_Un tributo al mio film preferito e a due dei personaggi più
splendidi della storia del cinema.Ennis e Jack.
Spero ti piaccia,mio caro lettore.
.....
L'estate dopo la sua morte era stata la più difficile,la
più dura da affrontare. Ennis era arrivato con il suo
furgoncino malandato,quel trabiccolo che Jack odiava,che più
di una volta si era offerto di sostituirgli,ricevendo solo rispostacce
da lui, che per un malriposto senso di orgoglio,ogni volta rifiutava.
Pensò molto,quell'estate lassù a Brokeback.
Stava seduto tutto il tempo in riva al lago,chiudeva gli occhi e
immaginava. Vecchie immagini gli riaffioravano alla mente,pezzi di vita
passata,ricordi,sogni,speranze...Jack.
Il suo viso comparve nella sua testa,come un sogno,il viso sorridente,i
suoi grandi occhi azzurri parevano illuminati di una gioia profonda.Era
giovane,come quel giorno,davanti alla porta di Joe Aguirre.Ennis
strinse gli occhi tenendosi la testa tra le mani come per imprimere
quell'immagine nella mente ed impedirle di andar via.
Ed è allora che finalmente pianse davvero.Non nascose
più il suo dolore,non cercò più di
trattenere le lacrime come aveva sempre fatto dopo quel giorno
maledetto.
Pianse come mai aveva fatto,pensando all'uomo che più di
tutti gli aveva insegnato a vivere,all'uomo che più di tutti
gli aveva insegnato ad amare.
"perchè?" sussurrò tra i singhiozzi.
Da quel giorno Ennis tornò su quelle montagne ogni
estate,ogni anno,ogni volta.
A ricordare,a respirare quell'aria che assieme avevano assaporato. A
godersi quel sole,caldo ma piacevole che li aveva scaldati durante le
lunghe giornate ai pascoli.
Ad ammirare quella luna,testimone unica di mille notti insieme,di baci
rubati,carezze,promesse.
Trenta estati dopo Ennis era ancora lassù,a camminare
faticosamente tra l'erba incolta e le interminabili vallate. Non si era
mai risposato, ne aveva sentito l'esigenza
di amare un'altra persona. Il suo cuore era morto in un piovoso
novembre di trent'anni prima,ed era sepolto lontano,in un piccolo
cimitero a Lightning Flat. Con lui.
Ennis era vecchio ormai,un balrlume della sua bellezza passata poteva
scorgersi solo nei suoi occhi piccoli e stanchi,specchio di una vita
ingrata,segnata solo di delusioni,incastonati un viso ormai appassito
dagli anni. I suoi capelli chiari erano ormai di un bianco
candido,leggermente striati di grigio.Era stanco,affaticato dai mille
lavori che durante la sua vita era stato costretto a cambiare,per
portare qualcosa a casa con cui sostentarsi,ormai sfinito nel corpo e
nella mente. Vedeva le sue figlie solo qualche volta,loro, che ormai
accasate e con famiglia non avevano più cura di andare a far
visita al loro vecchio e solitario padre.Era l'unico amico di se
stesso. Ennis si trascinava a fatica reggendosi ad un vecchio bastone
mentre avanzava nel sentiero, scostando l'erba più alta
facendosi strada tra le sterpaglie. E finalmente giunse a destinazione.
Giunse in quella radura dove
nel '63 passò l'estate con Jack. La mano dell'uomo non aveva
scalfito minimamente ancora la bellezza di quel luogo. Ripercorse ogni
centimetro di quello spazio immaginandosi ancora giovane mentre parlava
con Jack,rideva ai suoi racconti interminabili sui rodei a cui aveva
partecipato. Si rivide fra le sue braccia calde,le sue labbra
strette in un abbraccio rovente tra quelle del compagno. Una fitta gli
attanagliò il petto dolorosamente, come se una mano gli si
fosse stretta attorno al cuore. Il dolore lo fece quasi cadere,e nel
tentativo di tenersi in piedi inciampò contro qualcosa. Si
sedette su di un tronco secco li vicino ed esaminò il
terreno nel punto in cui aveva rischiato di cadere. Dopo aver rimosso
qualche strato di terriccio trovò un qualcosa di
arrugginito e metallico che sporgeva dal terreno. Con immane
sforzò si chinò e afferrò lo strano
oggetto dalla terra. Ne venne fuori un blocco di terreno solidificato
che subito Ennis si apprestò a rimuovere con l'ausilio delle
sole mani e di un coltellino a serramanico. Quello che ne venne fuori
lo lasciò senza parole per minuti che parvero ore.
Rigirò fra le sue mani quel piccolo oggetto temendo quasi di
rovinarlo,soppesandolo con estrema cura,ancora incredulo,come fosse
fragile e prezioso. Il suo cuore debole cominciò a battere
senza tregua,sembrava quasi che volesse uscirgli violentemente dal
petto.
Era un armonica.
Le stesse incisioni,la stessa ammaccatura di tanti anni prima,la stessa
forma,lo stesso..tutto.
Era la sua
armonica.
Ennis la strinse,fino a farsi quasi sanguinare l'interno della mano a
contatto con il metallo sbucciato e corroso dal tempo del piccolo
oggetto.
Jack gli aveva accennato al fatto di averla persa in una delle loro
piccole escursioni li a Brokeback ma mai Ennis avrebbe ripensato di
ritrovarla dopo tanto tempo. E' lei che ha trovato me
pensò Ennis Lui
ha voluto che la trovassi.
Nessuno avrebbe potuto toglierli questa convizione dalla testa.
Guardò lo strumento,per lui più prezioso di ogni
diamante,di ogni tesoro e sorrise. Il primo vero sorriso da
così tanti anni. Si sentìì
sollevato,leggero e libero come non si era mai sentito prima. Il sole
gli pareva quasi più caldo,più luminoso e il
paesaggio sembrava più
splendido che mai. Lui era li,con
lui.Lo sapeva.
Ennis si sdraiò sull'erba di nuovo felice,le sue labbra
finalmente di nuovo aperte in un sorriso sempre più
aperto,sempre più luminoso. Credeva di aver dimenticato come
si faceva.
Tanta era la sua felicità che nemmeno più sentiva
la stanchezza,i dolori che lo avevano così tormentato nella
vecchiaia sembravano quasi spariti. Sarebbe stato bello morire
così,senza soffrire,con la gioia nel cuore.Tante volte lo
aveva pensato.
Verso sera guardando le stelle,strinse forte al cuore il suo tesoro,e
chiuse gli occhi,per l'ultima volta. Senza dolore,senza pena,senza
alcun senso di colpa. L'ombra di quel sorriso ancora sul viso.
Ennis e Jack sono di nuovo insieme adesso,in un posto che è
solo loro,e di nessun'altro. Uniti più di
prima,senza pregiudizi,senza colpa.