non poteva giurare di ricevere altrettanta benevolenza da quel demonio di Viral. Sì, sarebbe morto, e tutto per colpa di quella maledetta scommessa.
Oh, ma perché non l’aveva semplicemente mandato al diavolo, quel disgraziato millantatore camuffato da meccanico?
Piano piano, fosse qualche altro passo, tendendo al contempo l’orecchio per individuare eventuali suoni segnalatori di una qualsivoglia presenza, con tendenze omicide o meno; ripensandoci, avrebbe dovuto imporre la propria autorità e mandare tutti quanti agli arresti, altrochè, Kittan per primo. Almeno ci avrebbe pensato due volte, prima di uscirsene con quel “Scommetto che non avreste il fegato di sorprendere i due bei piccioncini sul fatto”. Maledetto.
Interruppe il digrignìo forzato dei denti, avvertendo alcuni rumori attutiti provenire dalla stanza che si trovava in capo al passaggio rettilineo, segno che chi cercava si trovava dove doveva essere; preso un grosso respiro per farsi coraggio, percorse in punta di piedi gli ultimi metri, prima di poggiare l’orecchio alla porta e mettersi in ascolto, scostando dalla spalla la folta coda di capelli scuri.
-A..Ah…Vi…Viral! ah, sì….-
Le guance nivee del giovane di Adai assunserò all’istante un’accesa colorazione rosso pomodoro tendente al carminio; fu estremamente tentato di allontanarsi alla chetichella e di tornare ai suoi studi sull’evoluzione del pianeta, ma ormai il danno era fatto: impugnando saldamente la macchina fotografica, spinse delicatamente il battente e tese il braccio, evitando accuratamente di guardare più dello stretto necessario.
L’indice premette a più riprese, il misfatto si compì, la missione fu compiut: andò, vide e scattò. E Rossiu, incapace di restare sul posto un solo istante in più, felice di essere stato risparmiato dalla buona sorta, scappò via a gambe levate, quasi avesse le ali ai piedi.
 
Perplessi, il membri del Dai Gurren fissavano a turno le foto fresche di stampa che un rossiu quanto mai imbarazzato aveva appena fornito loro. Chi s’accigliava, chi faceva smorfie, chi le ruotava alla ricerca d’ispirazione per un’interpretazione passabile; alla fine, una serie di mormorii finirono per accavallarsi l’uno all’altro, per cmmentare la faccenda.
-Ma sì…artistiche, diciamo…-
-Un tantino sfocate….-
-Magari con un filtro più delineato…-
L’unica che osò esprimere un parere ad alta voce fu Kihal, che schizzò in piedi dal divano su cui era seduta, strillando inviperita
-Ma che cavolo hai combinato, Rossiu? Non si vede un accidente! Dove hai inquadrato?-
-Ma io…-
-Niente ma! Forza, prendi un rullino e torna sul posto! Stavolta Gimmy verrà con te, vedete di fare un buon lavoro!-
E mentre il ragazzino tirato in ballo contro la sua volontà strillava in protesta che non voleva aver nulla a che fare con comitati  di fangirl et similia, Rossiu non ebbe la forza di protestare, ritirandosi in un angolo a fare cerchi sul pavimento.
Chissà se il suo vecchio capo villaggio era ancora disposto a riprenderselo in casa….
 
 
Che senso ha tutto ciò?
….
Non ne ho idea XD Davvero XD
Buon ViralSimon day a tutti (specialmente a Viral, che è tanto buono e caro, e che mi sopporta sempre, e che so che un giorno convincerò a lasciarsi fare le treccine; e anche a Simon, che ha una pazienza di giobbe ed è tanto kawaii *smile*)
Besitos